Cluster Bio-mediterraneo: una cosa fatta bene
Ieri sono stato alla conferenza stampa di presentazione del Cluster Bio-mediterraneo. In realtà ero andato per incontrare un potenziale cliente. Dopo la truffa subita un paio di anni fa infatti sto riprendendo lentamente a lavorare e quindi sono venuto meno, per motivi lavorativi, alla mia strutturale insofferenza verso conferenze stampa e passerelle politiche varie. Il cliente è in ritardo. Mi seggo quindi rassegnato pronto a vomitare per la girandola che mi aspetto di luoghi comuni tipica delle circostanze. L’assessore appena insediato (Caleca) è accanto ai sui predecessori. Si è insediato ieri, un suo pari non avrebbe esitato a rivendicare i successi del suo operato, lui ringrazia i predecessori e confida l’intenzione di proseguire sulla stessa strada. Ok, siamo su Marte e tu sei un extraterrestre, ma le antenne verdi dove sono? Scherzi a parte lo ringrazio anche per i saluti brevi, fatti così sono una cosa quasi necessaria. Veniamo al dunque. In breve l’ex assessore Caltabellotta, ora dirigente alla pesca, spiega di che si tratta. Expo ha 9 padiglioni tematici (frutta e legumi, riso, cacao, caffè, spezie, cereali, bio-mediterraneo, isole mare e cibo, zone aride). La Sicilia coordina e gestisce uno di questi: bio-mediterraneo, che a naso mi pare tra i più interessanti (mi incuriosisce anche zone aride per la verità). La Sicilia gestisce una delle nove aree tematiche di Expo, mi pare quantomeno dal punto di vista statistico una cosa interessante. Così recupero una cartella stampa e la cosa comincia a sembrarmi una cosa seria. Il modello ancora non credo sia completamente definito ma l’idea la trovo geniale. Il cluster Bio-mediterranero è pensato come un’impresa commerciale, ma è gestito dall’Assessorato Agricoltura e quindi è aperto a tutte le aziende dalle più piccole alle più grandi, ai comuni, ai vari gruppi territoriali, e soprattutto agli aggregati tra aziende (nella speranza di avviare processi collaborativi in Sicilia sempre complessi) non deve fare utili, ma ridistribuire ricchezza ai produttori, per cui tolto l’agio per Expo i soldi andranno ai produttori sulla base del prezzo che loro proporranno ed ovviamente del successo ed interesse commerciale che il loro prodotto otterrà. Ognuno quindi potrà attuare la sua strategia commerciale, e risponderà della qualità dei prodotti che proporrà. I prodotti delle aziende che aderiranno al cluster saranno venduti. Continua »
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