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venerdì 29 mar
  • L’altra prospettiva di piazza Tahrir

    Sono stato recentemente al Cairo per lavoro e non ho voluto perdere l’opportunità di comprendere più da vicino quanto avvenuto, solo pochi mesi fa, a piazza Tahrir, simbolo della rivolta, soprattutto giovanile, che ha portato alle dimissioni di Hosni Mubarak.

    Rispetto a come ce l’hanno raccontata, non è stato il tam-tam in rete o sui social network a riempirla, in un crescendo di folla, dal 25 gennaio a metà febbraio scorsi, ma proprio l’infelice decisione del Governo di interrompere le comunicazioni al fine di controllare meglio la situazione: la gente, in cerca di informazioni diverse da quelle della TV ufficiale, si è raccolta nella principale piazza “reale” della capitale proprio perché era stata chiusa quella “virtuale”.

    Il fatto che altrove la comunicazione intermediata dalle tecnologie digitali venga temuta, non deve portare al falso convincimento che possano essere altrettanto temibili gli attivisti nostrani che si mobilitano soprattutto dietro le tastiere o si appassionano, ancor più passivamente, ai dibattiti TV. La piazza virtuale può anche rappresentare, cinicamente, agli occhi di un accorto manipolatore, il miglior materasso su cui far scaricare la più sacrosanta indignazione civile: tanto, prima o poi, ci si stancherà.

    Insomma, chi desiderasse davvero attivarsi per un cambiamento sociale e politico, o è capace di motivare gli altri ad alzarsi per scendere in piazza o andare a votare, alle elezioni così come ad un referendum dove si spende quel micro potere democratico di cui ciascuno di noi dispone, oppure è già sconfitto in partenza. Al Cairo come a Palermo.

    (in collaborazione con il Fatto Quotidiano)

    Palermo
  • 17 commenti a “L’altra prospettiva di piazza Tahrir”

    1. Troppo spesso chi si limita a solo premere il pulsante “mi piace” su FB oppure commentare una notizia scandalosa scrivendo la sola parola “vergogna”. Facendo cosi pensa aver fatto il suo contributo e mette a posto la sua coscienza. Quante volte leggo su Rosalio lamentele a proposito del sindaco e del Comune. Eppure all’ultima manifestazione contro Camarrata erano poco più’ di 300 in P.zza della Vergogna. Con il prossimo referendum verrà deciso il futuro di ciascuno di noi. Chi non andrà a votare non potra’ lamentarsi in seguito…

    2. Sono tanti i fattori che concorrono a ogni “rivoluzione”,e certamente faremmo un errore assolutizzando un elemento a scapito di un altro.LA rivolta nord africana ha avuto senz’altro tra i principali fautori il popolo del web CHE HA SCELTO POI DI SCENDERE IN STRADA.Le rivoluzioni non si fanno sul web,e’ ovvio,ma le idee spesso circolano piu’ velocemente sul web e si comprende confrontandosi con gente vicina e lontana di non essere gli unici a pensarla diversamente dal dittatore di turno .Condivido e partecipo in pieno all’esortazione di Chris per la partecipazione al prossimo referendum sui temi dell’acqua,del nucleare del legittimo impedimento,temi e problemi che toccano e interessano tutti da vicino e che se non affrontati adesso potranno ritorcersi contro di noi in tempo molto breve.

    3. “la gente, in cerca di informazioni diverse da quelle della TV ufficiale”
      appunto donato, tanta gente ha preso coscienza anche grazie al web, ha fatto rete, si sono create comunità virtuali che nascevano da neccessità REALI, corridoi di informazione e condivisione, e l’informazione è già di per sè una rivoluzione: è un tam tam potente!
      tutto questo sarebbe accaduto con la sola informazione di regime?
      poi ovvio che per scendere in una piazza reale bisogna avere motivazione VERE, e anche coraggio. loro lo hanno fatto, molti di noi rimangono animali di tastiera che parlano del sesso degli angeli e si avvitano in “dotte” disquisizioni da accademia della crusca, pur di avere cinque minuti (un commento in più) di visibilità.

    4. ..ogni riferimento e’ casuale.
      speriamo di trovarci sulla stessa barricata nelle prossime cinque giornate di Palermo,o Vespri che dir si voglia.

    5. ..e comunque ,visto che ci siamo inviterei Rosalio che ci ospita a fornire un tavolo per comunicare le informazioni che ciascuno di noi ha in merito alle tematiche dei referendum ,visto che l’informazione “ufficiale ” e’ ancora carente e silente e immota……
      GRazie gia’ per l’attenzione.

    6. Concordo: bisogna informare e parlare delle trivellazioni nel canale di Sicilia, ricordare il disastro del golfo del Messico per chiederci se i rischi per le nostre coste valgano le modeste royalty e parlare poi del nucleare in modo tale da decidere se votare il 12 e 13 giugno, pur nel silenzio dei soliti organi di “distrazione” di massa.
      Rosalio, ci senti?

    7. “..ogni riferimento e’ casuale.”
      no, è fortemente voluto, specialmente con chi invece di fare rete “chiama alle armi” pro domo sua. cose da parrocchie e conventicole, con un orizzonte più stretto di un assegno scoperto.

    8. @stalker
      siamo alle solite “gratuita’”
      Mi piacerebbe sapere cosa fai Tu di concreto….

    9. @Dr Di Donna ,grazie per il consenso.LEi dispone gia’ di un ottimo forte e autorevole strumento che “noi ” di Rosalio potremmo ancor piu’ valorizzare in una sinergia d’azione.Lei in prima persona potrebbe farsi portavoce e promotore perche’ si veicoli questa informazione…in fondo ,per i Rosaliani, si tratterebbe soltanto di un mese da vivere un po’ piu’ intensamente,da qui fino al 13 giugno.
      L’importante e’ non tanto schierarsi(sarebbe eccessivo per la testata in se’-ma chi vorra’ da commentatore potrebbe comunque liberamente farlo,come sempre)ma offrire un tavolo di confronto utilissimo per tutti anche come cassa di risonanza ,come servizio da diffondersi ed estendersi alla citta’e ai cittadini.
      Cordiali saluti

    10. Recepito.

    11. @stalker
      A ciascuno il suo

    12. sarà che da quando ti ho letto, fin dalle prime volte, ti ho immaginato al primo banco con le mani sudatticce il viso brufuloso, a leccare il culo al potente di turno, qualsiasi esso sia, magari anche chiamare eccellenza, leggermente chino, un usciere o bidello…che a volte ci si confonde in tanta foga e sgomitamento….

    13. @stalker…
      grazie….che mirabile esercizio di collaborativita’,non sarai mica iscritta al partito dell’amore?

    14. ..magari invece mi conoscerai e vedrai che assomiglio..a George Clooney ..e sbaverai per non essere la mia Bella Canalis…. 🙂 🙂 ???

    15. 🙂 🙂 🙂
      chi disprezza indora

    16. Vi invito a rimanere in tema, a essere rispettosi nei vostri commenti e vi ricordo che questa non è una chat.
      Donato se i post sono in tema sono lieto di ospitarli.
      Saluti.

    17. L’argomento e’ importante ,ha risvolti e conseguenze non solo nell’occasione “speciale” o nelle “rivoluzioni”,ma anche nella gestione “ordinaria”della vita democratica di un paese.Il Web dovrebbe essere valorizzato sempre piu’ come strumento eccellente di ” comunicazione a km 0 ” tra cittadini e politici rappresentanti,in una sorta di consultazione permanente dei bisogni,delle aspettative.E per gestire nella trasparenza.Dovrebbe diventare un canale privilegiato per giungere e tradursi poi nella concretezza della vita politica,dell’azione sociale,dell’impegno sul terreno quotidiano.

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