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venerdì 29 mar
  • Cuffaro rischierebbe la sospensione dalla presidenza

    Ambienti giudiziari avrebbero confermato all’agenzia Adnkronos che il Commissario di Governo avrebbe richiesto alla Procura di Palermo (che avrebbe effettuato una segnalazione) il dispositivo della sentenza del processo “talpe” in cui il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro è stato condannato a cinque anni di carcere.

    Cuffaro rischierebbe la sospensione dalla presidenza (in quanto deputato regionale) per la legge 55 del 1990 (Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale) modificata con decreto legislativo del 18 agosto 2000. L’adozione dell’eventuale provvedimento di sospensione è prerogativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

    AGGIORNAMENTO: il Commissario dello Stato ha girato stamattina la documentazione relativa alla sentenza al Dipartimento degli Affari regionali della Presidenza del Consiglio.

    Palermo, Sicilia
  • 19 commenti a “Cuffaro rischierebbe la sospensione dalla presidenza”

    1. Dal momento che l’uomo Cuffaro rimane sprovvisto di buonsenso, pudore e rispetto per l’istituzione che rappresenta direi che una sospensione coatta risulta un provvedimento consono e opportuno.

    2. Il vero problema a questo punto sarebbe quello di capire quale governo dovrebbe adottare la misura di sospensione in via definitiva .
      Quello attuale ? non credo che ne abbia la forza e il coraggio ( ahimé ).
      Quello futuro (probabile) di centro destra ? non lo farebbe mai .
      Ergo , Cuffaro rimarrà in carica ancora per molto tempo .

    3. Allucinante !! Spunta su youtube un video in cui Cuffaro il Presidente della nostra Regione accusa Giovanni Falcone definendolo un magistrato corrotto !! Ecco questa è la politica del Sign. Cuffaro !!
      http://it.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y

    4. Totò Cuffaro beddo,
      ti dico vai avanti accussì.
      Totò, l’italia iè un paese di invidiusi, che ti vogghiono fottere la poltrona, i cuadri e pure u tappeto. Ti vogghiu dire: non ti curardiloro, ma talìa e passa. Pecciò resta femmo, che è u segreto per far passare tutto quanto e rrimanere uguale assestessi. Come uno scogghio tra scillla e cariddi.

      Ti pigghiasti cingue anni. Per questi sciavariati cingue anni vuole dire che uno si dovisse dimettere.
      Ma non sanno, i scimuniti che non sono altro, che quà con cingue anni uno ci può fare trancuillamente u presidente del Senato, u Ministro della giustizzia, u capo del govenno, u presentatore di tolc sciò. Oppure anche tutte queste cose inzieme. All’interim.

      Cingue anni senza favoreggiare. Cingue anni semplici. Cingue anni che non fanno male a nessuno, anzi, che conziglierei a chiungue, come u cinar dopopranzo. Innocui sono.

      Cingue senza favoreggiare. Iè come uno che arrinesce a fare i piriti senza feto. I miei complementi e congratulazzioni. Totò, cingue anni ci puoi fare laqualunque e caminare a testa inzù (accussì puoi taliare megghiu a mia che, come bensai, sto ancora più inzù di tia).

      Baciolemani

    5. Vincenzo quel video già lo conoscevo. Bisogna guardarlo per rendersi conto di chi ci rappresenta. Io mi vergogno per lui!Cuffaro s’innaghire!

    6. Tutti in Sicilia dovrebbero vedere quel video.

    7. video che lascia senza parole.
      i presenti sul palco erano attoniti e scuotevano la testa di fronte a tanto orrore.
      la Dalla Chiesa che mormora: “ma questo è pazzo”
      povera italia, e per come è scaduta la nostra classe plitica nessuna Presidenza del Consiglio dei Ministri voterà mai per mandarlo a casa.
      continuiamo a farci del male…
      http://it.youtube.com/watch?v=CXrQ1PL0cCs&feature=related

    8. Io, oltre che su Cuffaro e i suoi errori, mi concentrerei su noi palermitani…. che a squarciagola urliamo “la mafia fa schifo!”, però poi non ci rendiamo conto di quanta ignoranza “sarbiamo dentro di noi”, quando andiamo a votare un soggetto di cui neanche conosciamo la storia, la preparazione e la competenza.
      Ci accontentiamo di grandi parole ad effetto su manifesti e volantini, e dimentichiamo quanto sia più importante conoscere DAVVERO chi votiamo.
      E poi accade di cadere in penose figure…. senza renderci conto che, l’abbiamo voluta noi, perchè noi l’abbiamo votato. Perchè noi ci siamo lasciati abbindolare.
      Sicilia, fatti furba: la mafia ha vinto puntando sulla tua ignoranza!

      http://it.youtube.com/watch?v=k_RzX8Tab4Q

      Ps: Ci tengo a specificare però, che io non sono stata una sua elettrice… 😛

    9. E’una corsa contro il tempo.
      Perchè se il Presidente del Consiglio dei Ministri che dovrà decidere sulla questione non dovesse essere più Prodi ma… un altro, ad esempio uno del centro-destra, ben difficilmente Cuffaro verrebbe sospeso…

    10. Da persona ottimista, credo che sia veramante difficile che questo o il prossimo governo possa essere sospeso dal suo incarico. E’ una vergogna!

    11. Pardon, accidenti alla fretta, volevo scrivere “…credo che sia veramente difficile che da questo o dal prossimo governo possa essere sospeso dal suo incarico”

    12. Intervista a cuffaro fatta da Pierluigi Diaco risponde a molte cose imprecise dette su Rosario. Visto che ci siamo perché Rosalio non lo ripropone come par condicio e per l’onore della verità. http://www.diacoblog.com/, Per si è per no provo a riproporlo. Se non verrà tolto…
      Presidente Cuffaro, se durante il dibattito d’aula dovesse percepire un clima ostile, ci vorrà più coraggio a restare al governo della Sicilia o a dimettersi? E lei cosa farà?
      “Ci vorrà senz’altro più coraggio a restare che a lasciare tutto e ritornare a vivere da privato cittadino. Ma io come Gandhi penso che “Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l’azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince”. Ed io che le mie scelte le ho sempre fatte apertamente avrò il coraggio di non fuggire e restare a governare la mia meravigliosa terra così come i siciliani mi hanno chiesto e continuano a chiedermi”.
      Quali sono le cose di cui và più orgoglioso della sua azione di governo?
      “In questi sette anni di Governo, la Sicilia è cambiata. E’ crescita sia in termini di prodotto interno lordo, sia in termini occupazionali che dal punto di vista della fiducia dei cittadini che ora finalmente invertendo una tendenza decennale ispirata alla ricerca del posto fisso o delle provvidenze dello Stato e sono diventati imprenditori. Imprenditori che hanno il coraggio di dire no alla mafia e al racket. Non credo di essere presuntuoso se affermo che il merito è dei siciliani, che hanno deciso di cambiare, ma forse un pò è anche dell’azione del mio Governo.
      Molti sono i provvedimenti di cui vado orgoglioso, da quelli per risolvere il drammatico problema della emergenza idrica, a quelli per eliminare l’emergenza rifiuti, al pieno utilizzo dei fondi Europei ma ciò che più mi rende orgoglioso è il fatto che tutto ciò si è realizzato con il massimo della traparenza e legalità.
      E proprio nel campo della tutela e della promozione della cultura della legalità che abbiamo profuso forse il maggior impegno anche in termini di risorse economiche. Lo abbiamo fatto nella certezza che, per debellare il cancro mafioso servono atti concreti e non facili slogan retorici.
      Parallelamente è proseguita la nostra azione volta a realizzare in Sicilia, uno sviluppo reale che sia da deterrente alla criminalità, perché sono convinto che ogni posto di lavoro onesto sia un’occasione in meno per la mafia. L’azione del governo è stata rivolta a tutti gli ambiti che potrebbero essere permeabili a fenomeni di infiltrazione mafiosa. Come ad esempio il settore degli appalti. Fra gli atti più significativi: il recepimento della normativa quadro nazionale in materia, l’emanazione della legge regionale con la quale sono state istituite nove stazioni appaltanti presiedute da prefetti e questori e magistrati in pensione e la sottoscrizione del protocollo di legalità con l’Autorità di vigilanza sui Lavori pubblici sia nel settore delle acque, sia dei lavori pubblici. Nella gestione dei fondi comunitari il governo regionale ha introdotto misure assolutamente innovative di efficace contrasto alla criminalità organizzata, tanto da essere state poi mutuate da altre regioni italiane, quale ad esempio il protocollo siglato con la Guardia di Finanza per il controllo di gestione dei fondi di Agenda 2000. Questo strumento ha consentito di raccogliere i frutti del lavoro fatto, come dimostrano i dati contenuti nel giudizio generale di parificazione della Corte Dei Conti circa le segnalazioni di irregolarità e frodi. Con coraggio ci siamo assunti la responsabilità di scelte ben precise quali quelle di chiudere 300 discariche abusive e aprire 30 discariche controllate, l’emanazione della direttiva annuale generale di indirizzo volta a garantire la trasparenza degli atti amministrativi, le iniziative in favore di vittime di reati di tipo mafioso, l’abbattimento dell’Irap per le imprese che si ribellano al racket del pizzo, l’insediamento del tavolo del partenariato che coinvolge tutti i soggetti attivi del territorio dalle organizzazioni sindacali alle organizzazioni datoriali che ci aiuteranno nelle scelte da operare per uno sviluppo compiuto del nostro territorio.
      Il governo della Regione ha anche realizzato una molteplicità di interventi che hanno come obiettivo la diffusione e divulgazione della cultura della legalità. Basti ricordare gli interventi sul piano formativo delle giovani generazioni, con campagne di educazione alla legalità mirate a tutte la popolazione scolastica di ogni ordine e grado sia attraverso il finanziamento di progetti proposti dalle scuole sia attraverso gli interventi previsti dal progetto legalità in memoria di Paolo Borsellino. In questo ambito basta ricordare il progetto “ i pizzini della legalità”. Sono stati poi finanziati progetti di recupero dei giovani reclusi nei carceri minorili della nostra regione allo scopo di favorire il loro reinserimento nella società. Sostegni sono stati erogati a numerosi consorzi che operano nel contrasto dei fenomeni estortivi e dell’usura. Un ingente investimento di risorse economiche è stato fatto, poi, per realizzare interventi infrastrutturali in favore delle forze dell’ordine, quali, per citarne alcuni, il programma di interventi per la realizzazione di opere di interesse sociale e di infrastrutture primarie, attraverso il quale sono stati finanziati 9 interventi per un valore complessivo di circa 8milioni 200 mila euro, il finanziamento della ristrutturazione dell’adeguamento di un capannone da adibire a laboratorio di indagine chimica della Polizia Scientifica, la cessione di un immobile regionale alla Prefettura di Palermo, quale nuova sede del commissariato San Lorenzo, il protocollo d’intesa fra Regione siciliana, Comune di Palermo e Ministero dell’Interno per facilitare l’iter di realizzazione del polo funzionale della Polizia di Stato a Palermo, previsto dall’accordo di programma quadro “Carlo Alberto Dalla Chiesa” siglato fra Regione siciliana e i Ministeri dell’Interno e delle Finanze.
      Ho scelto anche di utilizzare una quota consistente dei fondi riservati a mia disposizione per finanziare gli interventi in favore delle forze dell’ordine, perché solo sostenendo concretamente questi presidi di legalità si può realmente contribuire alla lotta alla mafia. Per supportare l’azione della Magistratura il governo regionale ha fortemente voluto l’approvazione della legge regionale 6 del 31 maggio 2006, ed ha scelto di promulgarla egualmente, nonostante l’impugnativa del Commissario dello Stato e di difenderne l’impianto presso la Corte Costituzionale, che, successivamente, ha avallato la scelta del governo regionale. Attraverso questa norma è stato possibile predisporre un piano straordinario di interventi in risorse umane e materiale in favore della giustizia ordinaria e delle giurisdizioni speciali nonché delle Avvocature distrettuali dello Stato. Per dare corso a tutta la procedura la spesa impegnata complessivamente è stata di quasi 2 milioni di euro”.
      Si aspetta una condanna a cinque anni?
      “No. Perchè ho la consapevolezza di non aver compiuto gli atti che mi vengono attribuiti, e sono certo di riuscire a dimostrare la mia totale innocenza anche per queste residue accuse nei successivi gradi di giudizio. Credo di aver ampiamente dimostrato di avere fiducia nella magistratura rinunciando per ben due volte all’immunità parlamentare e scegliendo di farmi giudicare. La mia fiducia resta immutata e così il mio rispetto per l’istituzione, chiedo solo che anche gli altri dimostrino lo stesso rispetto”.
      Cosa risponde a Miccichè che l’accusa di essere lei a dare l’immagine di “presidente dei cannoli” e quindi non i suoi detrattori a descriverla così?
      “Ribadisco per l’ennesima volte e solo per amore di verità che non ho nè festeggiato né esultato, perché sono perfettamente consapevole del peso della condanna a mio carico. Ho solo detto, e lo ribadisco da tre giorni, per chi vuole ascoltare la verità, che ho provato conforto per una sentenza che stabilisce che io non ho mai favorito né la mafia né i singoli mafiosi. L’ho detto e lo ribadisco, non sento nessuna voglia di festeggiare, evidentemente a qualcuno fa comodo strumentalizzare, anche i gesti più normali della buona creanza com’ è quello di offrire un caffè ai giornalisti intervenuti alla conferenza stampa.
      Ed è vergognoso strumentalizzare il fatto che abbia sollevato un vassoio (portato in buona fede da qualcuno dei tantissimi che si sono stretti a me per abbracciarmi) come i tanti giornalisti presenti possono testimoniare al solo scopo di toglierlo dal tavolo dove ci stavamo sedendo per fare la conferenza stampa. Io dico che a nessuno auguro il calvario che abbiamo vissuto in questi lunghissimi cinque anni io e la mia famiglia, ma, quelli che come me hanno dovuto sopportare per tanti anni il dramma di una accusa così infamante credo possono comprendere come ci si senta ad essere sollevati da un’accusa così pesante. Almeno in questo chiedo di essere capito”

    13. Ovviamente non viene tolto perché non viola la policy dei commenti.

    14. I cannoli sono stati offerti dai 24 addetti stampa del presidente ai colleghi, meno fortunati, intervenuti per intervistarlo dopo la sentenza.
      Loro sì che hanno molto da festeggiare… 😉

    15. vorrei andarmene e non me ne vado… Io amo la mia città, amo chi la abita. Ma ho una tristezza così grande nel cuore. Se qui le cose non cambiano tra qualche anno sarà mio figlio ad andarsene (giustamente) e dovrò accettarlo. Chiedo a Rosalio di tenerci aggiornati su questa notizia che rappresenta un esile filo di speranza sulla possibilità che quest’uomo (se così si può chiamare) faccia dietro-front.
      In ultimo vorrei augurare a Dario ogni bene futuro.

    16. Ho letto nell’intervista che ha riportato Cristina (forse con l’intima speranza che il suo Totò vasa-vasa la legga così da riceverne qualche beneficio), che quella sottospecie di presidente della regione ha osato paragonarsi o affiancarsi come nome a Gandhi e francamente sono rabbrividito e sconcertato. Abbia almeno la dignità di paragonarsi tutt’al più ad un Mastella o ad un Andreotti, forse gli si addice di più!!!

      Un siciliano senza più speranze!

    17. anche io stamattina leggendo repubblica ho avuto un conato di vomito…infatti, più che altro lo paragonerei ad andreotti, che di quante ne ha combinate un giorno di galera nn se l’è mai fatto!

    18. Ma perchè mai deve dimettersi? E’ stato condannato a “soli” cinque anni di carcere perchè dava “notizie” a delle persone colluse con la mafia. Che c’è di male.
      Molti siciliani conoscono dei collusi con la mafia e hanno il diritto di voto che esercitano democraticamente, contribuendo all’elezione dei parlamentari.Invero, gli elettori siciliani appaiono come il vero paradigma dei lontani popoli sudamericani narcotizzati dall’assunzione di stupefacenti, convinti dalla retorica assordante di una propaganda elettorale smisurata per mezzi finanziari, di tante promesse e, soprattutto, da una superficialità nel valutare i candidati anche sotto il profilo dell’etica.
      Infatti, se questi sono i risultati delle elezioni, dobbiamo ringraziari gli elettori e solo loro che hanno contribuito ad avere questi “ELETTI”

    19. Cara Cristina, forse non ti sei accorta di tutto il degrado e degli ecomostri che ancora continuano a d essere costruiti, per non parlare dei problemi di circolazione, di inquinamento, di servizi pubblici, sanitari, etc. etc. No, non può essere il governo giusto, qualcosa lascia pensare così. Modestamente.

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