Sicilia, il laboratorio politico dei social network
Nella profonda crisi economica e politica in cui langue da tempo, i social network sembrano venire in aiuto al disperato bisogno di passione civica di una Sicilia bloccata socialmente e culturalmente tra individualismo e diffidenza. Facebook, in particolare, sta aiutando cittadini tra loro sconosciuti ad aggregarsi attorno a iniziative di comune interesse coniugando un inedito “noi” e in questa democrazia liquida, ricca di astenuti, elettori migranti e povera di soldi da intermediare, i politici avvertono evidentemente la minaccia elettorale di queste aggregazioni spontanee e sembrano dar loro ascolto. Sinora si preoccupavano solo dei gruppi sociali organizzati e fisicamente individuabili nelle piazze, fidando sul fatto che tutti gli altri, pur maggiori per numero, avessero il vano destino di manifestare la propria indignazione e protesta picchiando contro un materasso che alla fine vinceva sempre sulla stanchezza che immancabilmente sopravveniva. La rete lascia invece traccia perenne di rilievi documentati, critiche e denunce che in un qualsiasi momento possono riapparire attraverso Google nel momento politicamente meno opportuno: la rete non si addomestica come certa stampa che intrattiene su altro rispetto ai problemi più sentiti dai cittadini. Continua »























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