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e-mail: marina.finettino@alice.it

Biografia: Palermitana, 42 anni, mamma e segretaria x sopravvivere. Amo questa città con tutta la mia anima e non andrei via da qui per nessun motivo. Naturalmente la stessa cosa mi auguro per Chiara e Gianmarco, 14 e 17 anni, i miei figli che qui studiano e crescono, salvaguardati, almeno per il momento, dalla “migliore” identità della famiglia meridionale in cui alcuni valori hanno ancora un peso. La mia battaglia, quindi, è perché i nostri figli non debbano scappare via per trovare un lavoro o semplicemente perché si stancheranno di continuare a vivere nel malcostume tutto palermitano che non è prerogativa solo dei cittadini o di alcuni ceti sociali (anzi, le mie esperienze lavorative al servizio di facoltosi imprenditori insegnano) ma, purtroppo è generato proprio da chi ci amministra, un po’ anche a prescindere dall’appartenenza politica. È davvero come se, qui da noi, la “poltrona” desse alla testa e ci si dimentica di camminare per le strade, tutte le strade della nostra meravigliosa città, guardandosi attorno.

Marina Finettino
  • Ellepi

    Ciao Rosalio,
    ultimamente sono stata un’utente un po’ silenziosa, leggo giornalmente sì, ma ho poco da dire, sai, ho la tendenza al pessimismo cosmico. Più che altro sono basita per quel che sta accadendo, cannoli compresi e, appunto, preoccupata per il nostro futuro.
    Oggi però in una delle mie rare mattinate libere ho voluto “tampasiare” un po’ al centro e più che basita mi è proprio caduta la mandibola per terra davanti la vetrina di Ellepi, dove una decalcomania gigantesca annunciava una vendita al 50% della merce esistente per “cessazione attività”. Superato lo stupore e avvistata la mitica proprietaria, Alba D’Accardi, all’ingresso, ho chiesto spiegazioni, anzi, la vogliamo dire come “Sei di Palermo se…”?, ne “volevo a cento per davanti”. “Signora ma, mi dica la verità, è colpa degli mp3???” e ho sperato, non senza un tacito mea culpa, che lo fosse.
    Purtroppo la risposta è stata un’altra, esattamente specchio dei tempi che, ahimé, stiamo vivendo. Ellepi, la colonna sonora della nostra città dal 1973, chiude i battenti per sempre. Al suo posto arriverà un negozio di abbigliamento giovanissimi, monomarca, che può permettersi di pagare l’affitto dei locali. Continua »

    Ospiti
  • Via Pacinotti angolo via Campolo

    Sono le 13.29 di giovedì 11 ottobre ed in questo preciso momento sotto casa mia, via Pacinotti angolo via Campolo, c’è l’ennesima ambulanza, l’ennesima moto per terra, l’ennesima macchina ferma a metà incrocio ed io sono per l’ennesima volta stufa di chiedermi quando i “quattro” bassi più “due” alti, bellissimi semafori istallati da almeno “otto” anni enteranno in funzione????
    Già una lapide ricorda che dieci anni fa morì falciata sulle strisce pedonali, ormai sbiadite, una studentessa del Crispi poco più che quattordicenne. Io stessa e i miei figli minorenni abbiamo provato il brivido del paraurti cromato all’altezza delle nostre ginocchia quando tentiamo di “infastidire” la corsa delle formula 1 che arrivano in velocità dalla larga via Campolo. Di notte e la domenica non si contano gli urti che ci fanno balzare dal letto (e per conferma basta andare a guardare le denunce di sinistri che arrivano alla Polizia municipale). Leggevo sul giornale di qualche giorno fa che gli abitanti di viale Francia hanno ottenuto, dopo 5 mesi di attesa, l’accensione dei semafori… 5 mesi. Devo dedurre che viale Francia è troppo vicina all’abitazione del sindaco o sono la solita cittadina “malepensante”?
    Quindi, visto che da dicembre in poi, non potendomi permettere di cambiare l’automobile da almeno 11 anni, non potrò neanche recarmi a guardare le vetrine del centro, perché di shopping non se ne parla (quello solo le benestanti cittadine su fiammanti suv euro 4) permettete almeno a me ed ai miei figli di poter girare il mio quartiere a piedi senza temere per la nostra vita.
    Grazie, amministrazione comunale della città più “cool” d’Italia.

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