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venerdì 19 apr
  • “Giselle” al Teatro Massimo

    Da oggi a domenica 23 andrà in scena al Teatro Massimo Giselle, uno dei titoli più noti e amati del repertorio classico del balletto di Jules–Henry Vernoy de Saint Georges e Théophile Gautier, su musica di Adolphe–Charles Adam. In scena il Corpo di Ballo del Massimo si unisce al Balletto Yacobson di San Pietroburgo diretto da Andrian Fadeev, impegnati nella corografia originale di Jean Coralli, Jules Perrot e Marius Petipa.

    Nei ruoli dei protagonisti si alterneranno: Alla Bočarova e Svetlana Smirnova (Giselle), Artem Pyhačov e Aleksandr Abaturov (Albrecht), Anna Naumenko e Elena Černova (Myrtha), Andrej Gudyma e Il’ja Osipov (Hans). L’Orchestra del Teatro Massimo è diretta da Benjamin Pionnier. L’allestimento è del Balletto Yacobson di San Pietroburgo con le scene e i costumi di Vjačeslav Okunev.

    Giselle è senza dubbio “il balletto più famoso del mondo” che affascina il pubblico di ogni generazione, commuovendolo con la sua storia delicata, intrisa di atmosfere romantiche, lunari e stregate ma al tempo stesso di passioni umane forti e toccanti. Il ruolo di Giselle, irrinunciabile per tutte le grandi ballerine classiche, è il perfetto corrispettivo di tante eroine di Bellini o Donizetti che soffrono e muoiono per amore. Del personaggio di Giselle rimangono nella mente la levità e l’ingenuità, ma anche il dramma interiore per la bugia d’amore di cui è vittima, e ancora tecnicamente il fluttuare degli arabesques e la posa “respirata” delle braccia, insieme alle capacità attoriali drammatiche del finale del primo atto. Il balletto debuttò a Parigi il 28 giugno 1841: protagonista una stella dell’epoca, la ballerina napoletana Carlotta Grisi, con Lucien Petipa (fratello del più celebre coreografo Marius) in quello del principe Albrecht. Il libretto, che ha le sue origini nella mitologia tedesca recuperato da Heinrich Heine, era stato scritto da Théophile Gautier “innamorato” della Grisi (compagna del celebre coreografo Jules Perrot); la stesura della partitua fu affidata ad Adam, già famoso per altri balletti. Giselle è una contadina corteggiata dal guardacaccia Hans, il quale teme il rivale Loys (che in realtà è il principe Albrecht) che a sua volta corteggia anonimamente Giselle facendola innamorare di sé; Giselle ignara di tutto ciò, lo crede già suo fidanzato. La festa della vendemmia ha inizio e Giselle partecipa danzando con entusiasmo per quello che lei crede Loys, nonostante la madre la metta in guardia narrandole la leggenda delle Villi. La festa è interrotta dall’arrivo del Duca di Curlandia e di sua figlia Bathilde (vera fidanzata di Albrecht) col loro seguito, di ritorno dalla caccia. Giselle danza per la principessa che le dona una collana. Hans furente di gelosia smaschera il rivale e chiama col corno i nobili che subito accorrono: Albrecht offre il braccio a Bathilde giustificandosi per il suo abbigliamento come semplicemente desideroso di svago tra le danze campestri. Giselle impazzisce per il dolore e muore di pazzia tra le braccia della madre. Il secondo atto si svolge nel regno sovrannaturale delle Villi che con Myrtha, loro spettrale regina, accolgono Giselle tra loro. Appare Albrecht che posa dei fiori sulla tomba della fanciulla. Ad un tratto gli appare l’immagine evanescente di Giselle ed egli la segue. Sopraggiunge anche Hans che però viene subito accerchiato dalle Villi che lo faranno danzare sino alla morte. La stessa sorte toccherebbe anche ad Albrecht, che però viene protetto dall’amore di Giselle che lo salva sostenendolo nella danza fino all’alba, quando gli spettri maligni finalmente si dissolvono.

    Il Balletto Yacobson di San Pietroburgo fondato da Leonid Yacobson unisce nel suo repertorio passato e presente, precisione tecnica ed espressione, tradizione e modernità. Fondato nel 1969 da uno dei più famosi coreografi del XX secolo, Leonid Yacobson, è diventato in breve tempo un importante punto di riferimento nella storia della cultura russa del balletto. Creato come primo Teatro coreografico disgiunto dall’opera, assume presto il titolo di “Miniature coreografiche” rifacendosi alla famosa forma ballettistica scelta dal suo fondatore. Questa forma coreografica ha dato largo spazio alla sperimentazione e alla ricerca. Le miniature coreografiche dedicate allo scultore Auguste Rodin su musica di Debussy sono presto diventate il marchio distintivo del coreografo e della sua compagnia. Durante i sette anni della sua direzione artistica, Leonid Yacobson ha creato vari balletti, quali: Shurale, Spartacus, La Cimice e La Terra dei Miracoli. Ballerini del calibro di Natal’ja Makarova, Alla Osipenko, Majja Pliseckaja e Mikhail Baryshnikov hanno lavorato con Leonid Yacobson. Nel 1976, alla morte di Leonid Yacobson, la sua eredità è stata raccolta da Asol’k Makarov, suo caro amico e stimato artista. Durante gli anni della sua direzione oltre venti coreografi russi e stranieri hanno lavorato con la compagnia, tra i quali: Georgij Aleksidze, Leonid Lebedev, Ditmar Zeiffert, Ann Hutchinson. Gli anni di lavoro su diverse tecniche e metodi, basati sempre sul repertorio classico, hanno fatto sì che la compagnia si sia fatta conoscere anche al di fuori della Russia. Ad oggi la compagnia continua a mantenere viva la tradizione del proprio repertorio, proteggendo il lascito del fondatore, ma allo stesso tempo sviluppando anche un repertorio più moderno. Si è esibita in tantissimi Paesi, tra i quali: il Sud Africa, la Spagna, Israele, la Grecia, il Giappone, la Germania, l’Olanda, l’Italia e gli Stai Uniti. È stata insignita in Russia di due prestigiosi premi teatrali, il premio “Heritage” e il premio “Soffitto d’oro”. L’attuale direttore della compagnia, Andrian Fadeev, che vanta una carriera come primo ballerino del Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, rispetta l’eredità di Leonid Yacobson. La compagnia ha infatti recentemente presentato alcune miniature coreografiche a firma del suo fondatore: Rodin e Wedding Cortege, accanto ai principali titoli classici della tradizione, come Il lago dei cigni, Giselle, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta e Chopiniana.

    Biglietti da 10 a 85 euro.

    Palermo
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