Cascio si dimette dalla presidenza della Commissione Ue alla Regione
L’ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Francesco Cascio (PdL), coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Giacchetto”, si è dimesso dalla presidenza della commissione sull’esame delle attivita sull’Unione Europea.
Cascio ha scritto:
«Sign. Presidente,
il sottoscritto on. Francesco Cascio, coinvolto nella qualità di persona sottoposta a indagine, in ordine all’inchiesta giudiziaria “Grandi Eventi”, con la presente, nel rispetto dell’attività istruttoria in corso e nella fondata aspettativa di una definizione chiarificatrice della totale estraneità del medesimo ai fatti in contestazione, ritiene opportuno autosospendersi dalla carica di Presidente della Commissione “Esame delle attività dell’Unione Europea” dell’ARS, con la conseguenziale rinuncia all’indennità di carica prevista per codesto ruolo.
L’etica, la cultura, l’ideologia, che mi sono proprie, mi inducono a questa scelta, nella convinzione che il senso di responsabilità, inscindibilmente connesso all’esercizio del mandato parlamentare, imponga innanzitutto il rispetto per l’istituzione di cui sono deputato; cosicché giammai debba indirettamente ripercuotersi su di essa una retrocessione del decoro a causa dell’inevitabile imbarazzo istituzionale che si accompagna alle vicende giudiziarie personali di un uomo che è anche un Pubblico Amministratore.
In ossequio alla correttezza istituzionale che è stata il perno del mio agire sempre, e da Presidente dell’Ars nella precedente Legislatura, consapevole che l’impatto mediatico di questa inchiesta, in un clima storico di forti tensioni sociali, può essere oltremodo esacerbato dall’onda d’urto del sentimento dell’antipolitica e può, quindi, indirettamente, inficiare la credibilità di una Commissione, significativa per l’interesse della collettività, reputo doveroso moralmente, ragionevole e coerente con i principi in cui ho sempre creduto, sospendermi, fino a che non sia fatta piena luce, dall’incarico di guida della suddetta Commissione.
E ciò anche al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione, da qualsivoglia parte proveniente, che possa compromettere il lavoro della Commissione stessa e la fiducia del cittadino nelle istituzioni.
Confidando fermamente nel trasparente operato della magistratura, in attesa della risoluzione, auspico tempestiva, di tutta la vicenda, La prego voler prendere atto della volontà da me espressa, attivando per il tramite dei suoi poteri e dei suoi Uffici, l’iter procedurale previsto».
Bene, un atto di dignità e correttezza personale e politica di fronte ad una vicenda, che chiaramente verrà chiarita dalle indagini della magistratura, ma che impone un passo indietro in attesa dell’esito finale.