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martedì 19 mar
  • Orlando satrapo

    Il sindaco Orlando non può “difendere” la Costituzione mortificando chi la tutela secondo la Costituzione

    Alla fine Orlando ce l’ha fatta a finire nell’agenda comunicativa nazionale. Lo immagino gongolante che pensa «L’avevo detto che, dopo l’antimafia, il nuovo cavallo di battaglia mediatico era l’accoglienza» (di facciata). Aveva provato a ingaggiare diverse volte col Governo nazionale e con Salvini e, forse anche per la necessità di ribaltare l’infelice uscita sulle responsabilità dell’attuale (e crescente) emergenza rifiuti in città (le aveva attribuite a Cammarata, non più sindaco dal 2012, prendendosì lo sfottò di mezza città e persino di Diego), si è ribellato (a parole finora) al decreto sicurezza dando disposizione (sembra a parole finora) «di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica», precisando che «non è un atto di disobbedienza civile né di obiezione di coscienza, ma la semplice applicazione dei diritti costituzionali che sono garantiti a tutti coloro che vivono nel nostro paese».

    Salvini lo invita prima a pensare alla città, riportando il focus sulle carenze dell’amministratore che rischia di terminare con infamia la sua avventura politica in un ultimo mandato parecchio opaco (i servizi principali di Palermo – rifiuti, trasporti, approvvigionamento idrico – non funzionano e la gestione dell’ente non appare certamente brillante – la recente gaffe su stipendi e tredicesime della Rap è l’ultimo dei sintomi – ); poi gli fa notare che se disapplica il decreto deve rinunciare ai tre milioni di euro che andrebbero al Comune.

    Il nostro novello satrapo, quindi, si rifiuta (a parole) di applicare la legge dello Stato ma commette qualche gaffe.

    Lo avevamo lasciato mesi fa a sentenziare di aprire il porto di Palermo che non gestisce certamente un sindaco, sostituendosi ad altri e interferendo (forse persino rischiando la rimozione) con la politica statale in tema di immigrazione.

    Lo ritroviamo a ergersi (così dice il suo storytelling) a tutela della Costituzione commettendo due gravi errori:

    • mortifica il ruolo del Capo dello Stato che ha firmato la legge di conversione del decreto sicurezza e, evidentemente non ravvisando elementi palesi di incostituzionalità, l’ha promulgata con la formula «è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato»;
    • mortifica il ruolo dei giudici; non potendo sollevare eccezione di incostituzionalità in via principale non prova a farla valutare preventivamente a chi ne ha titolo neanche in via incidentale (qualche idea l’avrei avuta per istituire un giudizio e chiedere attraverso l’organo preposto di sollevare la questione).

    La presunta difesa della Costituzione attuata dal sindaco, se davvero si dovesse tradurre in azioni concrete, rischia di violare l’impalcatura dei poteri e dei requisiti imposta dalla Costituzione: un paradosso.

    Detto ciò tutto somiglia a una grande fanfaronata e dice bene chi lo invita a dedicarsi ai suoi doveri di sindaco. Se lo sa fare.

    A mio avviso il ministro Salvini dovrebbe valutare se intervenire con rigore, invece di parlarne sui social, pretendendo il rispetto della legge italiana anche da parte del sindaco Orlando.

    AGGIORNAMENTO n.1: il costituzionalista Michele Ainis ha rilasciato un parere relativo ai sindaci che manifestano la volontà di non applicare la legge.
    «Il rischio da un lato è l’incriminazione per abuso ufficio, se i prefetti li denunciassero. Dall’altro la rimozione dalla loro carica. L’articolo 142 testo unico degli enti locali prevede che il ministro dell’Interno possa rimuovere i sindaci se colpevoli di gravi e persistenti violazioni di legge. E se ci fosse un’urgenza potrebbe lo stesso prefetto a sospenderli dalla carica».

    AGGIORNAMENTO n.2: Orlando precisa e dice di volere adire l’autorità giudiziaria perché possa, in quella sede, essere rimessa la questione alla Corte costituzionale che giudicherà la legittimità o illegittimità costituzionale di queste norme che il sindaco ritiene abbiano un sapore disumano e criminogeno. Rimane il nodo dell’annunciata sospensione dell’applicazione della legge, che potrebbe comunque comportare conseguenze per il sindaco.

    AGGIORNAMENTO del 4 gennaio: la Digos si è presentata all’ufficio anagrafe del Comune di Palermo per verificare le procedure che si intende seguire per atti normati dalla legge contestata.

    AGGIORNAMENTO n.2 del 4 gennaio: la Questura smentisce l’accesso agli uffici che il Comune aveva confermato. 😮

    Palermo
  • 11 commenti a “Il sindaco Orlando non può “difendere” la Costituzione mortificando chi la tutela secondo la Costituzione”

    1. Sempre il solito…non sei credibile

    2. Ragazzi, non dimentichiamoci che Salvini è indagato per arresto illegale, sequestro di persona e abuso d’uffIcio e che il governo Conte sta facendo leggi fotocopia usando il programma del governo Renzi!

    3. Ma ti stai dimenticando che e’ stata chiesta l’archiviazione…

    4. Non dimentichiamo che Salvini e la Lega NORD incitarono i sindaci alla ribellione quando si trattava delle unioni civili! Orlando è il Sindaco di Palermo nel bene e nel male, non è l’incivile che riempie di spazzatura le strade, non è un ufficio di collocamento.

    5. Vorrei ricordare al ministro Salvini il suo incitamento ai sindaci leghisti alla disobbedienza civile contro la legge sulle Unioni Civili, si doveva tutelare la famiglia tradizionale tuonava da ogni dove, legge votata dal Parlamento e firmata dal Capo dello Stato. La scelta POLITICA del Sindaco #Orlando la condivido in pieno, esattamente come voi, cari amici,condividevate Salvini a suo tempo.

    6. Nuccio non parliamo di coerenza per carità. Ricorda quando Orlando disse, eventualmente anche in aramaico, che non si sarebbe candidato sindaco?

    7. Non è questione di sindaci e di fazioni politiche……si chieda al popolo -sovrano- italiano cosa ne pensa e cosa creda possa essere meglio…..Orlando & company,alla vecchia maniera e come quando c’erano gli ideali che muovevano le masse,siano promotori di un Referendum abrogativo…….Decidano gli italiani.Ah vero sono concentrati per le politiche europee…….è un diritto…..tutto loro….

    8. Condivido il contenuto dell’articolo. Nessuno vuole difendere la pessima legge n. 132/2018 meglio nota come “ decreto sicurezza” , ma francamente il comportamento del sindaco Orlando è molto discutibile. Né Orlando né qualsiasi altro sindaco può disapplicare a una legge e disobbedire sol perchè a loro non piace. Se passasse questo principio sarebbe l’inizio della fine. Ci sono altri strumenti, che certamente il sindaco Orlando , che in un “altra vita” è stato ordinario di diritto costituzionale. conosce o dovrebbe conoscere molto bene. Questa polemica del sindaco somiglia tanto a una classica strategia per distrarre le masse, cioè un modo utilizzato dai potenti per distrarre la gente dai problemi reali.

    9. https://www.repubblica.it/politica/2018/11/15/news/il_csm_boccia_il_decreto_sicurezza_e_incostituzionale_-211768027/
      Ecco la pronuncia del CSM , il decreto è incostituzionale, da ragione al Sindaco Orlando.
      Tony Siino meno male che non ha scelto la facoltà di giurisprudenza, non è cosa sua.. Saluti

    10. Gianlucio lei attenta alla mia vita, vuole farmi morire dal ridere postando un articolo antecedente alla promulgazione della legge e che mostra che ignora che è la Corte costituzionale che dovrebbe pronunciarsi semmai. La prego la smetta, vorrei vivere.

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