Ieri nell’operazione Alexander sono stati arrestati 24 presunti appartenenti al mandamento di Porta Nuova.
Sono: Salvatore Alario, Giovanni Alessi, Salvatore Asaro, Marco Chiappara, Antonino Ciresi (già detenuto presso il carcere Pagliarelli di Palermo), Giuseppe Civiletti, Pietro Compagno, Gaspare Dardo (già detenuto presso il carcere Pagliarelli di Palermo), Giuseppe Di Maio, Daniele Favata, Giuseppe Ferro (già detenuto presso il carcere Pagliarelli di Palermo), Vincenzo Ferro (già detenuto presso il carcere Ucciardone di Palermo), Alfredo Geraci, Attanasio La Barbera, Marco La Vardera (già sottoposto agli arresti domiciliari a Villabate), Ignazio Li Vigni, Ciro Napolitano (già sottoposto agli arresti domiciliari a Napoli), Francesco Paolo Nuccio, Giacomo Pampillonia, Giacomo Rubino, Carmelo Russello, Francesco Scimone, Antonino Seranella, Biagio Seranella, Umberto Sisia, Pietro Tagliavia, Francesco Tarantino, Giovanni Vaccaro e Vincenzo Vigna.
Gli affari riguardano traffico di droga ed estorsioni.
Uno degli arrestati, Giacomo Pampillonia, aveva ospitato un messaggio intimidatorio sul suo profilo facebook; sul suo account c’è una foto con il bomber del Palermo Fabrizio Miccoli scattata a casa di Pampillonia.
La Giunta comunale ha deciso ieri, dopo le proteste dei dipendenti, di anticipare al Teatro Biondo una parte del contributo previsto per il 2013, pari a circa cinquecentomila euro.
Il sindaco Leoluca Orlando ha dichiarato: «Abbiamo deciso di procedere subito e in deroga perché non è pensabile che i lavoratori paghino le conseguenze di una gestione passata che ha portato il Teatro in questa situazione. Con questo anticipo, si potrà far fronte al pagamento di alcuni stipendi, indispensabile per ridare un minimo di serenità al Teatro».
L’assessore alla Cultura Francesco Giambrone ha ribadito che l’amministrazione mira ad un rilancio dello Stabile di Palermo con attività di qualità e una gestione oculata, così come tutte le altre istituzioni culturali della città.
Siamo onesti: abbiamo un patrimonio monumentale, archeologico, artistico ecc. ben superiore alla capacità di saperlo adeguatamente conservare e gestire. Dagli scavi di Pompei a rischio crolli ai violini del ‘600 e ‘700 trafugati dal Conservatorio di Palermo (con sospette complicità interne) è un continuo grido d’allarme e di dolore dall’Unesco sino a chi, pur senza particolari titoli, nutra un minimo di sensibilità per ciò che abbiamo – forse indegnamente – ereditato. E le critiche condizioni della finanza pubblica non fanno ben sperare in un cambiamento di rotta. Le risorse servono, come al solito, a pagare al massimo gli stipendi mentre chi lavora nel settore pretende di farlo in funzione della comodità propria, più che del visitatore che si ritrova troppo spesso monumenti chiusi o con orari impossibili.
Il concetto di “giacimenti culturali” è stato coniato qualche anno fa e rende bene l’idea di quanto l’Italia sia un Paese povero di materie prime, ma ricco di monumenti, opere d’arte e bellezze paesaggistiche e naturali che i temibili cinesi, a differenza di molti prodotti industriali, non potranno mai imitare. Rappresentano quindi un vantaggio competitivo da sfruttare con intelligenza. Cosa fare allora? Continua »
L’ultimo video di Mosaicoon (hanno vinto ancora un premio, anzi il “Premio dei Premi”, cioè il Premio Nazionale per l’Innovazione che è stato consegnato a Ugo Parodi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano) promuove il latte ed è stato girato tra Palermo e Mondello.
Date un’occhiata!
DISCLAIMER: non è stata corrisposta alcuna somma per questo post.
Secondo una sentenza derivante da un ricorso presentato da una grossa società palermitana, difesa da Alessandro Dagnino, le cartelle esattoriali emesse tra il gennaio del 2010 e il settembre del 2012 dalla Serit non sono legittime poiché mancava la qualifica di agente della riscossione.
La cartella esattoriale oggetto del ricorso era di oltre 471 mila euro.
Il termine ordinario per la presentazione dei ricorsi è di 60 giorni ma se la Commissione tributaria sancisse l’inesistenza di quelle cartelle si potrebbe ricorrere in qualsiasi momento.
Serit Sicilia si è riservata di produrre la documentazione.
Il boss mafioso Salvatore Riina durante uno spostamento in carcere avrebbe parlato alle guardie della presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra dicendo: «Io non cercavo nessuno, erano loro che cercavano me».
Sul suo arresto ha detto: «Mi hanno fatto arrestare Provenzano e Ciancimino».
E sulle stragi di mafia: «Il pentito Giovanni Brusca non ha fatto tutto da solo, c’è la mano dei servizi segreti. La stessa cosa vale anche per l’agenda rossa. Ha visto cosa hanno fatto? Perché non vanno da quello che aveva in mano la borsa e si fanno consegnare l’agenda. In via D’Amelio c’erano i servizi».
Iniziano oggi gli appuntamenti della quinta edizione di UniverCittà inFestival, il calendario estivo di eventi dell’Università degli Studi di Palermo con concerti e iniziative nei cortili nello Steri (piazza Marina, 61).
La Sicilia è terra di scrittori. Nessuna regione italiana, dopo l’unità del Paese, può vantare la presenza di tanti letterati, di alto livello, come la Sicilia. Non senza esagerazione si potrebbe dire che la grande cultura letteraria italiana si è espressa, soprattutto in questo secolo e mezzo, attraverso la voce dei Siciliani, tanto da potere, tranquillamente, smentire l’assunto consolidato di una sua presunta marginalità culturale, oltre che geografica, nel contesto nazionale. I Siciliani hanno, attraverso i loro letterati, dunque contribuito alla unità del Paese e a rassodare i legami fra cultura e società, raccogliendo l’invito del d’Azeglio quando affermava che, fatta l’Italia bisognasse formare gli italiani. Giovanni Verga, Luigi Capuana, Mario Rapisardi, Federico De Roberto, che pur non essendo siciliano visse sempre in Sicilia, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Giuseppe Tomasi di Lampedusa o Leonardo Sciascia, per solo parlare dei più noti, sono stati letterati siciliani ma sono stati, sicuramente, sopratutto letterati italiani, tanto da potere rappresentare, da soli, rappresentare la cultura letteraria del nostro Paese. Continua »
Caro Fabrizio Miccoli, ho letto le tue dichiarazioni con cui chiedi scusa alla città per le tue dichiarazioni su Falcone (nelle intercettazioni di cui è stato oggetto un boss si sente la tua voce con cui dai del fango al magistrato ucciso dalla mafia), leggo che piangevi ma potevi pensarci prima. Chiedi scusa alla città per quel “fango” ripetuto più volte, l’hai detta a Palermo, in una città ferita ancora per quelle morti, in una città in cui la mafia c’è ancora. Dici di non essere mafioso e infatti chi ti accusa di essere mafioso sbaglia. Prendo a prestito le parole di Giovanni Falcone: Per lungo tempo si sono confuse la mafia con la mentalità mafiosa». Continua »
Partiranno oggi le manifestazioni della 389esima edizione del Festino di Santa Rosalia. Alle 19:00 sul pianoro della Cattedrale verrà avviato alla presenza del cardinale Paolo Romeo il cantiere del carro, visitabile al pubblico tutti i giorni. A seguire si svolgerà un concerto dei venticinque ragazzi dell’Orchestra e Coro giovanile di... Continua »
Alle 21:00 verrà proiettato al cinema De Seta (via P. Gili, 4; Cantieri culturali alla Zisa) La verità non è sempre rivoluzionaria di Giuliano La Franca. Introdurrà Franco Maresco. La Sicilia è la terra dove Francesco Rosi ha girato molti dei suoi capolavori. Ma è soprattutto lo scenario probabilmente più... Continua »
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