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venerdì 26 apr
  • La Sicilia e Palermo su Italia.it

    Sito www.italia.it

    Sbirciate anche voi le nuove pagine legate alla Sicilia e a Palermo sul portalone turistico dell’Italia lanciato ieri e costato (immeritatamente) 45 milioni di euro (!).

    Palermo «è una città di grande fascino, splendente sotto il sole del meridione, vivace, a tratti caotica, che si affaccia luminosa sul mare Tirreno, protetta dall’aspro monte Pellegrino e, intorno, dalla lussureggiante Conca d’oro, valle di aranceti che colorano la terra».

    AGGIORNAMENTO: la petizione Not it my name sul blog dell’Aiap.

    Palermo, Sicilia
  • 46 commenti a “La Sicilia e Palermo su Italia.it”

    1. 45 milioni di euro? dimmi che stai scherzando, ti prego

    2. e poi………….neanche funziona bene….tra l’altro 🙁

    3. QUALCUNO DICA LORO CHE LA CONCA D’ORO CON I SUO ARANCETI E MANDERINETI è STATA DEVASTATA DALLO SCEMPIO EDILIZIO 🙁 . arristaru fiermi a 100 anni fa.

    4. […] Post sull’argomento: Fratelli d’Itali, Dimensioni blog, Sbloob. Sergio Maistrello, Walking Class, Rosalio. […]

    5. ….Aranceti? Eh no, non ci sono più gli aranceti di una volta!…
      Nessuno se n’è accorto?

    6. lussureggiante conca d’oro???
      hanno dimenticato di nominare kemonia e papireto, maestosi fiumi che la attraversano…

    7. A me piace la mappa cn scritto “posizione attuale”…fazzi ca spostano a città…

    8. Purtroppo non scherzo, Claudio. Il solo terribile logo è costato 100 mila euro. 🙁

    9. come si fa a spendere così male tanti soldi?

    10. ajeje brazo….prova a chiedere al sindaco cammarata….sono certa saprà rispondere.

    11. tony, dove hai preso la notizia del costo?

    12. la zucchina marcia 100mila euro?

      niente volgarità, giusto?

    13. Claudio è cosa nota e documentata. Il 16 marzo 2004 quei fondi sono stati stanziati dal comitato dei ministri per la Società dell’Informazione.

    14. perchè non ti proponevi di farlo tu per 100 mila della vecchie lire.

    15. ma come? clicco su eventi nella regione e la pagina è bianca…non gli sono bastati 45 milioni di euro per fare una paginetta con un elenco?!
      P.s. Invece il sito della provincia è costato 76 milioni di euro, a me sembrano UN Pò troppi!

    16. mi correggo 76 mila euro…sempre troppi sono!

    17. Credo che 100 mila lire siano un buon prezzo per una seduta dallo psicologo. 😉

    18. se italia(si,italia no,la terra dei kaki).it vale 5OO bilioni allora il mio sito (fatto da me, scansioni incluse; che non aggiorno + pikki m’abbuttò), http://www.dsquare.altervista.org
      VALE 1OOO TRIMILIONI DI TRILIARDI

    19. A parte la devastazione edilizia che ha rarefatto gli aranceti, è risaputo da tutti (fonte mio zio Totuccio, coltivatore diretto) che da qualche anno negli orti di tutto il circondario c’è poco di lussureggiante. [Ex fonte: av’annu, mancu i tinnirumi aggigghiaru!…]

    20. MA è VERO CHE SU ITALIASIITALIANOLATERRADEIKAKI.IT PROPONGONO PURE TOUR CON I BATEAUX MOUCHES LUNGO IL PAPIRETO E LA KEMONIA??

    21. KE BELLO KE BELLO GIà M’IMMAGINO UN TURISTA DI CASALPUSTERLENGO CHE ORDINA ON LINE UN TOUR CON IL BATEAU MOUCHE LUNGO IL KEMONIA TUTTO CIRCINDATO DA ARANCETI

    22. “CIRCINDATO” = circondato. sorry 🙂

    23. ora, stendendo un velo pietoso sui milioni di euro per il portale (anche se io ho l’impressione che non si tratti solo di cifra per la parte web, ma che comprende anche tutta la parte strutturale e pratica – e mi parino u stissu assai)… mi chiedevo: fabrizio, ma u to sito a chi sieirbe? perchè non l’ho capito.

    24. il logo dell’orecchio verde, é costato più di 50.00 euro?
      A parte lo spreco per tale povertà di resa finale. non leggo il nesso fra orecchio e penisola, e direi, ma l’italia non avrebbe anche le isole?
      Se noi isole nnn ci siamo allora siamo stati autonomi, visto che non siamo rappresentati in una rappresentazione dell’Italia. Approfittiamone, direi, e defiliamoci.

    25. Per i commenti dei professionisti, vi rimando a questo link (e non è spam..) http://sdz.aiap.it/notizie/7311 e a quelli connessi… è lo “zine” tipo “rosalio” dell’AIAP, associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva … e magari firmate pure la petizione.

      Da grafico… mi limito ad un NO Comment…
      Ciao

    26. mi chiedevo: fabrizio, ma u to sito a chi sieirbe? perchè non l’ho capito.
      ^ ma ki voui ri mia?? il sito l’ho fatto per i cavoli miei per condividerlo con una gruppo di appassionati di foto (scanmasters giapponesi, finlandesi, brasiliani, canadesi, olandesi, australiani) senza farlo sapere mai a nessuno, pur essendo on line da 4 anni). ad oni modo, ho + conoscenze io di tags e fogli di stile rispetto a chi ha messo in piedi quella fitinzia costata un botto di milioni

    27. il mio sito è concepito solo per un ristretto numero di scanmasters del giappone=takayu, finlandia=finn, brasile=guga e wesley, canada=vicky b e annie, olanda=marit, australia=rosie, francia=mariemaud, portogallo=zyana, argentina=silvana e pochi altri). QUNIDI PRIMA DI SCRIVERE A “KI SIERBIE”, INFORMATI!!!

    28. ma perché la campagna cool custò picca?
      C’è qualche raggionieri che può fare la proporzione?
      Ma del resto quando il committente è un ente pubblico è giusto fargliela pagare.
      No?

    29. Totò, una cosa è “cagare” (scusate il francesismo) l’idea di un fondo rosso e scriverci su una rassegna stampa (scegliendo accuratamente le frasi che ti priano…) una cosa è pensare ad un’identita… anzi ad una Total Identity… come viene chiamata… (e questo dovrebbero capirlo anche quelli che pensano che un logo… infondo “lo fai in 5 minuti”…) In teoria un logo e con esso tutto il coordinato, dovrebbe costare sicuramente più di una campagna… perchè (e qui sta la schifezza del logo proposto) d’ora in poi tu ti identifichi con “quel” logo… sei quel logo… (vi sentite un po’ baccello verde?)… Quindi trattandosi anche di un cliente istituzionale (e quindi “mungibile”)… il compenso potrebbe anche starci, ma il livello qualitativo sicuramente NO!

    30. bah…meno male che è sabato e posso ubriacarmi per come si deve…i 45 milioni di euro mi sembrano la minore spesa…ma che diavolo rilanciano dopo lo spettacolo pietoso di questi giorni: idealisti cretini ed irresponsabili, prime donne, vecchie volpi in cattivissima fede (over 90), chi dice poi che le elezioni ancora non sono state vinte e si deve aspettare ancora la verifica delle schede, il governo che cade, anzi no o forse si…ma facciamo elezioni anticipate, ma non facciomole. Ma quale immagine dovremmo rilanciare? Come ha detto qualcuno ci vorrebbe un esercito di insegnanti motivati per cambiare in tre o quattro generazioni almeno la homepage del paese…mi chiedo quanto costerebbe. Ma magari è meglio non chiederselo altrimenti penso a tutti i miei cari amici ed amiche condannati al girone SISSIS fino a perdere ogni volontà ed amore per l’insegnamento. Buon fine settimana a tutti.

    31. UPP torto no ne hai È impossibile quantificare il lavoro che occorre per un logotipo e il lavoro che occorre per un adv. Infatti vorrei capire su che base uno vale x e l’altro vale y

    32. Tony
      mi é stato riferito che la società alla quale é stata commissionata l’opera é americana,ma non so come si chiama,
      e tu,la conosci?

    33. «L’art. 12 della legge 80/2005 ha assegnato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie la realizzazione e la gestione dell’iniziativa, sviluppata con il supporto operativo di Innovazione Italia S.p.A. e dal raggruppamento temporaneo di imprese selezionato per la fornitura, composto da IBM Italia S.P.A, ITS S.p.A e Tiscover AG».

    34. Si chiama Landor, ma ha anche sede a Milano…

    35. Rispondendo a Totò… diciamo che le tariffe… per i clienti comuni mortali… sono più o meno delineate nel tariffario appunto dell’AIAP… http://www.aiap.it comunque ribadisco che non si va a tempo… non è che siamo dei commercialisti, degli idraulici o degli avvocati (nessuna offesa per le categorie sopracitate) ma vanno per importanza: se il logo è il primo tassello per montare sù tutta l’identità… mi dovrà… per “dignità”… costare di più della campagna su cui sarà applicato… perchè, sì la realizzazione in certi casi potrebbe anche essere veloce, ma ci si dovrebbe arrivare dopo un lungo processo di ricerca, analisi, e “design” inteso all’anglosassone… come “processo creativo” dall’identificazione dei valori alla “semplice” redazione del “manuale d’utilizzo”… che ne regola tutte le situazioni in cui può essere applicato…

    36. Il commento non era tanto sulle tariffe, che sono cmq esagerate, ma sul fatto che nella sintesi del logo italiano manchino le isole.
      Forse é una dichiarazione di autonomia delle isole dall’Italia, totale, ribadisco. Quindi se non siamo rappresentati come Italia, forse non siamo italiani, ben venga, allora.
      C’ è questo precedente, ora qualcuno ce lo metta per iscritto, che non siamo italiani, e stiamo a posto.

    37. Uma, scusa, stavo rispondendo a Totò… il fatto che quello debba rappresentare uno stivale… per quanto mi riguarda è tutto da dimostrare: oltre le isole mancherebbero… il NordOvest e la Calabria… W l’italia… e Santa “Rosolia”… ciao!

    38. Italia.it un Sito con uno Strano Rapporto Prezzo-Qualità

      Italia.it è il portale istituzionale(tradotto: pagato da noi) del turismo italiano. Cosa vi aspettereste da un sito costato 45 milioni di euro a cui si sta lavorando da alcuni anni. Probabilmente il meglio per l’interattività, realtà virtua…

    39. realtà virtuale… senza dubbio si tratta di realtà virtuale… ora mi sveglio e mi rendo conto che c’è scritto 45 mila e non 45 milioni…

    40. allora: il portale è costato “solo” 8 milioni… il resto se lo sono mangiati tra studi di fattibilità e ricerche di dati..

      “Un importo pari a € 25.000.000 è destinato a cofinanziare progetti, da definire e condurre con le Regioni e con le amministrazioni locali, finalizzati a produrre, adattare, tradurre e aggiornare contenuti digitali di interesse turistico per la promozione del territorio e delle sue iniziative attraverso il portale. E’ in fase di preparazione il bando di gara per selezionare i progetti delle amministrazioni che verranno finanziati Il budget di € 20.000.000 è stato in parte impiegato per lo studio di fattibilità, compreso un benchmark internazionale e la preparazione della gara d’appalto; 8 milioni più IVA sono, come detto, destinati alla progettazione, realizzazione e gestione operativa del Portale Italia.it, con acquisizione di un primo set di contenuti, pubblicazione degli stessi in 8 lingue, connettività, gestione tecnica, assistenza e manutenzione del sistema per 2 anni. E previsto inoltre un piano di promozione internazionale per il lancio del portale oltre alla gestione del progetto e dei rapporti con tutti gli operatori pubblici e privati. Una parte del budget, infine, è ancora disponibile per gli sviluppi del progetto.”

      cfr: http://www.marketinginformatico.com/www_italia_it.php

    41. Si vede che é amewricana, non conoscono né storia, né geografia.

    42. beh, upp che il logo debba costare più della campagna stampa o tv non direi. Se per una campagna stampa chiamo lachapelle, vado a scattare a tokio e pianifico in tutta italia…idem se per il tv chiamo spike lee, vado a girare alle fiji e ci metto un mese postproduzione…concorderai con me che non costerebbe proprio due lire

    43. Diccillo Totò!
      P.S. Ciao

    44. ciao tatò
      salutami casteldaccia e i cucciddati di paciollo

    45. totodamilano naturalmente come costo per le campagne pubblicitaria intendevo al netto di “personalità” o effetti speciali alla Lucas…. intendevo come spese per la parte creativa, non produttiva…
      … in riferimento alla campagna “Palermo cool”… non mi pare ci siano state grandi spese produttive… costo produttivo eguagliava lo 0 e di testimonials ammenochè lo sfondo della campagna era il Gabbibbo preso da vicino… no ne ho visti… una semplice rassegna stampa… Ciaoooo!

    46. Italia.it, il nuovo fallimentare portale turistico italiano da 45 milioni
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      Internet fa paura. E più di tutti fa paura a chi ha vissuto in prestito il tempo che gli era stato concesso. Quello che ha appunto fatto l’ “Italia”, basando tutto sull’apartheid politico e culturale di circa metà della sua popolazione. Isolandola dal mondo e ottenendo dai propri padroni mano libera nel genocidio culturale che ha scientificamente attuato negli ultimi 146 anni.

      Ma il mondo continua a girare, la storia non finisce e le frontiere continuano ad aprirsi e poi a richiudersi in forme sempre nuove. Ed ecco che arriva la rete: accessibile, istantanea, rivoluzionaria. Scavalca ogni muro e propaganda un nuovo ordine mondiale che molti ancora guardano con sospetto.

      Nessuno è ancora capace di dire con sicurezza cosa sarà questo nuovo ordine mondiale, quali le opportunità e quali le minacce (sempre a seconda dei punti di vista), ma è già interessante come coloro che hanno di più da perdere da un qualche cambiamento cerchino puerilmente di trasportare i loro miserabili trucchi sul nuovo media ottenendo risultati da circo delle atrocità.

      E’ questo il caso del nuovo portale turistico ufficiale italiano, http://www.italia.it/ , maldestro ed arrogante (oltre che ignorante) tentativo di intercettare il flusso di turisti che invece di farsi propinare il solito televisore pieno di mattoni, questa volta nella forma di un volo Alitalia diretto verso la malsana aria meneghina, decidono di saltare su un volo low cost ed arrivare direttamente sulle spiagge siciliane.

      Vediamo dunque di iniziare questo tour virtuale d’Italia attraverso le pagine del portale.

      Collegandosi alla pagina principale veniamo accolti da una serie di immagini volte a fotografare i mille volti della nostra amata patria: scatti da tutta la penisola, isole comprese, senza didascalia nel caso in cui qualcuno volesse capire da dove viene il suggestivo mulino a vento messo lì a competere con quelli olandesi.

      Ora immaginiamo di non essere mai stati in Italia e di non saperne poi tanto. Cerchiamo di capire cosa c’è da vedere attraverso le informazioni del sito. Sulla prima pagina (28/02/2007) notiamo articoli sulla neve (nord Italia), sulla moda (Milano), sulle ville della provincia di Vicenza (?), su un teatro di Perugia (centro Italia), e sul Barocco. Ecco: qui si va a sud. Si, ma dopo aver messo sugli scudi la capitale. Passiamo ad altro.

      In alto, alla voce “Visita l’Italia” solo qualche numero riguardo le regioni, poi si passa alla storia d’Italia, e le chicche sono imperdibili. Alle voci “Italia preistorica” e “popoli italici” ci è dato il privilegio di avere notizie sulla Valcamonica, sui Villanoviani, sugli Etruschi. Per il resto non si sa cosa sia la civiltà di Castelluccio, cosa siano i Siculi o i Sicani o addirittura cosa sia la Magna Grecia, tranne una generica allusione parlando degli Etruschi. Quindi si passa direttamente a Roma. Siracusa, Crotone o Taranto non sono esistite.

      Saltiamo qualche secolo, ed arriviamo al medioevo: secondo le baggianate del portale delle fandonie “gli Arabi si stabilirono in Sicilia, divenuta base per le incursioni nel Mediterraneo dei pirati saraceni, per secoli autentico flagello delle popolazioni rivierasche che ne venivano colpite”: poteva essere altrimenti? Lo splendore della Sicilia araba, da cui nacque la letteratura siciliana e poi quella italiana, centro del sapere di allora, trasformato in disgrazia per tutta l’umanità.

      Ma veniamo all’anno mille: qui si dovrà pur parlare dell’impero normanno… No: non sono riuscito a trovare menzionato Federico II, ma in compenso ci sono tutti i comuni del nord Italia, motivo di una arretratezza culturale che è arrivata sino ai nostri giorni. Basta, non me la sento di arrivare sino al risorgimento.

      Passiamo a “Cosa fare” dal menù in alto: possiamo scegliere tra Arte e Cultura (unica citazione per il sud Castel del Monte a Bari) Enogastronomia (di nuovo la Puglia con le orecchiette) salute e Benessere (Isola d’Ischia), Religione e Spiritualità (nessuna citazione), Sport e Tempo Libero, dove la Sicilia viene menzionata praticamente solo per un giretto in Mountain Bike sull’Etna.

      Alla voce “Itinerari” finalmente una inconfondibile immagine della Sicilia: una fila di vecchietti con la coppola. Ma chissà cosa vorrà mai suggerire questa bella immagine… lasciamo perdere. E va bene qualche itinerario c’è, forse siamo stati precipitosi. Ma andando agli eventi torniamo a sprofondare: a parte Eurochocolate di Modica non c’è niente. Santa Rosalia e Sant’Agata non sono neanche citate.

      Forse perché le città di Catania e Palermo sono amministrate dalla destra? E sì perché facendo un rapido calcolo sembra che date, luoghi, eventi siano selezionati anche in base al colore politico. Incredibile: abbiamo anche il portale turistico politicizzato.

      Ma ecco che arriviamo al gran finale: cliccate pure su “Organizza il tuo viaggio”, ed ecco che la farsa si rivela ai nostri occhi in tutta la sua indecenza. Una freccetta cerca di suggerire al futuro turista l’aeroporto di Malpensa, ultimo disperato tentativo di salvare capra e cavoli (Alitalia + Hub) con possibile alternativa su Roma. Questi, secondo il portale di tutti noi italiani, sarebbero gli unici modi per arrivare in Italia per via aerea.

      Non c’è che dire, sono alla frutta. Sarà anche per questo che sui giornali nazionali sono spuntati dei suggestivi articoli nei quali sembra si accusi la Regione Siciliana di sabotaggio perché sta per varare un suo portale turistico ulteriormente potenziato. Non dovrebbero forse i siciliani accontentarsi “di alcune pagine informative” su italia.it ed abbandonare il loro sito da 25 milioni di contatti al mese per il bene della nazione?

      E già. Il crocevia della civiltà, la culla dei popoli, il 60% dei beni culturali italiani dovrebbe accontentarsi di essere definita “base per le incursioni nel Mediterraneo dei pirati saraceni”. E che diamine.
      ——-
      Per la Sicilia, solo peramore della Sicilia

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