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venerdì 26 apr
  • “Ore diciotto in punto”, non è vero che a Palermo non si fa mai nulla

    Invece, nonostante le feste e nonostante la pioggia lunedì 30 dicembre la sala De Seta ai Cantieri Culturali della Zisa era piena di gente. L’occasione era la proiezione di una pellicola, inserita tra gli eventi scelti dal Comune di Palermo per animare il periodo natalizio in città. Il film era Ore diciotto in punto di Giuseppe Gigliorosso.

    “Ore diciotto in punto”, non è vero che a Palermo non si fa mai nulla

    Cosa rende speciale questo film? Potremmo parlare della sceneggiatura (scritta da Giuseppe Gigliorosso e dalla scrittrice Valentina Gebbia), un favola moderna che racconta di Nicola, un barbone che, sul punto di farla finita, decide di rispondere alla chiamata di un telefonino trovato casualmente, gettando nel panico l’organizzatissimo ufficio “celeste” dedicato all’accompagnamento delle anime dei suicidi. Potremmo parlare dell’ottimo cast tutto siciliano, dai protagonisti Salvo Piparo, Roberta Murgia, Paride Benassai e la stessa Valentina Gebbia, fino ai comprimari, tra i quali troviamo volti molto amati dal pubblico siciliano, come Lollo Franco, Giuseppe Santostefano, Stefania Blandeburgo, Ernesto Maria Ponte. Potremmo parlare della scelta di girare a Palermo, sfruttando le splendide location regalate dalla nostra città, che si offre luminosa e varia sia nei suoi luoghi più noti che negli scorci meno presenti alla mente dei suoi stessi cittadini. Potremmo parlare delle musiche, della fotografia e di tanto altro ancora.

    “Ore diciotto in punto”, non è vero che a Palermo non si fa mai nulla

    Ma quello che rende davvero speciale questa pellicola è sapere che è stata prodotta senza alcun finanziamento pubblico. Tutto quello che ci ha tenuti ancorati alla sedia della sala per due ore è il frutto dell’impegno e dell’autofinanziamento di tutti i membri della troupe che, nonostante le difficoltà e i lunghi tempi di realizzazione della pellicola (sette mesi di riprese e tre anni in tutto di lavorazione), hanno creduto fino in fondo nel proprio sogno.

    Possiamo scegliere di vedere un film per tante ragioni, questo è certo. Ma noi siciliani, e palermitani in particolare, potremmo scegliere di vedere questo film per un motivo in più: perché alcune volte, in questa terra che troppe volte sembra voler tarpare le ali alle iniziative, che ci fa sognare e poi disperare di aver sognato, possiamo e dobbiamo anche credere che realizzare un bel progetto sia possibile e necessario.

    Il passo successivo? Trovare un distributore che scelga di portare questo film (che è già stato selezionato a Taormina, ha vinto il premio per la migliore regia al Festival dell’Arte Cinematografica di Imperia e il premio del pubblico allo Sciacca Film Fest) sugli schermi televisivi e cinematografici, premiando così la professionalità e la bontà di questo prodotto.

    E questo desiderio lo segniamo come buon proposito per il 2014.

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