Pino Maniaci dà la sua versione dei fatti in conferenza stampa

Il giornalista Pino Maniaci, direttore di Telejato e recentemente destinatario di un provvedimento di divieto di dimora nell’ambito di una indagine per estorsione, ha tenuto una conferenza stampa con i suoi avvocati difensori Antonio Ingroia e Bartolo Parrino. Maniaci ha provato a giustificare il contenuto delle intercettazioni diffuse.

Maniaci, che è stato sentito per tre ore in Procura, ha sostenuto che non ci sia stata alcuna estorsione, che la sua linea editoriale verso i sindaci di Partinico e di Borgetto non sia mai cambiata e non sia stata morbida. Non ha spiegato nel dettaglio se le somme che richiedeva fossero dei crediti ma ha parlato di una fattura. Quanto alla richiesta di trovare un lavoro alla donna con cui aveva una relazione, poi accolta, ha detto che la signora si trovava in una condizione di bisogno. Rispetto alla telefonata con la donna, in cui si affermava che a uccidere i suoi cani fosse stato il compagno e vantava la sua «potenza» ha detto che si trattava di «minchiate» che comunque non avrebbero rilevanza penale. Maniaci ha attaccato i giornalisti, i Carabinieri di Partinico (che sostiene non lo amino) e ha sostanzialmente ipotizzato un complotto per la chiusura di Telejato e per zittirlo per via delle sue inchieste giornalistiche dietro cui ci sarebbe di certo l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto.

Maniaci ha parlato di inchieste giornalistiche su Walter Virga, che ha chiamato all’emittente televisiva Trm che amministrava il giornalista Alessandro Amato (genero del presidente della Corte dei Conti Luciana Savagnone), sulla gestione della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, sugli incarichi ctu e dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.

I difensori di Maniaci hanno annunciato denunce e chiesto di attenuare la misura cautelare.