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    Questo mio pensiero a molti non piacerà perché voglio parlare della morte naturale a Palermo. Qualche lettore starà già toccando……..o già è passato ad altra lettura, ma il mio desiderio di scrivere due “cose” mi induce a continuare, anche se ciò che scriverò dopo non verrà letto da nessuno e verrà perso su una pagina sperdute del web.

    Penso che noi viviamo nell’era in cui la morte non deve essere considerata ovvero sconfitta, questo è un fatto generale e non riguarda solo Palermo, e ciò è dimostrato dal fatto che qualche facoltoso sta già studiando di costruire delle cliniche nel nord dove si potrà vivere fino a 150 anni, non viene detto come si vivrà, ma queste sono cose che riguardano solo i facoltosi, non le persone comuni. Anche se non siamo facoltosi i messaggi che ci arrivano ogni giorno dai i mass media sono pieni di elisir di lunga vita, di prodotti dietetici etc., di gente giovane, addirittura di anziani presentatori che continuano la pubblicità pure da morti, con il consenso della famiglia e degli amici più cari, non per soldi,ma per rispettare e onorare la memoria del defunto.

    Di contro in ogni casa, anche in quelle di Palermo, a qualsiasi ora del giorno, anche durante i pasti, si parla di morte e questo perché con le notizie dei telegiornali o talk show sono piene di notizie di decessi dovuti a guerre lontane migliaia di chilometri da noi, di incidenti stradali o sul lavoro, di catastrofi, di fatti criminosi; ma queste sono “cose” che riguardano gli altri, non noi.

    Capisco quindi che molti di noi sull’argomento vivono una specie di sindrome dissociativa dovuta non a malformazioni congenite ma indotte da messaggi sbagliati e fuorvianti. Cerchiamo di entrare nella realtà palermitana e facciamo due conti: la popolazione palermitana è di circa 800.000 persone, facendo l’ipotesi che questa sia divisa equamente per tutte le età da 1 a 100, età massima di vita di una persona, otteniamo che ogni anno nascono 8000 bambini e muoiono 8000 persone, anche anziane. Questa ipotesi, 8000 decessi, è veritiera, ho letto un articolo del Giornale di Sicilia che assestava la richiesta di posti al cimiteri proprio su questo numero.

    Qualche giorno fa la mamma di un mio caro amico è deceduta ed il mio amico si è premurato di andare nell’apposito ufficio per richiedere un “posto” per la madre, gli è stato risposto che gli unici disponibili erano quelli a terra e che bisognava aspettare un tempo non definito per la sepoltura, propio per mancanza di posti. Diciamo che chi è morto non ha più problemi, rimaniamo solo noi con i nostri affetti che non li possiamo neanche esternare su di una tomba e questo perché sicuramente politici e dirigenti del comune di Palermo non sanno programmare, prendere decisioni, per risolvere un problema di prima elementare noto come la morte. Mi spiego meglio: se 8000 sono i decessi ogni anno 8000 devono essere i posti disponibili nei cimiteri di Palermo ed a questa numero, disponibilità, si può arrivare ad esempio: costruendo dei nuovi loculi quindi dei nuovi cimiteri, limitando l’uso dei loculi per un periodo di tempo per poi trasferire la salma in contenitori più piccoli, ossari, modificando i cimiteri attuali con delle strutture più capienti. Nel 2010 morire di morte naturale e Palermo è ancora un “problema”.

    P.s.:
    facciamo un confronto con il nord dove le cose funzionano. In queste vacanze di pasqua sono stato a Cinisello Balsamo (MI) e mi è capitato di accompagnare mio cognato al nuovo cimitero di questo paese per far “visita” a sua madre, scomparsa da poco. Questo cimitero dall’esterno sembrava un centro commerciale (i nuovi templi di oggi), era organizzato con tanti edifici cubici in mattoni rossi sormontato da vetrate monocromatiche di vari colori, dove all’interno erano posizionati i loculi, in modo che di notte i lumini non fossero visibili dall’esterno, tutt’al più si sarebbero viste delle luci colorate. La cosa “carina” è che di fronte l’ingresso del cimitero stava sorgendo un nuovo insediamento abitativo e che a quanto pare gli appartamenti erano già stati venduti tutti. In questo caso la morte non era stata ignorata, ma semplicemente mimetizzata come la polvere sotto un tappeto variopinto.

    Sull’argomento:

    01/05/2010: http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/108166/

    14/03/2010: http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2010/03/14/304809-malore_emilio_fede.shtml

    10/03/2010: http://www.gds.it/gds/multimedia/home/gdsid/100296/

    30/05/2008: http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Cimitero-le-tombe-diventano-un-business/147021

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