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venerdì 19 apr
  • Abbronzatura

    Lavorò di traforo a lungo. Scavò con grande cura le parole “ti amo” nella lamina di compensato, poi la legò al petto e si stese in riva al mare, in disparte, ogni giorno fino a quando il sole non scolpì quella frase sul suo petto lasciando attorno un rettangolo di pelle chiara. Parole di fuoco, parole che bruciavano, parole che spellavano, parole bronzee. Parole che solo l’inverno avrebbe cancellato. Ma per poco.

    I racconti di tre righe
  • 3 commenti a “Abbronzatura”

    1. Beato chi si abbronza!!!

    2. ” Abbronzatevi, non bruciatevi “. Slogan un po’ banale ma il cartellone era fantastico. Coppertone, crema solare. Un mio amico, a cui mancava qualche rotella, aveva pensato ad uno slogan a suo dire molto più efficace :
      ” Godo molto, godo tanto
      nel vedere il culo bianco ”
      Non gli piacevano le donne abbronzate. Il suo ideale Virna Lisi, bionda e pallida, nel Carosello del dentifricio :” Con quella bocca…..”. Anche a questo proposito aveva qualcosa da dire ma non ricordo bene. Anni 60, 70. C’era “Il disco per l’estate”. Franco I e Franco IV : ” Ho scritto t’amo sulla sabbia, ma il mare a poco poco se l’è portato via con sè, l’ho scritto poi sul mio cuor ed è rimasto lì per tanto tempo….” Vinsero loro quell’edizione, a me piaceva di più ” Sei come una lucertola ” di Paolo Mosca. Il fratello di Maurizio. Ps Una volta, in un campeggio, notai che il mio amico di prima stava facendo la pipì su un formicaio. Fece una strana smorfia e mi disse che era come sparare sulla Croce Rossa. Vedi “Formiche”.

    3. Bellissimo e profondo questo mini-racconto. Mi piace molto. Non capisco (visti i commenti) cosa è arrivato a Titti e a Manuelo…probabilmente non lo hanno neanche letto.
      Bravo Daniele!

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