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giovedì 28 mar
  • 20 commenti a “Le poste centrali di Palermo”

    1. Posto difficile da fotografare. Bella foto. Mi ricorda De Chirico.

    2. giampaolo uomo dai cappelli folti io ti conosco!

    3. Le poste di Palermo sono alta architettura. Nella concezione delle forme, nell’uso dei materiali anche. vado sempre lì a pagare le bollette forse perché adoro quegli spazi.

    4. Mi piace quando un’immagine mi rimanda a qualcos’altro e quando riesco a vedere più cose contemporaneamente.
      Ho la sensazione di vedere tanti fiammiferi allineati.
      …e non sono ubriaca, lo giuro! 🙂

    5. Suggestiva. Complimenti davvero

    6. condivido i fiammiferi di maria luisa…
      complimenti a gianpaolo,ha tratto poesia da una fila di colonne!
      Armonia..

    7. Foto semplice e fenomenale, forse una tra le più belle apparse nei post di questo blog….

    8. Grazie a tutti! mi fà molto piacere che la foto sia stata di vostro gradimento!
      se volete potete visitare la mia gallery!
      Ciao

      Gianpaolo

    9. bellissima!

    10. salve non so se questo e’ l’indirizzo giusto per mandare questo tipo di commento… sono tiziana e sono stata chiamata la scorsa estate per lavorare come porta lettere dalla posta centrale di palermo e iniziare questo lavoro nel mio paese acireale.io purtroppo rifiutai questa proposta perche’gia’ lavoravo e poi non potevo nemmeno pensarci un po’ perche’ la risposta la volevano immediata.adesso non so se c’e’ ancora posto per rientrare,vi ricordo solo che io sono disponibilissima di poter iniziare questo lavoro,se ricevete questo commento desidererei che mi conattaste a questo indirizzo email.grazie spero a presto.

    11. Per chi volesse vedere altre mie foto vi rimando al mio sito!!
      Grazie a tutti quelli che vorranno dedicarmi qualche minuto del proprio tempo!

      http://www.gianpaololapaglia.com

    12. molto bella, complimenti

    13. viva l’architettura fascista!

    14. Verissimo Giù. anche le case popolari del “ventenno”, paragonate a quelle degli anni 60 sono altra roba!!!!
      Si costruiva meglio….quando si stava peggio…

    15. Era un periodo d’oro per l’architettua. Terragni Docet. poi i fuffas hanno preso il sopravvento e ora dominano la scena dalle riviste patinate modello vanity fair.

    16. non so se è il fascismo, ne se sia stato il Franchismo in Spagna o Salazar in Portogallo (periodi nei quali anche laarchitettura iberica ha dato il meglio). Credo però che gli architetti lavorino meglio quando sono dentro sistemi sociali “forti” e condizionanti che quando si sentono liberi di fare quel che vogliono. Un ottimo esempio è lo spagnolo Bohigas la cui parabola progettuale è diventata un orrore “creativo” dopo la fine della dittatura spagnola (per ora sta realizzando una roba allucinante a Barcelona).
      Credo sia una questione su cui valga la pena riflettere seriamente

    17. Ciao Simone,
      il discorso è talmente ampio che sarebbe inverosimile solo pensare di discuterne in questa sede. In realtà non è così. Il periodo del razionalismo italiano del ventennio fascista è stata una “coincidenza” temporale, e l’ordine gigante e, se vogliamo, sobrio, è dovuto anche alla dittatura. Ciò non toglie che il “filone spirituale”, o meglio “la famiglia spirituale” è stata poi tramandata sino a Rossi, hungers, e oggi a schoeder e tanti altri. Purtroppo si sente poco o niente parlare degli architetti che fanno architettura, e troppo degli architetti “fuffasiani” che fanno buffonate ed eventi effimeri. Non è un caso se del MAXXI se ne parla su vanity fair.

    18. mi è sfuggito un congiuntivo, chiedo venia.

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