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lunedì 14 ott
  • Verso l’Istituto di Metodologia ed Etica Scientifica del Cnr

    Prende il via a Palermo il progetto per la fondazione dell’Institute of Scientific Ethics and Methodology (Isem, Istituto di Metodologia ed Etica Scientifica) da parte del Consiglio nazionale delle ricerche (il Cnr). L’Istituto condurrà un Master annuale di alta formazione sulla metodologia e l’etica della ricerca scientifica i cui corsisti saranno selezionati a livello internazionale fra laureati e ricercatori di tutte le discipline scientifiche. Le attività formative saranno infatti condotte in lingua inglese da docenti scelti fra professori e ricercatori di tutto il mondo. Nell’ottica di una piena integrazione fra teoria e pratica, ogni corso sarà seguito dalla conduzione di una ricerca teorica e sperimentale il cui esito servirà alla qualificazione di ogni corsista. Inoltre, continueremo a condurre ricerche avanzata in chimica: perché non è possibile fare formazione sul metodo scientifico senza condurre attività di ricerca a livello internazionale in modo continuo.

    Si tratta di un’opportunità unica e importante, perché non esistono in nessun Paese dell’Unione europea Istituti di formazione post-universitaria che si occupino di tali argomenti. Importante, l’opportunità di sviluppo della scuola scientifica e del territorio, perché la presenza annuale di ricercatori e docenti di standing internazionale arricchirà il territorio per molti mesi all’anno con la presenza di giovani stranieri ad alta qualificazione scientifica.

    Abbiamo scelto la metodologia e l’etica della ricerca perché la moltiplicazione dei settori disciplinari delle scienze naturali si accompagna ad una generale diminuzione del numero di studenti di queste discipline; mentre fra gli stessi ricercatori, la formazione sul metodo è spesso carente o obsoleta. Analogamente, le questioni etiche associate alla pratica della ricerca scientifica sono numerose ed hanno conseguenze sociali ed economiche che sono e sempre più saranno cruciali per uno sviluppo equilibrato delle società industriali.

    L’Istituto si finanzierà da sé pressoché integralmente attraverso le rette di partecipazione ai corsi pagate dagli studenti. Inoltre, beneficerà anche delle royalties spettanti al Cnr in seguito al trasferimento delle tecnologie sviluppate dal mio Gruppo di ricerca ad imprese chimiche internazionali. La natura formale di Istituto garantirà alle nuove attività del Cnr l’autonomia operativa e gestionale necessaria al buon esito delle numerose iniziative già programmate. Una pre-selezione fra gli allievi degli scienziati di Israele, USA, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svezia, Paesi Bassi e Italia con i quali collaboriamo ha dato risultati straordinari, con richieste di partecipazione al Master da ognuno di questi Paesi. Un nuovo istituto internazionale a Palermo rafforza lo sviluppo della conoscenza e la qualificazione del territorio dando un contributo ad arrestare — invertendolo — il fenomeno del brain-drain (“fuga dei cervelli”) che affligge Palermo e l’intera isola: con i migliori laureati che sistematicamente lasciano la loro regione per andare a trovare altrove opportunità di lavoro e perfezionamento. Inoltre, è necessario che il Cnr riorganizzi e rafforzi la propria presenza nel capoluogo siciliano dove ha recentemente chiuso un proprio Istituto e perso i suoi due principali Istituti confluiti nei nuovi Istituti nazionali. A Palermo il Cnr opera in una situazione di grave disagio a causa della posizione della sede in piena zona industriale, che di fatto lo emargina dalla vita culturale cittadina e priva i suoi laboratori della collaborazione con gli studenti universitari. Ma una scuola scientifica, senza i giovani, è destinata a morte certa. E noi stiamo lavorando non solo perché il Cnr a Palermo possa continuare ad operare, ma perché, rinnovandosi, torni a creare ricchezza, cultura e valore per l’intero territorio. Non casualmente, il progetto ha ricevuto l’endorsement di scienziati, economisti e sociologi stranieri ed italiani che seguono con interesse quello che accade al Cnr di Palermo.

    Ospiti
  • 8 commenti a “Verso l’Istituto di Metodologia ed Etica Scientifica del Cnr”

    1. Spero che l’iniziativa del Dr Pagliaro porti frutti e abbondanti. Egli ha molte frecce al proprio arco, manageriali oltre che scientifiche e sopratutto ha dalla sua il metodo, ciò che manca ai palermitani. E che metodo!!! http://www.qualitas1998.net/

    2. Iniziativa eccellente..ma perchè non aprirla anche ai ricercatori delle scienze sociali??
      Sono una dottoranda in economia aziendale, mi interesserebbe davvero poter partecipare ad un’opportunità del genere senza pensare di dover migrare all’estero per mirare ad una formazione superiore…se qualcuno avesse notizie in merito sarei grata di riceverle..
      saluti..
      scoopaoletta@yahoo.it

    3. intanto io già conosco i corsi del Dottore… un sacco di soldi buttati per sentire FUMO FUMO FUMO e niente arrosto… un sacco di parole inutili al modico prezzo di 3 milioni di lire. Promesse di segnalazioni alle aziende, mai mantenute e lasciamo stare il resto….

    4. Solo 3 milioni di Lire? Ti è andata bene! Io nel 1995 a Milano ho pagato un master 7 milioni_800 mila Lire. Promesse di segnalazioni alle aziende ad esito zero. Le aziende me le sono trovate da solo, a partire dai contatti instaurati durante il Master. Tutto sommato credo di non aver ancora recuperato l’investimento e ciò mia moglie me lo rinfaccia ogni mese. Però ho capito pressoché tutto il meccanismo della progettazione e produzione multimediale, le metodologie e le ontologie. Fondamentalmente i master ed corsi affini servono innanzitutto a chi li tiene, direi che sono sono “profit oriented” oltre che “market oriented”. Ma la predisposizione di chi segue il corso fa la differenza tra utile ed inutile. E’ come con il pane: se è poco o troppo lievitato non si ottiene un buon risultato neanche se il forno è a temperatura ottimale. Se ci si aspetta una corsia preferenziale per il lavoro, questo genere di corsi è altamente sconsigliabile. Se non si ha mai avuto contatto con lo standard lavorativo nazionale o internazionale di quello specifico settore, un corso del genere può essere un’opportunità, pur se oneroso. Ripeto, dipende dal livello del studente. In un master lo studente ha il diritto e il dovere di spremere il più possibile i docenti, di spremere da loro la conoscenza e la metaconoscenza, di spremere da loro tutto ciò che è opportuno e anche ciò che non sarebbe opportuno. Ho conosciuto musicisti e grafici 2D e 3D di livello internazionale, sono stato ospitato a casa loro tante volte, discusso con loro, osservato come si muovono, come organizzano il loro lavoro, etc. Ciò non è minimamente sufficiente a trovare lavoro, sono titoli non spendibili. Gli unici corsi di specializzazione che hanno un valore sono quelli universitari che si concludono col classico pezzo-di-carta spendibile nei concorsi. Saluti

    5. Spero faccia piacere a tutti se mi permetto di segnalare un iniziativa veramente interessante dedicata al mondo della Sicurezza sul Lavoro, della Tutela Ambientale, della Qualità, della Privacy e dell’Etica.
      Visitate il sito http://www.si-web.it e fatemi sapere le vs. osservazioni.

      Grazie

      Gianluca

    6. se prendete i master come “promessa di lavoro” allora non capite nulla.
      I master servono a formare, hanno un loro costo è vero, ma nessuno obbliga nessuno ad iscriversi. Chi di voi pensa che iscrivendosi ad un master ha un lavoro in tasca vuol dire che non capisce bene quello che sta facendo. IL MASTER TI DA NUOVE BASI, TI DA LA FORMAZIONE, NON E’ UN ASSUNZIONE.
      In passato Pagliaro ha proposto dei corsi interessanti a cui ho partecipato, devo dire che la formazione serve

    7. i master, i soliti master…

      CONCRETEZZA

    8. già è qualcosa in termini di concretezza

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