Caro Orlando, la Primavera ritorna con le Primarie
Caro Orlando, il giorno in cui diventasti sindaco per la prima volta io avevo poco più di anno.
I giovani della mia età sono cresciuti con la figura di questo sindaco ribelle ma prestigioso.
Ricordo bene il giorno in cui la mia scuola elementare fu ricevuta da te a Palazzo delle Aquile; ci stringesti la mano uno per uno. Con la stessa limpidità ricordo il giorno in cui il mio papà mi raccontò di averti parlato, fermandoti per strada e chiamandoti Professore, «perché lui è Professore all’Università!».
Col passare del tempo ho sempre cercato di maturare un’opinione personale su tutto, autonoma e molto spesso divergente da quella dei miei familiari.
Oggi so che quelli erano gli anni in cui il sindaco lo si poteva incontrare anche tra i viali della Fiera del Mediterraneo; e se lo si incontrava, poi lo si raccontava agli amici. Gli anni in cui la stretta di mano del sindaco di Palermo contava ancora.
L’unica foto che ci ritrae insieme risale al 2007. Avevi appena vinto le Primarie.
Fallo anche stavolta: torna a casa, càndidati alle Primarie. Sono le Primarie della tua coalizione, deve bastarti. Non puoi pretendere che gli altri candidati passino prima dal notaio a firmare le tue condizioni. Prestigioso sì, autorevole pure, ma senza esagerare. Continua »
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