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giovedì 28 mar
  • Primarie: la società civile è pronta e i maggiorenti?

    La stagione del cambiamento, del definitivo passaggio ad una nuova fase storica e politica per il nostro Paese, quel vento che ha reso possibili i risultati delle ultime elezioni amministrative nonché il raggiungimento di un quorum insperato, sta per soffiare anche in Sicilia, anche a Palermo.
    Ciò nonostante, assistiamo al un proliferare di discorsi, candidature al ruolo di sindaco, ritrattazioni e conferme, paure e confronti incrociati, di accuse e di colpi bassi da parte dei soliti maggiorenti, presenti sulla scena politica ormai da due “repubbliche”, che mai paghi probabilmente ambiscono a gestire la Terza ormai imminente.
    Noi cittadini, oggi più che mai, chiediamo linee guida, interventi concreti e rassicuranti, non certo vane promesse, eroi calati dal cielo a salvarci cui devolvere passivamente il nostro futuro e le nostre scelte.
    E se ieri ci descrivevano, forse a ragione, come inermi, inattivi, passivi, succubi e complici della nostra disfatta ,oggi decidiamo di prendere in mano il nostro destino senza concedere ulteriori deleghe in bianco a nessuno, e con una sola voce chiediamo di poter assistere ad un confronto tra chiunque voglia assumersi l’onere di riportare la luce sulla nostra Città, dai nostri futuri rappresentanti pretendiamo una prova di coraggio, che mostri la volontà di accettare la scelta dal basso dopo anni di preconfezionate strategie elaborate nelle sedi del potere. Chiunque senta su di sé la fattibilità della sfida dovrebbe proporsi alla cittadinanza con progetti e proposte concrete nell’unico modo possibile, attraverso elezioni primarie, da svolgersi pubblicamente all’ interno di tutti gli schieramenti; solo cosi i cittadini elettori di qualsiasi orientamento politico, potranno valutare i candidati per ciò che propongono e per la loro storia, per ciò che hanno dato e per ciò che rappresentano oltre ogni contenitore partitico.
    Come cittadini ed attivisti, chiediamo alla politica lo stesso sforzo e lo stesso coraggio che servirà a noi quanto saremo chiamati ad esprimere una preferenza dopo anni di delusione, consapevoli che lo schieramento che dovesse decidere di privare gli elettori di un strumento fondamentale, imponendo ancora una volta candidature “dall’alto” se ne assumerà tutta la responsabilità politica,di fatto chiudendosi fuori dalla storia.

    Ospiti
  • 12 commenti a “Primarie: la società civile è pronta e i maggiorenti?”

    1. Palermo è diversa. Nulla di quello che succede di positivo altrove è mutuabile nella nostra città. Le logiche imperanti delle numerose periferie (la città) impongono figure calate dall’alto capaci di coordinare la gestione di operazioni ben precise.
      Forget about

    2. Primarie? ah ah ah ah
      Per scegliere cosa? Tra cacocciolari, coltivatori di patate, potenziali muratori… senza offesa per queste categorie, ma solo per dire che non possono gestire una città. Perché a questi equivalgono gli pseudo-politici siciliani. Dite un nome, uno solo, competente, con esperienza provata in management e gestione – indispensabili nel mercato del mondo globalizzato – magari con esperienze, appunto, nelle capitali del mondo globalizzato.
      L’unico che ha fatto politica reale, quella utile alla città, l’unico a cui ho visto farla da quando sono nato, è F. Giambrone. Si trattava di un ambito poco produttivo o produttivo sui generis, che purtroppo non ha lasciato traccia o quelle lasciate sono state distrutte da chi è venuto dopo.

    3. … a parte il fatto che nella “metastasi” siciliana i nomi sani, come cellule sane, si fanno disintegrare in poco tempo. Non bastano i nomi, occorre rivoluzionare tutta la struttura sociale, e anche formattare i DNA, le menti, per liberarle di tutti gli atavismi (retrogradi), di tutte le cattive abitudini, di tutti gli elementi tipici dei cervelli che interpretano la vita sociale ed i fatti al contrario, come si dice, scherzando ma non troppo, cervelli montati al contrario. Ed essendo cervelli montati in quel modo, che conoscono solo i parametri e i metodi che hanno portato alla rovina come volete che la rivoluzione venga da DENTRO ? La rivoluzione ed i metodi evoluti conseguenti possono SOLTANTO essere importati ed imposti. Quindi managers internazionali (svedesi, australiani, tedeschi, etc.) stipendiati dalla comunità europea, che, speriamo nel cielo! viene a commissariare, o per una sorta di miracolo, o perché ci vede qualche interesse strategico ed economico. 30 anni di gestione manageriale internazionale commissariata (in tutti i settori della vita sociale, badate bene, sia per la gestione che per i controlli) dovrebbero bastare per importare ed imporre la civiltà moderna. Le nuove leve locali potrebbero tornare a gestire sul serio, trattandosi, tra 30 anni, di persone vissute e cresciute nella civiltà moderna.
      Bon courage !

    4. infatti
      che senso ha parlare di nomi per le primarie, quelli che si leggono nei blog e siti, dalla destra (Vicari, Vizzini, Cascio, tricchi e barracchi…..) alla sinistra (Faraone, Ferrandelli, Orlando, Spallitta,….) se poi ai nomi non corrisponde reale provata capacità manageriale di tipo tedesco, scandinavo ?
      Si. D’accordo con GIGI.
      Accanto ai nomi dei candidati vogliamo leggere i loro CV e verificare se hanno i requisiti manageriali (non i soli voti elettorali) per guidare una città frantumata e incidentata violentemente.
      Altrimenti è la stessa solita vecchia zuppa insipida e arriminata.

    5. Il vero ago della bilancia e il principale elemento di novita’,come per i referendum e cosi’ come delineato nell’articolo,passa per una stagione di nuovo e riscoperto attivismo politico dei cittadini.E tutto deve essere coronato dall’impegno diretto di questi stessi cittadini che SONO politici ,senza piu’ demandare ne’ attendere la salvezza dai soliti professionisti papponi della politica .Il cittadino,dal piu’ semplice al piu’ ricco hanno tutti pari dignita’ e diritto di espressione nella politica.

    6. Tutti sanno sempre cosa occorre fare e cambiare, cosa serve a questa città, ma poi nessuno sa mai dire da dove cominciare e come farlo. Vogliamo cominciare concretamente da qualche parte? A me le primarie sembrano un ottimo inizio visti gli ultimi sviluppi italiani.

    7. ah ,dimenticavo,le primarie per me sono un giocattolino pericoloso,e qui ancora non c’e’ la maturita’ civile epolitica per usarlo a fin di bene.Quindi il candidato dve essere scelto dalla base,sulla base dei programmi ,in base all’affidabilita’ e alla coerenza della persona

    8. Le primarie sono uno strumento fondamentale per recuperare, quantomeno quel grado di democraticità che piano piano ci stanno rubando tramite sistemi elettorali spersonalizzanti.

      Considerare il popolo come troppo stupido per saper votare la persona giusta, è poi, quantomeno.. inutile.

      Gli Usa, nei quali la qualità della vita è piuttosto alta, mediamente, per i nostri standardi hanno spesso espresso leader nefasti e negativi, espressione delle lobbies.

      E’ dalla gente che bisogna ripartire, da noi. I siciliani sono disfattisti e preferiscono lamentarsi piuttosto che agire.

      Scommetto che chi ha commentato questo articolo non ha mai neppure provato a partecipare alla vita della propria comunità, tramite associazioni o movimenti che potessero FARE qualcosa di buono per la collettività.

      Siamo abituati a delegare ad altri per poter stare a far nulla noi, e poi ci lamentiamo se i nostri delegati fanno quel che gli pare.

      Partecipate mai alle manifestazioni di sensibilizzazione? Alla vita di associazioni onlus che sostengono gli ammalati (io ne ho fondata una e lotto quotidianamente contro la strafottenza dei cittadini oltrechè delle istituzioni).

      I palermitani siete voi, per cui se sentite sempre puzza, ovunque andiate, forse siete voi a puzzare.

      Cercate di toccare con mano, quel che vi viene proposto, di partecipare alla sua creazione, e di avere reale coscienza di cosa ci si propone di fare in relazione agli ostacoli da superare.

      Se pure reclutassimo, che ne so, lo stesso funzionario che si occupa della viabilità di Stoccolma, tanto per restare in tema di nordici, a Palermo lo stesso si metterebbe le mani ai capelli, perchè anche la più fine strategia si scontrerebbe con la maleducazione dei suini che infestano la città.

      Allora cambiamo noi, per far cambiare la città, invece di invocare una nuova dominazione straniera, educate voi per primi i vostri vicini e fate della vostra città un bel luogo in cui vivere.

      Qualcuno ci sta già provando.

    9. Marco sicuramente è un cittadino modello, ma altrettanto sicuramente non ha capito un tubo del mio post.
      Quindi, inutile ripetere…
      P.S.
      Per insegnare i parametri delle civiltà evolute, quelli morali (educazione, senso civico, rapporti sociali etc.), sociali, tecnici (gestione, lavoro, economia) bisogna prima conoscerli, e alla luce della decadenza diffusa, anche dalla lettura dei blog e dalle proposte espresse si evince scarsa conoscenza dei suddetti parametri (nel migliore dei casi, ovvero nei cittadini modello che prospettano soluzioni sterili ed infantili) o ASSOLUTA IGNORANZA degli stessi.
      Non resta che l’importazione e l’imposizione.
      Commissariamento scelto per referendum dalla maggioranza dei cittadini… l’alternativa sono le soluzioni infantili…
      P.S. 2 – Da oltre 20 anni lotto anche giuridicamente con bigotti ladri sottosviluppati socialmente, ma in vista per la retorica falsa buonista e bigotta, che per disgrazia sono vicini di casa a Palermo dove rubano terreno e fanno i maleducati dalle 7 di mattina a mezzanotte (pero’ stanno bene col parrino e distribuiscono la comunione agli ammalati e anziani) pur conservando agli occhi superficiali lo status finto perbenista. So che vincerò solo se passo alle vie di fatto violente, perché finora le ho provate tutte con o senza grida.
      E’ un esempio che sembra banale, ma da allargare a tutti i comportamenti maleducati della maggior parte dei palermitani che oggi per maleducazione non hanno rivali nel mondo evoluto. SOLO CON L’IMPOSIZIONE.

    10. col palermitano non esiste l’opera di sensibilizzazione, per una semplice questione di numeri.
      Se 10.000 cittadini palermitani sensibili, riuniti in 4.500 associazioni locali, devono sensibilizzare 690.000 cittadini palermitani strafottenti e maleducati a vivere secondo regole di civiltà educazione e rispetto del prossimo, ci stiamo 21.567 anni ad arripigliarci dallo stato brado in cui viviamo da decenni a Palermo.
      E’ matematica!
      Quindi importare i rigidi amministratori nordici per gestire e riprendere la nostra città è una via senza alternative se si desidera vedere i risultati positivi solo in una manciata di decenni!!!!!!!!!!

    11. Caro Gigi, hai toccato degli argomenti a me molto cari ed ai quali dedico molta attenzione: l’evoluzione, l’educazione civica, civiltà moderna, globalizzazione, commissariamento, gestione esterna, finanziamenti europei. Tanta carne al fuoco, rispetto alla semplice richiesta di applicazione di uno strumento la cui democraticità è indubbia in qualsiasi paese sviluppato o meno. Leggendoti deduco che tu sia una persona preparata. Ti pongo quindi una domanda: hai intenzione di candidarti? Se la tua risposta dovesse essere affermativa, tutto ciò che enunci ha ragione di essere discusso ed approfondito. Qualora la tua risposta dovesse essere negativa, il quesito successivo è: cosa intendi fare concretamente per cambiare lo stato dell’arte palermitano? Ti anticipo alcuni miei pensieri, prendendo spunto dalle tue provocazioni (accezione positiva di provocazione) delegare ad altri le responsabilità che appartengono a noi nel bene e nel male è semplicistico oltre che assolutamente utopico. Credere e ritenere che non esistano professionisti siciliani capaci di analizzare la situazione attuale, sia dal punto di vista economico, industriale, gestionale, ha un sapore esclusivamente disfattista e non propositivo. Per ciò che concerne i nomi attualmente vigenti in qualità di possibile alternativa al governo della Città, ritengo siano degni di lode solo per essersi esposti ed aver posto il loro viso a gogna e risa pubbliche, di coloro i quali sono consapevoli dell’impresa titanica che comporta risanare una situazione ormai completamente collassata. La globalizzazione (come termine generico) rifugge ormai da tempo l’accusa di aver portato ad una “globale” situazione di previsto e prevedibile suicidio di massa. Io credo che guardando ai ricorsi storici Vichiani non abbiamo più molto margine di azione, per esserci spinti a livello mondiale troppo oltre e per aver perso il libretto di istruzioni che segnala il pulsante di spegnimento disastro annunciato. Non è da escludere la possibilità che dalla Sicilia riparta il concetto di ritorno alle origini per ripercorrere i sentieri ed individuare così l’errore, azzerando la percentuale di rischio rifacendosi a concetti chiave e base che i famosi provvisti di C.V. non contemplano nemmeno. Voglio, pretendo che la Città risorga, rinasca. Non m’importa attraverso chi e per merito di chi e se sono in grado sarò la prima a fornire ausilio strumenti ed aiuto, purché avvenga il miracolo, senza pretendere visibilità o onori. Questo sarebbe il vero meccanismo di cambiamento. Non m’interessa educare chicchessia, perché non ho la presunzione di essere esente da errori. Infine è chiaro che siamo lontani anni luce dalla fuoriuscita dallo stato di minorità Kantiano e dal balzo evoluzionistico, ma da qualche parte bisognerà cominciare e le primarie sono il prossimo passo più fattibile ed alla nostra portata, di certo non l’unica via universale. Leggervi è stato comunque un piacere ed un onore e spero che sia il primo di una serie di confronti continui 😉 Tanto altro ci sarebbe da dire ma, sono certa, non mancherà l’occasione.

    12. LA critica alle primarie si fonda su piu’ argomenti,e non soltanto sulla presunta ignoranza politica dei palermitani.Il mio punto di vista e’ che i partiti posseggono ancora uno strapotere ,rispetto alle forze sane della societa’ civile ,una infrastruttura che consentirebbe solo l’emergere di persone e candidati gia’ in auge presso i partiti,lasciando da parte invece i veri volti nuovi e sinceri.
      Riguardo al discorso di Jack ,dico :MAGARI !!! guarda che se si attivassero contemporaneamnete tutte le forze sane della ctta’ l’effetto sarebbe dirompente ed a progresso esponenziale,altro che millenni.Un piccolo esempio lo abbiamo avuto coi referendum.E’ bastato soltanto che il 5 per cento (secondo le piu’ comuni stastistiche) di gente e cittadini motivati facesse un po’ di attivismo….mi spiego ? ????

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