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venerdì 4 ott
  • Francesco Buzzurro: un navigante del Mediterraneo

    Francesco Buzzurro

    Quando si dice che: “Una musica può fare”. Prima di conoscere Francesco Buzzurro, ho conosciuto le sue note, che ho amate una per una. Era un pomeriggio qualsiasi, di scazzo lavorativo e di nostalgia vagante per la mia terra. Sono entrata in uno di quei soliti pastoni-web, dove fare il downoloading di brani musicali è facile tanto quanto entrare da Ricordi Media Store e uscire a mani vuote (perché i dischi, ormai, non si possono comprare più). Ho digitato “Nicuzza” – la mia canzone siciliana preferita – e il primo nome della lista era quello di un chitarrista, Francesco Buzzurro, per l’appunto. La sua abilità di tessere quella piccola melodia, quasi fosse la trama musicale più spettacolare del mondo, ha centrato in pieno la mia malinconia fino a infilarsi nella mia sensibilità musicale. Sono stata sul suo sito web, ho recuperato l’indirizzo di posta elettronica e gli ho inviato, seduta stante, decine di righe, fitte di gratitudine, emozione, riconoscimento. Francesco risponde, e lo fa anche con una certa velocità (cosa assai strana tra gli artisti). Il tono della sua lettera, però, è diverso da come lo immaginavo. Mi ringrazia sì per i complimenti, ma a un certo punto scrive con un tono un po’ sardonico e un po’ polemico: “Sarai mica tu la Maristella Panepinto, che la scorsa estate, su un noto quotidiano, ha scritto un pezzo sui presunti dieci migliori chitarristi al mondo? Ah queste classifiche”!
    Iniziamo una corrispondenza, che corre sul filo dei botta e risposta vivaci, allusivi, decisamente siculi. Scrivendogli e leggendo le sue risposte, ho iniziato a conoscere anche la sua musica e siamo finiti a essere giornalista e intervistato (gli ho proposto delle interviste per una serie di riviste e ho anche pensato di presentarlo a Rosalio). Francesco Buzzurro è un navigante della musica. Con la chitarra esplora i sentieri del folk (lanciando un ponte tra la Sicilia e l’America del Sud), si “perde” in quelli del jazz (le jam session e le fusion sono la sua passione) e non disdegna il pop, la musica d’uso (quella scritta per il cinema, come quella radicata nel senso comune musicale della gente). “La musica va amata nella sua interezza. Quando suono desidero di esprimere me stesso condividendo le mie sensazioni in totale
    empatìa col pubblico”. A incastonare i tanti generi musicali, dentro cui si muove Buzzurro, c’è la sua abilità esecutiva. È velocissimo, ma non è distratto, è tecnico, ma mai accademico, accarezza i suoni, ma non li avvolge. Nel suo ultimo lavoro, Naxos, fatto di sue composizioni, viene fuori per intero la mediterraneità di Francesco e l’attaccamento ai due pezzi di Sicilia, a cui deve la sua vita artistica: Taormina, dove è nato e Agrigento, dove ha messo radici. “I suoni, i rumori, le melodie della mia terra, continua, hanno accompagnato il mio percorso musicale da quando ero piccolissimo. È stato allora che ho lasciato che mio padre, musicista anche lui, mi prendesse per mano e mi facesse conoscere un mondo, quello musicale, che è diventato la mia vita”. Non sto qui a sciorinare tutte le collaborazioni di Buzzurro con le stars della musica, né tanto meno i suoi “curriculum studiorum ac vitae”, per questi vi rimando al suo sito web: www.francescobuzzurro.it” e al suo space www.myspace.com/francescobuzzurro – dove potrete anche ascoltare alcuni suoi brani. Ascoltando la sua chitarra avrete la sensazione di esservi messi in pari con qualcosa, nella misura in cui la musica vera ha la prepotente capacità di suscitare un benessere che va al di là di infinite cose, che dal benessere sono decisamente lontane. Francesco la pensa come un suo illustre collega, Andres Segovia: “La musica è l’oceano, gli strumenti sono le isole. L’importante è l’oceano, l’importante è la musica”. E lui più che un chitarrista, ci tiene a puntualizzarlo, si sente un musicista, che è tale dall’inizio alla fine di ogni frammento di sé. Io Francesco non l’ho mai visto di persona e non ho mai sentito un suo live, ma mi è piaciuto scrivere di lui perchè – cosa assai rara tra la commercialità musicale di oggi – la sua musica mi è arrivata nuda, senza i filtri contestuali, che, a volte, ci illudono che qualcosa sia artistico. A giorni Francesco partirà per la Spagna, in tournèe, a Valencia, con la cantante Franca Masu (isolana pure lei, ma sarda, non sicula). Lì, “volenti o nolenti”, porterà le sonorità siciliane, che sono cucite addosso alla sue note e combaciano a perfezione con la sua anima. A Palermo potrete ascoltarlo il 19 novembre, al teatro Nuovo Montevergini, con i fratelli Letizia e Alfredo Anelli, nello spettacolo “Canti e Incanti – la musica, i canti, i sogni, la danza etnica”. Il 7 e il 9 sarà invece ad Agrigento, rispettivamente al Teatro della Posta Vecchia, in formazione con Barbara Casini e Vincenzo Palermo, e nella seconda data a Santo Spirito, dove si esibirà da solista.
    Prima di concludere la chiacchierata telefonica Francesco, stavolta in tono assolutamente simpatico, mi ammonisce: “Non scrivere assolutamente che io sono il chitarrista più bravo del mondo” e io di ricambio: “Certo che no, più bravo di te c’è sicuramente il mio papà”…e questo, come molte altre cose, è quanto che la musica può fare.

    Ospiti
  • 17 commenti a “Francesco Buzzurro: un navigante del Mediterraneo”

    1. Sinceramente…al momento non ho il tempo per leggere l’articolo…. però una cosa la posso dire…..E’ VERAMENTE BRAVO, MOLTO BRAVO…..Peccato il “cognome” che chi da noi…..significa prorpio qualcosa di non molto carino 😉 ma va bene lo stesso.

    2. ok, francesco, non sarai il più bravo del mondo, ma non è questione di classifiche, bensì di atmosfere. E quelle che riesci a creare tu – penso a una Rapsodia in blu arrangiata per chitarra che hai fatto una decina d’anni fa allo spasimo – sono del tutto uniche, incomparabili a quelle di chiunque altro.
      Mi sbaglio?

    3. Uhm a però mi devo documentare anche perchè adesso sono proprio immerso nel mondo di Josè Gonzales e da quel che leggo c’è una certa sincronia..

      Posso testimoniare però che tuo padre sa davvero il fatto suo…
      Saluti

    4. Grazie Vincenzo per i complimenti a mio papà (nn so chi tu sia, ma se conosci mio papà sarai sicuramente di Agrigento o provincia)

    5. Confermo vivamente la delicatezza e l’espressività della musica di Buzzurro…ho avuto modo di sentirlo dal vivo parecchie volte e devo dire che i suoi occhi chiusi nel suonare la chitarra dicono tutto…si perde nel profondo dei suoi sentimenti e riesce ad affascinare lo spettatore!
      Per il resto devo dire che una presentazione così piena di metafore e di “musicalità” è assolutamente e oggettivamente splendida!Mari complimenti per il pezzo!
      Un bacione

    6. Cara Maristella , ho letto con piacere il tuo post .
      Mi ha scatenato ovviamente molta curiosità nei confronti di Buzzurro ( che conosco solo di nome) , quanto prima ascolterò qualcosa di suo.
      Mi piacerebbe comunque conoscere la tua classifica dei chitarristi e magari confrontarla con la mia .
      So che valgono poco ma il confronto tra stili , tecniche e “sentimento” è sempre interessante .

      ciao

    7. Ciao Maristella. Francesco Buzzurro è effettivamente un grande musicista-interprete. Mi convince anche come compositore.

    8. Ciao Robertone, ne approfitto per farti i miei complimenti: scrivi benissimo, hai una capacità disarmante di trasmettere emozioni e di narrare anche le piccole cose con la maestria di un romantico pensatore di razza…bravo Robè (come te la “spassi” al GDS?; se nn sbaglio hai pubblicato un libro, potresti darmene informazione, così me lo procuro e magari lo recensisco qui a roma in qualche rivista)..baci Maristella

    9. Marì, piano che mi sciolgo… In Sicilia le cose sono come sono, ovunque. Hai fatto bene a scegliere altri lidi per le tue capacità. Il libro (piccolo, piccolo) si intitola “25 novembre 1985” edizioni Promopress. E’ la cronaca dell’incidente alla fermata del Meli nel racconto dei sopravvissuti. Se vuoi te ne mando una copia.

    10. Robertone, davvero me ne manderesti una copia, che bello !!! facciamo una cosa, ti contatto io tramite gds, magari telefonicamente e ti do il mio indirizzo qui a roma, così ti leggo presto (sarò davvero felicissima di conoscerti come autore di un libro)…ti contatto prestissimo…
      ti rimando al mio blog:
      maristella.ilcannocchiale.it
      myspace/maristellaelettra

      a prestissimo Mari

    11. Occhei Mari, ciao (squagliamocela altrimenti Rosalio ci cazzia)

    12. Francesco Buzzurro: semplicemente straordinario!

    13. buzzurro in gamba suono pulito da prof direi … cmq preferisco sinatra … anche se questa estate in piazza buzzurro ha fatto spettacolo … ciao!

    14. Meraviglioso. Si tratta di uno dei pochi chitarristi che mi ha dato nella mia vita un’incredibile dose di emozioni mai provate fin ora. Nell’arco di 2 mesi, ho avuto il piacere di ascoltare le melodie di 2 grandi chitarristi “nostrani”: Francesco Buzzurro e Gai Bennici. Hanno due stili completamente differenti, ma sono entrambi dotati di grande professionalità, di un’immensa passione per la musica e della capacità di trasmettere sensazioni come solo pochissimi artisti sanno fare. GRAZIE MAESTRI!

    15. Maristella, sei grande, il tuo articolo su Francesco e’ fenomenale, tu sei grande nelle tue scelte ed e’ giusto che per scrivere scegli i persanaggi a te confacenti. Complimenti per l’articolo.
      Come vedi navigando da sito in sito il tuo nome mi e’ riapparso. Dammi tue notizie. Sono rientrata negli States dammi tue notizie.
      Giusy

    16. Cara Giusy, tu sei grande nella misura in cui sei capace di trasferire propositività e idee, ogni volta che si parla con te…ci aggiorniamo presto su tutti i progetti e magari ci vediamo negli States (chissà), baci Maristella

    17. Mari, non so se ti ho inviato l’articolo dell’Associazione Artistica Culturale “La Zagara” della quale mi curo delle publiche relazioni e’ stato pubblicato su “America Oggi” il nostro quotidiano di New York. Il 24 Gennaio prossimo abbiamo preparato l’evento della 30ma edizione del Cantamare come vorrei ci fossi anche tu. Peccato le distanze comunque se vuoi sei ancora in tempo basta che tu chieda a Giancarlo Drago lui puo darti tutti i dettagli e chissa che non possa inviarti come ospite in sua rappresentanza, fagli la proposta perche non so se lu ce la fa a venire quest’anno. Fammi sapere, cerchero di telefonarti. Intanto continua con il buon lavoro che fai, voglio augurarti un 2008 in gran forma e che possa appagare tutti i tuoi desideri.Abbarcci, Giusy

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