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domenica 14 dic
  • Seminari sui blog e il web 2.0

    Questa settimana terrò i soliti seminari per il corso di teoria e tecniche dei nuovi media di scienze della comunicazione a Palermo. Le date sono lunedì 6 dalle 12:00 alle 14:00 (aula D di via G. Pascoli), mercoledì 8 dalle 8:00 alle 10:00 (aula B, edificio 15, piano terra, viale delle Scienze) e venerdì 10 dalle 8:00 alle 10:00 (aula B, edificio 15, piano terra, viale delle Scienze). Parlerò di blog (si partirà da zero, quindi va bene per tutti) con qualche accenno al web 2.0.

    Magari a qualche lettore può interessare.

    Palermo
  • Vucciria, omaggio al mercato che muore

    Piazza Garraffello oggi
    (foto di Andrea Ardizzone)

    Avevo tre anni quando tutta la primavera del 1943 dovetti trascorrerla tra la casa natale e il rifugio antiaereo più vicino. Dove si poteva solo sperare e pregare che il sibilo degli spezzoni incendiari e delle “dirompenti” si spegnesse il più lontano possibile. E fu perciò inevitabile che, con l’unica certezza di quel traumatico passato, la mia idea di futuro nascesse con “connotati” sicuramente più incerti che per gli altri ragazzini che della guerra non sentirono gli scoppi e i lamenti dei feriti. Continua »

    Il meglio di, Palermo
  • Il Palermo calcio contro la fibrosi cistica

    Il Palermo calcio ha donato all’Associazione regionale siciliana per la lotta contro la fibrosi cistica due maglie da gioco autografate appartenenti al capitano Eugenio Corini e al centrocampista Giovanni Tedesco. È in corso fino a giovedì 10 novembre l’asta di beneficenza; per effettuare delle offerte si può chiamare il numero 333 2602807.

    È prevista un’altra iniziativa di raccolta di fondi: mercoledì 8 novembre al Teatro Savio di Palermo (via E. Di Blasi, 102/b) si terrà uno spettacolo con I Petrolini, I Tre e un Quarto, Gianni Nanfa, Antonio Pandolfo ed Ernesto Maria Ponte .

    È inoltre possibile donare 1 euro inviando un SMS da telefono mobile al 48588 oppure 2 euro chiamando da numero fisso Telecom il 48588.

    Palermo
  • Stasera “15 – Cardinale” al Teatro Orione

    Andrà in scena stasera alle 21:00 al Teatro Orione (via don Orione, 5) 15 – Cardinale, di Antonio Giordano. Gli attori sono Dino Spinella, Daniele Davì, Filippo Renda, Silvia Scuderi, Serena Manuguerra ed Evelina Raffaele Addamo. Si narra la storia del cardinale Rampolla, che stava per essere eletto papa alla morte di Leone II. Si oppose l’Austria con il veto, ma l’accesso a un documento segreto rivela particolari inaspettati. L’ingresso è libero.

    Lo spettacolo, già visto in Palcoscenico Palermo, ha vinto il premio Palcoscenico per la Storia 2005 e il Premio Internazionale Convivio a Giardini Naxos.

    Dino Spinella

    Palermo
  • I senzatetto lasciano la Cattedrale

    I senzatetto di Palermo del “Comitato di lotta per la casa – 12 luglio” hanno deciso di cessare l’occupazione della Cattedrale di Palermo che proseguiva dal 12 ottobre. La decisione è stata presa nel corso di un’assemblea cittadina tenutasi sul sagrato.

    I senzatetto sono pronti a nuove forme di protesta secondo l’esito di un incontro con il sindaco.

    Palermo
  • La “primavera” del Sud è un autunno

    La situazione di questi giorni a Napoli mi tiene in una certa inquietudine, mi ricorda per certi versi la Palermo di qualche anno fa e l’esercito di “Vespri siciliani” per le strade. Mi ha fatto riflettere una frase di Fausto Carioti, caporedattore a Roma per Libero, sulla “situazione Napoli” (il corsivo è mio):

    Le formule a effetto. Le sanno inventare tutti, ma bisogna ammettere che i sindaci di sinistra sono i più bravi. Qualche anno fa, ai tempi di Leoluca Orlando, andava di moda la “primavera palermitana”. Tutti i palermitani, all’improvviso, erano diventati nemici della mafia per il semplice fatto di essere andati alle urne a votare in massa per Orlando. Per poi tornare, con la stessa rapidità, inspiegabilmente omertosi, conniventi o collusi quando, con percentuali simili, decisero di votare per Forza Italia e per il centrodestra. Dopo, per un po’, si è parlato di “rinascimento partenopeo”, ovviamente con Antonio Bassolino nei panni di Leonardo da Vinci. Di norma, certe baggianate spuntano fuori dopo un periodo particolarmente difficile, per generare negli elettori l’illusione della svolta. La speranza è che stavolta ci vengano risparmiate. Intediamoci: i politici fanno il loro mestiere quando sparano simili cavolate. La vergogna sono i giornalisti e i sedicenti intellettuali che sgomitano per controfirmarle.

    Insomma, a volte per logiche di “putìa” politica il “popolo” viene etichettato come rinsavito o viceversa irredimibile. I giornalisti e gli intellettuali del Sud sbagliano quando vanno dietro a queste logiche, secondo me, mostrandosi asserviti e schiavi di becere risse dentro le urne e sui palchi dei teatrini della politica. La verità è che nel Sud spesso è ancora autunno: ci sbracciamo?

    Palermo
  • “A casa nostra”

    A casa nostra

    Rosalio e Radio Time invitano i primi 10 di voi che commenteranno questo post alla prima cinematografica di A casa nostra di Francesca Comencini che si terrà stasera alle 21:00 al cinema Gaudium (via D. Almeyda, 32). Ciascun biglietto consente due ingressi. Verranno presi in considerazione soltanto commenti che forniscano un indirizzo e-mail valido per ricontattarvi e richiedervi i nomi da inserire in una lista per l’accesso al cinema. Fate in fretta!

    Il film è stato presentato a CINEMA. Festa Internazionale di Roma. La storia è ambientata a Milano e riguarda il rapporto dei protagonisti con il denaro. Il cast è composto da Luca Argentero, Giuseppe Battiston, Elena Bellini, Paolo Bessegato, Teco Celio, Valeria Golino, Bebo Storti e Luca Zingaretti.

    Palermo
  • Cu nesci arrinesci

    Voi lo sapete che i siciliani sono emigranti: spinti dalla fame hanno girato il mondo, varcato i sette mari e attraversato continenti, hanno lasciato la loro terra, con enormi sacrifici persino riuscendo a spuntarla, a farsi avanti nelle difficili realtà di arrivo.

    Insomma, “cu nesci arrinesci” lo avremo sentito ripetere mille volte: chi esce dalla Sicilia, secondo il noto proverbio, può solo migliorare, dato che qui, nella nostra isola, solo arretratezza e stenti.

    Liberarsi dagli stereotipi veicolati dal senso comune è, come potete immaginare, però, molto difficile.

    Avete presente Massimo Troisi in “Ricomincio da tre” alle prese con il suo viaggio? Per chi lo osservava, in quanto meridionale, egli non poteva essere considerato come un semplice viaggiatore, doveva per forza scappare, doveva per forza partire per non tornare. Non poteva essere altrimenti, tanto che, a nulla valendo le sue proteste, non poté far altro che arrendersi alla pervasività e alla forza dello stereotipo che lo seguiva ovunque andasse: “si si, ha ragione lei, sono un emigrante”. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Selezioni per il “Politeama Festival”

    Sono aperte le selezioni per il Politeama Festival – 1° Trofeo Città di Palermo. La manifestazione musicale si terrà il 18 dicembre al Teatro Politeama ed è patrocinata dalle presidenza della Regione Siciliana e della Provincia di Palermo e dagli assessorati regionale e provinciale al turismo, sport e spettacolo. Presenteranno Salvo Melia e l’ex miss Italia Denny Mendez. Saranno ospiti Gatto Panceri, Ivana Spagna e Paolo Vallesi.

    La selezione è riservata a cantanti, cantautori e gruppi siciliani che possono inviare un brano edito o inedito in lingua italiana in cd e/o minidisc a: Novamedia S.r.l., via Libertà n. 80 – 90143 Palermo. Saranno selezionati i migliori quindici. Maggiori informazioni allo 091 7302996.

    Palermo
  • I morti camminano

    Non chiamiamola Halloween, per favore. Non voglio fare la purista della lingua italiana, ma questa volta ai “miricani” li abbiamo superati. Quando loro ancora non sapevano neanche di chiamarsi americani, noi già festeggiavamo la vigilia di Ognisanti in Italia e la celebrazione dei Morti a Palermo. Non so voi, ma io per la “festa dei morti” andavo in visibilio, forse più che per il Natale. A casa mia la tradizione era ed è tutt’oggi la seguente…l’1 mattina si cercano i regali. Sveglia prestissimo la prima delle due sorelle che si fosse svegliata prima aveva il compito di svegliare l’altra e poi, insieme nel lettone di mamma e papà per iniziare la ricerca. La notte prima si andava a letto presto perchè i “morti” dovevano nascondere i regali, “i morti camminano”, diceva mia madre. Queste parole non mi hanno mai spaventata, per quanto per natura fossi abbastanza impressionabile, con buona pace di chi dice che i bambini sono soggetti deboli che credono a tutto quello che sentono e se guardano un film di superman, poi, volano dalle finestre. Continua »

    Palermo
  • I morti

    Mio padre abita al civico 418 di via Cimitero dei Rotoli. Non pensava di morire, perciò non fece in tempo a comprarsi un loculo. Le zie e la nonna materna gli regalarono un posto, nella tomba di famiglia. Quando lui morì, loro non erano ancora morte.
    Ero al cimitero con Paola, l’altra volta, e non trovavo la casa nuova di mio padre. Mi sono arrabbiato. Ho urlato: “Dove sei? Perché ti nascondi?”. Ho sentito lo strattone di una mano invisibile. Dovevo andare di là. “Vado di là”, ho detto. Ho scoperto il domicilio funebre esatto, col nome e cognome sulla lapide, ma senza il campanello per suonare.
    Aspettavo i morti già la sera che precede il due di novembre. La consuetudine voleva che i trapassati lasciassero, col buio, un soldino luccicante d’oro – di solito una moneta da duecento lire – in qualche angolo nascosto. La notte prima mi sforzavo di non chiudere gli occhi per incontrare i defunti, che, nel tempo dell’infanzia, formavano una squadretta consunta, capitanata da una trisavola con i baffi da maresciallo. La mattina dopo si pregava. Sul comò c’erano le foto di chi non era più. Alla fine delle preghiere, partiva la caccia al tesoro. Drappelli di bambini scatenati scorrazzavano sulle mattonelle della casa delle zie, il due di novembre ormai era stato raggiunto. Continua »

    Ospiti
  • Purtroppamente (n.8)

    Io non lo so ma quando c’è l’ora legale io non mi sento tanto bene perché mi sento taliato. È come se mettessero un puntuniere davanti al portone del condomino e così Giovanni, il portiere, deve andare a buttare i sacchetti della munnizza dalle ore 18 alle ore 22 invece di farlo alle undici di mattina doppo avere passato il cannavazzo nella portineria. Mi sento con un carrubbo in macchina che quando c’è il rosso e io, automaticamente, passo mi dice: ma dove vai? Non lo vedi che c’è il rosso? Mi sento come se guardo la impolletta della luce e non posso dormire sino a quando non la vado a pagare invece di tappiarcela tanto se me la tagliano io esco il filo dal balcone del tinello e mi attacco e chi si è visto si è visto. Continua »

    Purtroppamente
  • Novembre

    Marcellino, il tuo novembre era raggiante, una gardenia che si apre al sole, il coraggio ricercato e ottenuto d’attuffàrsi in mare da uno scoglio di undici metri. Il mio novembre invece già allora era stanco, ossa fradice di pioggia che mal sopportano ‘stu minchia di tempo ccà.
    Sempre piove a novembre. Sempre.
    Chìsta era la risposta che ti davo ogni volta che tu mi domandavi: “Davidù, ti piace Novembre?”.
    Io lo so che era il tuo mese del cuore. La mia risposta era però -concedimelo questo- il modo più elegante per dirti che a mmìa novembre mi fa cacare. E tu, comunque, tu lo sapevi che a mmìa novembre ‘un mi calava giù, manco pì niente. Pioggia, maglioni, raffreddori. Ma come mi fa a piacere novembre?
    Ma tu, Marcellino, tu mi dicevi: “Nooo, è il carico di senso di novembre che ti fa scantàre, Davidù, ‘u fatto ca novembre ti impone riflessioni profonde e crudeli. E tu, chìsto, ‘un ‘u sopporti. Sì, gli altri mesi ostentano, ma a novembre si impara il mestiere della tessitura. E proprio perché l’estate è ancora chiara nella memoria, i corpi si coprono e quindi si impone allo sguardo la sottile arte del celare”.
    Accussì mi dicevi ed io, grevio: “Marcellino: riflessioni profonde e crudeli… mestiere della tessitura… sottile arte del celare… ma comu minchia parli?”.
    E tu Marcellino, tu mi sorridevi dai tuoi ventanni, ed in quel novembre millenovecentonovantaquattro sostavi zitto e solo nell’angolo più tenue di una Palermo umiliata dalla pioggia che minchia non finisce proprio cchiù ‘i piovere, diocristo. Continua »

    Palermo
  • Blatte

    Non è che se lo dice leconomist o il finanzial taim allora iè sacrosantissima verità.
    Questo pecchè la verità, a quanto arrisutta a mia, la dissero in trè pessone solamente contate sulla mano di un cristiano: Dio, suo Figghio e lo Spiritosanto. Gli altri, come nella fatte e inspecie il signor Blatte, si passano il tempo a babbiare e a fottere il prossimo tuo come l’altro fotte te stesso.
    Intanto i gionnali stranieri dicono che da quando pigghiarunu a mia le scuadre della Sicilia bedda si misero a vincere. Questa mi pare proprio una malapenzata. Come se io fussi iettaturi o come a dire che se u Milan si rimette a giocare, il cavagliere si trova i carrubbineri in casa.

    Ospiti
  • Armature mentali

    È più tardi del solito, la fame me l’assicura. Dalla finestra del mio ufficio lancio un ultimo sguardo ai tetti di Palermo avvolta in una luce autunnale abbagliante. Prendo la borsa e via. L’ascensore mi si chiude alle spalle, ne gusto la penombra. Scorro mentalmente i piani, cinque, tre, uno. Livello zero. Rumori. Duomo uscita linea gialla. Sono la Tea, Miki mi ha parlato di te. Dove l’hai raccattato questo qui? Estasi neoshamaniche. Capanna sudatoria dei Lakota. Che caldo che fa, sembra estate. Respiro attento, cerco l’ossigeno tra le polveri sottili. Mi avvio verso la fermata dell’autobus. Continua »

    Palermo
  • Halloween o Alloui’

    Vorrei spendere solo due parole sul dilagare di una nuova moda: la festa di Halloween.
    I bambini americani, la notte del 31 ottobre, vanno in giro per il quartiere a recitare questa filastrocca:
    Trick or treat?
    Give me something nice to eat
    give my friends something too
    or we’ll play a trick on you
    ”.
    Che tradotto suonerebbe grosso modo così:
    Scherzetto o dolcetto?
    Dammi qualcosa di dolce da mangiare,
    danne anche al mio amichetto
    o ti tiro uno scherzetto
    ”.
    Ora, voi riuscite a ricordare qualcosa di vagamente simile nella vostra infanzia?
    Si può sapere perché quest’urgenza di importare pure sta fissaria dall’America?
    Che poi nella più rosea delle ipotesi diventa la festa di ALLOUI’! Continua »

    Palermo
  • Quelli di Bensonhurst

    A molte leghe da Manhattan, dopo una crociera sulla linea M della metropolitana, dopo aver attraversato binari sopraelevati coperti di graffiti, un quartiere interamento cinese e uno animato solo da ebrei fondamentalisti, scendo alla fermata della diciottesima avenue e mi ritrovo a Bensonhurst, Brooklyn. Esco dalla stazione e vengo accolto da una sfuriata di clacson di poche auto bloccate in un mini ingorgo. La cosa mi suona familiare, e, d’altronde, è per questa ragione che mi trovo qui, per cercare quello che mi è familiare, ma che qui potrebbe essere un po’ diverso.

    Sono, per così dire, inviato da Rosalio a cercare i palermitani di New York, quelli veri, non quelli finti di Mulberry Street, nella cosiddetta Little Italy, che sono più americani del tacchino del giorno del Ringraziamento, è che non sanno più nemmeno parlare la nostra (sicula) lingua madre. Mi inoltro un po’ a caso per Bensonhurst, anche se tutto quello che c’è di importante si trova sulla strada principale, la diciottesima appunto. Vorrei entrare in molti posti, ma sono tutti strettamente riservati ai soci, mi incuriosice per esempio il club della Congrega di San Vito di Ciminna, o quello de I figli di Sciacca, mi chiedo se i soci debbano essere originari dei rispettivi paesi e quanti ve ne siano da queste parti.

    Mi tocca camminare un po’ per arrivare all’associazione più famosa da queste parti, la Society of Santa Rosalia, che organizza ogni settembre il Festino della Santuzza. Il carro attraversa un lungo pezzo della diciottesima e si ferma solo all’incrocio con la 53esima quando inizia la zona degli ebrei sefarditi. I siciliani accorrono da tutta New York per vedere il Festino, che loro chiamano semplicemente “the Feast”. Continua »

    Ospiti
  • Ma è tutto vero?

    Ieri sera mi chiedevo: “ma è tutto vero”?
    In 10 giorni abbiamo battuto a domicilio Eintracht Francoforte, Milan e Fiorentina. E in mezzo la vittoria contro il Messina nel derby.
    Adesso continuiamo ad essere primi in classifica, insieme all’Inter, con quattro punti di vantaggio sulla Roma. Sogno o son desto?
    No, non sogno, il Palermo è ormai una realtà del calcio italiano.
    E così fanno 10 vittorie in 12 partite, un ruolino straordinario. E dire che le due sconfitte sono arrivate contro Empoli ed Atalanta, non certo formazioni di prima fascia.
    Il Palermo è autorizzato a sognare. I perché sono diversi.
    Perché ha una grande squadra.
    Perché ha un grande allenatore.
    Perché ha uno stadio che come pochi possono rappresentare un’arma in più a favore.
    Perché non c’è la Juventus.
    Perché il Milan è già distante 14 punti.
    Perché la Roma non è continua.
    Perché l’Inter non vince da troppo tempo e ha una squadra mal costruita in sede di mercato.

    Ve ne viene in mente qualcun altro? Se sì vi prego di dirmelo.

    P.s.: vogliamo spendere due parole sull’articolo del Financial Times? No. Mi viene in mente solo questa frase: caro giornalino inglese, le tue parole scivolano sui binari della mia indifferenza. Sbaglio?

    Palermo
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