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giovedì 25 apr
  • Un antidoto a Sala delle Lapidi

    Il mio partito non parteciperà alle prossime amministrative comunali anche se non è escluso che si presenti subito dopo. Mi riferisco al partito della dichiarazione di dissesto che, seppur di tutta evidenza, è stata tuttavia tenuta a debita distanza in questi mesi di campagna elettorale, come ospite sgradito, sia dai partiti che dall’attuale commissario.

    Alla luce di questo dato di fatto, l’imponente competizione in corso, con largo uso di risorse di cui andrebbe spiegata la provenienza, mi pare priva di senso perché rischia di risultare alla fine solo una fuga in avanti e di certo non mi appassiona partecipare all’elezione di un re di maggio. C’è un buco di 600 milioni di euro, puntualmente descritto da Giuseppe Oddo su Il Sole 24 Ore, creato da Cammarata, Galioto & C., spalleggiati dai loro protettori romani, Schifani in primis, che non è chiaro se e come si pensi di affrontare e coprire. «Non un solo precario in più!» grida qualche candidato alla poltrona di sindaco: ci mancherebbe altro! Il problema però non è già aumentarli, ma semmai diminuirli drasticamente e nessuno dei principali contendenti ha detto questo chiaramente e onestamente.

    Il dissesto finanziario, come una medicina dolorosa, ma necessaria, comporterebbe una salutare incandidabilità per dieci anni alle cariche pubbliche dei responsabili politici di questo fallimento mentre renderebbe finalmente chiaro, a suon di tasse ripartite tra tutti i cittadini, che l’esercizio del voto non è un gioco a costo zero, ma può costare anche molto se la qualità del consenso è troppo scarsa, così come lo è stata da noi per troppi anni.

    Occorre cambiare il paradigma della nostra vita democratica per abbandonare definitivamente quella sua caricatura dannosa e costosa cui ci siamo abituati, «quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia» cantava Gaber, con un modo diverso di vivere la partecipazione alla vita pubblica. Occorre inoculare, per il tempo che sarà, a Sala delle Lapidi un efficace antidoto contro la degenerazione e la corruzione del potere democratico, un presidio di cittadini che denuncino dall’interno il malaffare e la corruzione, che facciano uscire le carte perché tutti sappiano e, viceversa, che vi introducano buone idee e pratiche dettate dal buon senso, dalla ricerca della qualità della vita urbana e non dallo scambio affaristico. Occorre perciò un voto utile che non è detto sia quello del vincente di turno.

    Ovviamente, in questa indicazione per un voto utile che mi accingo a fare, rivolto specialmente a chi, non avendolo venduto o promesso per i più diversi motivi, sarebbe invece propenso a non esercitarlo affatto, come estrema protesta, prescindo totalmente dalle parole, dalle enunciazioni, dalle promesse ecc. per far leva solo sui fatti e i comportamenti coerenti.

    Il voto utile oggi, secondo la mia opinione, è quello che serve a mandare in consiglio comunale, in mezzo ai candidati dei partiti, qualche candidato del Movimento 5 Stelle. Ecco spiegato perché:

    1. Innanzitutto non è un Movimento nato sotto elezioni, ma agisce fattivamente sul territorio persino con una sua Pluriversità intesa come luogo in cui ci si scambia gratuitamente il sapere.
    2. Intende la politica come un servizio disinteressato: non si fa a gara per assumere ruoli per ambizione personale e, comunque, per un massimo di due mandati.
    3. Non ci sono nomenclature, segreterie, funzionari di partito ecc.: ogni testa vale un voto e si decide a maggioranza attraverso la rete dove si dibatte, si propone e ci si informa.
    4. Gli oltre 130 amministratori già eletti in tutta Italia hanno rinunciato ai rimborsi elettorali e si sono autoridotto l’emolumento.
    5. Fanno la campagna elettorale autotassandosi, con poche migliaia di euro, senza imbrattare la città di manifesti abusivi e volantini, anzi pulendo le sconcezze degli altri!
    6. Vi sono solo candidati incensurati con tanto di casellario esposto in rete e non sono iscritti ad alcun partito.
    7. Firmano dimissioni in bianco, sottoponendosi, ogni sei mesi, alla conferma dei propri elettori sulla base del consuntivo di quanto hanno fatto in consiglio.
    8. Sono preparati più della media e propositivi su questioni chiave della qualità della vita urbana sintetizzati nel loro programma.
    9. Vogliono abbattere drasticamente il costo della politica visto che la politica si identifica ormai solo con i soldi.
    10. Sono contro la mafia con i fatti, promuovendo all’ARS norme per la responsabilità civile dei collusi e, coerentemente, oggi pretendono che la Regione si costituisca parte civile contro Lombardo.
    Palermo
  • 21 commenti a “Un antidoto a Sala delle Lapidi”

    1. E se oltre ad i responsabili del dissesto citati, lo facessimo pagare anche e solo a chi li ha votati e si apprestano a rivotarli?

    2. Stavo proprio per controbattere alla sua affermazione:

      “Il problema però non è già aumentarli, ma semmai diminuirli drasticamente e nessuno dei principali contendenti ha detto questo chiaramente e onestamente”

      sottolineando che Nuti di M5S e’ stato l’unico a insistere sulla necessita’ di diminuire drasticamente i costi per il personale che assorbono quasi l’85% del bilancio.

      Accolgo la sua indicazione per un VOTO UTILE.

    3. …ed è per tutti i motivi di cui sopra, che non vinceranno…

    4. ma infatti il dott. didonna non ha detto che devono vincere:

      “Occorre inoculare, per il tempo che sarà, a Sala delle Lapidi un efficace antidoto contro la degenerazione e la corruzione del potere democratico, un presidio di cittadini che denuncino dall’interno il malaffare e la corruzione…”

    5. Se l’operazione dissesto dovessevessere mirata solo ad inviare qualcuno del movimento qualunquista che si ispira al profeta Grillo, mi parrrebbe ben poca cosa. Piuttosto se servisse, al di là del facile giacobinismo, a rigenerare il ceto politico, allora si che sarebbe una grande operazione politica

    6. In base a quale considerazione su quanto esposto nell’articolo Lei ritiene che i ragazzi del M5S sono dei qualunquisti?

    7. Pasquale, la dichiarazione di dissesto manderebbe tutti a casa e i consiglieri responsabili diventerebbero incandidabili per 10 anni.
      Il ceto politico si rinnova con i fatti e mi sembra di aver citato solo questi e neanche tutti.

    8. credo che questo sia uno dei migliori post di Didonna.
      Didonna spesso esposto a critiche anche
      feroci,qui riesce a trarre le conclusioni logiche sull’attuale situazione della politica italiana a dir poco drammatica che assiste allo stillicidio di suicidi che toccano lavoratori ed imprenditori,
      ma mai amministratori e politici ladri conclamati
      dalle risultanze della corte dei conti.
      A Palermo l’amministrazione e` sull’orlo del fallimento.e con un paese aggredito dalla speculazione internazionale ed in grande difficolta` a reperire risorse finanziarie per gli esondati,chi offrira` l’ombrello di salvataggio al disastrato Comune degli orlando e dei cammarata?

    9. Dopo l’uscita sulla mafia del loro guru buffone Grillo (ma c’è anche un’inconsistenza di fondo) mi auguro che non raggiungano il 5%. Io ho firmato per Chiediamo i danni a Cosa nostra e non c’entro nulla con M5S…mi sa che questa attribuzione a loro dell’iniziativa si poteva evitare Donato.

    10. Tony, non tutti coloro (più di 18.000) che hanno a suo tempo firmato la petizione fanno ovviamente parte del M5S, ma sicuramente l’idea, il testo della petizione e le faccedei ragazzi che hanno raccolto l’impegno dei politici all’ARS erano di attivisti del M5S, oggi candidati.
      http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoll.shtml?2008/12/C_35_video_8401_GroupVideo_filevideo.wmv
      Nel video puoi riconoscere Ricardo Nuti e altri candidati: le bandiere e i distintivi non c’erano perchè la lotta alla mafia deve essere senza bandiere.
      Il “buffone” a Grillo te lo potevi invece risparmiare, proprio tu che hai sostenuto con il tuo voto un governo di nani e ballerine 🙂

    11. “La mafia ha tutto l’interesse a mantenere in vita le sue
      vittime. Le sfrutta, le umilia, le spreme, ma le uccide
      solo se è necessario per ribadire il suo dominio nel
      territorio. Senza vittime, senza pizzo e senza
      corruzione come farebbe infatti a prosperare? La
      finanza internazionale non si fa di questi problemi. Le
      sue vittime, gli Stati, possono deperire e morire. Gli
      imprenditori possono suicidarsi come in Grecia e in
      Italia. Spolpato uno Stato, si spostano nel successivo”

      dov’e’ lo scandalo di questa dichiarazione provocatoria?

    12. Sono d’accordo con Didonna: “Il Guru Buffone” detto da te che in questo sito dovresti fare il mediatore/moderatore, mi pare un pò forte…

    13. Ground.. non c’è nessuno scandalo in questa dichiarazione, specie se si pensa al costante impegno di Grillo contro la mafia. Il racket è stato usato come metro di paragone per enfatizzare la spietatezza del sistema della finanza.
      Una frase forte, molto forte, che dovrebbe portare a riflettere, ma (era facile prevederlo), è stata strumentalizzata da chi non si indignò del signor “Mangano è un eroe”.

    14. Donato: Tony non si é limitato a dare del “Buffone” a Grillo, che comunque non é un candidato, ma dalle sue pagine Twitter e Facebook ha apostrofato con un VAFFANCULO (democraticissimo) tutti quelli che sceglieranno il movimento 5 stelle.A Cuffaro, Dell’Utri, Mangano, Andreotti e Lombardo, tutti uomini di destra e mafiosi, nessun accenno…sigh…

    15. Teniamo presente che il M5S non gode di simpatia in ambito giornalistico avendo promosso una raccolta firme per abolire l’ordine dei giornalisti e per aver chiesto il taglio del finanziamento pubblico all’editoria: nessun tacchino, comprensibilmente, ha mai chiesto di anticipare il Natale…

    16. Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
      Ci sono peccati veniali e peccati mortali.
      Un bravo giornalista deve saper valutare
      il livello di gravita`di chi ha peccato.
      Un bravo giornalista deve stare attento,molto,a quello che scrive sopratutto in rete.
      La rete non dimentica.
      Tutti possiamo commettere errori,
      ma acquisiamo credito se abbiamo
      la capacita` di dire:
      in quella cosa ho sbagliato.
      Aspettiamo i Mea Culpa

    17. 😀
      Signor Didonna è per questo motivo che viene difficile credere che i buoni propositi del M5S andranno lontano…
      I Tacchini dal “Sistema attuale” ci appozzano chi più e chi meno ovviamente…

    18. io sono un po’ confuso…
      Al governo nazionale, le destre portano l’Italia prossima alla bancarotta e lo spread a 700 punti e si dice che ha fallito la politica. Al governo locale, le destre portano il Comune sull’orlo della bancarotta e si invita al voto per i 5 stelle…
      Siamo in democrazia? L’alternanza è l’evidente necessità. Le destre italiane hanno fallito, e così quelle palermitane. E’, evidentemente, l’ora che chi ha governato bene negli anni ’90, il centrosinistra con i governi nazionali ed i suoi sindaci, torni ad occuparsi dell’Italia e di Palermo.

    19. sig. tulumello ma di che alternativa parla? Lei ritiene veramente che il centro sinistra sia l’alternativa al centro destra? E il centro sinistra palermitano e siciliano ha idea da chi e’ composto? Vuole i nomi di chi ha portato alla rovina la sinistra siciliana? penso che gia’ li conosca…

    20. Tulumello
      ma di quali sindaci parla?
      Di quelli che hanno regalato gli LSU al Comune
      ed hanno iniziato una stagione di sciagure,
      tutt’ora aperte,su Palermo?

    21. Dici è Rosalio che fa il moderatore, non io.
      Mi sa che dovrei farli più spesso gli auguri. 😉

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