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martedì 23 apr
  • Ellepi

    Ciao Rosalio,
    ultimamente sono stata un’utente un po’ silenziosa, leggo giornalmente sì, ma ho poco da dire, sai, ho la tendenza al pessimismo cosmico. Più che altro sono basita per quel che sta accadendo, cannoli compresi e, appunto, preoccupata per il nostro futuro.
    Oggi però in una delle mie rare mattinate libere ho voluto “tampasiare” un po’ al centro e più che basita mi è proprio caduta la mandibola per terra davanti la vetrina di Ellepi, dove una decalcomania gigantesca annunciava una vendita al 50% della merce esistente per “cessazione attività”. Superato lo stupore e avvistata la mitica proprietaria, Alba D’Accardi, all’ingresso, ho chiesto spiegazioni, anzi, la vogliamo dire come “Sei di Palermo se…”?, ne “volevo a cento per davanti”. “Signora ma, mi dica la verità, è colpa degli mp3???” e ho sperato, non senza un tacito mea culpa, che lo fosse.
    Purtroppo la risposta è stata un’altra, esattamente specchio dei tempi che, ahimé, stiamo vivendo. Ellepi, la colonna sonora della nostra città dal 1973, chiude i battenti per sempre. Al suo posto arriverà un negozio di abbigliamento giovanissimi, monomarca, che può permettersi di pagare l’affitto dei locali.
    Stupirsi? Sempre meno purtroppo. Già in città è accaduto e ne leggevo proprio su Rosalio fino a poche settimane fa: piccole e stabili attività commerciali (la libreria, il cinema appunto, il teatrino, il droghiere) sono spazzate via da chi può pagare qualsiasi cifra, leggasi istituti finanziari o multinazionali di grande consumo. Banche e abbigliamento per intenderci. Non è un caso, infatti, che a chiudere siano i negozi la cui merce non possiede grossi margini di guadagno nella vendita (dischi, libri, biglietteria cine e teatro) a favore del brand del momento in fatto di abbigliamento, orologi, borse e accessori i cui ricarichi superano anche il 300%. Tutto all’insegna di una continua e maniacale rincorsa della moda e dell’opportunità di consumo avulse da ogni logica di tempo: abbiamo ancora l’ultima fetta di panettone sul tavolo che già le vetrine sono piene di uova di Pasqua.
    E non apriamo il capitolo dell’utenza di questi negozi modaioli in una città dove stipendi insufficienti, disoccupazione e precariato la fanno da padroni. Il mio sette stentato in economia a scuola mi fa ricordare che l’offerta va dove c’è la domanda. Evidentemente a Palermo, genitori che possono permettersi di pagare 180 euro per il jeans del figliolo abbondano. Speriamo che i miei figli non se ne accorgono altrimenti sono consumata.
    E allora, indignata più che mai, mi chiedo e chiedo ai rosaliani informati: ma un sindaco non ha i poteri per controllare l’apertura e i contratti d’affitto dei locali commerciali del centro di una città? Tempo fa leggevo che a Parigi il sindaco usa tutti i poteri che ha per evitare che gli Champs Elysées si trasformino in una sequenza di McDonald’s. A Milano i negozianti della galleria Vittorio Emanuele hanno ottenuto che i proprietari degli storici negozi non speculassero sull’affitto.
    Cosa vieta ad un sindaco di sottoporre ogni contratto di affitto ad un permesso comunale?
    La signora Alba se ne è fatta una ragione, io cittadina palermitana “cool” un po’ meno anche perché il mio pensiero andava a chi, inevitabilmente, a causa di questa chiusura perderà il suo posto di lavoro.
    Si sorrideva dunque delle nostre disgrazie palermitane, lì sul marciapiede, davanti al negozio ormai semivuoto insieme ad una processione di gente, non in cerca dell’ultima occasione, ma proprio per parlare con la titolare, manifestarle solidarietà e incredulità nello stesso tempo.
    “Chiuderò a testa alta, consapevole di non avere mai chiesto niente a nessuno, e con una bella festa, a base di spumante…”.
    Prosit, signora Ellepi, purtroppo questa è soltanto un’altra delle musiche che ci stanno impedendo di sentire.

    Ospiti
  • 68 commenti a “Ellepi”

    1. Aggiungo solo, Marina, che Ellepi aderiva a AddioPizzo. Quanto all’utenza dei negozi monotematici del centro di Palermo, secondo me ti sbagli: sono perlopiù vuoti, privi di clientela. Come campano, allora? Indovina indovinello.

    2. Ma non c’è alcun modo di convincere la signora Alba a riaprire da qualche altra parte, magari in una traversa stessa di via Libertà?
      Potrebbe essere considerato un ritorno alle origini: del resto, la fama e il successo di Ellepi nacquero proprio in quel “buco” di via Messina, ricordate?

    3. li ho comprato il mio primo cd…e il mio primo biglietto per un concerto… 🙁 che tristezza

    4. La storia commerciale recente di Palermo…………Spatafora, Bar Rooney, Bar Giannettino, Bar Lucchese, vecchio Pinguino, Bla Bla, Pyro Pyro, Bar del Viale, Jhon & Jhon, Miraglia, Bellanca e Amalfi, Fuso d’oro,….. Quando li elenco ricordo di avere oltre 50 anni…………..E cosa c’è al loro posto? Fast food, banche, …..che tristezza…..

    5. cazzarola che tristezza! :'(

    6. Anche a me leggendo per la prima volta “Cessazione attività” è venuto un nodo in gola. Poi credo che sia pura utopia il fatto di sperare che un sindaco sorridente, stile paresi, davanti a una Iena che lo stava intervistando e massacrando, e che non si rese conto di avere probabilmente fatto la peggiore figura della sua vita davanti a tutta l’Italia, si possa distogliere da tutte le cose buone che sta facendo, l’ultima la Ztl…Poi su come “campano” i negozi a Palermo bisognerebbe chiedere a qualche marca di detersivi…Oooppsss

    7. Ormai sono 4 anni che sono via da Palermo e notizie come queste mi fanno capire quanto stia cambiando la mia amata città.

    8. anch’io andavo sempre da ellepì in via Messina. era il 1976. Mi guardavo tutti i dischi e intanto sbirciavo intorno senza darlo a vedere… c’era uno che mi piaceva e che bazzicava sempre là..
      Tornando al presente quoto Fabrix. Perchè proprio quei costosissimi, imponenti locali in via Libertà? In una dignitosa traversa, e con degli spazi un po’ più piccoli, il prezzo del”affitto sarebbe dimezzato, o quasi.
      comunque con quel tipo cui facevo la posta in via Messina, se lo volete sapere, un ci niscìu mai nenti!!!

    9. ricordo quando sono entrata in quel mitico negozio e ho chiesto di un brano di vecchioni e la signora alba quando ha capito che si trattava de “le lettere d’amore” ha recuperato il cd doppio l’ha messo…mi ha guardato ha sorriso e si è commossa mi ha detto che vecchioni era uno dei suoi cantanti preferiti e che anche se era davvero un “crasto” le piaceva da morire.. la commozione di una donna forte ed allegra come appare immediatamente la signora alba, una giornata di sole dal cielo terso di una palermo primaverile in un giorno qualunque di qualche anno fa…mi ha fatto uscire da li orgogliosa di avere comprato un cd originale dopo secoli perchè avevo speso in denaro ma mi ero arricchita di un emozione casuale e specialissima regalatemi da una estranea che in quel momento trovava anche lei in un ordinaria giornata di vendite il fremito di una emozione data da una canzone.
      era il suo lavoro ed era la sua passione.
      mi dispiace.
      e nessuno quando mi venderà un abitino o un big mac si commuoverà per la sua bellezza o bontà.
      passano gli anni e capisco quando ancora persone un po piu grandi di me ricordano con malinconia l’esistenza di luoghi,esercizi commerciali di un tempo..ed io mi domandavo..ma perchè si “apprecano” cosi’?

    10. tra l’altro l’anno scorso ebbero anche un grave lutto..mi spiace.

    11. E’ ovvio che dispiaccia la chiusura di Ellepi … ma perchè cercare sempre una colpa e/o responsabilità esterna ? … immediatamente si pensa … la colpa è del sindaco … mha ?
      Signori miei, sono un cliente di Ellepi come di Master … atc. etc. amo la musica… ma è pur vero che andiamo in un periodo ove vi sono i rinnovi degli affitti… e quindi la conversione del Price dalle Lire all’Euro … (specialmente per gli immobili commerciali) … il commercio è cambiato e anche i negozianti devono assolutamente rinnovarsi !
      sta a loro il miglioramento del servizio e quindi fare utile – soldi per sostenere l’aumento dei costi !
      e pensate che fino a oggi si sono fatti i “bagni” visto che pagavano l’affitto ancora con un prezzo fatto ai tempi della Lira … e i loro prodotti hanno avuto una maggiorazione incredibile !
      e non capisco cosa ci sia di male nell’avere negozi monomarca… come ci sono a Torino – Roma – Firenze – Milano-Modena – Bologna – New York – Parigi – Londra – Berlino – Amsterdam – Praga etc. etc.
      a Palermo non si possono avere ?
      si si ok… c’è la disoccupazione – l’inflazione è la più alta rispetto tutta Italia … gli stipendi sono bassi … etc. etc. ma evidentemente c’è chi ha soldi da spendere e non capisco che male ci possa essere in tutto ciò !
      Dispiace a tutti questa chiusura … ma i commercianti devono prepararsi non solo a fare le proprie fortune ma ad affrontare questi aumenti e l’arrivo delle grandi Griffe !
      Ad esempio Aiello, si sposterà da via Libertà a via Siracusa io che sono un suo cliente lo seguirò certamente … e lui, riuscirà a mantenere i costi stabili visto che diminuirà l’affitto (immagino) …

      viva Ricordi – Zara e le grandi griffe ! e viva la putia ove il sottoscritto compra ! questa è la vita ! questo è il commercio !
      chi sarà bravo riuscirà a rinnovarsi !

    12. Mi dispiace molto, andavo sempre lì a prendere i biglietti dei concerti… bella la saletta costellata di foto ricordo 🙂

    13. Una promessa: in questo ennesimo negozio di stracci e mutande firmati non ci comprerò mai niente.

    14. A me sembra che i negozi di cd siano destinati a chiudere e piano piano stanno chiudendo, ovunque. Uno può guardarli con nostalgia, ok. Però ormai cd non ne compra più nessuno. Sono finiti quei tempi. Perché mettere in scena sempre e comunque la solita retorica che oppone la bottega al centro commerciale? Voi sapete che anche blockbuster, la grande multinazionale sta per dare forfait? http://www.news.com/8301-10784_3-9809950-7.html Come la mettiamo? Chiediamo a Cammarata di intervenire? I negozi muoiono come le persone, è la società che si rinnova. Smettetela di piagnucolare.

    15. Francesco: a parte il fatto che non sono certissimo che il p2p (se è questo a cui ti riferisci) sia davvero così detrimentale per l’industria discografica (mi torna alla mente un vecchio ma illuminante articolo su ZeusNews: http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3016), credo che a Palermo più che altrove si colga il valore delle piccole “botteghe”, che nascono e crescono (e talvolta ahimè muoiono) profondamente radicate nel tessuto cittadino e nella rete di rapporti con i consumatori. Scambio cordiale, simpatia, passione (e qui ripropongo la saletta “tickets” adorna di foto) non figurano nelle logiche produttive delle grandi catene. Per fare un esempio, io amo gli Hard Rock Cafè, ma quei “cimeli” appesi ai muri avrebbero tutt’altro valore se non fossero pura merce di importazione…

    16. ma avete notato che in una città col 30% di disoccupazione abbondano le prosche?
      mah!

    17. A Parigi sta chiudendo perfino il il Grande “Planet Hollywood” sur le champs perchè non puo’ piu’ pagare l’affitto. e a Nizza succede la stessa cosa anzi si sta accelerando da quando il Tram è tornato al centro

    18. Ragazzi ormai questi negozi per andare avanti devono necessariamente diversificare la loro offerta …. per riuscire ad ottenere più flusso di clientela e così comprano sempre qualcosa…
      rinnovamento !!!!

    19. Bravo Lucio, mi piacerebbe leggere qualche tuo commento sulle candidature del pd ed anche su come sia possibile concorrere al Senato ed anche alla carica di governatore della Sicilia…
      Come quando uno vuole esser presente in due posti diversi…
      Viva l’Italia

    20. tanto in centro ci si mette pure la ztl non ci si metterà piu piede facilmente ed ormai siccome siamo global i negozi che posso trovare in via libertà li trovo in vle strasburgo o via sciuti o corso calatafimi.
      che bello cosi’ vi piaqce? non piagnucoliamo piu siete contenti uomini del futuro?!

    21. Veramente il fatto che i piccoli negozi sono “obbligati” a lasciare il centro mi dispiace tantissimo,come mi dispiace che il vecchio Nizza dove fino a 15 anni fa abbondavano pesce, olive,verdura, spezie e altri buonissimi piatti tipici locali,si sta trasformando in un luogo di negozi di souvenirs,sapone di marsiglia e boutique alla moda…

    22. Volendo ci sarebbe pure la vucciria, che è completamente vuota 🙂 magari qualche uomo del passato potrebbe anche investire qualcosina per rianimarla invece che pretendere per ordinanza del sindaco di stare in via libertà 😉

    23. Ho “pianto” quando al posto del Cinema Nazionale è sorto il Bingo. Ma ora non mi commuoverò se al posto di Ellepi (ah quanti ricordi!) nascerà l’ennesimo negozio d’abbigliamento.
      C’è una cosa che mi turba più di tutto questo,
      ovvero quando si è tutti pronti a condannare il cambiamento di una Città che diventa sempre più global e quindi figlia del consumismo, come se fossimo tutti degli eremiti o facessimo tutti la spesa equo-solidale.
      Io nei negozi al centro (via libertà-via ruggero settimo) quando posso ci vado a fare acquisti, e non ne faccio un dramma, non mi sento globalizzata, lo vedo come un processo naturale di cambiamento della società.
      Una volta c’era il Supercinema, ora c’è Ricordi.
      La società cambia, la Città cambia e cambiamo anche noi,
      come cambiano anche i partiti.
      Qualcuno che era comunista infatti dice…che si può fare.
      eheheheh

    24. Un altro pezzo della città che diventerà solo un ricordo. Un bel ricordo sicuramente. Sono uno dei pochi che compra ancora cd originali nonostante gli mp3. Un piacere dal gusto antico. Non voglio esprimere giudizi su chi e perchè. Dico solo che il patrimonio della città andrebbe maggiormente tutelato. Purtroppo siamo nell’epoca del consumismo, i ragazzini vogliono tutto e subito. Non riescono ad apprezzare ciò che la vita gli offre. Pensano solo ai soldi ma neanche vogliono guadagnarseli. E “giustamente” la società deve assecondarli. Solo il business, conta solo questo. Io resto legato al passato, ai ricordi, alle emozioni, alla passione per le cose semplici e genuine, guardando con occhio fiducioso al futuro.
      Auguro tanta felicità alla Signora D’Accardi, ringraziandola per la cortesia e la competenza dimostrata in tutti questi anni.

    25. questo non e’ forse anche il destino di ogni uomo?
      tutto cio’ che comincia un giorno finira’,non dobbiamo stupirci

    26. Conosco “Ellepi” dai tempi in cui in via messina ci lavorava Marcello Mandreucci.
      E’ ovvio che la sua chiusura mi dispiaccia, ma vorrei fare alcune osservazioni relativamente alle cause.
      Sicuramente i costi dell’affitto dei locali in via Libertà avranno influito, ma è anche vero che oggi il destino dei negozi di dischi è reso incerto anche dalla presenza delle grandi catene commerciali( vedi RICORDI) che possono permettersi un maggiore assortimento a prezzi mediamente più bassi.Ricordiamoci che pagare l’iva del 20% su un CD porta a costi di circa 20/25 euro, che sicuramnete pochi non sono, specie se si fa il confronto con il periodo in cui i dischi costavano cinquemila lire.
      Inoltre se analizziamo le poche realtà rimaste (Master,Boutique..etc) , si può vedere che una chiave di sopravvivenza è data dalla specializzazione : crearsi uno zoccolo duro di clienti che ordinano il prodotto particolare che tramite la grande catena di distribuzione è difficile trovare.
      Ancora, e su questo mi aspetto di non trovare molti consensi, è da considerare la competenza. Purtroppo avere del personale competente, fa la differenza con i grandi negozi.Nel caso in oggetto, a mio parere la competenza del personale non era granchè : preparata per il prodotto di massa ( venduto a prezzi maggiori rispetto la grande distribuzione), ma piuttosto scoraggiante per i prodotti meno conosciuti. Quante volte vi siete sentiti dire ” Questo gruppo non lo conosco” ?. E magari il cd in questione era in vendita da Ricordi tranquillamnete…
      Altro problema i cd pirata : perchè devo pagare 25 euro per la compilation di Sanremo( è un esempio, potete sostituirla con Vasco Rossi, Ligabue etc etc…), quando la posso trovare a 5 euro in strada?
      Sicuramente la questione non è così lineare, e potremmo trovare ancora molto da analizzare.
      Rimane il grande merito di “ellepi” e della signora Accardi, di essere stato uno dei primi negozi di dischi a uscire fuori dagli schemi commerciali degli anni settanta – ottanta. Peccato, però, che nel tempo la sua ventata innovatrice si sia un pò dispersa.
      Inoltre, penso che un ritorno ad una realtà più piccola,ma allo stesso tempo più specializzata ( La Boutique della musica sopravvive in questo modo),forse avrebbe permesso ad “ellepi” di sopravvivere.
      Scusate se mi sono dilungato.
      Grazie

    27. Dispiace molto anche a me che Ellepi chiuda, dispiace molto anche a me per la Sig.ra Alba…
      Tuttavia non posso fare a meno di notare come sia estremamente riduttivo,banale e pressapochista ridurre sempre ogni discussione alla responsabilità reale o presunta del sindaco (di qualunque colore politico esso sia). Piuttosto credo che sia più corretto prendere in considerazione contemporaneamente tanti fattori differenti ed analizzarli in maniera più profonda…pensiamoci su!

    28. leggo nei commenti tanti ringraziamenti alla sig.ra D’Accardi …
      ma signori miei ha fatto il suo lavoro e ci ha mangiato e vissuto fino ad oggi… non ha mica fatto beneficienza o un servizio pubblico reso a tutti i cittadini …
      ha venduto disci – cd – e biglietti e su tutto questo ci hanno guadagnato ! si chiamano commercianti !
      e unica pecca non sono stati bravi al punti di rinnovarsi …
      rinnovo il mio dispiacere per questa chiusura ma il mondo è veloce e gira sempre … nel bene e nel male –

    29. Certo, triste pensare che un pezzo di storia che ha accompagnato noi 40enni nel corso della nostra gioventù nell’apprendimento della nostra cultura musicale adesso chiuda per sempre.
      E’ il simbolo purtroppo di un inevitabile cambio dei tempi e anche delle abitudini musicali.
      Obbiettivamente le nuove generazioni non sanno neanche cosa possa significare entrare in un negozio per acquistare un cd,figuriamoci un vinile…
      Oggi si scarica tutto da internet e si raccoglie nell’ipod.
      I tempi cambiano e noi invecchiamo…
      Evviva Ellepi e Cammarata e Alfano sport e La Favorita e Benetton (012) e Spadafora e il piccolo supermercato sotto casa che ti permetteva di “mettere in conto” e prendere patatine e coca cola e big babol senza pagare…
      Evviva un pezzo di storia che non c’è più!!!

    30. A mio parere alla base di tutto c’è una scriteriata gestione economica e imprenditoriale della titolare che più che fare la commerciante “vera” – vende un prodotto editoriale sì, ma di matrice industriale – ha sempre voluto spacciarsi per una pseudo promulgatrice radical chic della cultura musicale a Palermo.

      Del resto è chiaro: in una paese di ciechi chi ha mezzo occhio è Re…

      Era facile essere imprenditori in un periodo in cui di dischi se ne vendevano milioni (fino a 10 anni fa). I dischi si vendevano da soli, non per merito della Signora (con la ESSE maiuscola) Alba, commerciante (con la C minuscola) palermitana.

    31. Anche a me dispiace tanto di cuore, la chiusura di questo storico negozio. Tutta la mia solidarietà va ai dipendenti e alle loro famiglie. Per quanto riguarda la sig.ra mi permetterei di aggiungere un’altra caratteristica poco carina che la contraddistingue. Quella di “vuciare” nei confronti dei propri dipendenti davanti al pubblico come è capitato davanti a me piu’ volte. Non credo che quel povero dipendente si sentisse molto contento di essere umiliato davanti a tutti essendo sgridato come un bambino. Per questa abitudine concordo con quanto ha scritto prima di me dichiarando che la signora era una commerciante con c minuscola ed una “Putiara” con la P maiuscola.

    32. I rimpianti li abbiamo tutti, ma i negozi li deve mantenere il mercato non la pesante mano dirigista del Comune che, dove interviene, fa quasi sempre danno.
      Pazienza! I consumi cambiano e la città cambia. Ne parlerà il G.Basile del 2050 di quando a Palermo si vendevano i CD per le feste di compleanno. Palermo, se non vuole essere completamente declassata, deve cambiare atteggiamento totalmente: non invocare sempre il pubblico, ma rimboccarsi le maniche ed aprirsi al nuovo, altrimenti diventeremo una città mummificata nel proprio passato, incapace di qualunque innovazione, trascinata dagli eventi della storia.

    33. E’vero, i tempi cambiano..Ma noi – società civile – spesso non facciamo nulla per evitare che alcuni pezzi più importanti rimangano.

    34. E anche ellepi chiude…finisce un’era per me!La signora Alba è una donna che ha sempre saputo farci con i clienti…pensare che a me fin da quando avevo 14anni metteva da parte ogni dicembre il calendario di robbie williams o il suo ultimo singolo o cd sapendo che prima o dopo sarei corsa da lei a richiederlo!!!Dove troverò un’altra che sarà capace di entrare così in sintonia cn la sua clientela?

    35. @luca – maria luisa: ma perchè non leggete meglio? oddio magari mi sarò espressa male ma io non ho dato colpe al sindaco, mi sono solo chiesta, anzi ho chiesto a chi può saperne più di me in questioni comunali, a chi spetta e se si possono regolamentare gli affitti in una strada commerciale come via Libertà…

    36. Scusate, a me il sindaco mi da il voltastomaco. Ma in questo caso che centra? Se la signora Alba non è stata in grado di attrarre nuovi clienti, è solamente un suo problema. Perchè Master non chiude? Perchè se voglio un disco di importazione con una tiratura di 500 copie, loro non solo sanno di cosa sto parlando, ma me lo trovano pure e in tempi brevi. Possibile che la signora Alba non abbia capito che contro la grande distribuzione l’unica alternativa è la specializzazione e la competenza? Non piangiamo per i proprietari di LP, che a noi non hanno mai regalato nulla…

    37. Manco quando il Cinema Nazionale chiuse i battenti per fare aprire il Bingo ci fu tutta questa discussione, forse perchè lì c’erano in ballo nuovi posti di lavoro?
      E se un giorno chiudesse Mc Donald’s in piazza Castelnuovo, cosa farebbero i palermitani? un sit-in?
      E’ davvero incredibile che ci si possa commuovere per un negozio che chiude e non si sprechi neanche un pensiero (già una parola sarebbe troppo) per il chioschetto chiuso ed abbandonato da anni in via Pindemonte, simbolo di un’identità culturale che va morendo.

    38. @Phrants hai centrato il punto.
      ” Ellepi” non cercava la specializzazione, tra l’altro il segnale che le cose non andavano si poteva intuire dal fatto che si erano messi a vendere merchandising del Palermo Calcio.
      Non hanno considerato che RICORDI aveva occupato il segmento di clientela, non particolarmente esperta , che cercava la musica commerciale. E in più erano costretti a praticare prezzi più alti.
      Oggi chi gestisce un attività di questo genere, penso anche alle librerie,se vuole essere un’alternativa alle grandi catene commerciali deve specializzarsi. Ciò richiede anche un certo grado di conoscenza, che nel caso di Elleppi, vada oltre i grossi nomi della musica italian e internazionale.

    39. @Phrants hai centrato il punto.
      ” Ellepi” non cercava la specializzazione, tra l’altro il segnale che le cose non andavano si poteva intuire dal fatto che si erano messi a vendere merchandising del Palermo Calcio.
      Non hanno considerato che RICORDI aveva occupato il segmento di clientela, non particolarmente esperta , che cercava la musica commerciale. E in più erano costretti a praticare prezzi più alti.
      Oggi chi gestisce un attività di questo genere, penso anche alle librerie,se vuole essere un’alternativa alle grandi catene commerciali deve specializzarsi. Ciò richiede anche un certo grado di conoscenza, che nel caso di Elleppi, vada oltre i grossi nomi della musica italiana e internazionale.

    40. @Clada: qualsiasi attività che chiude i battenti, in questa città dominata dal pizzo e dall’economia a terra, è una sconfitta. La “discussione” nasce perchè invece passeggiare in via Pindemonte, come la gran parte dei cittadini, mi trovavo in via Libertà…
      È mai possibile che tutto debba diventare sterile polemica ?

    41. @vertigo: nessuna polemica, è pura provocazione la mia poichè penso che sia inutile piangere sul latte versato. Dovremmo semmai provare a lamentarci prima che sia troppo tardi. Della serie: “dopu ca ‘a arrubbaru a Santa Rosalia ci misiru i grati”. 🙂

    42. @clada: per lamentarci su quello che non va come dovrebbe andare mi trovi sempre daccordo, dimmi solo dove come quando 🙂

    43. Mi dispiace per Ellepì che tra l’altro qualche anno fa grazie ad una sua promozione mi fece entrare nel fantastico mondo degli Iron Maiden :).
      Non capisco una cosa, perché in questi commenti alcuni se la prendono con il negozio che prenderà il posto di Ellepì? E’ forse direttamente o indirettamente colpevole della chiusura del negozio?
      Un’ ultima cosa infine, ci “disperiamo” tanto per la chiusura di un negozio storico ma magari quello che sorgerà in quei locali per la prossima generazione avrà lo stesso valore che per molti di noi aveva Ellepì……….

    44. Una riflessione sola, che forse c’entra e forse no, con questo tema.
      In via Libertà, tratto verso il Politeama, ci sono parecchi negozi, soprattutto di abbigliamento, in cui non vedo mai entrare nessuno.
      Se gli affitti sono così alti, questi come campano?
      Avete mai visto nessuno entrare mai da Hermes, per dire. Mai vista ressa, né gente che entra. Lo stesso dicasi per un paio di negozi di abbigliamento e gioielleria, nei luoghi dell’ex-Roney.
      Difatto é vero, che in una città con il 30% di disoccupati, il numero di porsche e di bmw di lusso é molto alto. Forse vedo cose che altri non vedono?

    45. Volendo usare una frase da “sei di palermo se..” dico “U Signuri fu” vista la “cortesia” della Signora e degli impiegati. Ero un loro affezionato cliente, raccoglievo i punti che poi trasformavo in acquisti;un giorno andai lì per acquistare un DVD. Non era esposto, allora chiesi ad uno degli impiegati se era disponibile, me lo andò a prendere in magazzino, era prezzato 22 euro. Lo porta alla cassa, mi accomodo alla cassa, batte il prezzo e mi dice “38 euro”. “Scusi, ma è prezzato 22! può vederlo lei stessa! “sapesse quanti clienti spostano i prezzi da un articolo ad un altro” “Ma se me lo avete appena preso dal magazzino” “E comunque il prezzo è 38 euro!” e stacca il tagliandino adesivo del prezzo. Ovviamente, per principio glielo ho lasciato sulla “panza” e giurai di non metterci + piede. Sono cliente di Ricordi ma devo dire non felicemente (avete mai notato la “cortesia degli impiegati” stile “tanto u stipendiu mi l’hanno addari u stissu, o travagghiu o un travagghiu”. Peccato, infangano un Azienda. bye

    46. beh…che dire…o’ho visto 2 sabati fa…che tristezza! Lì comprai con mio zio fabio il mio primo cd (bad di micheal jackson) per la mia prima comunione. che vogliamo farci…èm la dura legge del mercato!
      Rispondendo alla tua domanda: a palermo genitori che spendono per la figlia “soccoletta” 200€ per un jeans ce ne sono aiosa…poi mangiano “pani e cipudde” però la figliuola deve avere la vuitton, le shox, i jeans da 200€ il culo di fuori e la macchinina 50 che costa quanto un’utilitaria per la famiglia!

      Sic est

    47. post scriptum: la signora può dire quello che vuole ma lacolpa della chjiusura di unnegozio di cdsta nel fatto che i cd (come tutto del resto) COSTANO troppo!! Perchè devo pagare il nuovo cd del gruppo X 25€ e poi trovare nel cd 11 canzoni? Dentro un cd ( non parliamo di mp3) di canzoni ce ne vanno 18/19!!

    48. @Uma: posso dirti che alla hermes le cose vanno molto meglio del negozietto dove trovi le cose a 10€! Di questi tempi (anche grazie a Prodi) è il ceto medio a non avere più ‘na lira! Chi aveva i soldi per Hermes prima li ha anche adesso! Lo stesso sabato in cui ho visto LP in chiusura ho visto anche la gente in coda per entrare alla vuitton…

    49. Che nostalgia, che peccato che vergogna…

      FATECI CASO:

      Prima ha chiuso MUSICOMANIA (in via Rosolino Pilo)
      Poi ha chiuso TRACK in via (Venti Settembre)
      Ha chiuso Crash
      Infine sta chiudendo ELLEPI

      non voglio portare sfortuna a nessuno, ma presto non mi stupirei se chiudessero anche MASTER e LA BOUTIQUE DELLA MUSICA.

      Resterà solo Ricordi?

    50. Al di là del fatto in se stesso (la signora Alba è simpatica o antipatica, il servizio è stato ottimo o scadente, i cd sono stati soppiantati dagli mp3 etc..) il mio post vuole essere uno spunto per parlare dell’economia che cambia nella nostra città.
      Sempre più negozi inaccessibili a chi vive di onesto (e quindi insufficiente) stipendio. E non è vero che Hermes, Vuitton sono vuoti, se non avessero clienti avrebbero già chiuso. Giglio a piazza Croci che ha solo alta moda sta rinnovando e apre un altro piano, il negozio che aprirà al posto di Ellepì è Tommy Hilfiger. Qualcuno sa quanto costa un capo di questa marca??? Informatevi. Il problema è l’economia sommersa di questa città. Qualcuno si è già chiesto, nei precedenti commenti, come mai questa città fosse piena di porsche e di suv. E’ chiaro che la ricchezza di una città grande come Palermo è data soprattutto dalla presenza di meritevoli professionisti (notai, medici, avvocati, politici etc.) ma non dimentichiamoci dell’armadio dei Lo Piccolo nel covo di Terrasini e… voilà i conti tornano.

    51. @MARINA: non dimentichiamoci, come dicevo, il disperato bisogno di apparire dei palermitani

      cmq ti quoto in pieno!!

    52. @ vertigo… purtroppo o per fortuna… non siamo tutti medici, avvocati, notai ecc, ecc… quindi viva i mercatini!!

    53. vertigo, hai proprio ragione

    54. vertigo non credo che siano i professionisti a spendere queste cifre. Ma se vuoi crederlo, fallo. Credo ci sia ben altro.

    55. Sicuramete ALBA è stata il punto di riferimento di diverse generazioni desiderosi di conoscere quanto veniva immesso nel mercato discografico sin dai tempi di RICORDI & C., sotto i portici di via ruggero settimo.
      Stò andando un pò troppo indietro ma, era proprio in quell’occasione, quando non c’erano le radio libere e le uniche canzoni che riuscivano ad interessare alla maggior parte della gente erano quelle propinate dalla televisione,che ci si avvaleva dalla competenza della “VENDITRICE”.
      Chi era aperto a qualsiasi innovazione musicale si recava da RICORDI e si FACEVA CONSIGLIARE sulle novità che puntualmente gli venivano sottoposte in cabina d’ascolto.
      Nei successivi trentanni una bella realtà, relativamente alla musica d’importazione, diede modo ad ALBA e a intraprendenti dee jay del momento di specializzarsi, per quello che si riusciva a trovare direttamente o indirettamente, su reggae funky rock e su quegli artisti di nicchia che molto a rilento arrivavano tramite i programmi nazionali.
      Come sempre succede è molto difficile acquisire nuovi clienti ma, è facilissimo perderli, anche per un semplice atteggiamento…..
      Non voglio continuare su questo tono perchè potrebbe far pensare erroneamente quello che in effetti non voglio, ma dico, nessuno ha imputato la benchè minima colpa di quanto e successo ai vari MUSICOMANIA, SUPERSOUND, TRACK, BEST RECORD, CRUSH ed a un’infinita lista di negozi, oltre che ELLEPI, alle case discografiche che con la loro politica OTTUSA hanno messo una bella quantità di persone a rivedere la propria vita, per quello che ne rimane.
      IL RE è MORTO. VIVA IL RE

    56. Stavo pensando anche che magari la Sig.ra Alba ha raggiunto l’età pensionabile e non se la sente di continuare a gettarsi nella mischia, dovendo sgomitare ogni giorno. O no?

    57. Bel pensiero, Maria Luisa. Da approfondire.

    58. sono cresciuto lì…aveva circa due anni quando cominciai a frequentare quel mitico negozio e conosco alba da sempre…per favore!riaprite in un altro postooooooooooooooooooooooooo! sto impazzendo! vedere tutti quei cd scontati addirittura a 5 euro mi fa sentire malissimooooooooooo!!!

    59. Se devo essere sincero non mi dispiace più di tanto che ELLEPI chiuda, caratteristico o meno che sia della mia città, ho sempre constatato un servizio arrogante e snob. Oltre a quelle vetrinette in plastica bassa che erano un vero e proprio incubo quando dovevi cercare un cd. Vorrei ricordare a chi compra e ascolta buona musica, e non a chi va a a passeggio dentro i negozi, che alcuni mesi fa ha chiuso uno dei negozi di musica “indie”a mio avviso più importanti di Palermo, Musicomania. La sfida lanciata da Massimo, proprio alle spalle di Ricordi, ha perso. Con mio grande rammarico. E aggiungo che ormai è noto che Feltrinelli e Ricordi saranno presto un’unica cosa,in un unico edificio, per meglio sfamare le richieste della nuova leva, di chi cresce a pane e mariadefilippi, per prendersi la libertà di piazzare vinili che nel resto del mondo costano 10 euro a 45, 50 euro, e tanto altro ancora. Perché ci si adatta, non si lotta per cambiare….Bù…

    60. Sintetizzando la signora Alba é vero che era una pioniera ai suoi tempi e che rischiò da commerciante all’inizio, e che si fece strada, grazie alla professionalità.
      Di contro, ogni commerciante conosce rischi e limiti del mestiere, anche se la denuncia, io trovo sia inquietante non perché caccia via l’Alba locale, più o meno condivisa, quanto perché fa sorgere dubbi su chi abbia le potenzialità economiche di affittare certi spazi a certi prezzi, nonostante sembri, ma altri mi smentiscono qui, che siano negozi poco frequentati.
      Il tema non é l’Alba, che giustamente qualcuno ha detto non ha lavorato per la comunità, ma per se stessa, il tema é come mai affitti così alti chi li paga e come mai in molti negozi su via libertà, almeno io non vedo mai entrare nessuno, eppure sono sempre lì.

    61. Massimo di MUSICOMANIA, negozio di musica rock-indie-pop-punk-metal-reggae ha chiuso lasciando un vuoto unico a Palermo…

    62. @uma: infatti tu hai letto tra le righe… la questione che volevo sollevare va al di là della chiusura del negozio in se stesso.

    63. ma sapete se Massimo Spinosa riaprirà qualcosa?

    64. ..chiudendo Ellepi, credo che si spenga il volume di una città e come se Palermo dal giorno dopo fosse culturalmente ancora più povera.
      Abbiamo il diritto di “urlare” la nostra indignazione verso coloro che sono contro tutto ciò che produce CULTURA ed elevi il nostro intelletto.
      Per questo ringrazio profondamente la Si.ra Alba che ha svolto sempre questo compito.

    65. e anche ellepi è andato!
      adesso toccherà a master, dove vedo sempre pochissime persone, non credo resisteranno ancora per molto.

    66. ho saputo oggi da un amico che ellepi chiude.
      non vivo più a palermo dal ’96 ma alba ed il suo negozio (quello di via messina, l’altro non ho avuto modo di frequentarlo, perché quando ha aperto ero già via) sono stati per me un punto di riferimento importante, per tanti motivi.
      intanto, grazie ad alba ho conosciuto questo amico. ci mise in contatto lei sapendo della comune passione per kate bush e la nostra amicizia dura da 24 anni.
      poi, se andavo nei pomeriggi in cui non c’era molta gente, alba mi faceva sentire dischi poco conosciuti, seguendo quelli che erano i miei gusti. e quanti pomeriggi passati a chiacchierare di tutto, anche di cose che non avevano a che fare con la musica….
      quel negozio, per me, in certi momenti – difficili – è stato come il lettino di un analista, e non aveva importanza che acquistassi o meno qualcosa, né per me né per alba.
      non so cosa sia accaduto dopo ma, in ogni caso, mi dispiace, per alba e i dipendenti del negozio, per quello che è stato, per i miei ricordi…

    67. Grande signora Alba ,non abito più a Palermo dal 1990, mi ricordo che passavo ogni giorno dalla via Messina (abitavo in via E. Parisi)e quando c’erano dei concerti compravo i biglietti sempre da lei .Mi dispiace tanto per la chiusura .

    68. che fine ha fatto il negozio MUSICOMANIA di via Ruggero Settimo (traversa)?

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