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domenica 13 ott
  • Sono stanco di essere palermitano! O, meglio…

    Caro Leoluca Orlando e caro Francesco Giambrone, non so voi ma sicuramente noi (e penso di parlare a nome di gran parte dei palermitani) sappiamo di essere i destinatari di un patrimonio poetico e culturale che ha le sue origini nella notte dei tempi, gli eredi legittimi delle opere di Giacomo da Lentini, Ciullo d’Alcamo e della Scuola poetica siciliana di Federico II, i figli dei figli dei figli degli inventori del sonetto e delle ottave incatenate su cui è nata la letteratura italiana, i custodi dei versi di Antonio Veneziano, Giovanni Meli, Ignazio Buttitta e di centinaia di altri meravigliosi poeti, i depositari di un immenso tesoro dovuto alla tradizione i cui gioielli brilleranno per sempre nella voce dolce e graffiante di Rosa.

    Noi palermitani sappiamo che solo l’esistenza e l’arricchirsi nel corso dei secoli di questo patrimonio unico, vivo e palpitante ha consentito che giungesse a noi, attraversando quasi quattro secoli e rimanendo sostanzialmente integra, una delle più grandi opere in versi della letteratura popolare siciliana: “U Triunfu di Santa Rusulia”! Sì, “U Triunfu”, quello stesso “Triunfu” senza il quale non esisterebbe nessun Festino!

    E allora vi chiedo: perché questa considerazione non è saldamente alla base delle vostre scelte di politica culturale? Perché le forze migliori di questa Città non sono il punto di partenza di un evento e di una manifestazione così fondamentale per la comunità cittadina? Siete davvero convinti che gli operatori, gli intellettuali e gli artisti cittadini non abbiano più nulla da dire o che, addirittura, non possano fare meglio di tanti mestieranti che progettano “macchine spettacolari” senza anima da vendere ovunque e a chiunque?

    Palermo è una Città morente perché non ne sostenete l’anima. La state soffocando!

    Penso alla “fortuna” di Franco Scaldati che ha fatto appena in tempo a partecipare a un Festino poco prima di lasciarci e di lasciare un vuoto incolmabile. Meritava di farne cento di Festini! E forse oggi quel vuoto sarebbe meno angosciante. Meritava molto più sostegno e attenzione e forse oggi molti suoi allievi appassionerebbero i nostri cuori.

    Altro che “capitale della cultura”! I nostri giovani se ne vanno e diventano altra cosa.

    Questa Città fu detta la “Felicissima” e fu il giardino più bello del Mediterraneo. Può tornare a essere entrambe le cose: bisogna amarla veramente, aiutare i suoi fiori migliori a sbocciare e coltivarne di nuovi.

    A voi decidere da che parte stare. Io, per quello che può valere, ho scelto: sono stanco di essere palermitano! O, meglio, sono stanco di esserlo se lo siete anche voi.

    PS:
    Che sia chiaro a chi mi vuole bene ma soprattutto a tutti gli altri:con questa mia nota sulla “palermitanità” non intendo in alcun modo auspicare una qualsiasi forma di autarchia artistico-culturale della mia Città. Al contempo rifiuto categoricamente l’idea che questa stessa mia Città sia diventata una landa deserta al punto tale da non poter più progettare, tracciare, indicare, suggerire o semplicemente sognare le linee guida di sviluppo della sua stessa ANIMA!Il “cuore del Festino” deve nascere in Città e dal cuore di chi “vive questa Città”. Poi per tutto il resto (e fino al punto in cui veramente ci serve) possiamo chiamare pure la Nasa!

    Brucia ancora il ricordo dei “Festini Mediaset” scritti da parolieri milanesi con nefandezze del tipo “Palermu era allu buiu!” che solo la presenza di alcuni artisti locali (evidentissime foglie di fico) non fece venire alla luce!E quanti soldi! Quanti soldi persi per non costruire nulla!

    Ospiti
  • 9 commenti a “Sono stanco di essere palermitano! O, meglio…”

    1. Quanta tristezza! Palermo è una grande bella città, ha tutto ma sta morendo. E’ una città delle approssimazioni, si chiude al traffico, non si chiude, isole pedonali si chiudono, si riaprono, le cabine si montano, non si montano, per non parlare dell’immondizia ovunque, e la cosa triste è che ci siamo abituati alla sporcizia. L’elenco è lungo. Ma i politici, quelli che prendono le decisioni, vivono sulla luna? NON vedono, NON guardano, NON sentono……

    2. Caro francesco,
      Sarà anche a causa della mia visione dell’arte come strumento organico alla costruzione della società, ma credo che la capacità di assumere posizioni pubbliche e forti sia un obbligo morale da parte di un artista.
      Di questo gesto pertanto mi sento di esserti riconoscente e ringraziarti, tanto più quanto è sempre più raro nei nostri tempi.

    3. Non vengo a Palermo da quasi 6 mesi ma da quanto leggo su rosalio.it la situazione peggiora di giorno in giorno. C’è ì muariri!!!

    4. Ma si,facciamone uno al mese di festino,e vedremo risolti i problemi dei palermitani.

    5. Scusate ma molto meglio i nomi altisonanti non locali, di talentuosi e illustri Artisti, che quelli locali, provinciali e sconosciuti pure agli addetti ai lavori. I più bei festini sono proprio quelli in cui Artisti di altre parti infondevano il loro sapere a quelli nostrani.

    6. infondevano?!?

    7. Si! E mi riferisco ai Festini di Andrea Peria o Alfio Scuderi, con i grandi Maestri come Jannis Kounellus, che ha fornito un’implicita settimanadi workshop agli allievi dell’accademia ed alle maestranze, o a Jean Sorel ed alla sua lezione involontaria di arte teatrale.

    8. implicita settimana?!?

    9. Sig. Giovanni, devo ammettere che mi ha fatto sorridere con le sue ultime due retoriche domande…adesso mi sta simpatico. Nonstante ciò confermo il mio pensiero, e tramite la pagina di Terzo Millennio ho letto che lunedì si saprà qualcosa sulla vicenda dell♥appalto del Festino 2014. Quindi, aspettiamo fiduciosi.

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