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mercoledì 24 apr
  • Arrestati tre eletti all’Ars per voto di scambio: Clemente, Dina e Mineo

    È bufera sull’Assemblea Regionale Siciliana dopo l’arresto di tre deputati, due dei quali in carica, con l’accusa di voto di scambio.

    Si tratta di Roberto Clemente (Cantiere popolare-Pid), Nino Dina (Udc) e Franco Mineo (Grande Sud, non più deputato). Tutti sono ai domiciliari.

    Secondo l’accusa durante le regionali del 2012 vennero comprati voti e promessi posti di lavoro anche tramite l’utilizzo di generi alimentari (pasta, formaggi e altro) del “Banco opere di carità” destinati ai poveri e Giuseppe Bevilacqua, candidator per il Pid Cantiere popolare poi al Comune di Palermo.

    Si parla dell’opportunità di approvare in tempi brevi il Codice etico per gli eletti all’Ars, attualmente in pausa.

    (foto di Franco Cosimo Panini Editore)

    Palermo, Sicilia
  • 6 commenti a “Arrestati tre eletti all’Ars per voto di scambio: Clemente, Dina e Mineo”

    1. Domiciliari? Ma impiccateli sul piano del palazzo! Ahi ahi.

    2. E’ da anni che la politica siciliana non riesce più ad esprimere una classe dirigente competente e capace. I partiti non sono più in grado di selezionare gente preparata culturalmente e moralmente. Ormai i partiti, vecchi e nuovi, sono diventati permeabili alle scalate di personaggi “rampanti” privi di morale, che pur di arrivare al potere sono disposti a tutto. Per molti la politica è un “mestiere” o un mezzo di arricchimento. Quando nelle liste comunali, e non solo, la stragrande maggioranza dei candidati è formata da gente “senza arte ne parte” appare difficile pensare che, una volta eletti, faranno gli interessi della collettività. L’ARS è da anni in mano a tali personaggi che pensano solo ai loro interessi personali. Anche il Pd di Renzi o il M5S hanno difficoltà a presentare in Sicilia gente competente e nuova , non compromessa con la vecchia politica. Le stesse primarie del Pd sono spesso inquinate da tali soggetti . O ci affidiamo a “dilettanti allo sbaraglio”, certamente onesti ma impreparati o dobbiamo responsabilizzare quei soggetti , che pur avendo competenze e capacita, hanno preferito tenersi lontani, o ne sono stati tenuti lontani, da questa politica corrotta. Credo che ormai abbiamo toccato il fondo. Soltanto utilizzando le migliori forze ,al di là delle loro idee politiche, disposte a prendere anche decisioni impopolari forse riusciremo a uscire dal pantano in cui ci troviamo.

    3. “…e ora sono all’ars!”.
      “…e ora sei ai domiciliari”!.

    4. La nota triste, come hanno fatto già notare, è dover constatare quanto poco valga un voto, per la gente. Che per 5 miseri euro concede a personaggi improponibili di diventare “onorevole”.
      Di contro, si potrebbe obiettare, questo la dice lunga sulla “onorevolità” cui tanto tengono i parlamentari siciliani e quanto valga effettivamente…

    5. Ma fra chi paga 5 euro e chi si fa pagare 5 euro chi fa più schifo?

    6. Tra i tre indagati vorremmo soffermarci soprattutto sul personaggio meno noto.
      Il caso Bevilacqua è un classico esempio di come si fa politica in Sicilia, e a Palermo in particolar modo. Un dipendente pubblico ( dell’AMAT) che “scende” in politica , non certo per aiutare la propria terra , ma semplicemente per i propri interessi personali. Investe dei soldi, tanti visto che aveva due segretarie, nella convinzione di poter recuperare tutto con gli interessi, e stiamo parlando semplicemente di un posto come consigliere comunale. Fa assumere il figlioccio di un maresciallo della finanza ( classico esempio di corruzione e concussione) in un ente professionale ( classico esempio di come si entrava in tali enti ). Il signore , da buon politico nostrano, ha un piede in più staffe, cioè in più partiti, in parole povere ciò che muove il nostro aspirante politico non è la “sacra fiamma dell’idea ” ma semplicemente della sua convenienza personale. Se oggi Palermo è oggi una città degradata e la Sicilia è fallita lo dobbiamo ai tanti Bevilacqua che ci sono nella politica nostrana. Per finire, tutta questa gente parla di pacchetti di voti che vengono dirottati a destra e manca, a secondo gli interessi di quel momento. Questi “pacchetti di voti” siamo noi. Molto probabilmente sono tutte quelle persone che si lamentano che i politici sono corrotti e che bisogna fare “pulizia”. Temo che noi elettori non siamo molto meglio di tali “politici” che critichiamo ma che poi votiamo come pecore.

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