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venerdì 19 apr
  • Tanto per la precisione

    Nessuno mi ha chiesto e a nessuno ho chiesto di candidarmi a sindaco di Palermo.

    Al riguardo, mi sento di tranquillizzare anche chi, forse per prevenire ciò che non è, affida alla stampa la dichiarazione che, nell’esperienza di assessore regionale alla Sanità, avrei deluso anche chi mi aveva proposto.

    Premesso che ho svolto il ruolo di assessore tecnico, dal luglio 2006 al febbraio 2008, senza avvertire dipendenze da partiti politici, condivido l’opinione che certamente avrò potuto deludere chi riteneva di mantenere nella sanità sprechi, interessi di parte e rendite di posizione, nonché assetti organizzativi e gestionali assolutamente inaccettabili.

    Se invece ci si riferisce agli obiettivi conseguiti e ai comportamenti posti in essere nello stesso periodo, mi limito a proporre di seguito un estratto dalle risultanze della Corte dei Conti (Sezioni riunite in sede di controllo per la Regione siciliana), presentate dallo stesso Organo di controllo in occasione dell’audizione svoltasi presso la Commissione parlamentare d’inchiesta “sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali” (Roma, 12 maggio 2010).

    Dalla stessa relazione testualmente si evince:

    «Negli ultimi esercizi (2007 e seguenti) in Sicilia il tasso di crescita della spesa sanitaria si è ridotto…e i risultati si sono rivelati migliori rispetto agli anni precedenti.

    Tale esito favorevole ha trovato in Sicilia principale causa nel processo di riorganizzazione intrapreso nel quadro degli obiettivi programmati con il Piano di rientro (n.d.a.: da me predisposto, sottoscritto ed avviato). L’adozione di gran parte dei provvedimenti riorganizzativi ha contribuito a sanare i guasti delle passate gestioni, influenzandone in tal modo i definitivi esiti…».

    Aggiungo che, nella stessa circostanza, la Corte dei Conti ha inoltre documentato come il deficit sanitario, ammontante a 932 milioni/€ all’atto del mio insediamento, sia sceso a 573 milioni/€ nel 2007 e a 261 milioni/€ nel 2008.

    Confido che tante altre esperienze amministrative siano state e siano in grado di produrre pari motivi di delusione; come suol dirsi: tanto per la precisione.

    Ospiti
  • 28 commenti a “Tanto per la precisione”

    1. E quindi?

    2. E quindi è bravo !

    3. Perbacco, ma allora il famoso piano di rientro dal deficit della sanità regionale, che ci è stato presentato come un successo ottenuto specificatamente dal governo Lombardo e dal suo assessore magistrato, avrebbe in realtà un altro “padre”?
      Interessante….

    4. @fabrix
      si,e’ propio cosi’ ,ma gia’ molti addetti ai lavori lo sapevano.Lombardo pero’ ,rispetto al prf Lagalla ,ha saputo e potuto,grazie a uno svincolo totale dal passato,(nel bene e nel male,RAGION PER CUI SI PUO’ BEN PARLARE DI lombardismo)operare in asoluta liberta’ quei tagli che ancora con il prof Lagalla trovavano avversita’ tipicamente politiche.
      Comunque complimenti al prof Lagalla per il processo di ammodernamento e adeguamento teconologico in atto in ateneo di PAlermo ,una bella spinta.

    5. ..scusate gli errori di battitura

    6. Complimenti Magnifico Rettore Prof. Lagalla!!
      Forse non tutti sanno che il risanamento della “sanità” in Sicilia è cominciato con Lei.
      Si candidi a sindaco di Palermo avrà tanti sostenitori, vedrà!!!
      Al bando le mezze figure!!!

    7. La Sicilia ha tante persone che si sono fatte onore
      lavorando in una sfera svincolata dalla politica.
      La politica fin’oggi ha creato tanti disastri.
      Non si puo’ continuare ad affidare la gestione della cosa pubblica a gente “di scuola” politica.
      E’ tempo che le persone serie,e perbene,scendano in campo.

    8. che bello una faccia di chi ha esperienza…………………..mah

    9. Interessante, ma Magnifico Rettore, nonchè ex assessore alla sanità, ci può spiegare come mai la Sicilia continua ad avere un numero di accrediti per strutture private superiore addirittura ad una regione come la Lombardia? Può altresì delucidarci riguardo al fatto (visto che lei è anche radiologo) che i tempi d’attesa per eseguire una RM siano di mesi e che tali macchine funzionino a singhiozzo e quasi mai ad orario continuato (8-20) come nel resto del continente? Può darci i dettagli di quanto costa il sistema 118 in Sicilia e con quali numeri/efficienza? Può spiegarci come mai gli specializzandi in radiologia dell’Univesità di Palermo vengono utilizzati negli sportelli d’accettazione e non nelle diagnostiche? Può illuminarci sui costi delle varie consulenze esterne altamente retribuite ai soliti noti? Esiste in Sicilia una Stroke Unit? Esiste in Sicilia un Istituto Oncologico? Di quanto si sono ridotti i “viaggi della speranza”? Da Rettore può dirci quanti professori hanno “origine” genetica?

    10. @giorgio

      Pienamente d’accordo.

    11. per Alfredo:
      Ottime e costruttive domande.
      Avendo imparato a conoscerlo credo che riceverai dal diretto interessato le risposte ai tuoi giusti quesiti.

    12. magari riesce a distruggere una città come sta facendo con l’università

    13. Magnifico, questa dovrebbe essere la normalità non capisco perchè ha sentito l’esigenza di esternare tanta precisione.

    14. E’ UN GRANDE!!!
      cara giovanna l’università e sana e salva grazie a lui ed è un riconoscimento unanime.
      A saputo riequilibrare i conti disastrosi della passata stagione e contemporaneamete a saputo creare sviluppo e nuove opportunità.
      Averne di gente perbene così.
      Poi, ovviamente, ha la capacità di deludere e arrecare un grave danno (grazie a Dio!) agli affaristi e ai delinquenti che hanno distrutto la nostra università, la nostra città e la nostra regione.

    15. ma il magnifico scrive così da….meglio che non lo dico va..
      secondo me se l’è fatta scrivere da un segretario..

    16. UN GRANDE SINDACO:
      “Premesso che ho svolto il ruolo di assessore tecnico, dal luglio 2006 al febbraio 2008, senza avvertire dipendenze da partiti politici, condivido l’opinione che certamente avrò potuto deludere chi riteneva di mantenere nella sanità sprechi, interessi di parte e rendite di posizione, nonché assetti organizzativi e gestionali assolutamente inaccettabili.”

    17. @Melasuonoemelacanto
      Infatti, non ho capito questa esigenza! C’è qualcosa che non mi sconfifera.

    18. @Melasuonoemelacanto
      credo che ci sia stata una dichiarazione del sen. vizzini in merito alla gestione lagalla della sanità sicilia e lui a replicato.

    19. @Giovanna
      non so a quale Università tu ti stia riferendo…
      Certamente questa finalmente sta vedendo delle azioni pratiche contro le vecchie consuetudini…
      probabilmente hai una visione un pò contorta della realtà Universitaria odierna…
      Almeno ci sta provando!!!

    20. meno male….

    21. questo rettore mi piaceva apriori, ora anche più!

    22. Lasciatevelo dire che non è tutto oro quello che luccica.

    23. Peccato… uno dei pochi candidati che raccoglie consensi non si candiderà…

    24. Il tempo c’è…
      magari ci ripensa…
      😀

    25. o magari oltre alla maestria nel gestire la nostra università, si continuerà ad impegnare anche nello sponsorizzare centrali nucleari per l’enel, sempre che la consueta mole di impegni lo consenta…

    26. Una sola riflessione, fra i presupposti candidati possibili a Sindaco, pubblicati in questo sito, Lagalla, é per me fra i possibili reali votabili.
      Non lo voglio incoraggiare, erediterebbe una grana gigantesca, ma fra il peggio ipotizzabile, rimane il migliore possibile.

    27. Per Alfredo:
      Rispondo con piacere ai suoi quesiti sulla Sanità regionale (e non solo), nei limiti della mia esperienza di governo:

      1)nel periodo 2006-2008, durante il quale ho rivestito l’incarico di Assessore per la Sanità, non è stato autorizzato un solo accreditamento esterno e le risorse destinate al comparto del convenzionamento privato sono state significativamente ridotte, coerentemente con il Piano di rientro, da me predisposto e sottoscritto con lo Stato;

      2) onestamente non mi risulta che le RM pubbliche funzionino a singhiozzo, anche se è vero che i tempi di attesa non si riducono significativamente (sia in Sicilia come nel resto del Paese!) per effetto di più fattori concomitanti:
      a) eccesso di richieste (spesso clinicamente non motivate);
      b) carenza degli organici ospedalieri;
      c) alta incidenza di esami in urgenza;
      d) mancanza di strutture pubbliche territoriali in grado di assicurare le prestazioni diagnostiche in regime ambulatoriale (condizione quest’ultima aggravata dalla recente legge di riorganizzazione delle aziende sanitarie che ha inglobato strutture ospedaliere e territoriali, con evidente nocumento per queste ultime);

      3) il sistema 118 copre efficacemente le esigenze di soccorso sul territorio regionale, anche se i costi del sistema sono ancora troppo elevati e potranno ridursi solo nel medio-lungo periodo (in relazione all’elevato contingente di personale impiegato).
      Per quanto mi concerne, ho abbattuto i costi di gestione nei limiti delle previsioni del già cennato Piano di rientro e non è un caso se il sottoscritto non ha subito, al riguardo, alcuna contestazione da parte della Procura della Corte dei conti (che sull’argomento è largamente entrata);

      4) gli specializzandi in Radiologia di Palermo – altamente competitivi in ambito nazionale ed internazionale – sono tutti regolarmente impiegati nelle diagnostiche ma svolgono anche turni di lavoro a carattere organizzativo per acquisire competenze gestionali (che oggi servono ad uno specialista quanto le specifiche nozioni cliniche);

      5) le consulenze sanitarie (e anche quelle universitarie, compresi i contratti esterni di insegnamento) sono state contratte in misura consistente con provvedimenti che il sottoscritto ha sempre coerentemente assunto nella gestione della cosa pubblica. Al riguardo, consultare i bilanci delle aziende sanitarie e dell’Ateneo per credere!

      6) Durante il mio periodo di conduzione assessoriale, ho programmato la realizzazione delle prime tre stroke-unit in Sicilia (Palermo, Catania e Messina) e mi risulta che almeno due di esse siano state attivate nel prosieguo e nel rispetto di quel programma. Del pari, esistono istituti oncologici di 3° livello (pubblici e privati) nelle tre città metropolitane;

      7) il tasso di migrazione sanitaria è ancora alto, ancorché oggi esso riguardi solo un limitato numero di competenze specialistiche (in particolare ortopedia, riabilitazione neurologica e oncologia);

      8) non mi preoccupa tanto la “genetica” accademica quanto il pericolo che i “delfini”, geneticamente marcati, non siano all’altezza delle moderne esigenze del sistema della ricerca e dell’alta formazione e sottraggano opportunità a chi realmente merita. Per tale motivo ho voluto l’adozione del Codice Etico che è stato approvato dal Senato Accademico in data 13.12.2010.

      Spero di avere soddisfatto la Sua curiosità ed invio cordiali saluti.

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