Il Cassaro al tramonto
La foto è stata scattata da Salvo Azzarello.
La foto è stata scattata da Salvo Azzarello.
Piazza Alfano, nel cuore del Borgo Vecchio, e le aree limitrofe verranno riqualificate con superfici pedonali, arredi, posti auto e spazi idonei a razionalizzare i punti vendita che attualmente operano su sede stradale. È stato approvato dalla Giunta comunale il progetto esecutivo elaborato dal settore Urbanistica.
L’opera è finanziata con 1 milione e 501 mila euro, fondi statali assegnati al Comune nell’ambito dell’accordo quadro stipulato nel maggio 2002 per il Prusst (Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio). I lavori, da appaltare, avranno una durata di 510 giorni.
Una parte di largo Alfano sarà pedonalizzata con una nuova pavimentazione in basolato. Verrà mantenuta una corsia stradale per l’attraversamento lungo l’asse Scordia – Ximenes, con l’arredo degli spazi pedonali limitrofi anche in corrispondenza della scuola, dell’incrocio con corso Scinà e dell’area triangolare che si trova in via Ximenes.
Oggi alle 19:00 presso Nuvole Incontri d’Arte (via M. Bonello, 21) inaugura la mostra Punti fermi di Marina Sagona.
La mostra rimarrà visitabile fino al 3 novembre 2007 da mercoledì a sabato dalle 17:00 alle 20:00.
Marina Sagona è un’illustratrice molto nota e le sue opere rappresentano il tema della femminilità.
Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe assassinato anni fa dalla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto, organizza un banchetto per la raccolta delle firme di solidarietà in via Principe di Belmonte (dalle 16:00 alle 20:00) in difesa del pm catanzarese Luigi De Magistris, titolare di delicate inchieste riguardanti intrecci tra politica, malaffare e massoneria, per il quale il Ministro della Giustizia Clemente Mastella, ha formulato la proposta di trasferimento al Consiglio Superiore della Magistratura per presunta incompatibilità ambientale.
La circoscrizione Siciliam di Amnesty International organizza per le 17:00 a piazza Verdi un sit-in per il popolo birmano.
Amnesty chiede di fermare lo spargimento di sangue degli oppositori del regime militare, il rilascio immediato dei prigionieri politici e una risoluzione delle Nazioni Unite a favore del popolo Birmano per il ritorno alla democrazia.
ABI ripropone oggi dalle 10:00 alle 19:00 Invito a palazzo, apertura di 101 palazzi di 55 banche in tutta Italia.
A Palermo sarà possibile visitare Palazzo Petyx (via E. Albanese, 94), il palazzo di Intesa-San Paolo (via M. Stabile, 152) e villa Zito (via Liberta, 52). Ingresso libero.
Ricominciano oggi gli incontri del fine settimana all’Auditorium della Rai (viale Strasburgo, 19).
Il primo appuntamento (stamattina alle 11:30) è dedicato alla libertà di informazione in Sicilia. Parteciperanno all’incontro il giornalista Lirio Abbate, il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Franco Nicastro, il direttore del nuovo Osservatorio sull’informazione di Libera Roberto Morrione e il presidente della giunta sezionale di Palermo dell’Associazione Nazionale Magistrati Guido Lo Forte.
Per tutti i weekend di ottobre Università di Palermo apre al pubblico (in alcuni casi per la prima volta) quattordici tra palazzi e conventi, musei scientifici e giardini, cappelle e cantieri di restauro per Le Vie dei Tesori. Sono previsti eventi con scrittori, docenti universitari, critici, storici e magistrati che prenderanno spunto dai luoghi per parlare di arte, società, giustizia, letteratura, mafia, misteri della scienza, meraviglie naturali.
I venerdì, dalle 9:00 alle 13:00, si svolgono visite riservate alle scuole. Il sabato e la domenica, dalle 10:00 alle 18:00, apertura a orario continuato con ingresso libero. È previsto un servizio di bus navetta gratuiti da piazza Marina.
L’organizzazione è curata dagli Amici dei Musei Siciliani e ricade nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario dell’Università di Palermo. Continua »
Questo sarà probabilmente il post più breve della storia di Rosalio. Intanto perché io la partita del Palermo contro i cechi non l’ho vista (non ce l’ho ‘sta carta 7, che ci posso fare?) e poi perché tutto quello che avevo da dire l’ho detto. Anzi, lo dico da questa estate e, purtroppo, non ho ancora cambiato idea. Certo, non ho alcuna conoscenza calcistica come dicono alcuni grandi esperti anche in questo blog, ma mi piacciono i numeri. E quelli, con rispetto parlando, non tradiscono mai. La partita non l’ho vista, vi dicevo, per cui, cari amici, se vi va raccontatemela voi. Ah, il gol era in fuorigioco ho letto. Ma dopo aver vinto fuori casa contro nientepopodimeno che il Mladá Boleslav, ci si può attaccare a un errore arbitrale? Basta, il post è tutto per voi. L’Europa? Sarà per la prossima volta.
Solo Londra può consentire ad un siciliano purosangue che vive in questa città da vent’anni un’operazione del seguente tipo, che per comodità narrativa, dividerò in fasi.
Fase 1. Investitura “casuale”, quasi un incontro per strada, da parte di una delle case editrici piu “funky” del Regno Unito (Macmillan) del ruolo di “modello” per un libretto dal titolo “Learn to speak Mafia” (“Impariamo a parlare la Mafia”). In oltre 60 foto illustro la ricca gestualità nostrana sottotitolata in inglese. Macmillan, qualche mese dopo, vende i diritti del libro in Usa e Germania.
Fase 2. Invenzione di uno spettacolo, che intitolo Talkingestures (Parla con i gesti), per illustrare dal vivo la “dinamica” di ognuno dei gesti illustrati nel manualetto, sottolineandoli con ironia e distacco. Risultato: una valanga di risate. Il mio scopo è sdrammatizzare una realtà che conosco bene e mi far star male. Ci sono riuscito. Continua »
Il boss Leoluca Bagarella, al termine dell’udienza per il processo per l’omicidio di Enzo Caravà in corso davanti alla I sezione della Corte d’Assise di Palermo, ha smentito di aver scambiato la sua fede nuziale con quella del boss catanese Nitto Santapaola, come avevano riportato alcune fonti.
Bagarella, che ha mostrato la fede, ha dichiarato: «È stato detto che mi sono scambiato la fede con un altro detenuto che non conosco e che così avremmo suggellato un patto tra noi. Ma quale patto? Io ero a Spoleto e lui a Parma, come sarebbe dovuto avvenire lo scambio?».
Questo articolo è stato pubblicato questa mattina su “Repubblica Palermo”. Lo riporto integralmente perché mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli amici di “Rosalio”.
Ormai era diventato un appuntamento fisso di inizio autunno. O di fine estate, fate voi. Una settimana a metà fra sport e mondanità che proiettava Palermo al centro dell’attenzione del tennis mondiale. Già, perché da quasi trent’anni a questa parte la settimana che è appena cominciata coincideva con gli Internazionali di Sicilia, storico appuntamento con lo sport che conta, torneo che dal 1979 a oggi ha ospitato sui campi rossi di viale del Fante campioni del calibro di Borg e Vilas, Wilander e Bruguera, Mecir e Orantes, Panatta e Barazzutti fino a Filippo Volandri, ultimo vincitore nell’edizione 2006. Senza contare che prima della lunga pausa che sembrava aver posto il torneo nel dimenticatoio, alla Favorita avevano giocato, tanto per fare qualche nome, Drobny e Fraser, Merlo e Pietrangeli, Laver e Tiriac. Quest’anno, invece, gli spalti del Ct1 rimarranno tristemente vuoti. Enormi per quei pochi genitori che si appassionano alle gesta dei figli, spogli degli striscioni pubblicitari delle grandi griffe che sponsorizzavano i Campionati, silenziosi senza gli urletti dei raccattapalle e l’immancabile “cocco bello” dell’ambulante di turno. Il tennis è finito, andate in pace, a dispetto delle mille promesse di dirigenti e politici che soltanto un anno fa giuravano: «Ci rivedremo nel 2007». Continua »
Premesso che la faccenda non mi riguarda direttamente avendo avuto la fortuna di risolverla qualche anno fa, e premesso pure che sono veramente incazzata perché mentre c’è chi si aumenta lo stipendio di 500 euro a botta, c’è pure chi con 500 euro (e forse sono pure troppi) deve venire a patti con la sua dignità per camparci un mese, ho il desiderio di spendere un paio di paroline sull’argomento CASA a Palermo.
Mi atterrò al vocabolario degli annunci immobiliari e prenderò in considerazione un single di 35/40 anni e con, quindi, un solo stipendio..
Questione nr.1. GLI AFFITTI. Si va dal rifinito quadrivani in zona unni persi ‘i scarpi ‘u Signuri a soli 400 euro, al delizioso monovano in centro città a 600 euro (qualcuno mi spiega perché più nico è, più costa?). La scelta è tra lo svegliarsi alle 4:30 per essere sul posto di lavoro alle 8:00 e il mangiare pasta in bianco a fine mese perché 200 euro, ahi noi, fanno la differenza e fare finta che il cinema non ti piace e la pizza non puoi mangiarla perché hai lo stomaco imbarazzato (ipotesi tutt’altro che remota perché se mezzo stipendio se ne va per l’affitto ‘u scunciertu ‘i stomaco ti viene vero). Allora un povero Cristo che fa? Pensa, valuta, discute e riflette, si fa quattro conti e, mischino, si illude che se tanto mi dà tanto, meglio farsi un mutuo. La rata equivarrebbe all’affitto. E poi, dopo SOLO 30 anni il prezioso immobile sarebbe tuo. Vuoi mettere? Continua »
Per quanto riguarda la manifestazione importante che si è svolta il 22 a Palermo, può essere utile conoscere in breve la storia di questo movimento contro gli inceneritori, che ha raggiunto finalmente un momento di grande presenza popolare. Sul problema del Piano Rifiuti regionale, voluto tenacemente dal presidente Cuffaro, ci sono persone, cittadini, che hanno iniziato il loro percorso di impegno e di documentazione fin dal 2002, anno in cui si è formato il Comitato, poi Forum Bellolampo. Nei primi anni di attività alcuni residenti della zona, già penalizzata dalla presenza della discarica, hanno cominciato a muoversi per sensibilizzare la cittadinanza insieme a esponenti del WWF sicilia, di Legambiente e ai comitati civici che via via si formavano e crescevano nelle varie realtà siciliane, in particolare dove sono previsti i quattro inceneritori del Piano Regionale. Già negli anni 2004/2005 molte affollate manifestazioni organizzate dai comitati si sono svolte a Palermo e nelle altre località interessate, rilevanti quelle nella zona di Aragona-Casteltermini-Castelfranco che hanno visto la partecipazione di intere amministrazioni comunali, di sindaci e di parroci. Continua »
Stasera dalle 20:30 da EXPA (via Alloro, 97) si terrà la conferenza L’Arte contemporanea: dallo jodel alla fisica quantistica di Marc-Olivier Wahler, direttore del Palais de Tokyo di Parigi.
La conferenza è organizzata nell’ambito di Artissima all over, il nuovo progetto satellite di Artissima, internazionale d’arte contemporanea di Torino e vedrà presente anche il direttore Andrea Bellini.
Stanotte una cinquantina di disoccupati hanno tentato di occupare l’assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle autonomie locali in via Trinacria. Le forze dell’ordine hanno bloccato il gruppo e si sono viste scene di guerriglia urbana, con un blocco stradale e cassonetti incendiati.
Sono stati fermati diciotto disoccupati denunciati all’autorità giudiziaria.
Inshallah: “Se Dio vuole” è la risposta ad ogni occasione per il mondo arabo. Perché il futuro è nelle mani di Dio.
Mi stringo forte la copertina di tweed della Emirates Airlines, è l’alba sul desertico panorama del golfo Persico e l’aereomobile inizia la propria discesa verso l’immenso aeroporto di Dubai.
Mi mandano negli Emirati Arabi, sola con i miei acerbi 22 anni e zero esperienza. Ma sopravviverò, Inshallah.
È uno scenario alquanto bizzarro. Specialmente per chi come me, ha cominciato a frequentare i mercati arabi di Dubai e Abu Dhabi prima ancora del boom turistico del 2001. Allora era difficile scandire sagome differenti dalle tante donne e uomini rispettivamente in neri hijab e bianchi jallabia. E allora cercavo di smorzare il nervosismo pensando ironicamente “mi parunu tutti vistuti ‘i carnivale”.
Al principio non era altro che un agglomerato di piccoli villaggi di pescatori di perle, allevatori di cammelli e coltivatori di datteri e poi, circa 50 anni fa, la scoperta dell’”oro nero” ha consentito a questo paese di trasformarsi in una mecca della ricchezza estrema: il lusso negli Emirati Arabi è oggi coltivato con determinazione scientifica.
Lungo i grandi boulevards si spianano improbabili prati simil-svizzeri e palmizi, mentre donne velate di nero sfrecciano disinvolte sulle loro fuoriserie rosso fiammante. Continua »
È evidente che il gruppo di persone che gravita attorno a Rosalio, e mi riferisco a chi vi scrive a vario titolo e a chi poi legge, è un campione di internauti eterogeneo ma nel contempo omogeneo e cerco di spiegare l’apparente contraddizione.
Rosalio è punto d’incontro a prescindere. Ci bazzica , per la maggior parte, l’internauta puro e semplice, il politico strictu senso, l’arrampicatore, il parvenu, il curioso, il tifoso, l’ultras, insomma una eterogeneità di persone accomunate, ed ecco l’omogeneità, dall’ amore per Palermo.
Il cemento che lega questa diversità di persone è effettivamente un amore forte, confessato, lampante per la nostra Città, espresso magari, come tutti gli amori, in maniera irrazionale, spesso con la veemenza propria degli innamorati, a volte in palese contrasto con il presunto e creduto proprio credo politico. Capita quindi, e questo è un miracolo d’Amore per Palermo, di assistere ad una rinata e piacevole apertura mentale e di un comune sentire al di là degli schieramenti politici e partitici. Continua »
Sono iniziati i lavori per il recupero del Teatro Garibaldi, stabile di via Castrofilippo da cui Giuseppe Garibaldi nel 1862 arringò il popolo siciliano al grido di «O Roma o morte!».
Oltre alla nuova configurazione della sala, con una gradinata a scomparsa da 150 posti, il progetto prevede la completa ristrutturazione del corpo di fabbrica circostante, che ospiterà i locali di servizio, la creazione di una corte scoperta all’ingresso e di un foyer, ma anche un restauro vero e proprio per i piloni che prospettano sulla strada e per la tela sotto all’arco scenico, un dipinto nel quale sono ricordate le date e i luoghi delle imprese garibaldine.
È stato arrestato stanotte dai Carabinieri Enrico Scalavino, 36 anni, ritenuto esponente di spicco della famiglia mafiosa di corso Calatafimi e accusato di associazione mafiosa, narcotraffico ed estorsione. Scalavino era considerato uno dei 100 latitanti più pericolosi ed è stato arrestato dopo un inseguimento.
AGGIORNAMENTO: il tenente colonnello dei Carabinieri Jacopo Mannucci ha dichiarato che «Scalavino era il collettore del racket del pizzo a Palermo». Il covo è stato individuato e perquisito. Scalavino stanotte a Cruillas avrebbe scambiato i Carabinieri che lo hanno arrestato, armati e incappucciati, per killer della mafia.
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