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venerdì 26 apr
  • Orenove – Tanto per cominciare

    A quest’ora io sono già sveglio da più di due ore. Sono le più impegnative perché la lancetta dei minuti fa due giri completi che sono come due giri del mondo. È un metronomo da vecchi, lo so. Quelli che fanno le stesse cose alla stessa ora. Ma l’importante è non pensare sempre le stesse cose. Lasciarsi riempire dall’inizio della giornata è come guardare una valle dal crinale di una montagna: è tutta lì davanti, nel bene e nel male e il tuo sguardo gira come un radar per indovinarne i profili. La mente è ancora sgombra, protetta dalla bambagia del dormiveglia che attutisce la pressione dei pensieri questuanti relativizzandoli con le scorie della giornata precedente.
    Pensieri intimi, risvegli sensuali, desideri confusi, voci da lontano che sanno la via del cuore o lo trafiggono come un vecchio Cupido. Diego è già operativo e mi porta la bottiglia di plastica perché vuole giocare. Io gli sorrido e lo caccio perché devo azzannarmi il cervello con le prime notizie. Lui mi guarda come a dirmi: e che palle. E se ne va caracollando verso la postazione dalla quale riesce a non perdermi di vista, pronto a tempi finalmente migliori. Diego è un compagno paziente e irrequieto, un ossimoro a quattro zampe che mi conosce molto bene e mi tiene lo stesso. La sua presenza è un viatico sentimentale energico e pulito. Affetto puro senza se e senza ma.
    Tanto a cercare (spesso con successo) di cambiarmi l’umore arrivano le notizie che mi scalano come la paziente controffensiva di un esercito di formiche fameliche. E ogni mattina ne scelgo una che mi induce a riflessioni. Sono quelle che accompagnano il rito delle abluzioni quando lo specchio mi restituisce un’immagine perplessa. Prima o poi faro un selfie dei movimenti del mattino davanti allo specchio. Dimmi come ti guardi al mattino e saprò di te. E stamattina ho deciso che tutti questi pensieri non devono finire nel cesso con la prima pisciata. Così ho pensato che ogni mattina Orenove condividerà con voi il pensiero che ho scelto,nel bene e nel male, come treno della giornata. In carrozza, signori.

    Orenove
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