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venerdì 11 ott
  • Il viaggio di Ferruccio

    Ieri sera il parterre del Teatro Politeama era gremito di persone: nomi di spicco del giornalismo, dell’imprenditoria, della pubblicità, rappresentanti delle istituzioni locali. Tutti per salutare una delle personalità più importanti della Sicilia degli ultimi vent’anni, Ferruccio Barbera, scomparso il 26 maggio 2005.

    Durante la serata Marcello Mordino, suo amico di sempre, ha raccontato gli aneddoti più divertenti o comunque più esplicativi della personalità di Ferro, ai quali si sono alternati i brani musicali a lui dedicati, composti da Marco Betta ed eseguiti dall’Ensamble Ottava Nota. Per ricordare e continuare l’attività di una persona così speciale l’associazione culturale Ferruccio Barbera ha istituito un premio che porta il suo nome, volto a trasmettere la sua energia, a far camminare le sue idee attraverso le gambe dei giovani. Tanti gli interventi sul palco, tra cui quello di Giuseppe Barbera che ha detto: «Mio fratello premiava l’eccellenza e con questo premio, patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Siciliana, vogliamo dare un riconoscimento ai giovani che sapranno meglio conciliare progetti di sviluppo dei beni culturali con la comunicazione». È intervenuto anche Giuseppe Silvestri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo: «Ferruccio non era solo un creativo, ma una risorsa, un patrimonio per la Sicilia e non solo. Non c’è creatività senza cultura e questo premio fa convergere tanti saperi. Devo fare i miei complimenti alla famiglia di Ferruccio, che ha trovato un modo moderno ed “europeo” di concepire questo riconoscimento, premiando i giovani che conciliano ricerca e curiosità. Il giovane non è colui che va alla ricerca della regola, ma la crea, non è chi ricerca il metodo, ma chi lo propone e Ferruccio continuava ad essere giovane. La giovinezza non dipende dall’età anagrafica, ma dall’ingenuità e dalla voglia di mettersi continuamente in gioco». Fabio Granata, che ha elaborato insieme a Ferruccio, allora direttore ufficio marketing e comunicazione dell’assessorato al turismo, lo spot “2005 Grand Tour” ha detto: «Ferruccio è stato un personaggio trasversale, l’anima della primavera palermitana e mi ha trasmesso l’idea della trasversalità in politica. Per lo spot sulla Sicilia ci siamo ispirati al tema del viaggio».

    Ascoltando i brani composti da Marco Betta sembrava proprio di vedere le immagini di quello spot, uno dei più suggestivi mai realizzati: il protagonista, un viaggiatore, raccoglie dentro il suo diario di viaggio degli oggetti: un fazzoletto, uno spartito, un guanto, durante le sue visite in alcuni luoghi di Sicilia. Lo spot si chiude con un libro che, poggiato sulla panchina di una nave, viene sfogliato dal soffiare del vento con la frase «Sicilia, una terra che racconta». Tra i presenti, Marcello Mordino che ha condotto la serata, i familiari Giuseppe e Lorenzo Barbera, gli amici di “Ferro” provenienti da tutta Italia, persino dal Giappone e da Londra, Alba Parietti e poi Carol Bouquet, Antonello Perricone, Giuseppe Lanza di Scalea, Marco Betta, Gianfranco Micciché, Roberto Andò, Vincino, Chiara Berio Argentina, Pietro Calabrese e Nino Bevilacqua.

    Come concludere questo saluto a Ferruccio, se non con una frase positiva che usava dire: «Tante cose fresche!».

    Palermo
  • Un commento a “Il viaggio di Ferruccio”

    1. Bah, mi associo al giusto commento di giorgia: ma dirlo prima no? 🙂 Tanti di noi sono debitori dell’esempio di Ferruccio Barbera. Mi unisco, a posteriori, al loving memory.

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