Devo ad una cara amica il privilegio di aver conosciuto in vita Danilo Dolci, nella sua casa di Trappeto. Ricordo gli occhi chiari e buoni di un uomo che, in uno studio che più semplice non si può, preferiva porti domande piuttosto che rifilarti risposte o convincenti soluzioni. Mi è sembrato giusto ricordarlo anche su Rosalio attraverso una sua poesia.
C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.
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