16°C
martedì 19 mar
  • Logo Rap: l’imbarazzo della scelta e la scelta dell’imbarazzo

    Qualche mese fa è stato indetto un concorso per creare, senza compenso, il logo della Rap. Qualcuno si era lamentato del fatto che non si dovrebbe chiedere di lavorare gratis (cosa che non condivido se generalizzata). Sono giunti 14 loghi, due sono stati scartati per irregolarità formali e sabato si sono aperte le votazioni.

    Logo Rap: l'imbarazzo della scelta e la scelta dell'imbarazzo

    Orlando e Giambrone hanno avuto l’ardire di dichiarare: «Esprimiamo grande soddisfazione per la grande partecipazione e le molte proposte interessanti e frutto di un lavoro di qualità»…

    Che dire a parte l’evidenza della predominanza di un verde percolato? Più che esserci l’imbarazzo della scelta la scelta sarà motivo d’imbarazzo.

    Palermo
  • 18 commenti a “Logo Rap: l’imbarazzo della scelta e la scelta dell’imbarazzo”

    1. Evidentemente grafici e designers ne sono stati alla larga, o almeno spero sia così visti i risultati…l’unico accettabile, e che anzi trovo grazioso e con un significato che va oltre il mero aspetto grafico, è il primo che mette giustamente in evidenza la nuova mission di rap, indentrata su raccolta differenziata e rispetto della natura.

    2. conosco uno dei loghi realizzati e i colori mostrati sono completamente falsati, troppo sparati e fosforescenti, chi li ha messi online non si è neanche preso la briga di convertirli decentemente!

    3. Il penultimo logo ha qualcosa di metafisico: opera di un genio o di qualcuno in preda a crisi mistiche.
      Chissa’.

    4. Dato che hanno fatto un casino con i colori se visitate questo indirizzo almeno vedrete il logo per come l’avevamo immaginato noi… Se vi piace votatelo https://www.facebook.com/gruppo360/photos/a.196137697147054.47477.105383316222493/608885052538981/?type=1&theater

    5. E’ in testa il logo esagonale, che andrebbe a far compagnia a questi ed in special modo a questo.

    6. perchè lavorare gratis?

      La mia è una domanda vera e non retorica, sono talmente trasparente che mi firmo con nome e cognome, ma spiegatemi perchè dei professionisti debbano prendersi la briga di fare un progetto ed omaggiarlo.

      – Dario Bruno

    7. Uno più penoso dell’altro

    8. il simbolo riciclone che sanguina nel bidone è decisamente gradevole alla vista, ma parecchio inquietante!

    9. @Dario: probabilmente con la speranza che poi ti facciano fare qualcos’altro, a pagamento. Tipo manifesti, locandine, brochure. La ben nota storia del “futuro radioso” e dell’altrettanto ben noto “chi di speranza vive…”

      Certo, diverso sarebbe se Google, Facebook, etc, facessero una gara simile, ma la RAP… diciamo che nel caso RAP un grafico alle prime armi potrebbe essere disposto a provarci per farsi un eventuale portfolio, con la speranza di conoscere qualcuno (magari non nella RAP ma nell’orbita) che poi lo raccomandi a qualcun altro che poi, dopo qualche altro lavoretto gratis, magari gli offra di fare il consigliere di circoscrizione, o qualche cosa del genere.
      Chiamalo “investimento sul futuro” a fondo perduto. 😉

    10. L’unico che mi piace è il numero 10, con la mano stilizzata che tiene quella che sembra una piantina. Sul discorso gratuità, beh… Considerando che il logo di italia.it era uno sgorbio e costò 60000 euro potrebbe sembrare assurdo, però in fondo per un grafico decente fare un logo di questi sarà al massimo una o due ore di lavoro, quindi non è che ci avrà perso tanto, però qualora il logo venga approvato e diventi quello ufficiale è di sicuro motivo di prestigio e di visibilità, quindi un piccolo lavoro a mo di investimento.

    11. Dario perché lavorare gratis? Nel caso di una pubblica amministrazione perché magari, coi tempi che corrono, senza una prestazione gratuita da parte di qualche professionista alcune cose non si farebbero o si farebbero male e non mi sembra giusto limitare lo spirito di servizio nei confronti di una collettività di chi vuole fare. Rispetto anche la posizione di chi non vuole farlo e ritiene che gratis non si debba lavorare mai ma non la condivido.

    12. Oggi gratis e domani si pagherà per lavorare! Aspetta….ma già c’è chi paga per lavorare….sotto sotto.. 😀

    13. Non per essere pedante ma il percolato di verde non ha nulla, solitamente è sul nero.
      A me cmq piaceva il terzo, uno dei pochi facilmente riconoscibili e non verdi, appunto.
      Alcuni sono assurdi e illegibili, altri sono troppo elaborati.

    14. Quando un mio amico del consiglio comunale mi propose a dicembre di partecipare, inviandomi il bando che recitava quello che veniva richiesto e il “lauto” compenso risposi: “Poi non stupitevi se il logo farà cagare… mi spiace, ma gratis (e con votazioni di popolo) non partecipo”. Mi confrontai subito e per caso con una collega che avevo conosciuto per caso e concordammo con l’improponibilità di un bando di quel tipo, dove non era previsto nemmeno un compenso e ne si esaltava il fatto che, cito a memoria “il logo sarebbe stato presentato (scoperto) durante una conferenza stampa” (che mi pare una cosa normale, non un premio).
      Mi beccai anche del presuntuoso dal mio amico consigliere… “perchè da quando te ne sei andato al nord…”, sopportai anche la frase: “ma con i problemi che abbiamo qui a Palermo FIGURATI SE BUTTIAMO SOLDI PER FARE UN LOGO”, da cui naturalmente si rivelava il vero valore che per loro assumeva l’identità stessa della nuova azienda e soprattutto del lavoro dei grafici.
      La visibilità è una palla… funziona se non ho altro da fare e allora devido IO… e non qualcun altro… di investire sul MIO lavoro.
      Portando ad esempio altri loghi di municipalizzate in Italia, dove avevano sicuramente fatto un bando serio, mi veniva ribadito che non era vero che si facevano i bandi, ma che per fare ad esempio il vecchio logo dell’ATAC di roma bastava mettere il times New Roman in word e probabilmente l’aveva fatto lo stesso amministratore… l’ignoranza é quello che frega… come potevano pensare di poter tirare qcsa di buono da un bando simile… e da una cultura progettuale inesistente.

      Purtroppo ora non riesco a vedere più i risultati finali… prontamente ritirati… L’unico graficamente “potabile” é il primo… gli altri basta vederli in questo formato sono fuori da tutti i canoni di visibilità.
      AMEN.
      Proporrei di cambiare il nome R.A.P. in R.I.P.
      Molto più evocativo.

    15. Siamo i realizzatori del terzo logo e ribadisco il fatto che i loghi si vedono tutti malissimo non dipendendo da noi, il nostro sembra fosforescente, cosa che ha influito nella votazione online…
      Dopo un anno di attesa e dopo che abbiamo ripetutamente invitato la RAP a darci delucidazioni, scopriamo oggi leggendo il Giornale di Sicilia che il logo scelto è il decimo o meglio un altro logo non quello in gara. Ebbene si, se visionate tale logo sul sito web http://www.rapspa.it potete notare benissimo come il logo non sia l’originale che presentava una foglia grigia a mo di autostrada…ma presenta una foglia verde…se il logo non presentava dei requisiti richiesti perchè sceglierlo per poi rimodificarlo?
      I requisiti richiesti da apposito brief indicano che tale logo non doveva avere un richiamo all’ambiente in senso omnicomprensivo, ma solo alla salvaguardia dell’ambiente urbano quali pulizia di strade…non con l’erronea convinzione che la RAP abbia anche il compito di occuparsi di servizi quali la cura delle aree verdi, aiuole, potatura e rimozione di fogliame…allora che ci azzecca “la foglia” nel logo? A nostro umile parere non c’è un minimo cenno al riciclo, cosa di cui la RAP si dovrebbe occupare in primis adeguandosi a tutti gli altri comuni d’Italia che già sono a livelli molto più avanzati…si riscontrano in tale logo anche molti elementi che vanno in contrasto con il flat design richiesto. Il logo doveva presentare massimo tre colori e invece in questo c’è ne sono ben quattro: verde, verde chiaro, blu e nero. Tale logo poi non ha assolutamente facilità di memorizzazione e duttilità presentando troppi elementi che per un utilizzo ad esempio anche per app su smartphone risulta essere troppo complesso. L’esito del vincitore di tale concorso con la graduatoria finale doveva essere comunicato come da bando sul sito web aziendale http://www.rapspa.it in modo da aver maggior trasparenza possibile e invitare anche alla premiazione gli altri partecipanti facendo visionare a tutti gli altri elaborati grafici ed eventualmente dare anche un attestato di partecipazione. Il minimo in considerazione che il tutto è stato realizzato gratuitamente con tanto di manuale applicativo del logo, che ha richiesto ai 12 concorrenti finali diverse ore di lavoro.

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram