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sabato 20 apr
  • 28 commenti a “Foro Italico, prima e dopo”

    1. Un commento c’è: tristezza.

    2. normalità in una non città come paliemmu.

    3. Il problema è che il piano di recupero del lungomare, foro italico bandita inclusa, procede a singhiozzo. Con pause più lunghe del movimento stesso.
      A me il presente non dispiace.
      Il progetto waterfront tende a recuperare quell’abbraccio mare-città rendendo l’uno visibile all’altra.
      Vedremo…

    4. C’è stata la guerra: il prato del Foro Italico sorge sui detriti dei bombardamenti.

    5. Sì, ma la guerra è finita quasi 70 anni fa…

    6. Il punto A visibile nella foto a colori corrisponde al punto di osservazione della foto scattata in bianco e nero.
      Ne consegue che in base alle foto non è possibile provare che ai tempi della foto in BN le panchine in cemento evidenziate in quella a colori, non fossero già danneggiate.
      Si è capito che scherzo ?
      Purtroppo negli anni si è perso il “gusto del bello”, ed anche in perfette condizioni la nuova panchina non sarà mai bella come quella della foto in BN.

    7. @rosalio,
      potrei sapere a che altezza del foro italico era lo chalet della foto in B/N? Il mio bisnonno ne aveva uno simile ma lo chiuserò per la guerra.. credo si chiamasse “chalet delle sirene”

    8. bu, in realtà la differenza tra le foto è sostanzialmente il riempimento del terreno già citato da Donato. Meglio prima, vero, ma un ce nnenti chiffari, va…

    9. le foto rendono esattamente l’idea dell’idiozia umana ( palermitana in particolar modo ). L’idea di rovinare il lungomare con i detriti poteva venire soltanto a noi.

    10. Sono l’unico che gradisce il foro italico per come è oggi?il lungomare non si è perso..si è solo spostato..e avere un parco..seppur poco curato..a ridosso del mare credo sia di particolare bellezza…certo la questione dei detriti è controversa…

    11. Caro @Marco: oggi abbiamo un malcurato parco, ma nella mente di chi ha riversato i detriti in mare doveva rimanere una discarica, e tale purtroppo è rimasta per decenni.

    12. indubbio il commento sul degrado, é pur vero che la foto d’annata é ben fatta, buona inquadratura e composizione, bei dettagli etc…mentre quella di oggi é approssimativa per la composizione oltre ad essere fatta con una macchina “tecnologicamente avanzata” (digitale) che ha bruciato il cielo e fatto comparire gli aloni bluastri tr i rami degli alberi…anche questo é segno del degrado del progresso!

    13. Mi vien da piangere…

    14. Non ho mai capito perchè la città di Palermo, non ha un “collegamento” con il mare, se dici mare a Palermo si pensa solo a Mondello…

    15. brutto era prima e brutto e` ora.
      Quella specie di muro-panchina delimitava una passeggiata stretta,priva di respiro.
      Erano tempi in cui non si poteva escludere che si avvicinasse qualche nave e sparasse qualche cannonata.Nell’800 credo non ci fosse nemmeno il concetto di balneabilita`.
      Erano altri tempi.

    16. una struttura simile esiste a Trapani,centro storico zona mare.

    17. Secondo me, (tolti gli orribili birilli) l’attuale conformazione promette bene.
      Occorrerebbe recuperare di tutta la costa sino in via Messina Marine.
      I miei amici “italici” e stranieri che sono venuti in visita a Palermo questa estate sono rimasti sempre piacevolmente colpiti dalla Cala.

    18. @giovanni: ma li portavi alla cala di giorno o di sera ? 🙂 PS i birilli, come li chiami tu, sono adorabili !

    19. la cosa è abbastanza nota. sono state scaricate in mare le macerie dovute alla guerra e il risultato è la sparizione del mare dalla città. ma è cosa cognita.

    20. @federico II li ho portati lì anche di notte 😀

    21. nella foto dell’800 si vede un litorale su cui si e` gia` intervenuto artificialmente creando il muro panchina.A questo punto i detriti del dopoguerra (che comunque sarebbe stato meglio portare altrove)non e` che hanno peggiorato la situazione.In ogni caso quei detriti stanno dietro una fascia in pietrame di contenimento.
      Invece un grande danno al litorale si e` fatto nella zona di Romagnolo,scaricando sul litorale
      il materiale di sbancamento del sacco di Palermo,
      senza alcuna barriera.
      Ci vorranno un paio di centinaia di anni per ripristinare quel litorale.

    22. @Giovanni Villino
      I birilli sono in effetti un pugno in un occhio, ma purtroppo ci vogliono, servono per evitare che il panormosauro ci salga con la macchina. Già ci bastano quelli che entrano con i motorini…

    23. Allora facciamo un gioco. guardate questa foto e cercate di capire qual’è la piazza in questa foto scattata più o meno nei primi decenni del secolo scorso. Non scorrete la pagina però, sotto ci sta la soluzione. Ovviamente anche questa non ha bisogno di commenti, ma evitiamo di essere sempre così vittimisti però. Chi è causa del suo mal…
      http://www.flickr.com/photos/iodipalermo/4712067559/in/photostream

    24. Riguardando le vecchie foto che ci sono sul sito che vi ho consigliato nel post precedente, alcune di queste testimoniano la presenza di una rete tramviaria all’interno della città, smantellata nell’ultimo secolo per delle ragioni a me oscure. Considerando che stiamo spendendo un bel pò di soldini per ricostruirla mi viene da pensare che qualche domanda in più dovremmo cominciare a farcela.
      Ad ogni modo non amo molto l’atteggiamento nostalgico che avverto sempre in tutti noi, soprattutto perchè continuiamo ad essere complici di chi non smette di distruggerla questa città. Pensate all’edificio che stanno costruendo in via Maqueda all’altezza della Discesa dei Giovenchi. Qualche anno fa un comitato cittadino propose la realizzazione di un parco pubblico lì ma la cosa cadde nel vuoto. Oggi viene sventrato per dare spazio alla speculazioni dei pochi noti. Chi si oppone? Nessuno, però magari fra qualche anno qualcuno di noi guarderà nostalgico e indignato una vecchia foto di questi anni dimentico dell’incapacità di noi palermitani (popolo indubbiamente sensibile) di difendere tutta la bellezza che ci circonda(va).

    25. Credo che interrare il traffico all’altezza dell’attuale sottopasso di via Cavor e lasciarlo interrato fino a prima del ponte sull’Oreto possa essere la chiave di volta per eliminare la cintura di ferro che cinge Palermo storica lato mare. E’ una mega opera, ma sono cose viste nel mondo, per il resto basterebbero solo micro interventi che ridisegnino l’arredo urbano, e quel posto diventerebbe un paradiso.

    26. @Marco: siamo in due 😉

    27. siamo talmente nauseati di vivere in mezzo le automobili ed i loro miasmi,che restiamo ammirati
      delle foto d’epoca,cartoline che mostrano una citta` pulita con piazze ben disegnate,vie sgombre da traffico e vecchi tram.Prendere un tram doveva essere un lusso riservato a pochi,a giudicare
      da quanto si vede in quelle cartoline.Poca gente e poco traffico.Eppure a quei tempi le merci si trasportavano sui carri a traino animale,e,si sa,
      gli animali lasciano regali in ogni dove.
      A pensarci bene,quelle cartoline danno un’immagine poco veritiera di quella che doveva essere la vita di tutti i giorni.

    28. Il piano di risanamento della costa procede a singhiozzo perchè all’interno dell’Assessorato Urbanistica vanno avanti le pratiche che interessano gli interessi dei privati e che , nel 90% dei casi vengono adeguatamente “lubrificate”.
      Io stesso vi posso garantire che ho provato a seguire il progetto di risanamento del tratto di fronte l’HOTEL SAN PAOLO facendo inserire un tecnico in più per rafforzare il personale, ebbene, il progetto esecutivo è pronto per la gara d’appalto da oltre 4 anni. Forse qualcuno aspetta un congruo contributo in denaro per andare avanti. TUTTI SANNO E NESSUNO AGISCE.

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