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Biografia: Giornalista, per l'età vi arrangiate. L'età non si chiede ad una signora. Comunque, gallina vintage fa buon brodo. Ha provato varie volte a fare qualsiasi cosa ma alla fine si trovava sempre a scrivere. Ha provato varie volte a lasciare Palermo ma alla fine si trovava sempre a scriverne, quindi è tornata, non fosse altro che per trarne ispirazione. Tra i suoi progetti di vita c'è senz'altro quello di smettere di mangiare formaggio e bere vino. Ha smesso di fumare, che non è poco, almeno tre o quattro volte.

Eugenia Nicolosi
  • Trivani vista mare, doppi servizi, salotto buono

    Un progetto al quale sto lavorando mi obbliga al triste censimento del patrimonio monumentale di Palermo. Era comunque tempo di farlo, sto censimento. La percezione d’insieme è sempre consigliabile, fosse anche per cultura personale.
    Complici le mappe stilate da volontari di buona volontà, il lavoro mi è facilitato e posso concentrarmi sull’amarezza. A vederli così quei segnaposto, uno accanto all’altro, sembrano inviti ad andare a trovare tutti quei posti misteriosi e parlanti, per ascoltarli nelle loro storie di amori, guerre e rivoluzioni. Molti di quei puntini in realtà non sono che minuscole lapidi colorate poste a memoria di luoghi che furono parlanti, oggi ammutoliti, inglobati da edifici che portano il nome di qualche capomastro di cianciminiana memoria o peggio, demoliti per far posto ad altro (con tutto lo spazio che c’era). Continua »

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  • E niente, sono stata alla mostra di Hermann Nitsch

    Al netto delle microguerre portate avanti dagli animalisti, la mostra, quella mostra, si è fatta. Quella con i maiali squartati, crocifissi, insanguinati, aperti a cozza e con le budella di fuori. Quella con le foto di uomini nudi con un bagaglio di fantasia e donne nude, bendate e pallide, tutti sdraiati, appesi e coperti di interiora di suini.
    Fuori dai Cantieri Culturali, a tentare di intralciare l’ingresso a centinaia di personaggi molto radical, con il filtro bianco per rullare le sigarette appeso al labbro inferiore, c’erano, per l’appunto, degli animalisti. Quattro animalisti. Invece di problemi reali, cioè il pony che traina il vagone di treno con la musica di Gigi D’A. in giro per la Cala, gli animalisti di Palermo si sono occupati, bontà loro, di arte. E lo hanno fatto rispondendo alle iniziative becere di quel cattivone dell’assessore Cusumano con cartelli tristissimi e accusatori che ho letto solo io e solo perché sapevo che oggi avrei scritto e che oltretutto nemmeno mi ricordo, sorry. Continua »

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  • Unipa, viale delle Scienze come set fotografico con nudità

    Questa ancora non l’avevo vista.
    Prima di andare avanti, però, ci tengo a precisare due cosine due: A, non sono bigotta, repressa, insoddisfatta, e a scanso di equivoci nemmeno troppo cessa quindi levatevi tutti e non ditemi che sono invidiosa. B, non mi sconvolgono gli svilimenti di istituzioni varie e soprattutto non credo che l’Università di Palermo sia un luogo sacro, anzi, che ansia.
    Adesso il succo del discorso.

    Qualcuno che, vorrei avvertirvi, è ancora a piede libero, ha scelto l’Ateneo di Palermo come set fotografico per dare vita ad un elegantissimo e sobrio book che ritrae battone ragazze in pose da battone sexy, immortalate, appunto, tra i disagiati esterni di Unipa. Continua »

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  • Gli ultimi curricula di una giornalista

    Buongiorno, sono giornalista (iscritta all’albo), 31 anni.
    Mi occupo di cronaca, attualità e lifestyle e tengo una rubrica settimanale. Mi piacerebbe candidarmi alla posizione di redattore, come da annuncio, e far parte della vostra redazione. Ho una laurea in lettere e filosofia, sono stata addetto stampa per due importanti fondazioni artistiche che operano a livello nazionale ed internazionale, ho scritto articoli satirici, drammatici, di cronaca, di attualità, ho scritto racconti, commenti personali e storielle per blog, quotidiani online, riviste e magazine di settore. Ho collaborato con enti di formazione, istituzioni culturali, associazioni e aziende, sperando che prima o poi una, anche soltanto una, di queste collaborazioni venisse tradotta in un lavoro definitivo, che potesse garantirmi una retribuzione che fosse minima e dignitosa, che mi permettesse di respirare, di non preoccuparmi del domani che non era un domani generico, ma che era davvero l’domani. Continua »

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  • A colazione con Sergio Marino (Rap)

    Sin dall’otto dicembre la città di Palermo è evidentemente in uno stato di emergenza ma, secondo Sergio Marino, è necessaria una certa cautela quando si decide di parlare di complotti. Sono molti i cittadini che si domandano se non ci sia la precisa intenzione di rovinare Palermo, che si chiedono in che modo vengono utilizzati i soldi pubblici e che si trovano sbigottiti davanti una città che sembra abbandonata a se stessa, vittima di un circo dell’osceno, diventata uno spettacolo di squallore e morte culturale.
    Chi non conosce determinati meccanismi non può far altro che puntare il dito verso il dipendente pubblico, soprattutto oggi, che non vede tornare i propri soldi sotto forma di servizio.
    Il cittadino che nel periodo natalizio è stato abitante di una Palermo trasformata in discarica a cielo aperto si infuria, si rammarica e si danna ma, nell’esaminare le facce di questo disastro, tralascia moltissimi dettagli. Le dinamiche che hanno portato a questo punto di non ritorno sono legate tra loro in complesse matasse e restano da molti sconosciute. Criticate, ma sconosciute. Continua »

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  • L’ex Fonderia Oretea e il Giornale di Sicilia

    A pagina 20 del Giornale di Sicilia del 28 luglio 2011 c’è un delizioso articolo (ennesimo) sullo spreco delle risorse siciliane, nella fattispecie i Cantieri Culturali della Zisa. In un trafiletto ci sono altri tre spazi inutilizzati tra i quali, al primo posto l’ex Fonderia Oretea che «Dopo anni di restauro […] In Primavera ha ospitato la Giornata Mondiale della Poesia organizzata da Palermo e Dintorni […]».

    Mi ritrovo dunque con estremo rammarico qui a scrivere alla spettabile redazione del nostro Giornale per comunicare che io e la mia socia abbiamo organizzato ed allestito esattamente tre settimane fa, ed esattamente all’ex Fonderia Oretea la mostra fotografica I Colori del Festino di Benedetto Tarantino della quale non si fa cenno. Continua »

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  • La zietta panormitana

    In vista dell’onomastico di mia nonna F., mi preparo “pissicologicamente” all’invasione qui in villa da parte delle sue 4 sorelle, denominate da tutti i discendenti: “le ziette”.

    Le ziette sono una specie tipicamente palermitana purtroppo in via d’estinzione. I loro tratti distintivi sono: età che varia da 60 a 80 anni, la corporatura bassoccia e tondeggiante, i capelli a cherubino coloro oro e/o argento, e occhialoni a fondo di bottiglia. Inizialmente possono sembrare comuni signore, ma in realtà fanno tutte parte della stessa famiglia, da lontano si somigliano tutte e frequentano gli stessi identici posti, dal supermercato al cinema.

    Come tutti i grandi esseri umani hanno le loro discepole affezionate, ognuna ha le proprie, che la venerano e dipendono da lei. Per entrare a far parte del loro club, bisogna intanto essere una donna, rientrare in questa fascia d’età e frequentarle per molti anni, finché un bel giorno vieni chiamata per nome, e tutta la nipotanza sa chi sei. Caratterialmente sono molto simili tra loro ma guai a farglielo notare, sono in competizione serrata da quando erano piccole e all’occorrenza hanno sempre da ridire l’una sull’altra. Tutte sono cuoche espertissime e hanno le loro ricette segrete anche solo per la pasta al pomodoro! Inoltre, fanno dei piatti particolari a cui hanno dato nomi altrettanto bizzarri, ne cito uno per tutti: la carne alla Marescialla; fettina di vitellino sottile sottile, passata nelle patate a purea e poi fritta. Buonissimaaa! Continua »

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  • Al cinema avendo torto (Sca)marcio

    Riccardo Scamarcio

    Sottotitolo: cronache di un sabato pomeriggio da teenager.

    Svolgimento: un piovosissimo sabato pomeriggio io e le mie solite compagne di avventure e sventure pur di non restare a casa ad abbrutirci reduci da un venerdì sera burrascoso da ogni punto di vista, abbiamo preso la malsana decisione di andare al cinema. Che cinema? King. Che film: Ho voglia di te. Che spettacolo? Non l’avessimo mai fatto: ore 18:10. Biglietto di sola andata per la scuola media. Continua »

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  • Gli scemi del villaggio globale

    Oggi sono in vena di polemica con la P maiuscola.
    Spiego fin dall’inizio che è sempre meglio…
    Io adoro mangiare le classiche schifezze da fast food e mi sembra ridicolo che nel 2007 debba aspettare di partire per godermi una sacrosanta ciambella ipercalorica della Dunkin’ Donuts (mica posso andare sempre alla Cuba no?).
    Sembrerà ridicolo come inizio, me ne rendo perfettamente conto. Ma oggi sono incattivita… Considerando pure che ormai anche la città piu inutile e piccola dell’Europa occidentale (e del mondo) è fornita di questa catena, ovviamente americana.
    Che dire poi di Starbucks? È stato annunciato che “il colosso a tutta caffeina”, sto citando, nel 2005 sarebbe sbarcato in Italia, Italia cioè Roma e Milano. Io non ne vedo… Mi devo fidare? Ah, forse è una caccia al tesoro! Sinceramente non so se ci siano, anzi non credo proprio. Anche se comunque sono stati aperti molti locali che evidentemente ne condividono la filosofia e lo stile. Ma noi italiani siamo cosi: l’erba del vicino è sempre la più secca! Continua »

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