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Sito: http://ilsalottino.blogspot.com/

e-mail: cetty.demma@libero.it

Biografia: Cetty è una quasi mamma, ha 31 anni ma dannatamente se ne sente sempre 18. Lavora per un call center a Palermo ed ha il vago sospetto che questo purtroppo sarà il lavoro della sua vita. Appassionata di molte cose ma praticante di poche, annovera tra i suoi interessi più grandi la cucina, la musica, Radio Deejay e gli animali, soprattutto per la sua gatta fetente di nome Georgia (in onore di Ray Charles). Pur essendo palermitana dalla nascita, vive un rapporto contrastante con Palermo, non la ama, ma non la odia ed è perennemente alla ricerca della bellezza di questa città che un tempo veniva definita la felicissima. L’importante è sperare che prima o poi questa bellezza sommersa venga fuori.

Cetty Demma
  • Doppia fila e tolleranza

    Si è parlato nei giorni scorsi delle auto in doppia fila in tutta la città e in particolar modo in corso Finocchiaro Aprile.
    Credo si sia parlato non solo delle auto ma anche di tutte le bancarelle abusive ubicate in quella strada…
    Come non essere d’accordo con quanto di negativo è stato scritto? A maggior ragione se io scendo da casa per andare per negozi o a fare la spesa e lascio l’auto in un parcheggio riservato a chi deve andare in farmacia acquistare farmaci urgenti, o ostruisco gli scivoli riservati a disabili.
    I fruttivendoli abusivi, i venditori di scarpe (presenti da 30 anni e forse di più in questa zona) che montano la bancarella proprio sullo scivolo per sedie a rotelle ed eventualmente passeggini, i piccoli empori improvvisati e gli immancabili extracomunitari con ogni sorta di gioia per donne e piccini, queste sono piaghe per corso Finocchiaro Aprile e altri punti nevralgici.

    Ci sono volte però in cui non riesci ad evitare la doppia fila e ti senti in colpa da morire e che succede? Arriva lo stronzo di turno.

    Per essere chiari: so che se questo post verrà pubblicato ci saranno la metà dei commenti che riporterà frasi del tipo «eh si, ma tu eri in torto», «non credo che il vigile sia stato stronzo, piuttosto tu potevi cercare un parcheggio o andare in quello del tribunale» ecc… Vi prego però di leggere fino in fondo. Continua »

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  • Cronache di ordinaria inciviltà

    Sabato sera, ho deciso di andare a mangiare fuori per la prima volta con mia figlia e mio marito da quando siamo diventati genitori. Sono passati due mesi da quella mitica notte, da quel momento in cui ti cambia tutto nella vita e tutto viene dipinto con nuovi colori, tutto assume un’importanza diversa. Tutto, insomma, ruota intorno a ciò che di buono faresti e farai per tua figlia, affinchè abbia il meglio, il buono, il giusto.

    Optiamo per una pizzeria, per noi la crisi c’è sempre stata, non siamo dirigenti, siamo semplici operai e quindi una pizza fuori equivale a un bellissimo sabato sera. In realtà siamo anche persone semplici che, crisi o non crisi, si divertono così, con la genuinità dei sentimenti e un posto alla buona dove scambiarsi coccole e una fetta di pizza dell’altro/a.

    Ci sediamo fuori, dentro il gazebo per avere un po’ più di spazio. Il passeggino arancione della bimba ingombra un po’ quindi siamo costretti a sederci lì, sulla strada, coperti da pesanti tende in plastica trasparente che fanno da parete. Ordiniamo, si parla di lavoro, io riesco ovviamente a sentire anche di discorsi delle ragazzine sedute dietro me, è bello sentirle parlare perché sono fresche, adolescenti, mi aspetto che da un momento all’altro urlino frasi del tipo “miiii che bono matteoooo”, invece stanno lì carine senza disturbare nessuno. Continua »

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  • L’eroe

    Caro Rosalio,
    vorrei raccontarti quello che ho visto questa mattina in via Roma.

    Non so se è banale parlare di questi argomenti, ma credo di avere assistito ad un ennesimo “abuso di potere” da parte della polizia municipale, soprattutto ai danni di immigrati. Se clandestini o no è da vedere.

    Ma cosa è successo? Stavo per immettermi in via Roma da una traversa, per intenderci quella di fronte la chiesa dell’Ecce homo, quando un pullmino della polizia municipale mi taglia la strada.

    Dal veicolo scende un vigile con fare da eroe e io penso, “cacchio, starà per arrestare uno scippatore!”, invece si avventa contro l’espositore di portachiavi e altre strucchiolerie che un cinesino esponeva, sicuramente in maniera abusiva, sul marciapiede di una delle strade più belle di Palermo (almeno di giorno). Continua »

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