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venerdì 29 mar

Archivio del 21 Dicembre 2005

  • Il “Natale intelligente”

    È una presunzione infondata quella che sostiene che i palermitani si tappano in casa appena c’è un po’ di freddo. Come Billitteri, anche io sono rimasto colpito dalla densità di frenetici acquirenti che affollano i marciapiedi del centro (quel centro un po’ spostato, che va dal Massimo a Piazza Croci), sfidando temperature da gelo. Questo pomeriggio attraversare via Cavour mi ha ricordato la fifth avenue, dove quando scatta il verde per i pedoni sei travolto da una schiera compatta di persone che attraversano in senso opposto, disposte pure a passarti sopra pur di raggiungere immediatamente la loro meta. In questi giorni lo scopo è riuscire a comprare un oggetto o un indumento sovrapprezzo, non sgradevole ma di solito perfettamente inutile, nell’unità di tempo necessaria a tornare all’auto parcheggiata in zona rimozione o zona blu senza scheda, prima che arrivino i zelanti ausiliari AMAT e “stacchino”. Continua »

    Palermo
  • Prerogative panormite

    Una delle prerogative dei palermitani è sputare. Lo sputo, per noi, è una grande risorsa: si sputa quando non si ha niente da fare, si scatacchia per darsi un tono, per far passare il tempo, per passare da duri. Uno sputo non si nega a nessun marciapiedi, anche a quello bello e lustro di via Libertà, anzi c’è più gusto, denota grande strafottenza. Lo sputo in faccia, recentemente tornato in auge grazie all’impegno del calciatore Francesco Totti, è un insulto ultimo di cui si fregia la palermitan people accompagnato dalla massima: “si cosa di sputariti nta facci” piu minacciato che praticato, lo sputarsi in faccia rimane un diversivo trasversalmente utilizzato dai bambini di ogni ceto e latitudine.

    Sputare lontano migliora la mira, il suono che accompagna l’operazione è quello puh che è diventato tono onomatopeico per fumetti e discorsi figurati. “Puh – si dice – cosazza inutile”, che sta a significare: “cosa da sputarti da quanto non servi a niente”, oppure si apostrofa con un prosaico “puh…cuinnutu chi siii!” che starebbe a dire: “ti dispregio”, e viene ampiamente utilizzato anche verso chi non disponga necessariamente di compagna fedifraga.

    Palermo
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