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venerdì 19 apr
  • Palermo Arabo-Normanna, dal 29 parte il piano di Mobilità

    È stato presentato ieri il piano di Mobilità in vista della possibile approvazione dell’itinerario arabo – normanno da parte dell’Unesco che potrebbe avvenire il 3 luglio. Il piano prevede ampie pedonalizzazioni nella zona di corso Vittorio Emanuele.

    Il 29 giugno verrà resa pedonale l’area davanti alla chiesa di San Giovanni degli Eremiti e corso Re Ruggero diventerà a doppio senso di marcia. Dal 2 luglio Porta Nuova verrà chiusa al traffico per un restauro e sarà riaperta il 9 luglio; Corso Alberto Amedeo diventerà a doppio senso di marcia. Il 16 luglio da Porta Nuova alla Cattedrale entrerà in vigore una Ztl con la via Bonello aperta (accesso da via Re Ruggero).

    La linea 104 subirà un importante cambiamento di percorso attraversando verso il mare corso Vittorio Emanuele per risalire da corso Tukory e fare capolinea al parcheggio Basile.

    A detta del Comune la misura è da ritenersi sperimentale.

    Palermo
  • 4 commenti a “Palermo Arabo-Normanna, dal 29 parte il piano di Mobilità”

    1. “Queste sono le scelte minime e sono sperimentali – ha specificato il sindaco Leoluca Orlando, in conferenza stampa con l’assessore all’ Immobilità Giusto Catania – speriamo che nessuno ci costringa a inasprirle. Il nostro obiettivo è far cambiare abitudini ai palermitani, la posta in gioco è talmente alta che la mobilità dei cittadini è un aspetto marginale”. Che un sindaco annunci pubblicamente che …..la mobilità dei cittadini è un fatto marginale, la dice lunga sullo spirito “vendicativo” di questa operazione. Ben venga la pedonalizzazione del centro storico ma sostenere che è “marginale”la mobilità dei cittadini è francamente inquietante. Comprendiamo che il sindaco e gli assessori non hanno problemi di mobilità visto che si muovono tranquillamente ,”alla faccia della pedonalizzazione”, con le loro auto blu. Inoltre, scusate l’ignoranza, ma che significa che le “posta in gioco è alta”? Se si riferisce alla possibile approvazione dell’itinerario arabo – normanno, temo che il nostro sindaco ha letto male le indicazione degli ispettori dell’UNESCO

    2. a proposito di questa ricorrente ossessione di volersi sentire “legati” o identificati col periodo arabo *, esibirlo come un vanto,
      cito un vecchio del mio quartiere considerato un saggio , ‘u zu’ Taninu ‘u immurutu:
      “e nuatri sulu cull’àrabbi putiamu appattàri”
      * assassini che compirono stragi per decenni, fecero schiavi, deportarono, e poi ghettizzarono i cittadini locali, tartassati da diverse tasse tra le quali quella per potere professare la religione… e scansati quando passa l’arabo, non ostentare tuoi simboli cristiani, non suonare campane, non costruire chiese… ah, come pretenderebbero ora… palermitani rimasti vivi 3000 su 70.000 (fonti arabe dell’epoca)
      I pochi palermitani e siciliani rimasti vivi, dagli arabi chiamati “gli altri”, non contavano un ca…o in quel periodo, era terra loro, non c’è da vantarsi.

    3. oh belfagorro, ancora in quinnici siete?? o si accussì pacchiuni chi cunti pi tri?
      ‘nca poi m’avissi a spiecari picchì ogni vuota chi parri ti l’ai a pigghiari siempre cu chiddu ddà…. ma chi ti futtiu a mugghieri???? miegghiu fu, sient’a mmia

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