Quando penso alla Sicilia che potrebbe essere e che ancora non è e quindi, tra le altre cose, ad una Sicilia dotata di un’industria turistica adeguata alla fascia più alta del suo potenziale mercato internazionale, ho davanti a me un esempio già realizzato e operante che dovrebbe rappresentarne un benchmark: il resort di Sciacca della catena Rocco Forte.
Perché è importante puntare alla fascia alta di mercato, quella che normalmente scarta la Sicilia tra le sue destinazioni? Perché, per i nostri costi, ma anche per le nostre bistrattate risorse, sia naturali che culturali, è l’unica che può far quadrare i conti di questa industria, con soddisfazione sia di chi ci lavora che di chi ci investe. Sulle altre fasce, infatti, la concorrenza di mete mediterranee più a buon mercato fa sì che la competizione commerciale sia, spesso, persa in partenza. L’offerta turistica di grande livello è poco conosciuta all’interno dell’Isola. Voglio quindi selezionarne alcune soffermandomi, in particolare, sulle prime due fondamentali esigenze di chi viaggia: dove dormire, dove mangiare, cosa vedere e cosa fare. L’ottica che intendo seguire, più che i gusti dell’indigeno accomodante, vuole cogliere quelli di un esigente forestiero, abituato a pagare bene, ma anche a pretendere molto. Continua »
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