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Biografia: Cantautore siciliano.

Francesco Giunta
  • Da un Festino all’altro perché nulla cambi

    (Lettera aperta a Monica Maimone)

    Gent.ma Monica,
    sperando di farLe piacere, Le scrivo come uno dei tanti palermitani che una ventina d’anni fa si commosse fino alle lacrime nel vedere realizzare per le strade di Palermo quei “Festini” straordinari ideati da Valerio che, ne sono certo, avranno allora emozionato anche la nostra Rosalia: non avrebbe mai immaginato, la stessa Santuzza, tanta celebrazione in cambio di quello che per lei era stato un semplice atto di affetto nei confronti della Città.

    Sì, pure noi palermitani abbiamo vissuto quello che accadeva in quegli anni ‘90 come un atto di affetto nei confronti della nostra Città, martoriata e massacrata dalla mafia in giacca e cravatta dei Ciancimino e dei Lima, insanguinata dalla mafia criminale e assassina capace di imporre con armi da guerra dolori immensi e ferite che non si rimargineranno mai!

    I “Festini” di Valerio: un nuovo atto di affetto per liberare noi e la Città da una nuova e più temibile pestilenza! Continua »

    Ospiti
  • Sono stanco di essere palermitano! O, meglio…

    Caro Leoluca Orlando e caro Francesco Giambrone, non so voi ma sicuramente noi (e penso di parlare a nome di gran parte dei palermitani) sappiamo di essere i destinatari di un patrimonio poetico e culturale che ha le sue origini nella notte dei tempi, gli eredi legittimi delle opere di Giacomo da Lentini, Ciullo d’Alcamo e della Scuola poetica siciliana di Federico II, i figli dei figli dei figli degli inventori del sonetto e delle ottave incatenate su cui è nata la letteratura italiana, i custodi dei versi di Antonio Veneziano, Giovanni Meli, Ignazio Buttitta e di centinaia di altri meravigliosi poeti, i depositari di un immenso tesoro dovuto alla tradizione i cui gioielli brilleranno per sempre nella voce dolce e graffiante di Rosa.

    Noi palermitani sappiamo che solo l’esistenza e l’arricchirsi nel corso dei secoli di questo patrimonio unico, vivo e palpitante ha consentito che giungesse a noi, attraversando quasi quattro secoli e rimanendo sostanzialmente integra, una delle più grandi opere in versi della letteratura popolare siciliana: “U Triunfu di Santa Rusulia”! Sì, “U Triunfu”, quello stesso “Triunfu” senza il quale non esisterebbe nessun Festino!

    E allora vi chiedo: perché questa considerazione non è saldamente alla base delle vostre scelte di politica culturale? Continua »

    Ospiti
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