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venerdì 26 apr
  • A Palermo aprirà un hotspot per i migranti, Orlando si era detto contrario

    A Palermo aprirà un hotspot per i migranti, Orlando si era detto contrario

    Il ministro del’Interno Marco Minniti sta per annunciare l’apertura di due nuovi hotspot in Sicilia, a Palermo e Siracusa e di un Centro regionale di identificazione ed espulsione per i migranti da 100 posti. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando aveva smentito l’ipotesi circolata alcuni mesi fa e si era detto contrario: «La nostra amministrazione comunale ha sempre rigettato la prassi e la logica degli hotspot, che non è certamente un modello di accoglienza e nel tempo ha dato luogo a degenerazioni ben note, legate alla privazione delle libertà individuali e alla mortificazione delle persone. Ferma restando la necessità di una totale revisione del sistema e delle politiche legate alle migrazioni, fin quando resterà vigente un modello che non riconosce il diritto alla mobilità, il Comune di Palermo continuerà la sua battaglia sul piano politico e si adopererà nell’ambito della legge per fare in modo che l’accoglienza dei migranti sia quanto più possibile rispettosa della loro dignità umana, delle sofferenze, delle storie individuali».

    L’area potrebbe essere un terreno di 2800 metri quadrati a monte dello svincolo di via Oreto confiscato alla famiglia mafiosa dei Graviano.

    L’ondata migratoria sta crescendo e i paesi dell’Europa non stanno ottemperando agli impegni relativi alla distribuzione dei migranti. Francia e Spagna rifiutano di aprire i porti alle navi con i migranti e l’Austria ha schierato l’esercito alla frontiera.

    AGGIORNAMENTO: Leoluca Orlando rilasciato una dichiarazione.
    «Temo che l’Europa si appresti a muovere nuovi, gravi passi nella direzione sbagliata, ponendosi sempre più dal lato sbagliato della storia, con provvedimenti securitari, che nulla hanno a che vedere con la sicurezza, nel tentativo folle di arginare un fenomeno epocale e inarrestabile come le migrazioni umane e tentando di dividere gli esseri umani fra quelli di serie A e serie B. In questa direzione va il quadro di provvedimenti proposti in queste ore, tra cui quello della realizzazione di nuovi hotspot, moderni nomi dei centri di schedatura, detenzione ed espulsione, che nulla hanno a che vedere con le esigenze di alleggerire la pressione sulle città e le regioni che hanno mostrato in questi anni capacità, cultura e pratica dell’accoglienza e della solidarietà. Per quanto riguarda il Comune di Palermo, continueremo pur tra difficoltà e limiti a fornire ogni collaborazione con il Governo nazionale, con le istituzioni e con quanti praticano ogni giorno l’impegno forte per il rispetto dei diritti umani di tutti. Ma proprio perché è forte il nostro impegno per i diritti dei migranti, rammaricati per l’atteggiamento di alcuni Stati e della stessa Unione Europea che sembra smarrire e negare le sue stesse ragioni fondative, non possiamo che manifestare la nostra contrarietà, pronti ad opporci in ogni sede a che la nostra città sia luogo di uno di questi centri, che certamente sono incompatibili con la nostra storia, prassi e cultura».

    Palermo
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