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mercoledì 24 apr
  • Cluster Bio-mediterraneo: una cosa fatta bene

    Ieri sono stato alla conferenza stampa di presentazione del Cluster Bio-mediterraneo. In realtà ero andato per incontrare un potenziale cliente. Dopo la truffa subita un paio di anni fa infatti sto riprendendo lentamente a lavorare e quindi sono venuto meno, per motivi lavorativi, alla mia strutturale insofferenza verso conferenze stampa e passerelle politiche varie. Il cliente è in ritardo. Mi seggo quindi rassegnato pronto a vomitare per la girandola che mi aspetto di luoghi comuni tipica delle circostanze. L’assessore appena insediato (Caleca) è accanto ai sui predecessori. Si è insediato ieri, un suo pari non avrebbe esitato a rivendicare i successi del suo operato, lui ringrazia i predecessori e confida l’intenzione di proseguire sulla stessa strada. Ok, siamo su Marte e tu sei un extraterrestre, ma le antenne verdi dove sono? Scherzi a parte lo ringrazio anche per i saluti brevi, fatti così sono una cosa quasi necessaria. Veniamo al dunque. In breve l’ex assessore Caltabellotta, ora dirigente alla pesca, spiega di che si tratta. Expo ha 9 padiglioni tematici (frutta e legumi, riso, cacao, caffè, spezie, cereali, bio-mediterraneo, isole mare e cibo, zone aride). La Sicilia coordina e gestisce uno di questi: bio-mediterraneo, che a naso mi pare tra i più interessanti (mi incuriosisce anche zone aride per la verità). La Sicilia gestisce una delle nove aree tematiche di Expo, mi pare quantomeno dal punto di vista statistico una cosa interessante. Così recupero una cartella stampa e la cosa comincia a sembrarmi una cosa seria. Il modello ancora non credo sia completamente definito ma l’idea la trovo geniale. Il cluster Bio-mediterranero è pensato come un’impresa commerciale, ma è gestito dall’Assessorato Agricoltura e quindi è aperto a tutte le aziende dalle più piccole alle più grandi, ai comuni, ai vari gruppi territoriali, e soprattutto agli aggregati tra aziende (nella speranza di avviare processi collaborativi in Sicilia sempre complessi) non deve fare utili, ma ridistribuire ricchezza ai produttori, per cui tolto l’agio per Expo i soldi andranno ai produttori sulla base del prezzo che loro proporranno ed ovviamente del successo ed interesse commerciale che il loro prodotto otterrà. Ognuno quindi potrà attuare la sua strategia commerciale, e risponderà della qualità dei prodotti che proporrà. I prodotti delle aziende che aderiranno al cluster saranno venduti. Non c’è politica, favoritismi, altro. Un bando trasparente e facile da leggere e capire. Se hai i requisiti ti iscrivi e partecipi. C’è spazio per tutti, anzi più aziende partecipano meglio è. L’idea è puntare sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione (lo dicevo che sono marziani). Sono quatto mesi di apertura con una media di 10.000 visitatori al giorno al padiglione e punte di 30.000. Quindi obiettivo comune: vendere (letteralmente) la Sicilia ed i suoi prodotti. Niente sagre, degustazioni, prodotti omaggio a spese di Cappiddazzu. 7000 mq circa di esposizione nella quale se qualcosa ti piace, la paghi. A me Expo è sempre sembrata una grande stronzata. Eppure per quanto possa esserlo, dato il contesto, la strategia adottata dalla regione Sicilia è decisamente lungimirante. Sono sinceramente ammirato per quello che ho letto ed ho visto. Spero si riesca a mantenere l’approccio e raggiungere anche solo in parte i risultati attesi. Trovate tutte le informazioni sul sito www.biomediterraneo.com. c’è spazio praticamente per chiunque abbia a che fare con l’agricoltura ed il turismo, gli avvisi scadono a fine novembre. Ovviamente l’impresa mi pare faraonica tanto più se gestita da un ente pubblico con le sue farraginosità burocratiche, eppure mi pare una bellissima scommessa, esattamente quello che dovrebbe fare la politica: creare valore coordinando idee e risorse. Io aderirò con il Distretto Turistico che amministro e cercherò di trascinarmi dietro comuni ed aziende turistiche. Se avessi una azienda agricola parteciperei. Chiunque abbia un minimo di interesse professionale per Expo, per l’agricoltura, e per le idee sopra la media dovrebbe approfondire la cosa e trovare un modo per trovarsi uno spazio nel progetto del cluster Biomediterraneo, perché mi pare una cosa ben pensata, che merita forza e che può darne. Vorrei ulteriormente approfondire e trovare ulteriori modi per essere coinvolto, soprattutto in ambito agroalimentare (a proposito, se qualche azienda in ascolto è interessata non esiti a contattarmi).

    Naturalmente il potenziale ex-cliente poi non è venuto, lui non lo sa che siamo su Marte, era convinto che siamo ancora in Sicilia.

    Palermo, Sicilia
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