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martedì 23 apr
  • Gli ultimi curricula di una giornalista

    Buongiorno, sono giornalista (iscritta all’albo), 31 anni.
    Mi occupo di cronaca, attualità e lifestyle e tengo una rubrica settimanale. Mi piacerebbe candidarmi alla posizione di redattore, come da annuncio, e far parte della vostra redazione. Ho una laurea in lettere e filosofia, sono stata addetto stampa per due importanti fondazioni artistiche che operano a livello nazionale ed internazionale, ho scritto articoli satirici, drammatici, di cronaca, di attualità, ho scritto racconti, commenti personali e storielle per blog, quotidiani online, riviste e magazine di settore. Ho collaborato con enti di formazione, istituzioni culturali, associazioni e aziende, sperando che prima o poi una, anche soltanto una, di queste collaborazioni venisse tradotta in un lavoro definitivo, che potesse garantirmi una retribuzione che fosse minima e dignitosa, che mi permettesse di respirare, di non preoccuparmi del domani che non era un domani generico, ma che era davvero l’domani.
    Questo, che troverete in allegato, sarà uno degli ultimi curricula che invierò per candidarmi alla posizione che avrei tanto voluto avere nella mia vita. Una posizione che ho potuto ricoprire negli ultimi dieci anni e dalla quale ho avuto tanto, quasi tutto, tutto tranne i soldi.
    Nessuno, immagino, è convinto di poter diventare ricco scrivendo. Chi scrive, scrive per passione, perché è scrivendo che ottiene il massimo da sé e sente di dare il massimo di sé. Chi scrive si accorge presto di chi sta dietro le redazioni, di chi riempie gli spazi dei quotidiani e dei siti di informazione, chi scrive forse non sa sempre riconoscere negli altri il talento ma è indubbio che ne vede la mancanza. Non oso, per carità, giudicare l’operato altrui nella vita privata così come in quella professionale ma ‘cercasi ragazzo/a che voglia lavorare come giornalista e fare da addetto stampa per importante associazione – la collaborazione è da intendersi a titolo gratuito ma cresceremo insieme’ non depone a favore di nessuno. Nè vostra, che riducete a mestiere di scribacchino il lavoro di addetto stampa, proponendolo a ragazzi/e, oltretutto non pagandoli/e, né mia, che vi scrivo e vi scrivo senza speranze in ogni caso, perché ormai l’idea di essere retribuita per fare quello che mi piace è più che altro un sogno che – spero – tra un paio di anni diventerà l’incubo dei miei trent’anni, di quando ero alla ricerca disperata di qualcuno che mi pagasse per scrivere.
    Lungi da me, dunque, imporre la mia presenza in un mondo che evidentemente non ha spazio per i miei scritti, questo mondo che mi lusinga, mi desidera, mi cerca e si complimenta ma, pensa che di queste lusinghe e di questo desiderio io possa vivere.
    Domani probabilmente cambierò strada, dedicherò le mie energie a qualcosa che non mi riempirà di orgoglio come lo è oggi vedere un mio articolo pubblicato, ma che mi garantirà – nei limiti del periodo storico – un pranzo, una cena, forse un fine settimana fuori all’anno. A chi è pronto a replicare che se si ha una passione bisogna inseguirla e combattere per lei, rispondo che è proprio per questo che non ho mollato anni fa. Una passione è simile ad una storia d’amore anzi, è la stessa cosa. Può darti tutto ciò che ti serve per essere felice e fiero ma se si rende continuamente miraggio, se è sempre lontano da te, può anche toglierti la gioia. Inseguire una passione per dieci anni va bene, perderne venti è insensato, oltre che svilente.
    Mi rendo conto del momento di grande crisi che l’editoria sta attraversando. So bene che non è possibile addossare colpe, adesso, a un volto preciso, ad un personaggio, ad un evento. Ma finché per fare il lavoro di un giornalista verranno (sotto)pagati, quando va bene, ventenni iscritti a scienze della comunicazione e buttati fuori a calci nel culo non appena smettono di esservi utili, non andiamo da nessuna parte. Né voi, né io.
    Finché ci saranno persone disposte a scrivere gratuitamente pur di scrivere, non andiamo da nessuna parte. Né voi, né io.
    Le ‘vetrine’ per i giornalisti che vogliono ‘fare esperienza’ e che puntano in alto attraverso una ‘piattaforma di grande visibilità’, non sono altro che macchine di tortura e sfruttamento. La ‘possibilità di ottenere il tesserino al temine dei due anni di collaborazione’, garantita a giovani laureati o laureandi, cosicché siano loro a riempire gli spazi di prestigiose testate, non sono altro che parte del meccanismo perverso che consente alle redazioni di far circolare contenuti e gente, in questo modo non c’è stipendio, non c’è contratto, non c’è responsabilità. Non c’è professione. Non da parte mia, ma soprattutto non da parte vostra.
    Non voglio entrare così, con i piedi di piombo, nel merito e nelle giornate di architetti, avvocati, medici e professori né di tutte le altre persone che hanno avuto modo di provare ciò che si prova nella gavetta sfiancante, nello studio notturno, nello stress della conciliazione delle due cose in una sola giornata e che adesso si stanno chiedendo, come me, se ne sia valsa la pena. Se le continue prove alle quali siamo stati sottoposti finiranno mai, se arriverà mai una certezza, se in fondo, provarci è stato bello comunque. Ma se a tutti i ragazzi che hanno mollato e che stanno pensando di mollare auguro di trovare la loro strada, che siano le enormi vie di Berlino, che sia nell’apertura di una caffetteria in un vicolo del centro, ai giornalisti auguro di poter continuare ad essere giornalisti, perché il giornalista non si fa, giornalista si è. Anche se scrivi per l’ultima delle redazioni, anche se non ti pagano, anche se per vivere sei costretto a versare vino ai clienti di un pub, la sera, mentre loro notano appena la tua presenza, perché stanno leggendo il tuo pezzo.

    Credo sia tutto.
    Cordialmente.

    Ospiti
  • 14 commenti a “Gli ultimi curricula di una giornalista”

    1. Create MEDIA PERSONALI! Non finirò mai di dirlo! Buttatevi nella mischia e applicate il do it yourself!

      Bisogna avere COSCIENZA e non PAURA del fatto che non vi assumeranno mai, e prendere in mano la propria vita-

      In MEDIA stat virtus!

    2. Gran bel post, e molto triste nello stesso tempo. Complimenti.

    3. Ero tua fan su livesicilia. Hanno perso una grande giornalista. Cmq se parli inglese troverai lavoro al di fuori della Sicilia magari in qualche testata internazionale. Auguri Eugenia te lo meriti e non scendere mai a compromessi per il tuo lavoro.

    4. il giornalismo è morto da tempo, il copywriting è morto da tempo, la poesia, i libri e l’editoria sono già decomposte.
      Purtroppo la scrittura sta sparendo o almeno un certo tipo di scrittura, tutti si sentono in grado di scrivere e, guarda un po’, lo fanno!!!
      il momento è veramente triste, te lo dice uno che scrive per campare… apri un blog, ma prima di farlo fatti venire un’idea geniale, un contenuto geniale perché aprire un blog senza un contenuto forte, che mi faccia venir voglia di andarci ogni giorno, lo leggi tu e qualche tuo familiare che ti vuole particolarmente bene.

    5. Caro Fabrizio, con questa storia dei media personali ce l’hai fatta a pomodorino. Ma me lo dici un media personale di successo? Grazie.

    6. Applausi. Scroscianti e tristi.

    7. @Antonio:

      FAVIJ ti dice niente? Guarda che non sei obbligato a leggere se non ti piace il pomodorino 🙂

    8. Stento a crederci, e rido…
      Fabrizio Mondo scrive qui e dà consigli… e mette il suo link…
      La sua biografia, grande e vecchio saggio (poi vedi che ha solo 29 anni) … “so tutto io”, “ho fatto tutto io”, media, consigli, consulenze, invenzioni, lauree, scrittura di libri “come fare”… Conclude… suspense … “ora lavoro come impiegato dell’agenzia delle entrate, a Cagliari” 😀

    9. Non capisco.
      Mai detto “so tutto io”, sono solo opinioni. Il link compare perchè ho il profilo registrato, compare a tutti quelli che si registrano. Non mi sembra spam!

      Il mio lavoro è quello che hai scritto, per il resto curo un blog, come tanti altri e cerco di impegnarmi per diffondere i media su Internet.

      Get a life, please.

    10. […] un articolo sul sito Rosalio.it, mi sono trovato a rispondere all’autrice invitando tutti a creare dei media personali, in […]

    11. Sacrosanto pretendere una paga da adulti.

    12. Le tue problematiche sono quelle della maggior parte di noi, me compresa. Ad un certo punto della vita si devono fare delle scelte a volte radicali… anche perche’ non si puo’ sopravvivere fino a 40 anni. E poi? In bocca al lupo.

    13. Ti ho sempre letta con piacere su livesicilia.. Ironia graffiante e penna sempre ispirata.. Ha, anche questa volta, descritto molto bene il problema..

    14. Quanto mi piace eugeniala?

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