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mercoledì 24 apr
  • Rita Borsellino: “Né imbarazzata né confusa”

    Rita Borsellino

    La candidata a sindaco Rita Borsellino ha detto ieri: «Non sono né imbarazzata né confusa. Semmai, sono profondamente amareggiata e delusa dall’inadeguatezza di dinamiche prettamente partitiche che poco hanno a che fare con gli interessi della città. […] Quando ho deciso di candidarmi avevo presentato con chiarezza un progetto per Palermo rivolto, oltre che alle cittadine e ai cittadini, anche ai partiti del centrosinistra. […] Ai partiti avevo rivolto un forte invito affinché, consapevoli della grave crisi di credibilità, si sottraessero agli interessi di bottega e si concentrassero invece sulla costruzione comune di un’alternativa di governo, che mettesse alla porta autori e complici del massacro di Palermo. Un invito alla responsabilità, che, purtroppo, è rimasto inascoltato, anche da chi ha portato avanti candidature forzatamente alternative che hanno soltanto ulteriormente confuso e spaccato l’opinione pubblica. Protagonismi ed egoismi, sia chiaro, che stanno mettendo a rischio la costruzione di quella forte e reale alternativa per Palermo che cittadine e cittadini ci chiedono. […] Smentisco categoricamente le voci che mi descrivono in preda a chissà quali crisi. Qui l’unica crisi che vedo è quella di credibilità della politica e dei partiti. Una crisi che denuncio da tempo, fin da quando ho intrapreso il mio impegno politico. Un impegno che non si è mai fermato e che continuerò a portare avanti in ogni caso, coerentemente con i valori che lo hanno da sempre contraddistinto e al fianco delle cittadine e dei cittadini».

    Speciale elezioni sindaco di Palermo.

    Palermo
  • 11 commenti a “Rita Borsellino: “Né imbarazzata né confusa””

    1. Dove posso leggere questo progetto per Palermo ?

    2. Cara Signora Rita,

      vorrei esporle l’idea che ho maturato, attraverso la lettura dei blog e degli altri strumenti di informazione, circa gli argomenti oggetto della sua dichiarazione.
      E’ ormai noto a tutti che i vertici del PD siciliano siano molto propensi a preparare alleanze con l’MPA di Lombardo, con l’UDC e con altri partiti che non c’entrano niente con la Sinistra.
      Tra l’altro, secondo recenti sviluppi, pare che l’UDC starebbe intavolando trattative con il PDL.
      Il risultato? Un “polpettone” tra PD-MPA-UDC-PDL-FLI e chi più ne ha più ne metta. Una eventuale accozzaglia di partiti la cui prospettiva sconcerta gli elettori.
      Ora, tutti noi elettori ci saremmo aspettati che lei facesse la voce grossa nel PD (cioè il partito in cui si candida a sindaco) per escludere nella maniera più categorica ogni alleanza presente o futura, effettiva o potenziale, con il Terzo Polo. Le riconosco di aver preso le distanze rispetto alla prospettiva di tale alleanza, ma mi permetta di pensare che forse non è stato sufficiente.
      Sa cosa avrei fatto io se fossi stato al posto suo? Avendo deciso di candidarmi nell’interesse di Palermo e dei cittadini, avrei mandato a quel paese il mio partito e mi sarei candidato da indipendente in una lista civica, rivolgendomi davvero a tutti i cittadini senza distinzione di colore politico, affinché votassero me, lontano dagli squallidi giochi di partito che oggi pare si consumino in barba agli elettori e a danno della città.
      Ma lei questo non lo ha fatto, ed oggi è ancora candidata nel PD, il quale continua a inseguire accordi con Lombardo.
      E per di più parla di “un invito alla responsabilità, che, purtroppo, è rimasto inascoltato, anche da chi ha portato avanti candidature forzatamente alternative che hanno soltanto ulteriormente confuso e spaccato l’opinione pubblica”, riferendosi, credo, alla decisione di Leoluca Orlando e dell’IDV di non partecipare alle primarie con voi, proprio a causa della prospettiva di future alleanze con il Terzo Polo.
      Ma c’è di più. Lei parla di “protagonismi ed egoismi” di chi ha rifiutato le primarie e si è candidato a sindaco. Devo, al riguardo, fortemente dissentire, perché dove lei evidentemente vede “protagonismi ed egoismi”, io vedo la scelta di chi, con coerenza e trasparenza, ha sempre detto di voler costruire una coalizione forte tra i partiti della Sinistra, ma solo tra essi. Dunque, secondo un elementare principio di causa ed effetto, la candidatura di Orlando a sindaco, la scelta dell’IDV di abbandonare le primarie con voi del PD, e la recente decisione degli altri partiti di sinistra (come SEL) di seguire la linea tracciata da IDV, sono la conseguenza delle discutibili scelte di alleanza operate dallo stesso PD.
      Se il PD oggi si trova isolato dagli altri partiti di Sinistra, è solo per causa propria. E chi è causa del suo mal pianga se stesso.

      Cordiali saluti.

    3. E’ veramente notevole che la semplicità del ragionamento di Raffaele Corso chiarisca un’intricata vicenda nella quale le recenti dichiarazioni di Rita Borsellino sono apparse espresse in un politichese che non le è mai stato proprio, al punto da farci dubitare che siano di sua mano.

    4. Io penso che questa dichiarazione della Borsellino sia un atto di coraggio degno della persona e di straordinaria coerenza. Non sono un politico impastato di politichese e forse per questo mi appare tutto molto chiaro: la coerenza della persona mi pare fuori dubbio mai con Lombardo e con chi ha partecipato al banchetto di Palermo negli ultimi dieci anni, dopodichè, al contrario di Orlando che ha solo un progetto personale, rimane dentro al casino del PD e le sue “ambiguità” (non sono ambiguità sono un chiarissimo inciucio) per trascinarsi ciò che di buono esiste per tentare l’unità complessiva ed avere la possibilità di vincere. Una sorta di appello alle persone di buona volontà con lei che fa da garante.
      Io ci sto! mi fido di te!

    5. Anche io mi fido dell’integrità morale e della buona volontà di Rita Borsellino.
      E la voterò pure.
      Ma cosa ha in mente di fare per la città ?

    6. Ma che ce ne frega della buona volontà, della moralità, della storia personale… il problema della Sicilia è strutturale, qui c’è da rivoluzionare tutti i parametri sociali, economici, strutturali… riuscire a collocarsi nel mondo globalizzato come partecipante (oggi zero, nessun peso, idioti utili per consumare la produzione degli altri).
      Si devono trasformare gli sprechi di denaro e le spese improduttive in investimenti per lo sviluppo, veri salari, vero lavoro, ricchezza reale. Cioè, attualmente 25 miliardi che equivalgono a oltre il 30% del PIL si dilapidano per spesa pubblica e tutte le (IN)ATTIVITÀ intermediate dalla politica. Si aggiungano terziario e servizi. Esportazione ridicola e insignificante (esclusi energia e petroliferi comunque in mano ad “esterni” che lasciano qui malattie e pochi spiccioli). Sono numeri di una società “immobile” in stato vegetativo. Aggravante: la quasi totalità del capitale circolante è in mano a banchieri “estranei” che lasciano – in seguito al “raccolto” – in circolo la giusta quantità studiata scientificamente al fine della sopravvivenza, dei consumi per la loro produzione, e… per non fare inc…zare troppo i cittadini. Gli investimenti per lo sviluppo con i soldi del “raccolto” li fanno altrove; mentre la pseudo-politica locale dorme loro gestiscono i soldi dei siciliani (come 150 anni fa alla finta creazione del similpaeseitalia, e come hanno continuato a fare in tutti questi anni).
      C’è da operare una vera e propria rivoluzione sociale, e voi discutete sui nomi? Dite sul serio? I nomi? E le competenze? E i contatti col mondo globalizzato? Almeno due terzi di quei 25 miliardi devono servire per lo sviluppo, non per sprechi, favoritismi, assistenzialismo.
      I nomi di buona educazione e di buona volontà possono nel migliore dei casi cambiare le lampade dell’illuminazione o spostare l’immondizia più in là, ma il rating non muta di NIENTE.

    7. Condivido il problema sollevato da “Gigi ç” circa la necessità che il voto degli elettori sia diretto a persone non soltanto oneste, ma anche competenti. Credo che un buon candidato sindaco debba possedere entrambe queste qualità, altrimenti non sarebbe in grado di risollevare le sorti di Palermo.
      @ “Brazo Aieie”:
      Le tue illazioni circa uno fantomatico “progetto personale” di Orlando dietro alla sua candidatura non meritano alcuna considerazione. Nel caso in cui non lo sapessi, Leoluca orlando aveva fatto ufficialmente un passo indietro, anzi “un passo accanto alla Borsellino”, appoggiando la candidatura di quest’ultima, con la sola condizione (ripetuta fino allo stremo da circa un anno a questa parte) che il PD rompesse ogni accordo con Lombardo. Solo quando si è avuta l’amara consapevolezza che i vertici del PD siciliano non avrebbero mai rinunciato alla prospettiva di tali accordi, Orlando si è determinato a scendere in campo. A testimonianza dei fatti c’è la recente scelta di tutti gli altri partiti di sinistra di abbandonare le trattative con il PD per le stesse ragioni.
      Ora, tu dici che la Borsellino “rimane dentro al casino del PD e le sue “ambiguità” (…) per trascinarsi ciò che di buono esiste per tentare l’unità complessiva ed avere la possibilità di vincere”.
      Ma questo ragionamento potrebbe avere fondamento solamente qualora gli elettori fossero delle pecore. E allora tenere un piede nel recinto del PD potrebbe servire a radunarne una manciata e portarle a votare.
      La realtà, per fortuna, è ben diversa. L’elettorato è costituito da persone dotate di raziocinio e di senso critico, e buona parte di esso ha accolto con sconcerto la notizia degli inciuci di cui tu stesso parli. Quindi, a mio parere, finché la signora Rita resterà candidata nel PD-MPA, qualunque richiamo alla responsabilità dei partiti, da parte sua, risulterà abbastanza stonato.

    8. secondo me, votare direttamente,politici “interni” con capacita’ manageriali eccellenti è un’utopia…
      pero’ scusando la mia ignoranza,una cosidetta’ persona con valori morali alti,non potrebbe accerchiarsi di un’equipe di gente competente per ogni posto chiave?
      come funziona il balletto degl’assessori?

    9. Ci sono tante falsità, frutto di ignoranza se non di malafede, nei commenti che ho letto. A prescindere che Orlando non ha mai fatto un “passo al fianco” della borsellino, ma ha detto che sarebbe forse disposto a farlo. Sulle alleanze, la verità è che la Borsellino ha tenuto la barra dritta contro qualsiasi inciucio, a differenza di Orlando, che di inciuci è un maestro (scilipoti chi l’ha candidato? l’appoggio di musotto alle ultime amministrative lo dimentichiamo?). Questa azione politica le ha garantito il riconoscimento di Sel e l’astio di politici del Pd (cracolici e Lumia) oltre che di lombardo, d’alia e gli altri.
      Sulla competenza amministrativa, poi, è chiaro che non si nasce sindaco, ma se si guarda all’attività fatta in Europa nessuno può dire che sia una persona che sta con le mani in mano. invito a leggere questo post: https://www.rosalio.it/2011/11/01/le-accuse-a-rita-e-i-luoghi-comuni/

    10. Serafini, l’ignoranza e la malafede se le tenga per sé. Fino a prova contraria, ognuno è libero di esprimere la propria opinione e lo fa sulla base delle proprie informazioni, senza dover temere di essere tacciati di falsità, ignoranza o, peggio ancora, malafede. Un’opinione è l’espressione di un punto di vista personale e perciò stesso è opinabile, ma sempre nel rispetto delle altrui idee e delle altrui persone.

      Lei dice che “Orlando non ha mai fatto un passo al fianco della borsellino, ma ha detto che sarebbe forse disposto a farlo”. Ma secondo lei, “fare un passo indietro” (o in questo caso “a fianco”) significa solamente ritirare una candidatura già presentata?
      Io dico che Orlando ha fatto un passo indietro nella misura in cui ha inizialmente accolto con soddisfazione la candidatura della Borsellino, ritenendola elemento unificante tra i partiti di sinistra, e si è astenuto dal candidarsi immediatamente, dichiarando il suo appoggio alla signora Rita, ma subordinando il tutto ad una condizione necessaria e sufficiente: che il PD smettesse di sostenere il governo Lombardo alla Regione e interrompesse ogni trattativa con lo stesso.
      Se può soddisfare maggiormente la sua attenzione ai particolari, possiamo dire che Orlando “ha fatto un passo indietro nel senso che non ha fatto il passo avanti”. Nella sostanza il discorso non cambia.

      Quanto a Scilipoti, forse lei non sa che costui ha collaborato fattivamente con l’IDV per anni, senza che si potesse pensare che avrebbe poi agito come è noto. E, considerato che ognuno è responsabile delle proprie azioni, non vedo proprio il nesso tra Scilipoti e Orlando.
      Lei poi dice che “la Borsellino ha tenuto la barra dritta contro qualsiasi inciucio”, ma nessuno qui ha mai affermato che la Borsellino non sia in buona fede o che sia partecipe agli accordi scellerati del PD. D’altra parte, è innegabile che occupi una posizione difficile, ponendosi come elemento di novità, di rigore morale, di neutralità, di coerenza, e restando al contempo nel partito che fa accordi con le forze politiche da più parti considerate corresponsabili del disastro di Palermo.
      E’ lecito e legittimo, per qualunque elettore, domandarsi se nel PD pesi di più la parola della candidata Borsellino o quella dei vertici siciliani. Ed è proprio perché ad oggi non è possibile dare una risposta a questo interrogativo che io suggerivo alla signora Rita candidarsi lontano dalle “ombre” del PD.
      Come vede, anche a me sta a cuore il futuro di Palermo.

    11. @raffaele corso: non volevo essere offensivo e mi scuso se lo sono stato nei suoi confronti. quello che mi dispiace è che, quando si parla della borsellino, si usano argomenti pretestuosi che non vengono posti per altri personaggi politici. Per esempio, la capacità amministrativa. Orlando è stato per molti un ottimo sindaco, ma prima di diventare sindaco non aveva amministrato nulla. Anche Faraone non ha amministrato nulla, mentre la Caronia ha sì esperienza amministrativa, visto che è stata il vice di Cammarata, ma reputo (e non sono il solo) quell’esperienza fallimentare.
      Come vede, uno dei punti nodali delle mie proteste (mai voluto censurare nessuno) era legato a ragionamenti non suoi.
      Sul suo intervento, mi limitavo a ricordare che tutti i politici devono fare i conti con le ambiguità o i controsensi della propria parte politica di riferimento. La Borsellino deve fare i conti con il centrosinistra, visto che non ha tessere di partito. E lavora, come dice sempre, per l’unità tra i partiti del centrosinistra, Pd compreso.
      Orlando lavora invece per l’Idv, come è giusto che sia per uno che in quel partito ha il ruolo di portavoce. Con quel ruolo, nel 2008, fu decisivo nelle scelte dei deputati da inserire nelle liste per la Camera. Sa una cosa? Orlando era candidato in varie regioni, Sicilia compresa. Ma scelse di essere eletto come deputato del Lazio, lasciando libero un posto in Sicilia. Sa chi gli subentrò? Ebbene, proprio Scilipoti.
      C’è una lunga trafila di interventi e convegni che li vedono insieme. Ma io personalmente non ci vedo nulla di male. In politica e nella vita si possono commettere errori in buonafede. Da Orlando mi sarei aspettato maggiore attenzione, visto che bastava fare un giro nel Messinese per conoscere l’ambiguità di Scilipoti.
      Detto questo, mi auguro che Palermo possa avere il sindaco migliore. A me rassicura il ruolo di garanzia che potrebbe svolgere la Borsellino. Ma anche Orlando non mi dispiacerebbe. Basta che stia più attento ai tanti Scilipoti che affollano la politica italiana

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