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giovedì 25 apr
  • Il Kalhesa chiude?

    Avrei voluto che fosse un pesce d’aprile. Invece no. Con grande dispiacere ho appreso da qualche giorno che il Kursaal Kalhesa ha ricevuto una richiesta immediata di sfratto. Il fatto è questo: con una sentenza del 19 marzo, il Tribunale ha accolto la richiesta dell’Ance (l’associazione dei costruttori edili che ha acquistato cinque anni fa il palazzo Palazzo Forcella De Seta, che ospita il locale) di cessata locazione dello spazio con ristorante, libreria e wine bar – il cui affitto, dopo 7 anni, era giunto alla sua prima scadenza – per dare il via, entro fine luglio, alla prima tranche esecutiva dei lavori di recupero del palazzo storico, di cui un’ala è pericolante. I locali dovranno essere liberati entro il 30 giugno.

    L’Ance dunque potrà, con un finanziamento di 600 mila euro concesso dalla presidenza della Regione (“I fondi ottenuti a dicembre – si legge sul quotidiano – provengono dal fondo riservato di Salvatore Cuffaro”) aprire il cantiere, dopo aver chiesto lo sgombero dei locali affittati alle società affittuarie sei mesi fa. “L’ala del palazzo che utilizziamo è perfettamente restaurata — dice l’imprenditore Alberto Coppola, della Kursaal srl — sapevamo che la nostra attività era compatibile con il restauro. Speriamo si raggiunga una mediazione con l’Ance attraverso Assindustria. Sarebbe un controsenso avviare una nuova impresa sfrattando un’iniziativa ormai ben avviata e che dà lavoro a 26 persone”.

    La voglia di trovare un’intesa c’è: “Ora dobbiamo avviare i lavori, vedremo come si potrà coniugare la presenza del Kalhesa — afferma il presidente dell’Ance, Giuseppe Di Giovanna —. I lavori però coinvolgono anche una parte della loro struttura, verso l’hotel Jolly, che è rimasta pericolante. E il cantiere non deve subire intralci”. Anche il presidente di Assindustria Palermo, Nino Salerno è fiducioso: “Stiamo cercando di salvaguardare gli interessi di tutti, le forme di collaborazione potrebbero essere tante. Coppola, tra l’altro, è un nostro socio, faremo il possibile. C’è una sentenza in primo grado: troveremo con l’Ance una soluzione per limitare le sofferenze”.

    I tempi prevedono che entro giugno la Regione bandisca la gara d’appalto. In base al progetto, che l’Ance ha commissionato a Italo Rota, il palazzo ottocentesco ospiterà le sedi di rappresentanza dell’Ance, di Confindustria Palermo e Sicilia, dei Confidi e di alcune banche. Oltre agli uffici, il progetto prevede anche una sala convegni ad anfiteatro, un bar ristorante e una zona fruibile al pubblico e ai turisti. Per la gestione del ristorante e degli spazi una delle ipotesi è bandire una gara pubblica. I lavori, che dovrebbero durare un anno e mezzo, per una spesa complessiva di otto milioni di euro, inizialmente erano programmati con fondi interamente privati, ma poi i costruttori hanno chiesto un contributo pubblico. E anche se la Regione aveva rifiutato il diritto di prelazione per l’acquisto, alla fine l’interesse per Palazzo De Seta si è manifestato ugualmente.

    Intanto è nata una petizione online dal titolo “Salviamo il Kalhesa”, per consentire al locale di proseguire la sua attività, conciliandola con l’opera di restauro. Già hanno firmato 415 persone. Sarebbe un peccato perdere uno dei locali più particolari della nostra città, un fiore all’occhiello le cui recensioni, tra l’altro, hanno trovato posto in diverse testate nazionali. Ottimo ristorante, libreria, wine bar, uno spazio polifunzionale ormai diventato punto di riferimento per i palermitani e che è sempre stato un passetto avanti rispetto agli altri (un esempio tra tutti, il ristorante utilizza da anni solo cibi biologici, cosa che a Palermo non è certo comune, anzi).

    Palermo
  • 31 commenti a “Il Kalhesa chiude?”

    1. Ho già firmato, fatelo anche voi. sarebbe un vero peccato!!! http://www.firmiamo.it/salviamoilkalhesa

    2. Tutta questa mobilitazione e raccolta firme per un locale.. per carità i posti di lavoro vanno tutelati, ma vorrei vedere se vi impegnereste così tanto se si proponessero petizioni più importanti.

    3. Mi dispiace se dovesse chiudere il Kalesa. Solo solo per gli ‘mpiati.
      Sti picciotti li ricicleranno altrove, li licenzieranno in tronco o… Chissà?
      Per quanto riguarda tutto il resto Non me ne può stracatafottere una beneamata ciappazza di m.
      Comunque di essere particolare il kalesa è particolare.
      Troppo particolare. Ma chi bbeni a diri particolare?

    4. Infatti il locale in se non ha senso di esistere, il dispiacere è solo per gli impiegati e per le loro famiglie

    5. Però una cosa non mi è chiara.
      Perchè se il palazzo è di proprietà privata (cioè dell’ANCE), il restauro lo deve pagare la regione e con i fondi riservati del presidente, che dovrebbero servire ad altro?
      Uhm… gatta ci cova!

    6. Ok, dispiace anche a me la futura chiusura del Kalhesa. In particolare mi dispiace per una delle ragazze che servono ai tavoli. Avete presente quella bassina, magrissima, formato tascabile, capelli scuri tanto caruccia? Non so come si chiama (indagate per me?)…ma mi mancherà il suo sorriso mentre mi servica un analcolico alla frutta nello spazio all’aperto…E poi mi stava simpatica. Certe bellezze vanno sempre tutelate 🙂

    7. Vassily forse a lei invece farà piacere non rivederti e non esser costretta a sorriderti metre ti serve un analcolico alla frutta.. ehehhe ovviamente scherzo 🙂

    8. Il Kalhesa rischia di chiudere? Ce ne faremo una ragione.
      Lodo, comunque, la tensione emotiva e la passione civile dell’estensore del post ed il rilievo dato alla notizia dal blog.
      Se solo metà di queste verranno riversate in temi di interesse civile saremo tutti più ricchi.

    9. Che ora erano, Vassì, quando ti sei ammuccato l’analcolico??

    10. Autofocus chissà quando riusciremo a spiegarti che NON vogliamo parlare soltanto di “temi di interesse civile”. Me lo chiedo. 🙂

    11. Ma la finite? Non è che perché ne ha scritto Cristiana, allora condannate con sentenza denifitiva pure il kalhesa? Il Kalhesa è un luogo di cultura della nostra città, si fanno concerti jazz di musicisti siciliani e non, si presentano libri difficili, si dà visibilità a una Palermo non proprio conosciuta, come per esempio quella della cultura al femminile palermitana, si organizzano incontri per i bambini, c’è una delle librerie più belle della città, con un’esposizione di editoria siciliana che non mi ricordo altrove, c’è un ristorante eccellente, in più in un posto incantevole, che lascia con gli occhi strabuzzati tutti i nostri turisti. Ci vanno anche i fighetti il sabato, embé? COme è possibile che su questo blog, qualsiasi questione si riduce sempre alla solita, stupida rivalità per altro portata avanti su argomenti che non c’entrano nulla. Mah!

    12. Ciccio, scusami, ma mi sono riletto i commenti.
      Vedi che non c’è nessuno che ha scritto che il calesa non è un luogo di cultura. Vedi che nessuno ha detto che di sabato ci vanno i fighetti e soprattutto vedi che qua, adesso, ora ora, in questo momento nessuno sta riducendo la questione sempre alla solita stupida rivalità.
      Massì mettiamoci il ferro dietro la porta che non si sa mai!

    13. Totò anche tu ti ci sei messo:

      Totò ha scritto il 7 Aprile 2008 alle 10:13

      Mi dispiace se dovesse chiudere il Kalesa. Solo solo per gli ‘mpiati.
      Sti picciotti li ricicleranno altrove, li licenzieranno in tronco o… Chissà?
      Per quanto riguarda tutto il resto Non me ne può stracatafottere una beneamata ciappazza di m.
      Comunque di essere particolare il kalesa è particolare.
      Troppo particolare. Ma chi bbeni a diri particolare?

      Puoi fare tutti i salti mortali che vuoi per giustificare il tuo sfottò, però dico chi vuole capire capisce benissimo.

      Passo e chiudo, saludos.

    14. A proposito di chiusura. Ho notizia che per la giornata del Fai i palazzi visitabili in piazza Bologna erano miseramente chiusi. Qualcuno ne sa qualcosa?

    15. …..Piazza Bologni ovviamente….

    16. sfottò?
      Ma quandomai! e che è babbìo che na puocu di padri di famiglia perdono il posto??
      Ciccio ora ti scrivo un’email e ti spiego.

    17. Mi dispiacerebbe molto. E’ uno dei locali più belli di Palermo ed inoltre si mangia bene.

    18. E’ uno dei locali più belli della città e unico nel suo genere. Non ricordo di wine bar con annessa libreria e ristorante. Il giardino è bellissimo ed ha delle piante uniche nel loro genere, in estate pochi locali sono belli come questo (zappaglioni a parte).
      E poi tutti i turisti che vengono vanno al kalesa e ne parlano benissimo.
      Spererei non restasse solo la cuba come locale all’aperto in cui andare a bere qualcosa.

    19. @ZElig:avevi detto giusto prima, Piazza Bologna.

    20. se il kalhesa chiude mi dispiacerà. ci sarò stato una mezza dozzina di volte, ma è uno dei “luoghi” in assoluto a me più cari. lo dico da “forestiero”

    21. lievemente o.t.

      un plauso a tony siino per la serata di sabato al xò. non entravo in quella disco da quando avevo 16 anni e mi sono quasi scesi i lacrimoni sentendo quei dischi.

    22. mmmm a quanto?

    23. Ilcisco83 grazie…bella serata sì! Scusate per l’OT.

    24. Vi prego di rimanere in tema, grazie.

    25. Mmm ho firmato anche io la petizione…con molto piacere…spero che ció serva a qualcosa visto che il potere delle petizioni …a Palermo non mi ha mai convinto .
      Sperem…

    26. picciò, Siino che si richiama da solo perché va off topic è spettacolare 😀

    27. Salvo temo che tu non distingua tra Rosalio e Siino, che non sono la stessa persona. Il richiamo vale anche per te. Grazie.

    28. oh ma guarda guarda hanno intenzione di farci pure un bar all’interno del palazzo da restaurare!! credo che abbiamo sentito odor di soldi e troppa buona pubblicità e quindi accaparriamoci la preda, tanto chi se ne frega dei lavoratori sbattuti fuori, di chi ha creduto e lottato per un luogo di cultura e non soltanto per quattro mura dove bere qualcosa!!!! ma quanto sono inc@@a!!!! scusate!

    29. Caro Vasilli , condivido il tuo dolore , mi associo nel volere sostenere il pilo tascabile , infattamente propongo alla società appartatrice di creare degli inesti all’apertura dei lavori in modo tale preventivamente e fativamente diciamo “Noi attri ” tante piccole scatole di pilu potranno germogliare in un sorriso alla fine dei lavori , allora caro Vasilli , facciamo una petizione . più sorrisi nelle scatole , scusate più lavoro per tutti .

      firmato l’unico amico che possiedi nell’UDC

    30. Mi dispiace per i lavoratori, ma se fosse per me, potrebbe chiudere anche subito.

    31. caro vassy, noi il pilu tascabile la conosciamo, però ti dobbiamo dare una brutta notizia: SI SPOSA!! quindi corri, sbrigati, allestiti, non hai molto tempo… da due pilu non proprio tascabili

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