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sabato 27 apr
  • La ricetta delle Reginelle

    La ricetta delle Reginelle

    I dolci per me non sono altro che coccole per le persone che amo…ed è con questa idea che mi sono avvicinata amatorialmente alla pasticceria…il pensiero dei miei cari che entrando in casa mia sentano profumi inebrianti di torta con le mele, di biscotti appena sfornati o di brioches con gocce di cioccolato è la mia idea di casa accogliente, di un posto magico dove potersi rifugiare e addolcire la giornata… Oggi vi propongo la ricetta di alcuni biscotti tipicamente siciliani: le Reginelle!!! Da fare con poco impegno e tanto amore 🙂
    Vi serviranno:
    500 gr. farina 00
    150 gr. di zucchero
    150 gr. di burro o strutto
    2 uova
    Una presa di sale
    150 grammi semi di sesamo
    Una bustina di lievito per dolci o 4 gr. ammoniaca per dolci
    Latte 10 gr più quanto basta per spennellarli.

    Procedete unendo in una ciotola farina, zucchero, uova, sale, scorza di limone e burro morbido a temperatura ambiente…sciogliete, in un’altra ciotolina, l’ammoniaca nel latte ed unitela al composto con gli altri ingredienti…lavorate il composto, con le mani o con l’aiuto di una planetaria, fino a creare una palla che riporrete in frigo avvolta nella pellicola trasparente per circa due ore…estraete l’impasto dal frigo e lavoratelo fino a dargli la forma di un lungo bastone che suddividerete in tante piccole parti della stessa dimensione…prendete una singola parte, datele una forma allungata,spennellatela con del latte e ricopritela con il cimino…disponete le reginelle in una teglia imburrata o ricoperta con carta forno ed infornate per 10 minuti a 200° e altri 10 minuti a 180°.

    P.s.: usando il burro invece dello strutto i biscotti verranno meno croccanti ma più gustosi…considerate nel creare le forme che poi in forno lieviteranno un po’ e ovviamente più grandi saranno più cucineranno…

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  • 5 commenti a “La ricetta delle Reginelle”

    1. “..o con l’aiuto di una planetaria..”
      La mia prima reazione e’ stata quella d’immaginare qualcuno che prepara dei dolci sotto la volta stellata di un planetario diventato femminile per un refuso, e mi son chiesto quale vantaggio potesse derivare dalla presenza delle stelle sopra il tavolo di cucina. Poi, fortunatamente, ho cercato su internet e ho capito che planetaria = impastatrice. Adesso il mistero si sposta sul perche’ un’impastatrice viene chiamata planetaria. Forse perche’ il suo prezzo e’ alle stelle?
      Ad ogni modo, sig. Giambona, suo marito e’ un uomo fortunato: come disse il filosofo, “fimmina piccante pigghiala per amante, fimmina cuciniera pigghiala per mogliera”.

    2. Salve sign. David 🙂
      il termine planitaria deriva dal movimento delle lame simile a quello dei pianeti intorno al sole 🙂
      in commercio se ne trovano di tutti i tipi con prezzi che ovviamente variano … io la mia l’ho ricevuta due anni fa da mio marito come regalo di natale e so che non è costata tanto 🙂

    3. io l’impasto lo lavoro con le mani, le forme li copio dal pisellino del mio Dolcissimo nipotino di 2 anni….. tanto per farci due risate.

    4. L’importante è, Rosalia, che compiuti 5 anni il nipotino, cambi modello.

    5. ahahahah…. zelig già da un bel po’ non li faccio più….

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