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mercoledì 24 apr
  • Palermo balena spiaggiata

    Siccome il mio cuore batte inspiegabilmente a sinistra, io vorrei ogni tanto polemizzare con l’amministrazione comunale della mia città. Vorrei non per pregiudizio, ma perché la polemica è il sangue della politica. Ora, da alcuni mesi, devo ammettere di essere in difficoltà. Non trovo argomenti validi, qualsiasi spunto mi pare inadeguato.
    Mi sono chiesto allora perché, e in un primo tempo avevo pensato che magari la città nel frattempo era migliorata. Poi però mi sono reso conto che le cose stanno in maniera diversa. In questo momento storico Palermo segue un suo abbrivio, e finchè dura l’inerzia, più o meno riesce a sopravvivere. Ma appena capita il minimo inciampo, come è successo per la grottesca vicenda delle ZTL, si arena del tutto. Le luci di presidio come Expa si vanno spegnendo una dopo l’altra. L’ultimo grande dibattito cittadino è stato imperniato sul fatto che il sindaco non avesse gridato viva Palermo e santa Rosalia salendo sul carro della patrona.
    Palermo è una balena spiaggiata, che non dà più segni di vita cerebrale. Eravamo all’elettroencefalogramma piatto: ora è concavo. Prima era male amministrata: ora a me pare che non sia amministrata affatto. È questo che rende ogni commento più complicato. Come si fa a polemizzare sul nulla?

    (in collaborazione con www.robertoalajmo.it)

    Palermo
  • 107 commenti a “Palermo balena spiaggiata”

    1. Per quanto Lei non mi sia punto simpatico, devo dire che la Sua analisi non fa una grinza. E vorrei ulteriormente sottolineare una delle questioni da Lei trattate: Expa. Quando, qualche tempo fa, venne inaugurato lo spazio denominato PaLab due individui sorridenti benché canuti, i signori Cammarata e Milone, dissero pubblicamente di esser stati sorpresi del grande successo di Expa (da un mio taccuino di appunti l’espressione fu: “la meteora Expa ha mietuto in questi pochi anni molti successi”) e, simpaticamente, di aver inserito i “ragazzi” di Expa nel proprio stato di famiglia.
      Arrivati a questo punto penso che vi sia stata qualche lite in famiglia, o che diseredare dei congiunti dipenda dall’incapacità a sentirli parte della famiglia allargata di cui sopra; oppure ancora che l’anestetico sorriso che, solitamente, si stampa sulle facce di culo abbia fatto posto ad un inestetica fuga all’inglese, peraltro sotto gli occhi di tutti. Non è mio compito ricordare come solo tre e due anni fa, e lo scorso anno, in agosto, alla faccia delle ferie, abbiano coinvolto la città in attività di grande interesse; forse il mio compito, all’interno di un magazine come Rosalio, è di sottolinearne la sperimentalità, la ricerca di modalità alternative coniugando, esse, la possibilità di mescolare, con pochi pudori, spettacolo, arti visive, culture mediterranee, gastronomia, architettura, musica e design, sia per attrarre gli indigeni che per presentare Palermo con un appeal diverso.
      Il fatto che Expa sia ancora chiuso, e che si debba accollare una causa “civile” con condomini limitrofi dal cervello fino (sottile al punto da parere inesistente) senza che il Comune (la cui proprietà dei locali è ineludibile) si senta parte lesa, se non per asse ereditario almeno per esenzione intellettuale, pronunciandosi a lato dell’associazione culturale, la dice lunga ed è specchio fedele dell’analisi da Lei impostata.

    2. …due individui sorridenti benché canuti, i signori Cammarata e Milone…
      certo,sorridono mentre pensano:
      ve l’abbiamo fatta ancora una volta…
      .
      …accollare una causa “civile”…
      metti un dottore in legge a governare una citta’
      e ti ritrovi solo processi giudiziari…

    3. condivido la balena, ma non mi piace l’espressione spente le “luci del presidio” o meglio può andare solo nell’accezione di “apparente presidio strumentalizzato”, perchè come tu ben sai roberto, expa (realtà che conosco bene dall’interno per varie collaborazioni e una grande amicizia con i due folli architetti) non hai mai goduto di finanziamenti comunali annuali come altre strutture cittadine che si occupano di teatro. concordo sul fatto che i due canuti si siano fatti belli con gli sforzi e le idee degli altri…e oggi dove sono?…come immagino ben sapete roberto e kilgore (bella citazione letteraria) anche palab è totalmente auto prodotta e non ha MAI avuto finanziamenti comunali dico MAI, ma anche li i due canuti hanno cavalcato gli investimenti di privati, c’ero anch’io all’inaugurazione, poi non si è mai più visto nessuno, magari si vantano anche dei laboratori per i bambini dell’albergheria che palab auto produce con successo da mesi.
      quindi no luci di presidio, ti prego, non rincarare pure tu la dose di malignità che si dicono su expa, presidio solo apparente e forse ben più grave, avessero finanziato le attività almeno oggi expa non chiuderebbe.
      …fatevi in giro in via alloro alle 22.

    4. …fatevi un giro in via alloro alle 22.
      sporcizia, luci spente, posteggi abusivi in aree pedonali, nessun turista neanche a pagarlo…e i due canuti?!?!?

    5. Chiarisco: intendo “luci di presidio civile”, non “comunale”.

    6. Se ci abituassimo a considerare la nostra città come un condominio della cui gestione chiedere conto e ragione all’amministratore/sindaco con la massima trasparenza amministrativa (es. chi è stato pagato, quanto e per che cosa) la qualità morale e materiale della vita urbana migliorerebbe.
      Come in ogni condominio, è una minoranza di condomini a far sentire normalmente il fiato sul collo all’amministratore: chi ha la capacità di comprendere, ha la responsabilità di agire. Altrimenti si accumulano solo sterili lamenti.
      Incidere, come gruppo di opinione, sulla vita di una città è un “gioco di società” offerto dalla rete internet.

    7. Sai cosa ho capito, Donato? questo è uno di quei condomìni in cui gli inquilini se ne fregano delle zone comuni.

    8. Concordo pienamente con Roberto…se ne fragano e contribuiscono a raggiungere la deriva….l’individualismo più estremo sta uccidendo la nostra società…..comunque, la metafora del condominio è azzeccatissima…ma le speranze che possa attecchire nel palermitano che pensa ad oggi e domani si vedrà,alla Rossella, sono molto fioche…

    9. Comincio a pensare che accollare a “chi comanda” la responsabilità del degrado morale e materiale della nostra città (e del nostro Paese) sia forse un comodo alibi per non prenderci la nostra parte di responsabilità.

      Come ci insegnano i racconti di chi ha avuto l’occasione di vivere altrove, i comportamenti opportunistici (es. sporcare i marciapiedi con la cacca del proprio cane, riempire i cassonetti dell’immondizia all’alba, parcheggiare in 2a fila, …) hanno vita breve soprattutto se provocano reazioni di riprovazione sociale. In mancanza di reazioni “sociali”, è illusorio pensare di diventare più civili con i controlli, le multe, etc.
      Quante volte, di fronte a comportamenti di questo genere, ci siamo semplicemente “fatti i fatti nostri” ?

      Detto questo, cosa si può fare ? Si potrebbe capovolgere il significato di questa espressione (farsi i fatti propri) e organizzare gruppi di volenterosi che, in giro per la città, invitino i concittadini al rispetto delle cose comuni. La campagna potrebbe intitolarsi “Facciamoci i fatti nostri”.

    10. Nemmeno a farlo apposta, stamattina su Repubblica Palermo, hanno pubblicato una mia che tratta anche di Expa. Che aggiungere?!Alla fine, il punto, è che il capo del benedetto condominio è a giocare a tennis…ben che vada

    11. In tutti i condomini (tranne che nella pubblicità della Lavazza) la maggioranza delega mentre fa il proprio comodo. Ciò che contraddistingue un condominio ben gestito è la presenza, ancorchè minoritaria, di condomini che si impuntano su cose su cui hanno indiscutibilmente ragione.
      Impuntiamoci allora su sante battaglie avendo cura di affinare la strategia più efficace ….

    12. “Prima era male amministrata: ora a me pare che non sia amministrata affatto. È questo che rende ogni commento più complicato. Come si fa a polemizzare sul nulla?”

      …o sul tanto, troppa cattiva amministrazione del denaro pubblico. Si potrebbe spaziare dalla sanità, nomine politiche di primari, medici…La raccolta e destinazione finale dell’immondizia. Si vuole l’aria pulita e mancano le pompe che erogano metano (sola una). Chi risponde del pacchiano progetto ZTL? con i propri averi e non quelli del comune, cioè nostri. Perchè è costato €25.000.000 (cifra pazzesca per stampare i pass, quali altri compiti aveva?) se il Comune ci toglie servizi essenziali per mancanza di fondi?
      I GAS (gruppo di acquisto solidare) perchè a Palermo non riescono a decollare? l’Emilia Romagna e le Marche sono ricche di queste iniziative!
      Sono tante le cose da analizzare e cercare di fare, provando a mettere insieme la parte sana e pulita di questa sventurata Città.

    13. in questa citta’ l’elettroencefalogramma e’ piatto o concavo perche’ tutti fanno solo analisi e stato dell’arte. Troppi analisti. Post come questo e come quelli arrabiati di Davide Enia non fanno altro che la ormai vecchia e solita analisi. Come se subito dopo la lettura fossimo tutti improvvisamente illuminati e pronti x il cambiamento. Nessuno che si sbraccia, che dedica un ora delle sue 365 giornate annuali ad un obiettivo comune, al bene comune. Tutti a fare analisi dettagliate approfondite ma nessuno che crea che progetta che realizza. O quasi nessuno.
      Esempio? L’ATS Spazio Zero di alcuni teatri locali. Prima occupano uno spazio dei cantieri culturali (una volta) della zisa e poi si riuniscono in una associazione temporanea di scopo (perche’ l’unione fa la forza) e cominciano a progettare la loro programmazione teatrale e musicale in città. Ora hanno il loro cartellone. Anche rosalio ha dedicato loro un post qualche giorno fa.
      Bisogna stare ‘sempre’ col fiato sul collo dell’amministrazione, ma non basta, donato! Bisogna creare continuamente anche attraverso percorsi di occupazione degli spazi vocati alla cultura ma non utilizzati.
      A berlino, a kreuzberg, i giovani locali non si sono lamentati col comune o hanno elaborato sterili analisi, si sono dati una mossa ad occupare spazi x esprimere la loro creativita’ trasformandoli in studi grafici ed artistici che ora sono la fucina artistica dell’avanguardia europea. Fino a quando ci limiteremo a fare analisi,senza darci una mossa concreta, non cambiera’ nulla in questa citta’. L’elettroencefalogramma sara’ sempre dello stesso tipo anzi si spegnera’ pure l’attrezzatura per monitorare l’attivita’ cerebrale.

    14. Non hai tutti i torti, Peppe. Io mi aspetterei una rivolta, specialmente da parte dei giovani.
      Ma fai un esempio fuorviante: ai cantieri culturali a suo tempo vennero occupati i pochi spazi che erano stati già destinati ad altri, giusto perchè erano pronti all’uso. Il caso, a parte le strumentalizzazioni da parte dei soliti noti, rientrava pienamente nella logica del fotticompagno.

    15. leggendo le risposte a questo post non posso che condividere lo spirito di peppe.
      Leggendo le risposte, si scorgono tante piccole analisi della città, una dietro l’altra. Tanti piccoli giornalisti. Sulla ZTL, sulla sanità, su questo e su quello.
      Ma chi ha proposto un azione finora dall’apertura di questo post ?
      Peppe propone l’occupazione degli spazi publici inutilizzati per dare l’opportuinità ai potenziali creatori di avere una possibilità. Cita anche esempi (Berlino e il neo nato ATS Spazio Zero di teatri locali).
      E gli altri che propongono?
      Cambimento è fare tante masse critiche “operative” (e non solo critiche) su diverse proposte di azione culturali condivise. Almeno per me.
      Mi vado rendendo conto che partecipare a questi post non sposta di una virgola l’assetto cuturale attuale di questa città. Passano gli anni e quando spunta un post di Enia, Alajmo, di Expa o di qualche altro palermitano sulla cultura locale, ecco che tutti scendono in campo nutrendo quel post di numerose analisi sullo stato della cultura.
      Vorrei vedere, leggere commenti e risposte di proposte concrete “che ne dite di fare questa cosa o quell’altra?, allora ci si vede la’ per la prima riunione”, niente di cio’.
      Fanno bene allora quelli come l’ATS Spazio Zero che muti muti si uniscono tra di loro simili (teatri) e occupano gli spazi pubblici (facendo scruscio) e producono eventi.
      Azione, agire, creare, proporre agli altri, progettare, sognare, non aspettare la fico in bocca dall’assessore amico di turno !!!!!!!

    16. …per esempio: occupare un capannone dei cantieri che sia dismesso e in attesa di assegnazione, e sistemandolo col proprio lavoro, si darebbe un segnale più forte.

    17. Roberto, quello spazio dei cantieri a cui tu fai riferimento, si e’ vero che era stato assegnato, e sappiamo pure a chi!
      Ma sai in che stato era quello spazio quando c’è stata l’occupazione?
      C’erano le cacate delle colombe in tutto il parque’ di legno !!!!!!!!!!!
      Assegnato, ma non utilizzato !!!!!
      E questo non è giusto! Assolutamente no!
      Quegli spazi se te li asegno, usali, perchè senno’ ti monitorizzo e te li tolgo e li do a chi invece ha la bava alla bocca per utilizzarli.
      E poi scusa Roberto…mi permetto,
      non bisogna aspettarsi una rivolta.
      Bisogna stimolarla-iniziarla-farla-condividerla.
      Ne convieni?
      E poi si che scrivi un libro che è un best seller internazionale!
      “Scrittore in prima linea nella rivolta culturale palermitana, sopravvive agli eventi e scrive l’avanguardia locale”.
      😉

    18. …e magari i prossimi tuoi post potrebbero essere dall’aria “piccoli delfini palermitani coraggiosi aiutano la balena arenata a prendere la giusta via del mare”.
      🙂

    19. poi c’è chi come noi lo spazio l’ha ottenuto regolarmente e paga regolarmente l’affitto…ma vede il futuro minacciato da 25 condomini agguerriti, cambiano gli ingredienti, ma rimangano le difficoltà per chi vorrebbe vivere di promozione culturale a palermo. grande solidarietà all’ATS.
      sia chiaro a noi non interessa più di tanto l’attenzione delle istituzioni, abbiamo tirato per 4 anni senza contributi annuali, potremmo continuare a farlo, l’unica cosa che ci interessa è la sensibilizzazione pubblica sulla nostra vicenda legale, sul fatto che a palermo si possa chiudere un centro culturale come il nostro perchè 25 persone chiedono danni psicologici per 125000 euro e continuano a lamentarsi anche con la chiusura alle 23 delle terrazze expa.
      la nostra sofferenza è principalmente conseguente alla causa civile, tutto il resto certo non aiuta, se ci fosse stato il kals’art ci saremmo sentiti meno soli in via alloro quest’estate e certamente non avremmo chiuso ad agosto. come ci addolora la corte pedonale trasformata in parcheggio abusivo, comunque non ci fermiamo, stiamo organizzando per settembre una gioiosa manifestazione pubblica in via alloro dal titolo….facciamo finta che tutto vabbe’.

    20. Io penso modestamente di aver individuato i delfini che dovrebbero SALVARE la balena.
      Altrimenti, non vedo altre soluzioni possibili per la salvezza della Sicilia. Altrimenti tra un secolo, qui o in altri siti, continueranno il lamento perpetuo che dalle nostre parti è la specialità meglio esercitata, i soliti gargarismi verbali che non fanno testo, ma soprattutto si tratterà dei soliti lamenti che, oltre a non risolvere un tubo, serviranno probabilmenti in funzione di lamenti compiacenti, perchè ogni tanto fa bene lamentarsi. Nel similpaeseitalia, peraltro manca la cultura della contestazione attiva e “rivoluzionaria” che c’è stata e che c’è in altri Paesi, noi conosciamo, al contrario, la sottocultura dell’accettazione passiva, del fatalismo paralizzante.
      Ecco la mia modesta soluzione:
      innanzitutto l’italia non esiste, é un similpaese. In questo contesto da similpaese e con le non-regole in vigore, coi sistemi attuali ampiamente falliti, per la Sicilia non é prevista nessuna salvezza reale, solo una triste e apatica sopravvivenza. C’é una sola via per la salvezza della Sicilia: divenire una federazione, un Paese dell’Europa, o come dir si voglia, indipendente, quindi contatti diretti con Bruxelles, senza nessuna intermediazione operata dal similpaeseitalia.
      In questo nuovo sistema la Sicilia DEVE essere amministrata per i primi 20 o 30 anni da veri managers internazionali, di preferenza scandinavi, tedeschi, e simili. Managers impiegati e retribuiti, con obbligo di risultati, dalla comunità europea. Gli indigeni aspiranti amministratori del bene pubblico dovranno prima essere definiti idonei da apposite commissioni internazionali, quindi senza nessuna possibilità di ammuini e promozioni facili. La condizione essenziale per poter essere sottoposti agli esami di idoneità é di giustificare almeno 5 anni di studio ed esperienze lavorative -veri e propri stages- nel settore (politica, amministrazione, gestione, etc.) in almeno due diverse capitali europee. Se gli indigeni aspiranti amministatori otterranno l’idoneità saranno inseriti gradualmente accompagnati dai suddetti managers internazionali che comunque saranno i soli a decidere per almeno 20-30 anni. Il tempo di formare nuove generazioni SERIE e non rivedere in Sicilia gli attorini di serie inferiore che oggi si spacciano per politici. Attorini di basso profilo che si vede chiaramente quando si esibiscono in tv e giornali che sono intenti esclusivamente a costruire frasi (purtroppo belle per loro) ad effetto, da fare impressione, da sembrare vere, quando non si tratta d’altro che di bla bla, gargarismi verbali insensati, retorica alla moda del momento, utili per far passare il tempo e giustificare la loro presenza. Discorsi che sono lontanissimi dalla realtà e dalla praticità la piu’ elementare. Teatro squallido nella terra dei paradossi, laddove il normale diventa straordinario, il diritto si trasforma in favore, dove il torpore impedisce la vita vera.

    21. @fatamorgana: perchè i giovani talenti palermitani dovrebbero riconoscermi un ruolo nella loro futura rivolta? Io appartengo a una generazione diversa, mosche cocchiere in giro ce ne sono fin troppe, e per di più faccio il mestiere di scrivere. Metto uno specchio davanti alle cose. Tutto qui.

    22. Aggiungo, Fatamorgana: a me risulta che lo spazio occupato l’anno scorso ai cantieri culturali era assegnato in uso all’accademia d’arte, mica alla cosca della Zisa. Accademia che fino a giugno, prima delle ferie estive, aveva tenuto lì una parte delle sue lezioni. Si vede che all’ideologo dell’occupazione una istituzione per me rispettabilissima come l’accademia, dove studiano centinaia di ragazzi, dev’essere sembrato il classico muro vascio. Questo intendo quando parlo di logica del fotticompagno.

    23. La cultura di cui discutiamo nasce e cresce dentro il grembo della civiltà borghese, fatta di imprese che producono, studi professionali che inventano, scambi economici con altre genti, dibattiti sul cosa e come fare: tutto ciò non esiste (quasi) a Palermo, per cui produzione minima, minima cultura.

    24. Ma perchè non ammettere una buona volta la nostra condizione di sudditi a cui decenni, per non dire secoli, di malapolitica ci hanno abituato? Forse occorrerebbe davvero ricominciare da zero, se lo zero non fosse davvero un punto così lontano e difficile da raggiungere.

    25. Palermo e i palermitani difettano da secoli di quell’elementare diritto-dovere che è la democrazia partecipata.
      E’ altresì vero che al palermitano piace comandare, ma quando si tratta della cosa pubblica, dell’interesse collettivo, degli aspetti anche più banali della vita cittadina, il palermitano tipo preferisce delegare.
      Mi piacerebbe conoscere quanti dei palermitani partecipino alle sedute delle varie assemblee istituzionali, dal Comune alla Regione alla Provincia fino ai Consigli di Circoscrizione, quanti sappiano distinguere le competenze di ciascuna di queste diverse amministrazioni pubbliche, quanti numericamente siano coloro che gravitano intorno agli eventi culturali che si svolgono in città.
      La stragande maggioranza dei cittadini stima i palazzi del potere come cosa lontanissima rispetto a loro, diffidano e sono profondamente scettici di cambiamenti annunciati, di rivoluzioni del traffico mai realizzate, dell’immobilismo storico.
      Felice la metafora della balena spiaggiata, dispiace che in genere questi bestioni una volta giunti all’arenile tirano le cuoia. Questo in natura e nella realtà, ma Palermo e i palermitani, possono riprendere il mare aperto e vivere di nuovo negli oceani ?
      La balena siamo noi, ci dobbiamo convincere che noi, e soprattutto le nuove generazioni, possiamo riprenderci quei diritti che ci spettano.
      Torno sulla democrazia partecipata.
      Certe utopie e certe analisi rassegnate servono come testimonianza , opinioni da rispettare e nulla più.
      Occorre il coraggio di agire, partecipare, fare sentire il fiato sul collo di chi abbiamo messo ad amministrarci. Proseguendo sulla metafora del condominio, ciascuno di noi paga per i millesimali stabiliti. Dico e concludo che ognuno di noi deve contribuire e portare contributi alla democrazia partecipata per i millesimi che ritiene poter offrire, per far si che il condominio Palermo sia seguito e “controllato” dal maggior numero possibile di residenti.
      Ci sono duemila possibilità per comportarsi da cittadini che amano la propria città, duemila possibilità di dire la propria opinione, occorre farlo, partendo dalle cose piccole di ogni giorno per poi contribuire a creare e gestire quelle grandi.
      Ognuno con il suo mattoncino.
      Giuanni

    26. Tony-Siino-Rosalio, devo per forza fare un’eccezione, poi come scritto in privato mi metto in stand-by, i post di Giuanni purtroppo mi irritano, non resisto, devo rispondere.
      Giuanni, tu chiami con arroganza da buon alunno diligente le idee degli altri “utopie e analisi rassegnate” al imite solo da rispettare ma inutili. Ma come ti permetti? Ma chi ti credi di essere per parlare in questo modo? Tu sei solo un illuso che corre dietro a un sistema di gestione della vita pubblica che è ampiamente fallito, che è catastrofico per il popolo ma è utile solo alle lobby multiple del similpaeseitalia, tra le quali le lobby partitiche che ti hanno indottrinato e che ti fanno ripetere la filastrocca per bambini creduloni.

    27. Dal mio desco suggerisco, affacciandosi verso la strada, di osservare come si muovono i cittadini di questa Palermo da canicola. Itinerari scontati da turismo oriundo. Sono alla ricerca di qualcosa che hanno perduto, foss’anche una balena. Se il reale – lo stato delle cose, quello descritto, quello spiaggiato – ha difficoltà ad emergere perché deve fare i conti con le cause condominiali, propongo alcune risposte surreali, che non devono tenere in conto, in quanto tali, lo status quo: (risposta 1) un flashmob ztl – e Rosalio in questo ha meriti e strategie organizzative adeguate – in cui si costringa (il tempo di documentarne gli effetti) una limitazione di traffico in area critica (per dimostrare che le ZTL, in fieri, non erano una stronzata, posto che la cosa facesse parte di una strategia ecologica e non economica); (risposta 2) “c’è Guido?”, ricordate la pubblicità del gelato?, suonando a caso ai campanelli del condominio limitrofo ad Expa ad ogni ora del giorno e della notte, e se Guido non c’è pazienza e se c’è si fa la figura dei coglioni (per dimostrare che se Expa “rompe i coglioni” è anche possibile che i coglioni rompono a qualunque ora); (risposta 3) un articolo rosaliano di Alajmo, qualche tempo fa, ricordava come ci si sente in colpa rispetto ad altri se il tempo, in città, non corrisponda, talvolta, con l’icona stereotipa della città calda e, a tal punto, si chiede scusa ad amici e avventori; bene, sarebbe ora che la città chiedesse scusa a turisti e passanti, con evidenti segnali sulla pubblica via, se il Sindaco che, comunque stiano le cose, li rappresenta non ha gridato “viva Palermo e santa Rosalia” salendo sul carro della patrona: un lenzuolo, un drappo, un segnale steso dai balconi o dalle finestre di casa (per dimostrare che il cittadino di dovunque si attende di essere rappresentato dal sindaco che, una volta eletto, non può permettersi, per ragioni politiche – non di partito, dunque – di sospendersi temporaneamente dal ruolo). Tutto qua!

    28. Gigi io sono Rosalio e non Tony Siino.
      Ti invito a moderare i toni e a essere rispettoso nei confronti di Giuanni. Qui in casa mia gradisco dibattiti pacati e rispettosi. Grazie.

    29. …e noi, Giuanni, abbiamo messo qualcuno ad amministrarci? Quando? Ma dove vivi? Perchè a Palermo, in Sicilia qualcuno amministra? Perchè in Sicilia sono mai esistite elezioni vere, democratiche, basate sulla politica reale, o il mercimonio squallido che distrugge la Sicilia da decenni lo vedo solo io? E tu questo squallore lo chiami democrazia partecipata? Tu parli di politica, perchè in Sicilia e nel similpaeseitalia esiste la politica? Dovresti occupare meglio il tuo tempo…
      Io, al contrario di te che fai sarcasmo di basso profilo sugli altri, rispetto te, ma i tuoi post sono i piu’ irritanti di tutto il blog Rosalio.

    30. @kilgore trout: quello dello spot del gelato era GIGI e non GUIDO. 😀

    31. Rosalio, perchè dire a Giuanni che è illuso e credulone è offensivo? Io invece trovo irrispettoso il suo sarcasmo sulle idee degli altri commentatori. La sola differenza è che come da copione di lobby partitiche Giuanni lo fa in maniera poco chiara ma piu’ offensiva. Giuanni ha l’abitidune di voler togliere al prossimo la libertà di espressione.

    32. analisi?e di che?
      Io ne vedo poche di analisi.
      Vedo molti che danno consigli,parlano di cultura(che cosa sarebbe questa cultura?)
      quasi nessuno che affronta un tema concreto.
      E’ tempo d’estate e la gente va al mare.La gente vorrebbe avere mezzi di trasporto adeguati,
      spazi puliti,coste accessibili
      e godersi una bella rinfrescata in mare.
      Ma mi dite quando mai e dove e’possibile una cosa cosi?

    33. Per me il tono del commento è inappropriato e poco rispettoso. E siccome sei in casa mia hai due possibilità: adeguarti o accomodarti fuori (come hai più volte preannunciato). Grazie.

    34. ah,dimenticavo.
      Avere un parcheggio decente,quanto meno alberato e
      pulito.
      Oggi in un parcheggio a Mondello ho notato tanti sacchetti pieni gonfi e nauseabondi lasciati ai margini
      da qualche famiglia di buontemponi.
      Questa e’ la cultura che ci ritroviamo.

    35. oggi una ragazza mi ha chiesto:
      ma perche’ hanno messo in giro tutte queste statue ((fa “cultura” (?)),
      con questi soldi si potevano innaffiare le
      aiuole e le strade!

    36. Giuanni scrive:
      “Certe utopie e certe analisi rassegnate servono come testimonianza , opinioni da rispettare e nulla più.”
      Rosalio, tu che sei esperto in comunicazione sai che questa affermazione è arrogante, cattiva, irrispettosa, offensiva, e sai benissimo quali obiettivi persegue Giuanni quando la scrive. Per me uno che si esprime in questo modo per giudicare le idee degli altri è quantomeno inquietante, trattandosi di Giuanni che è una persona normalmente intelligente.
      Per il resto, noto l’ambiguità “casa tua-spazio aperto al pubblico”. In ogni caso io ritengo di aver replicato a Giuanni in maniera educata e appropriata, soprattutto tenendo conto della sua assoluta mancanza di rispetto dimostrata. Non posso fare altrimenti, quindi per farti felice mi fermo qui, Rosalio.

    37. Gigi,
      Da Wikipedia :Il sarcasmo è una figura retorica usata per mostrare la presa in giro, la canzonatura o la burla di una persona, una situazione o una cosa.
      Da Gigi :
      “Giuanni ha l’abitidune di voler togliere al prossimo la libertà di espressione.”
      Da Gigi :
      “Dovresti occupare meglio il tuo tempo…”
      “i post di Giuanni purtroppo mi irritano, non resisto, devo rispondere.”
      “le lobby partitiche che ti hanno indottrinato e che ti fanno ripetere la filastrocca per bambini creduloni.”
      Brevemente e mi scuso per l’O.T..
      L’ultima volta che ho subito un indrottinamento avevo nove anni e mi preparavo per la prima comunione, molte di quelle dottrine le ricordo positivamente e cerco di metterle in pratica.
      Delle lobby partitiche non ho alcuna cognizione, ma spesso è una frase che ho sentito dire in ambienti della destra estrema.
      Sul sarcasmo, fatti un bel ripasso, magari fai commistione con la lingua francese, in Italia ha un altro significato.
      Sulla libertà di espressione, chi mi conosce sa che prediligo da sempre le libere idee, il libero pensiero , il confronto e la sintesi, al di là degli steccati politici.
      Se i miei post ti irritano, non leggerli, non te lo ha detto il medico di leggerli, non tutti la pensano come te ed io le cose che penso le dico, sempre rispettando l’altro e usando termini pacati e mai offensivi.
      Sul consiglio di occupare meglio il mio tempo, aspetta gentilmente che sia io a chiedertelo, non vedo la ragione per cui debba farlo.
      Saluti belli.
      Giuanni

    38. Giuanni, potevi cercare pure questa:
      “Ironia particolarmente aspra e amara, dettata dall’intento di ferire o umiliare”, nel tuo caso per screditare le idee altrui, lo fai spesso e forse non te ne accorgi.
      Stasera io mi riferisco a questa tua frase che tu ora eviti di commentare: “Certe utopie e certe analisi rassegnate servono come testimonianza , opinioni da rispettare e nulla più.” Io ti accordavo il beneficio di un sarcasmo velato, se non è il caso vuol dire che sei realmente inquietante.
      Noto ancora una volta che non rispondi sulle opinioni, non rispondi a tutte le domande che ti ho fatto ma ti rifugi in inutili strategie del politichese, e vai a cercare argomenti che non ti fanno onore.
      Gradirei che tu rispondessi alle mie domande dei miei precedenti post.
      P.S. non ho fatto nessuna confusione di lingue e noto che è una prassi consolidata qui su Rosalio che quando siete a corto di argomenti cercate errori grammaticali o altri errori sfogliando improbabili vocabolari. A questo punto anch’io faccio un’eccezione: stasera sei inappuntabile, ma tante volte, spesso, per capire cio’ che scrivi si deve decriptare, oltre la grammatica…
      senza astio.

    39. Io gradirei che non trasformaste un post aperto a tutti in un terreno di battaglia tra voi due. Se proprio ci tenete usate l’e-mail. Grazie.

    40. dal post di alajmo alla diatriba a 2. Sempre così va a finire o quasi. Ecco perche’ in questa terra non cambia mai nulla.

    41. Ho replicato una sola volta a Gigi e mi sono scusato per l’O.t. , più che altro mi sembra una monotriba….

    42. Peppe, non cambia mulla perché niente ci accomuna, siamo isole che vivono in un’isola, condividiamo il mare che ci circonda, il senso oscuro del paradiso perduto o l’isola com’era, e poco più.

    43. mulla? mah! 🙂

    44. Eppure, nonostante l’errore di Gigi, mi pareva di avere proposto delle azioni possibili. Purtroppo l’onanismo da tastiera non consente ai polpastrelli di collegarsi al cervello. Pazienza…

    45. @kilgore trout: un pò di autoironia sai non fa mai male.

    46. La balena spiaggiata sta dormendo, perchè come tutte le balene è una “respiratrice cosciente”.
      Magari il 4 settembre Santa Rosalia ci farà la grazia e la balena si sveglierà.

    47. In effetti, a quanto pare, in questa città si può desiderare solo qualcosa che appartiene già a qualcun altro. Una casa popolare, un capannone, una galleria d’architettura. E se non si può avere, meglio sfregiare.
      La cosa più preoccupante è questa mancanza di ambizioni imprenditoriali. Sintomo di una mentalità bloccata. E questo non c’entra con l’amministrazione comunale, sebbene sia vero che ogni città ha l’amministrazione che si merita.

    48. concordo con roberto.
      forse la questione sta proprio qui, nella mancanza di ambizione, di coraggio di rischiare, di sacrificare i migliori anni della tuca vita dietro ad un sogno.
      lode a chi investe tempo, soldi, energie, entusiasmo, in un progetto, cade e si rialza.
      certo è che se poi si vede quello che stiamo passando noi di expa, a causa di una minoranza ostile, forse molti giovani imprenditori culturali ci penseranno su un pò di più prima di rischiare, ma ogni esperienza serve, va comunque provata e sicuramente affinata (sempre se te ne danno la possibilità). è ovvio che oggi sono deluso e amareggiato, ma è solo una pausa per una grande ripartenza. buona fortuna quindi agli imprenditori culturali, o almeno a quelli che tengono duro come noi.

    49. Io ho scritto un post pertinente, mi sono anche permesso di scrivere (22/8/11:56) l’unica soluzione possibile per la salvezza della Sicilia, non ne esistono altre!
      Giuanni è abituato al politichese e al tentativo di demolizione sistematica delle idee altrui, usando spesso un suo personale e velato sarcasmo (sono certo di non essermi sbagliato). Io non litigo con nessuno.
      Ho chiesto a Giuanni di rispondere a una serie di mie domande (22/8/19:15) pertinenti con il post di Alajmo. Giuanni non risponde e nemmeno gli altri rispondono alle mie domande precise.
      La mia proposta (22/8/11:56) non è il capriccio di un matto ma il risultato di lunghissima riflessione: tra tutti i fattori analizzabili nella società siciliana oggi non ne esiste uno che puo’ far pensare a un possibile sviluppo della Sicilia che la possa mettere al passo coi tempi e a livello dei Paesi europei evoluti. Il sistema proposto da Giuanni è ampiamente fallito, i risultati catastrofici per il popolo, ma utlili a tutte le lobby di potere, sono sotto gli occhi di tutti, in questo contesto per la Sicilia è prevista solo una triste sopravvivenza. Nella mia proposta il primo passo da compiere è modificare i tratti negativi del DNA, cosa che non si puo’ fare da dentro. Per questo occorrono per almeno 30 anni gestori managers stranieri stipendiati con l’obbligo di precisi risultati.

    50. ed io invece penso che la rivoluzione deve partire da dentro,quando sara’ toccato il fondo,
      spazzando via tutte le forme di spreco.
      Ieri qualcuno ha detto in TV che il reddito pro-capite dei siciliani e’la meta’ che nel resto d’Italia.
      Ma qui c’e’ sole e mare e buoni prodotti agricoli,
      e la gente spesso vive meglio che al Nord,pur lavorando poco e guadagnando molto,ma molto meno.
      Certo il ciclo economico,basato sull’assistenzialismo
      di stato,mette a dura prova certe categorie
      premiandone poche altre (vedi grande distribuzione
      che assorbe gli stipendi degli assistiti).
      L’ultimo atto,la regolarizzazione di 3000 LSU.
      In alternativa cortei proteste e caos.
      La Sicilia,che non riesce a dare un Lavoro
      ai suoi,si permette il lusso di importare decine di migliaia di Badanti,che deve pagare e deve alimentare.
      Il fatto che questo succeda,vuol dire che il sistema
      riesce ancora oggi a reggere anche questo fenomeno.

    51. @Roberto:
      mi trovi perfettamente d’accordo. A Palermo si rischia *il giusto*, mai troppo… si alza la voce nel salotto buono e si sussurra in quello cattivo. Tuttavia, e qui c’entrano le istituzioni, quando alla fine prendi coraggio e decidi di fare imprenditoria ed investi TUTTO quello che hai per poi vedere che tutto si arena all’interno di un ufficio mai presieduto, ti viene voglia davvero di gettare la spugna…

      Ma cosa fare? Troviamo soluzioni possibili, creiamo comunità attive, smettiamola, come ha già detto qualcuno, solo di fare analisi. Scopriamo davvero se quella che tu vedi come Balena spiaggiata ha davvero voglia di nuotare nell’oceano, o preferisce farsi cullare dai raggi del sole mentre tutti attorno piangono per lei…

    52. Siamo a un punto che mi sta molto a cuore. La teoria del Grande Collasso.
      Come dice il nome è, appunto, una teoria: niente soluzioni a breve scadenza. Se non temessi di essere accusato di astrattezza, ne farei un post a sé stante…

    53. Mi riallaccio a quest’ultima considerazione di Roberto Alajmo che non conosco, non ho letto, ma mi ispira molto positivamente.
      Il concetto di democrazia partecipata, che naturalmente non è una mia invenzione, parte dalle piccole cose, dal lampione di Via Castellana che è guasto da sei mesi al segnale disturbato di Rai due e Rete quattro che viene sovramodulato da un radioamatore che spara una potenza eccessiva dal suo apparato.
      Chiamare telefonicamente chi gestisce l’illuminazione o la Polizia postale che sovraintende alle emissioni elettromagnetiche è un esempio banalissimo di come io, cittadino di Palermo, cerco di far valere i miei diritti collaborando con chi gestisce certi servizi.
      Anche il ritiro dell’ immondizia ho sollecitato, dopo due giorni inspiegabili di fermo raccolta.
      Se questo minimo impegno civico viene messo in pratica da ogni cittadino, state tranquilli che chi gestisce, amministra, certi servizi, un pò il c.lo dalla sedia lo smuove.
      A Piazzale Giotto, l”ufficiale” dell’AMAT,dal suo gabbiotto, non aveva una cartina delle linee ” non c’è le mandano”, non conosceva il numero verde dell’AMAT per i reclami “era scritto ma adesso si è cancellato”, alla mia segnalazione degli autisti che fumano sui mezzi (quello per Montepellegrino e quello dell’ Acquasanta) mi ha risposto “ma avevano il finestrino aperto !” , anche se lui non c’era e non ho ancora capito come facesse a saperlo.
      Farsi pesare il pane….a Palermo…ma scherziamo ?
      Ti dico quattro panini e tu mi dici 1 euro e rotti, senza minimamente fare il gesto di pesarlo…”ma quì usiamo così” , mi dice il titolare uscito dal retrobottega alle mie rimostranze.
      Sappiamo già dei posteggiatori abusivi, della spiaggia di Mondello da sempre espropiata dai privati, ma l’elenco potrebbe continuare, di cose che chi vive a Palermo spesso subisce con rassegnazione, quasi fossero piaghe secolari, cancri incurabili.
      Penso adesso a un ripetitore di telefonini alto come una torre messo in mezzo ad una piazza di un quartiere popolare, dove vivo, non a Palermo.
      In tre giorni un comitato spontaneo ha presidiato il posto, fisicamente, ha protestato in maniera civile, ma bloccando il cantiere, con comunicati stampa e tv private.
      Il consorzio dei telefonini ha deciso così di spostarlo due km più avanti, in periferia lontano dai palazzi.
      Sono esempi di democrazia partecipata, che nasce dal basso, dalla gente comune, che non ha bisogno della copertura di partiti, dx o sn, ma vede, si parla, agisce per problemi comuni.
      Questi esempi li ho descritti di botto, ma potrei riempirne un libro.
      Quindi delle due, una.
      O teorizziamo, parliamo, discettiamo , analizziamo di teorie di massimi sistemi e della situazione dell’ornitorinco in Papuasia.
      Oppure ci impegniamo realmente come se la Città la sentiamo realmente nostra, come nostra sentiamo la nostra casa.
      Non occorrono necessariamente partiti od organizzazioni che mettano il cappello su movimentazioni spontanee.
      La coscienza civica di ciascuno di noi basta ed avanza per far bene, ricordandoci di educare i nostri figli, le nuovissime generazioni ad amare Palermo in tutta la sua straodinaria ed unica realtà. E’ una strada lunga, lenta, irta di difficoltà che a Palermo si amplificano e paiono montagne insormantabili.
      Ci vuole il coraggio dell’azione, del fare piuttosto che dire, dell’agire invece di lasciare che lo facciano gli altri.
      Scusate la lunghezza.
      Giuanni

    54. agire
      Basta analizzare
      Muoversi darsi una mossa
      Fare rete con gli altri che vivono come noi
      Agire dal basso
      Non stare piu’ ad ascoltare i partiti ma muoversi in autonomia
      Solo questo puo’ essere il cambiamento culturale di questa terra

    55. Così, tanto per precisare sull’affermazione di Roberto Alajmo.
      Non so cosa sia il fotticompagno, non c’ho mai giocato.
      Occupato lo Spazio Zero (libero da assegnazioni, almeno ufficialmente) la notte, spettacolo di Enia e Sollima, l’indomani ci accorgiamo che era inagibile e pregati dal capocantiere più che dall’assessore siamo passati in uno spazio sì assegnato ma sporco e abbandonato quanto quello che non apparteneva a nessuno.
      La delibera dell’assegnazione di ben 6 capannoni dei cantieri al’accademia era passata sotto silenzio e comunque, viste le nostre perlustrazioni continue, appariva tutto molto disastrato.
      Per il resto ora ci muoviamo al meglio in una situazione abbastanza complicata quale il chiedere ospitalità ad altre strutture.
      Sempre comunque con l’occhio ai Cantieri.
      saluti a tutti e buona lotta.

    56. Serve però un fondo da toccare, una base da cui prendere slancio. La democrazia partecipata in Sicilia è al suo punto più basso, ma non ha ancora toccato il fondo.
      Ammesso che appena lo tocchi, non cominci a scavare.

    57. a proposito d’iniziative e di quanto possiamo fare ognuno di noi per fare “massa critica” vi segnalo un appuntamento IMPORTANTE.

      venerdì 29 agosto 2008 – Palermo
      MATTINA
      Un fiore per Libero Grassi

      In via Alfieri alle 9.00 si svolgerà, come ogni anno, la cerimonia commemorativa dedicata a Libero Grassi. Quest’anno però l’evento assumerà un ulteriore significato e un valore nuovo: saranno infatti presenti alcuni imprenditori che nel corso degli ultimi mesi hanno rotto il muro dell’omertà collaborando con la giustizia.

      Addiopizzo, l’associazione antiracket Libero Futuro e la Fai invitano tutti, commercianti e cittadini, a partecipare numerosi portando un fiore da adagiare sul luogo dell’agguato mafioso.

      POMERIGGIO
      Il Comitato Addiopizzo e Coordinamento Palermo Ciclabile organizzano una pedalata di simbolico riscatto dalla mafia: si parte dal luogo in cui Libero Grassi fu ucciso, si attraversano i quartieri che oggi vedono il riscatto dal pizzo (San Lorenzo, Partanna-Mondello, Tommaso Natale e Sferracavallo), si chiude in festa, con musica e spettacoli.

      Diamo anche noi un segnale di libertà: riconquistiamo il territorio, percorrendo in bici le strade della svolta di Palermo!

      Raduno a piazza Unità d’Italia alle 16
      Partenza alle 16.30 e ingresso in Favorita in direzione di Mondello

      Le tappe
      L’intero percorso è di 30 km. Se vuoi partecipare a una parte della pedalata, puoi unirti a noi in uno dei seguenti punti:
      I. Lungomare di Mondello, di fronte al Charleston (ore 17.30)
      II. Piazza Sferracavallo (18.00), sosta gelato
      III. Piazza Alcide de Gasperi (19.30) sotto le finestre della sede di Addiopizzo
      IV. Piazza Politeama (19.45)

      Arrivo in Piazza XIII Vittime alle 20.00
      La serata proseguirà alle 21 presso Al Bab (Centro d’informazione e accoglienza turistica), alle spalle della chiesa di San Giorgio dei Genovesi

      SERA
      A conclusione della giornata dedicata a Libero Grassi, il Comitato Addiopizzo e Al Bab (Centro d’informazione e accoglienza turistica) organizzano una serata di musica, spettacoli e gastronomia.

      L’evento prenderà il via alle ore 21 presso Al Bab in piazza XIII Vittime, alle spalle della chiesa di San Giorgio dei Genovesi.

      Anteprima del documentario “Pizzo” di Carola Mamberti
      Jazz – jam session
      Gastronomia Pizzo Free: specialità palestinesi e schiticchi siculi

      pequod

      p.s. richiesta per rosalio quando sarà il momennto vi chiedo gentilmente di informare sull’iniziativa (ma già sono certo che non mancherete )

    58. @giuanni
      un piccolo esempio di democrazia partecipata…
      tempo fa l’amia decise, spendendo un bel po’ di denaro pubblico, che in molte strade del centro e di mondello il cassonetto sul marciapiedi era mal collocato, si costruì dunque una rientranza per accoglierlo con maggiore grazia. a lavori ultimati scrissi una lettera all’amia dove facevo notare che la nuova collocazione metteva in serio pericolo l’incolumità del malcapitato utente, in quanto per gettare il quotidiano sacchetto bisognava scendere dal marciapiedi e posizionarsi sulla corsia dell’autobus correndo non pochi pericoli (nella corretta posizione risultava impossibile aprire il coperchio in quanto il pedale sbatteva sull’orlo del marciapiedi). l’amia mi rispose che aveva studiato il problema e provveduto a sistemare correttamente i cassonetti. naturalmente non successe assolutamente nulla. per nulla scoraggiato, mi rivolsi al difensore civico, che dopo una serie di lettere, protocolli e scartoffie varie mi comunicò che l’amia aveva verificato che i cassonetti in via libertà erano nella giusta posizione e che qualcuno sistematicamente la notte li girava (sig!). oggi tutti possono verificare che è stata trovata una soluzione geniale: tutti i cassonetti sono lasciati sempre con il coperchio aperto.
      viva palermo e santa rosalia!!!

    59. Federico, è questa cultura che dobbiamo diffondere, dell’agire piuttosto che subire. Certo la strada è lunga e certe amministrazioni spesso cieche per non dire orbe totali che bisogna pressare. Anch’io son rimasto sorpreso, per non dire alloccuto, che i cassonetti vengano bloccati con pezzi di legno, in tutta la città, perchè restino aperti.
      Sarà la lagnusìa atavica di dover aprire il cassonetto per metterci il sacchetto ?
      Ti contatterò comunque per farmi una passiata con te e chiedere in diversi quartieri alla gente che passa se sanno della presenza del difensore civico e del suo ruolo. Credo che avremo risultati sorprendenti, nel senso che non lo conosce quasi nessuno.
      W.P.E.S.R.
      Giuanni

    60. Puo’ un cassonetto presentarsi come quelli in esercizio davanti lo Stabilimento La Torre,a Mondello?
      L’Amia sa che in quella piazzetta transitano ogni giorno migliaia di persone.Ben 5 cassonetti stanno
      accanto la pensilina dell’Amat,ed a piazzale pieno,e’ molto probabile che scendendo dalla navetta vi troviate col naso a 10 cm da un cassonetto.
      Il raccoglitore della plastica,inizialmente di colore giallo,oggi appare deformato ed in molte zone di colore marrone.Gli altri sono bruciacchiati,con vistose chiazze nerastre, ed orribili solo a vedersi.Se vi avvicinate vi rendete conto che
      non vengono lavati da mesi e mesi(se mai sono stati lavati).
      Veramente una bella immagine di Palermo
      che si offre agli ospiti(sempre meno a sentire certe interviste)che si avventurano a venirci a trovare.
      Non sara’ un fatto strategico?
      Cosi’,quando bussiamo a soldi,a Roma,o altrove,
      abbiamo un argomento in piu’?

    61. ^
      parole sacrosante!!! l’ho sempre pensato!! vecchi, brutti, pieni di volantini abusivi attaccati, veramente un’indecenza. ma i propietari del ristorantino le rocce, dell’albergo e dello stabilimento non se ne lamentano? lo sanno che ne va del decoro anche delle loro stesse strutture?

    62. fabri
      quella piazza e’ una sofferenza per tutti,
      i primi gli autisti delle navette dell’Amat che non hanno un’area ombreggiata per rilassarsi tra una corsa e l’altra, dopo un giro su macchine spesso infernali (rumorose,sporche ed ondeggianti),e pochissimo spazio per il capolinea.
      Poi non parliamo delle frequenze,mai rispettate
      (certo per carenza di uomini e mezzi).
      Ieri,nonostante la presenza di 5 cassonetti (3 x per la RD)il ragazzo di un venditore ambulante ha rovesciato dentro tutto assieme nello stesso contenitore,cioe’ carta,plastica e vetro,e via di corsa,
      (differenziare richiede qualche minuto in piu’).
      Allora perche’ non togliere tutto quello schifo da quella zona?
      Forse qualche privato non vuole 1 cassonetto vicino il suo ingresso.
      Cosi’ facciamo contento uno e sacrifichiamo tutti.

    63. Où. Si informa il proprietario della balena parcheggiata nel parcheggio del mio palazzo che sta occupando abusivamente il mio parcheggio. Ora mi metto a citofonare a tutti di notte.

    64. ed a capo.Giriamo pagina ma giratela a chi di dovere.

    65. Federico la tua poesia mi sembra vagamente offensiva verso i palermitani.

    66. anche a me… 😀

    67. Ok, visto che confermi rimossa.

    68. per l’esattezza, cassonetti e campane rd sono in realta’ in totale 7 ( e non 5 come da me scritto),tutte in fila,strettamente adiacenti.
      Uno bello spiegamento di forze in campo.

    69. Caro Roberto, ho letto con attenzione i tuoi post, e certamente li condivido poichè vivendo a Palermo e in particolare nel centro Storico, sono perfettamente conscio dello sfacelo in cui versa la città, però, anche se può apparire in questo post fuori dal seminato, vorrei girarti la seguente domanda: visto che tu vivi e lavori da tempo nel condominio ” Agrodolce ” come mai relativamente a nepotismo , disparità di retribuzione tra i non residenti in Sicilia e i residenti e quant’altro non scrivi nulla? Non sono anche questi argomenti validi per smuovere il sangue della politica?

    70. “Ok, visto che confermi rimossa.”
      ahahahah!!!! Rosalio ti adoro!!!
      sei meglio di Mike Bongiorno. meglio di quell’altro… come si chiama???? l’accendiamoooooo!!!!
      sei un mito!!!!
      ti prego non mi rimuovere…..intanto non l’accendo e ci penso!!!…. 😉

    71. una cosa sicuramente e’ emersa,in questo post,
      che c’e’ cultura e cultura.
      C’e’ quella del convivere civile
      e di assaporare giorno per giorno la qualita’ di vita
      che tutti possiamo contribuire a migliorare,e poi c’e’ quella che puo’ venire proposta nei luoghi chiusi,nei teatri,roba per pochi amatori.
      A proposito di teatrini,oggi,su una navetta,c’era per terra una lattina di birra vuota,che si rotolava avanti ed indietro giusto il percorso ora in salita ed ora in discesa.Io ero tentato di prenderla,ma non l’ho fatto,proprio per vedere chi si sarebbe mosso per primo
      fra i tanti presenti.Nessuno si e’ mosso.
      Tutti a guardare.
      Poi,ad una fermata, sale un signore anziano
      e per prima cosa da’ un calcio alla lattina scaraventandola fuori.
      E cosi’ci siamo tolti il pensiero.

    72. Stalker sei pregata di rimanere in tema e di inviarmi i tuoi apprezzamenti e componimenti ironici per e-mail. Grazie.

    73. @livio, stessa cosa ho visto oggi in spiaggia, sacchetto vuoto di patatine che volava felice spinto dal vento. era quasi un peccato braccarlo, bello e colorato com’era.
      mi sono alzata, l’ho raccolto, e mi sonon sentita una deficiente, come raccogliere una goccia nel mare!
      se non l’avessi fatto mi sarei sentita ancora peggio!
      @rosalio, daje con i componimenti e le odi poetiche, vossia mi onora troppo 🙂 si babbia…riconosco i miei limiti. è mai morto nessuno di questo?!

    74. Stalker preferirei non “onorarti” se solo seguissi poche semplici regole.

    75. Certo devo dirti che ho trovato davvero strano e singolare che tu abbia ritenuto offensiva nei confronti dei palermitani l’ultima strofa della mia poesiola che parlava di un pugno di cialtroni e non trovi offensivo invece che nel tuo blog si dica di loro che:
      dibattono sul fatto che il sindaco gridi o meno viva palermo e santa rosalia;
      se ne fregano delle zone comuni;
      sono individualisti estremi;
      cercano alibi per non assumersi le proprie responsabilità;
      sporcano i marciapiedi con la cacca del proprio cane;
      riempiono all’alba i cassonetti dell’immondizia;
      parcheggiano in seconda fila;
      non sanno amministrare anzi non amministrano affatto;
      fanno pacchiani progetti ZTL;
      gettano via i fondi comunali;
      non riescono a far decollare i GAS (gruppi di acquisto solidale);
      fanno solo analisi e stato dell’arte;
      sono incapaci di sbracciarsi per un obiettivo comune;
      sono incapaci di creare, progettare, realizzare;
      non sanno stimolare rivolte;
      si lamentano per l’apertura di spazi culturali;
      trasformano le corti pedonali in parcheggi abusivi;
      si lamentano in perpetuo e si cimentano nei soliti gargarismi verbali;
      non hanno la cultura della contestazione attiva e rivoluzionaria;
      si lasciano andare alla sottocultura dell’accettazione passiva e del fatalismo paralizzante;
      devono affidarsi a managers internazionali perché sono incapaci;
      sono attorini di basso profilo che si spacciano per politici;
      sono incapaci di produrre cultura, anche minima;
      difettano dell’elementare diritto-dovere della democrazia partecipata;
      non partecipano alle assemblee istituzionali e non sanno distinguere le competenze delle amministrazioni pubbliche;
      si muovono in itinerari scontati da turismo oriundo;
      non son capaci di elezioni vere, democratiche, basate sulla politica reale;
      sono incapaci di analisi;
      non sanno produrre mezzi di trasporto adeguati, spazi puliti, coste accessibili;
      non sanno costruire parcheggi decenti o quanto meno alberati e puliti;
      lasciano sacchetti gonfi e nauseabondi agli angoli delle strade;
      mettono in giro statue invece di innaffiare aiuole e strade;
      si producono in affermazioni arroganti, cattive, irrispettose e offensive;
      sono isole che vivono in un’isola;
      si abbandonano all’onanismo da tastiera;
      mancano di ambizioni imprenditoriali;
      hanno una mentalità bloccata;
      hanno l’amministrazione che si meritano;
      non hanno coraggio né ambizione;
      prendono a calci le lattine sul bus piuttosto che raccoglierle…
      e l’elenco continua ancora…
      Si vede che la sintesi ti turba.

    76. Federico la differenza sta nel fatto che tu hai generalizzato e hai chiarito che volevi essere offensivo. Ci sono delle regole che sei tenuto a osservare, diversamente non sei il benvenuto qui.

    77. @Federico: se non ti fossi lasciato andare in alcune “cagate” (tipo la storia delle rivolte sociali & affini) e non avessi generalizzato in questo modo estremo (dimostrandoti assolutista come quei palermitani che accusi) ti avrei anche potuto appoggiare! Molto di quello che scrivi, ahimè, accomuna un buon 80% dei palermitani!

    78. Beny gradirei un linguaggio più consono. Grazie.

    79. @Rosalio: scusa, hai ragione…ma quando leggo certe cose mi smuovono i nervi!

    80. Vedi caro signor Beny che e’ piu’ forte di te?
      In un altro post ti ho chiesto di chiuderla,
      e poi,
      apro questo post e ti ritrovo col dito nella marmellata?
      Ma perche’ non ci metti un filtro mentale a certe parole?
      In fondo lo stesso concetto si puo’ esprimere
      in mille modi.
      Che siano decenti.

    81. @livio: ma una carrettata di fatti tuoi no?

    82. che poi dico io…Rosalio mi invita alla moderazione. Basta! Sei admin? No! Lascia correre figlio mio! Ho urtato la tua sensibilità e la tua coscienza sociale definendo “cagate” concetti come “non hanno la cultura della contestazione attiva e rivoluzionaria”? Mi spiace! Ma non credo di dovere a TE delle scuse! Semmai a Rosalio che è, come già detto, padrone di casa nonchè admin!

    83. a FEDERICO
      leggo che hai tentato una sintesi.E’ una cosa positiva.
      Nessuno puo’pretendere di dovere condividere il 100%.
      Ma sei stato bravo.
      La rivoluzione,termine esagerato (ma non ne trovo altro),deve iniziare da ognuno di noi,facendo emergere tutto quello che non viene ritenuto sia corretto.
      .
      Per me tra le cose piu’ scorrette,c’e’ la praticamente totale assenza di risposte,proprio nei blog,da parte
      di quei nostri ELETTI,che dichiaravano di essere
      pronti al servizio della citta’,nella fase preelettorale,e che oggi sono dei fantasmi,
      che si guardano bene dall’intervenire su qualunque tema venga trattato.
      2 mondi a se,totalmente scrollati uno dall’altro.
      Da un lato la gente inviperita,dall’altro la cosidetta casta.

    84. caro Beny
      finira’ che o esci tu o esco io da questo blog,
      se non ti dai una regolata.
      A me i muri vandalizzati non piacciono
      come i blog vandalizzati.

    85. la porta è là. chiudo!

    86. Livio e Beny mi sta particolarmente a cuore che il vostro scontro (almeno qui) si chiuda e subito. State disturbando entrambi. Vi chiedo di non replicare a questo messaggio e di limitarvi all’argomento del post. Grazie.

    87. Buon giorno e ben trovati a tutti!

      Pensavo foste andati in ferie!

      Sto facendo fatica ad aggiornarmi! In realtà (non me ne voglia nessuno) sto dando la precedenza a Roberto Alajmo.
      Leggo con interesse questa discussione (a parte le scaramucce a due…) e mi colpisce il fatto che giusto stamane (verso le 7.30 del mattino) discorrevo proprio di queste cose col mio papà (è l’uomo con cui amo parlare di più al mondo!!!)
      In sintesi, la nostra chiaccherata ha concluso che:
      – a Palermo NON GLIENE FREGA A NESSUNO (la maggioranza!) della cosa pubblica!
      – Amiamo farci i fatti nostri salvo poi “pretendere” il singolo favore o la singola agevolazione senza renderci conto che tutto questo fare, prima o poi, pesa e pesantemente sulle nostre tasche!
      – in un’altra città i cittadini avrebbero a gran voce chiesto le dimissioni del Sindaco e/o il Sindaco si sarebbe dimesso autonomamente e dignitosamente (ma siccome NON GLIENE FREGA alla maggioranza dei palermitani perché GLIENE DOVREBBE FREGARE a lui?)
      – amiamo giocare a fotticompagno (sacrosante parole Roberto)
      – tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo quel ‘cavolo’ di INTERESSE PERSONALE e PARTICOLARISTICO (dal posteggio abusivo sotto casa all’invidia per quello che ha il vicino!)
      – dovrebbero esserci dei meccaniscmi di decadimento automatico dalla carica di Sindaco… tanto poi, noi maggioranza dei palermitani, LO RIELEGGIAMO.
      Grazie dell’attenzione
      Linda

    88. Scusate ma la discussione mi prende un po’ ed in uno strascico di riflessione mi è venuta in mente una cosa.
      Mi riferisco ai post sull’inerzia, sul non fare, sulla necessaria/inevitabile (dipende dagli approcci) ‘rivoluzione’ e reminiscenze universitarie mi hanno fatto ricordare
      LA TEORIA DEI CLIMI di Aristotele, Bodin, Montesquieu…
      all’incirca, il concetto è (non ho trovato nulla di sintetico ed esplicativo da proporvi): “…il caldo abbatterebbe il vigore fisico e la forza d’animo, predisponendo alla schiavitù i popoli di quasi tutta l’Asia, dell’intera Africa e dell’America tropicale…”
      Insomma, sarebbe ‘colpa’ del clima la naturale predisposizione dei popoli a clima caldo di essere governati più da tirannie che da democrazie!
      A voi per la riflessione…

    89. @tutti coloro che mi hanno nominato…
      io ho solo ricopiato quanto veniva detto nei post precedenti
      @rosalio…
      bada bene che io nacqui dietro il teatro politeama e quindi sono il primo dei cialtroni pentiti, ma faccio del mio meglio per migliorarmi

    90. Buh. Siamo tutti daccordo che viviamo in una città da riformare completamente. Io penso che il nostro problema maggiore sia proprio la politica che ha come unico scopo il consenso e per cui ogni risorsa è destinata al clientelismo, mentre la nostra città non possiede nè le caselle di un ipotetico campo di gioco (le infrastrutture materiali), nè le regole condivise di quel gioco (per quelle bisognerebbe accrescere il capitale umano e renderlo evoluto a sufficienta per accettarle).
      In parole povere la nostra città rinasce soltanto quando le risorse oggi utilizzate per il clientelismo saranno utilizzate per rendere civile sino il più sfortunato degli abitanti dello ZEN e la nostra città attrezzata per accogliere la gente che vuole lavorare.

    91. La democrazia partecipata, bella idea. Tutti possiamo elencare la nostra lista di disservizi. Io ho pagato un servizio: il fermo posta per un periodo determinato. Dopo dieci giorni due lettere sono arrivate ugualmente a casa mia in mia assenza. Tra una settimana saro’ a Palermo ma non andro’ a protestare, per eccesso di generosità capisco perchè, come e cosa ci stanno a fare gli impiegati, i capi servizio, i grandi capi in quei posti pubblici, e poichè mi troverei di fronte gente impreparata e non sempre in buonafede nelle risposte so in anticipo come andrebbe a finire, meglio godersi qualche giorno di vacanza. Pero’ è vero che la democrazia partecipata è giusta e bella e ogni tanto ci puo’ risolvere qualche piccolo problema della vita quotidiana, ma appunto, si tratterebbe di piccoli dettagli di vita spicciola. Il problema serio e grave è quando si passa ai grandi temi della città: il lavoro quello reale, tutto cio’ che crea e determina il PIL di una città, la sicurezza, la salute, la scuola, etc. insomma, tutto cio’ che è di competenza degli amministratori della città che ne dovrebbero determinare l’andamento con le loro decisioni e direttive. Ora, Gentile Giuanni, se tu ti presenti ai cosidetti (ma non lo sono in realtà) politici palermitani per attuare la democrazia partecipata sui grandi temi loro non sanno cosa dirti, non per cattiva volontà ma perchè non ti capiscono, non sanno di cosa parli, non è il loro linguaggio e gli parli di competenze a loro sconosciute, loro conoscono solo il teatrino politichese, il clientelismo, il teatro dell’assurdo alla loro maniera. I suddetti pseudo-politici, Giuanni, si candidano alle elezioni come se si trattasse dell’ufficio di collocamento, per aspirare a un posto di lavoro all’ufficio di collocamento ogni tanto chiedono adeguate competenze, mentre, al contrario, per candidarsi alle elezioni in Sicilia (e in alcuni altri posti del similpaeseitalia) basta saper recitare il teatrino squallido del politichese e avere a disposizione una squadra agguerrita di galoppini portatori di voti utili per fare eleggere il candidato, basta questo, altro che competenze! Altro che democrazia partecipata, tu gli devi parlare il linguaggio clintelare fatto di sottintesi, taciti accordi e “sincera amicizia”, insomma, da veri professionisti dell’amicizia.
      Io modestamente ho esposto (post 22/8/11:56) la mia soluzione unica per la salvezza della Sicilia, ma finchè ci saranno ancora siciliani che si recheranno alle urne le loro incapacità politiche le pagheremo tutti, anche quelli che non c’entriamo niente, perchè io per quanto mi riguarda non li ho scelti, non voto dal 1997, e non ho messo nessuno in quei posti. Pensandoci bene, nel mondo attuale, governato da finanza e economia basate sullo squilibrio, anche se si trattasse di politici capaci si potrebbero occupare e avere influenze solo sull’amministrazione spicciola. Occorre inventare nuovi sistemi di gestione della vita delle città al posto di quello in vigore totalmente fallito.

    92. …è chiaro che tra i grandi temi ci sono pure igiene, traffico, decoro urbano…

    93. @ Linda
      non credo che della cosa pubblica non gliene frega niente a nessuno.
      E’ che nessuno trova il modo per scrollarsi di dosso
      questo sistema che ti stritola,che ti rovina la vita di tutti i giorni,ogni volta che sei costretta ad interagire con un qualche servizio pubblico.
      Per molti e’ ormai normale che sia cosi’,tanto e’ sempre stato cosi’.E ti ci devi abituare.
      Lo scetticismo che si possa cambiare questo sistema di cose fa si’ che ognuno al massimo si cura dei fatti propri.
      Il caldo mi porta al mare,e dopo una buona nuotata
      mi sento rinvigorito.Torno a casa e posso accendere un climatizzatore.
      Il Sindaco dava una speranza di cambiamento.Poi
      deve essere successo qualcosa che posso solo ipotizzare.
      Tutto quello che (non) si fa mi pare che non sia farina del suo sacco.
      Vedere degradare la citta’ giorno dopo giorno
      non vedere una via d’uscita
      aumenta il senso di impotenza
      e lo sgomento

    94. sui climi sahariani e tropicali posso essere d’accordo.
      Ma noi viviamo al centro del mediterraneo,con un clima che ci e’ invidiato da tutto il mondo.

    95. Lo scetticismo riguardo l’amministrazione pubblica? se io vado in Giappone con la pretesa di essere capito esprimendomi in palermitano “m’piatra” è sicuro che non mi capirà nessuno. Si possono fare altri mille esempi del genere. Si chiama lucidità, non scetticismo.
      Ci invidiano da tutto il mondo? Luogo comune di noi isolani che siamo convinti (non si capisce perchè) di essere sempre “i megghiu”. Io ti posso dire che non ci invidia nessuno, e viaggio sufficientemente per notarlo.
      Abituato ad altro clima non mi piace quello della Bretagna, troppo vento per i miei gusti, ma tutti i francesi amano la Bretagna e la considerano una delle piu’ belle regioni; gli abitanti della regione sono i piu’ fieri del mondo. Questa fierezza l’ho riscontrata in tutte le popolazioni che ho incontrato. Persino in Belgio: due anni fa ho rifiutato un’interessante opportunità di lavoro perchè avrei dovuto recarmi da Parigi a Bruxelles almeno tre giorni la settimana, dopo tre viaggi a Bruxelles ho rifiutato perchè non mi piace il clima, sarei morto di noia, contrariamente a Parigi, “dove si vive”. L’interlocutore belga al quale dissi le mie ragioni mi guardo’ facendo finta di sorridere ma si sentiva offeso. Tutti amano il loro Paese, solo noi parliamo di invidia, io mi accontenterei di viverci normalmente in Sicilia e che i turisti apprezzassero semplicemente.

    96. Ragazzi. Sveglia.
      Il mio post voleva dire che sembra strano come gente, che allo stesso modo sa che la nostra città debba essere riformata, si ritrovi a litigare su un blog.
      Le soluzioni sono abbastanza semplici. la strada per potere attuare le soluzioni sembra difficilissima.
      Come si fa a non votare quello che mi fa il favore? Come si fa a non votare/e non far votare quello che mi assume alla Regione? Il centro destra ha creato in Sicilia un meccanismo con cui risulta inamovibile e che quindi gli permette di continuare a governare (malissimo). Avete letto delle società partecipate dalla Regione che hanno 3.500 dipendenti? E avete letto dei 30mila dipendenti regionali? E dei 30mila LSU a livello regionale? E dei forestali? E dei dipendenti comunali e provinciali?

    97. a GIGI
      mi pare che Louis parli di clima mediterraneo,obiettivamente invidiabile.
      Mentre Linda parla del fatto che un clima caldo predispone i popoli ad essere soggetti alle tirannie.
      Ergo,dovremmo esserne esenti.

    98. tranquillo.E’ un’utenza condivisa.

    99. Ricordate il mito del bravo contadino di altri tempi? Lui sapeva quando dissodare, quando e come seminare, quando innaffiare, quando attendere e quando raccogliere. Bene, io credo che, come il vecchio bravo contadino, esista anche il bravo cittadino che sa come muoversi nella sua città, senza sporcarla o soffocarla; sa come, quando e dove gettare i rifiuti che produce, di cui conosce il valore, dopo averli rigorosamente divisi; sa come e a chi delegare al meglio quei compiti a cui non può attendere direttamente; sa come comportarsi con i suoi simili anche quando non ne condivide le idee, che deve comunque rispettare. I bravi cittadini, con i loro comportamenti quotidiani, fanno la città felice e possono superare qualunque crisi. Utopìa è pensare che questo possa derivare da una qualsivoglia amministrazione, fosse anche la più virtuosa.

    100. Louis, io parlavo dello stesso clima, conosco tante persone che non lo invidiano, che addirittura ci stanno male. Ne conosco altri, come ho scritto prima, che stanno benissimo in altro clima, nei loro Paesi, dove io non ci resisto piu’ di tre giorni. Se poi dobbiamo per forza apparire, illudendoci, come l’ombellico del mondo…

    101. a Federico
      il tuo ragionamento si basa sul presupposto che
      siamo dei bravi cittadini.
      E se non tutti lo siamo,che fai?
      Voglio portare un esempio.
      Ieri pomeriggio alle tre mi
      trovavo al capolinea delle navette alla Torre.
      Con una certa sorpresa ho notato 2 persone (due),
      (capelli grigi,camicia azzurra e cinque strisce dorate
      + Badge ben visibile,dell’Amat)sicuramente funzionari di rango.Ed un aspetto molto dignitoso.Hanno fatto partire assieme 4 navette,l’85,l’86,l’87,l’88,
      dando pochi e sicuri cenni.
      Che qualcosa stia cambiando?

    102. Rosalio
      rendetevi conto che non si puo’ ripartire da zero su una storia su cui si e’ gia’ scritto tanto.
      Ed io sto fornendo il raccordo.
      Grazie

    103. e’ solo un indirizzo.Per cortesia,lo volete rilasciare?
      Vorrei andarmi a fare una buona nuotata.
      Grazie

    104. non stiamo esagerando?

    105. a Beny
      continuo sul blog Cammarata
      Ciao

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