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martedì 19 mar
  • Tgs non chiude i battenti ma…

    Tgs non chiude i battenti, le telecamere non si spegneranno e i Tg andranno in onda come sempre allo stesso orario.
    Ai nostri spettatori non sembrerà sia successo nulla. Ed è così che vuole chi ne sta a capo: silenzio, come se nulla fosse successo.
    Ma non è così che vanno le cose, perché da ieri dietro le telecamere non ci sarà più nessuno, non ci saranno più cameraman né registi a gestire le macchine, né collaboratori a realizzare servizi, le notizie saranno scritte tutte dalla stessa mano.
    Da ieri 15 tecnici di Tgs, tutti i tecnici di Tgs, sono in cassa integrazione dimezzata, garantiranno la loro presenza per gestire la regia del Tg e dei programmi principali. Noi collaboratori, a casa.
    Un epilogo paventato, ma che da mesi speravamo potesse arrivare il più tardi possibile. Siamo vittime anche noi delle crisi.
    Una crisi di valori, non economica, perché i numeri parlano chiaro: Tgs ancora, nonostante tutto, è tra le prime reti regionali. Ma ci hanno detto che «è un momento difficile» e che «tutti stiamo facendo dei sacrifici», poi poco importa se chi ce l’ha detto non è un giornalista ed è ancora seduto alla sua scrivania e 15 famiglie da oggi non sapranno come arrivare a fine mese.
    Eppure per tanti anni abbiamo amato questo postaccio, perché fare il giornalista non è un mestiere ma un sogno, soprattutto a Palermo, e in via Lincoln realizzavamo il nostro sogno.
    Davamo voce agli ultimi, denunciavamo le ingiustizie, raccontavamo la nostra terra. E lo facevamo con passione, nonostante le mille difficoltà, nonostante i pochi euro che guadagnavamo, quotidianamente.
    Tgs era una macchina, che malgrado qualche acciacco, camminava ancora. Però come ogni macchina che perde pezzi, prima o poi si fermerà. Tgs sta perdendo i suoi pezzi migliori, e non siamo noi, ma i tecnici, chi ha passato 20, 30 anni di vita ad insegnare a tutti a diventare giornalisti. Sono loro che ci hanno insegnato a tenere un microfono, a speakerare un servizio, è grazie a loro che un filmato veniva montato scegliendo le immagini più belle.
    Legati al loro destino ci siamo, irrimediabilmente noi.
    Tgs è una squadra, nessuno può prescindere da nessuno, fermandosi i tecnici ci fermiamo anche noi: così stop ai servizi, le telecamere rimarranno nell’armadietto e il microfono in studio. Non ci sarà più una troupe che girerà per la città, ma i servizi saranno inviati già “confezionati”, e noi e la nostra professionalità a casa in pigiama. A risentirne tutto Tgs: in primis noi e i tecnici, e le nostre famiglie, poi i redattori, e infine anche voi, i telespettatori, che non guarderete più un vero Tg.

    Ospiti
  • 34 commenti a “Tgs non chiude i battenti ma…”

    1. Considerato che i servizi del Tgs servivano solo a riempire lo spazio fra le pubblicità, presumo che nessuno si accorgerà di niente. L’importante è continuino ad esserci i milioni di spot… 🙁

    2. Il vero fatto e che finito il monopolio della carta stampata le notizie arrivano ridondanti dalla miriade di testate on line.

    3. Tutto morirà. Perché le cose in potenza belle diventano polvere in atto. Vicino a questa giovane giornalista.

    4. Rispondo alla signora Panduri.
      Gentile signora, trovo la sua affermazione offensiva e falsa. Sono, o meglio dire, ero una giornalista che per anni ha collaborato per Tgs e da professionista le posso dire che i servizi svolti dai miei colleghi di certo non riempivano alcun vuoto, bensì svolgevano quello che è il compito di un servizio, fornire al telespettatore una giusta informazione.
      Io non so se abbiamo svolto bene tale compito, di certo ci abbiamo provato con serietà e amore per il nostro lavoro. Riguardo al numero degli spot pubblicitari, evidentemente non sono stati abbastanza se siamo tutti a casa…. Ma questa è una piccola provocazione personale. ..

    5. Con tutto il rispetto: quello che non capite, che proprio non riuscite a capire, è che questo lavoro, il vostro lavoro, sta cambiando. Le cose non sono andate proprio come dice la signorina Pullara. So per certo (sono amico di qualche giornalista che lavora al Giornale di Sicilia) che ai collaboratori che ora piangono miseria hanno proposto di continuare a fare il proprio mestiere al patto che facessero tutto da soli (immagini con una telecamerina, montaggio ecc) ma sempre allo stesso prezzo di prima. Mi risulta che quasi tutto abbiano rifiutato gridando “noi siamo professionisti e non vogliamo essere sfruttati”. Gente di 22-23 anni che evidentemente si sente già arrivata. Si può discutere dell’opportunità e del compenso (davvero minimo), ma c’era comunque una possibilità. Voglio solo dire che in quasi tutte le altre nazioni del mondo il metodo “self made man” è in atto da anni. E’ il cambiamento, non lo capiscono e non lo capiranno mai.

    6. Però vi prego ditemi che lo spot degli sconti Lorys andrà comunque in onda..
      almeno quello

    7. vorrei rispondere al signor Calcaterra. Per alcuni anni ho collaborato con il Giornale di Sicilia, con Rgs e con Tgs. Le posso innanzitutto assicurare che l’ipotesi di autoprodurre i servizi con una telecamerina o con mezzi propri, prima di essere “rifiutata” dai collaboratori è stata accantonata dall’azienda nel suo complesso in quanto, e mi creda so di cosa parlo, non si può riempire un intero tg televisivo con servizi fatti in questo modo. Il montaggio, le riprese, la fotografia sono competenze distinte e di ALTO profilo, indispensabili per produrre informazione in qualunque forma (sul web, in televisione, sulla carta stampata e in radio), al pari della capacità del giornalista di trovare le notizie e occuparsi dei contenuti. Niente in contrario con l’autoproduzione, anzi spesso le immagini e i servizi più belli vengono prodotti dai freelance, le redazioni se ne possono avvalere come si avvalgono sempre di più delle agenzie, ma questo non vuol dire che debbano morire. Vorrei anche smentire il dato della giovanissima età dei collaboratori: si chiamano così, ma molti di loro sono pubblicisti o professionisti con anni e anni di esperienza alle spalle e un età anagrafica in media molto più alta dei 22-23 anni di cui lei parla. Mi stupisce che i suoi amici del Giornale di Sicilia non le abbiano spiegato questo e raccontato dei mille sacrifici che da molto tempo collaboratori, redattori e tecnici sono stati chiamati a fare per continuare a svolgere il loro lavoro. Si, c’è qualcuno che ha capito troppo tardi che il mondo dell’informazione sta cambiando velocemente, ma questo qualcuno non è il “biondino” che prende appunti e scatta foto con lo smartphone pur di dare la notizia, né il giornalista di lungo corso che accetta contratti a termine che resteranno sempre tali. Abbiamo lavorato per pochissimi euro, senza certezze e senza appoggio logistico e questo per passione e giusta ambizione: per sentirsi “arrivati” in queste condizioni bisognerebbe essere affetti da patologie dissociative. Se volete stilare una lista dei colpevoli accomodatevi, ma i collaboratori metteteli all’ultimo posto.

    8. Certo che se i giornalisti che hanno lavorato o lavorano a TGS son tutti come la sig.ra Pottino di cui sopra, che non sa neanche che Isaia e’ un nome maschile..beh, son messi proprio bene.

    9. Gentile signor Calcaterra, forse è stato informato male sulla professionalità dei colleghi (non tutti hanno 22-23 anni), su quella dei tecnici (straordinari) e sulla situazione in generale. Sul concetto di self-made man, le consiglio vivamente di dare una lettura (o rilettura, nel caso lo avesse già fatto) a Robinson Crusoe: capirà che quello che aveva inteso Defoe non ha attinenza con il modo in cui lei usa questi termini

    10. Disastro annunciato…. a breve seguirà il giornale di sicilia. Se un editore anziano si affida da troppo tempo ad un direttore (di fatto) anziano (dentro e fuori) il disatro è fin troppo facile da prevedere.

    11. Dispiace davvero.
      Ennesima dimostrazione di una città oramai in coma irreversibile.
      Tristezza…

    12. David, evidentemente è stato un refuso causato dalla fretta. Mea culpa! Il concetto espresso però lo confermo.

    13. @ Trash, ti capisco, io se non vedessi più Fabricatore, sarebbe come tornare a Palermo e non vedere il monte Pellegrino.
      Comunque, i soldi per pagare i consiglieri comunali-giornalisti, eletti con 200 voti, e assolutamente inutili (come tutto il consiglio, la giunta e il sindaco) ce li hanno.

    14. A mia difesa posso dire che il commento di Trash esprime forse più chiaramente il senso della mia sarcastica battuta. Peccato, spero di far meglio alla prossima occasione.
      Tornando seri, ci sarebbe da argomentare sul fatto che se un telegiornale così stracolmo di inserzioni pubblicitarie non riesce ad autosostenersi, allora qualcosa nel modello economico del TGS non funziona. Evidentemente si è sempre trattata di un’attività in perdita, finanziata magari da altre fonti collaterali. O forse è cambiato qualcosa negli anni, ma sembra evidente che la sola pubblicità – di cui pure sovrabbonda – non basta più per mandare avanti la baracca.
      La pressione dei nuovi media, il calo delle vendite dei quotidiani, la moltiplicazione dei canali digitali, la crisi economica, la miopia dei vertici aziendali e chissà quanti e quali altri fattori concorrenti hanno portato a queste conseguenze. Conseguenze che pagano i lavoratori, come sempre. Con i quali non si può far altro che solidarizzare, ovviamente.
      Ciò non toglie che alla fine dei conti, ai vertici del giornale pare interessi principalmente che si continui a mandare in onda la pubblicità, piuttosto della vita dei dipendenti.

    15. Signor Calcaterra, ha forse preso parte alle riunioni indette dall’azienda per comunicare ai collaboratori la nuova organizzazione della televisione? Ha sentito personalmente il compenso che è stato proposto ai giornalisti? A me sembra che i suoi amici del Giornale di Sicilia non siano ben informati, perché le ipotesi telecamerina e montaggio self made non sono più state prese in considerazione in questa ultima e definitiva riorganizzazione aziendale. I suoi informatori sono fermi a qualche settimana fa, dica loro di aggiornarsi così da fornirle informazioni reali. Tgs ha esternalizzato il lavoro affidandosi ad un service esterno che offre lo stesso servizio a minor costo. Cosa che ultimamente va molto di moda. Peccato che il service in questione non sia una società X che offre questi servizi, ma lo stesso sito internet del Giornale di Sicilia che ha “ingaggiato” a basso costo due operatori e che da ieri produce servizi per il telegiornale. Di fatto l’azienda ha deciso di togliere dei tecnici, le cui professionalità sono indiscusse, dipendenti che costano (stipendio, tredici mensilità, contributi…) per sostituirli con operatori pagati molto meno e senza legame alcuno con la televisione, ma con un’altra ditta perché il sito del Giornale di Sicilia non è Tgs S.p.A, ma un’altra società. Il quadro è adesso più chiaro, signor Calcaterra? O è ancora convinto che sono i collaboratori a non adeguarsi alle novità e rifiutare le possibilità?

    16. Il pesce puzza dalla testa. Se non straperdere alcuni privilegi significa buttare fuori padri di famiglie, poco importa, l’importante che altre FAMIGLIE continuano a fare la bella vita. Noto con “piacere” che ditelo a RGS non è stato interrotto, che……… C.

    17. Finalmente qualcosa si muove. Con sudore e sacrificio è probabile che adesso vedremo un vero tg. Chi va a casa evidentemente merita di andarci. Con rispetto. Un lettore

    18. CAVOLO!!!
      IL PANIFICIO PIZZERIA QUARTARARO CHE FINE FA? CHE TRISTEZZA

    19. Caro Andrea,
      Credo che lei non abbia mai visto un telegiornale di Tgs, ne’ tantomeno di qualsiasi altra rete locale.
      Non oso confrontare Tgs ai tg nazionali, perché, per quanto impegno ci sia stato messo da parte dei collaboratori e dei tecnici, obiettivamente i mezzi messo a disposizione dall’azienda non erano all’altezza di un Tg nazionale ( telecamere vecchie, un operatore a turno per coprire tutta le notizie, automobili vetuste, microfoni non ottimi e uno studio che non ha mai avuto un restyling). Ma nonostante questo riuscivamo a mandare
      In onda un Tg colmo di buoni servizi e informazione, questo grazie esclusivamente alla professionalità di chi ci lavorava.
      Che lei scriva che ‘chi va a casa evidentemente merita di andarci’ è l’evidente dimostrazione che lei non è informato di ciò che le accade intorno e che non ha letto l’articolo che ha commentato. Perché è evidenziato chiaramente che chi andrà a casa non sarà per la sua poca professionalità, ma per una politica aziendale, che si può o non può accettare, di ridimensionamento dei costi: meno lavoratori, meno stipendi. Quindi, signor Andrea, i commenti superficiali e fuori luogo se li tenga per lei, e sia più ponderato la prossima volta. P.s. Mi faccia sapere se le piace il nuovo Tg senza immagini e con servizi creati con iphone. A presto

    20. Con rispetto, come indica lei, caro Andrea,
      le consiglio di evitare di proferire “sentenze” totalmente PRIVE di fondamento, ma soprattutto prive di un minimo di rispetto e sensibilità UMANA per delle persone che hanno appena perso il lavoro dopo anni e anni di esperienza. L’unico sudore e sacrificio è quello dei lavoratori che hanno portato avanti il tg e che hanno permesso ai cittadini di avere informazioni accurate su fatti ed eventi della Sicilia.
      Se lei parla così, sicuramente sarà perché non ha mai visto davvero TGS. Perciò le suggerisco vivamente di continuare a vedere i tg che ha visto finora e le ricordo che, in ogni caso, esiste il telecomando! La saluto, sempre con rispetto parlando…

    21. Dalle mie parti, quando un’azienda inizia ad andar male, si cambia strategia di mercato (8 minuti di spot per 3 minuti di notizie, con 3-4 interruzioni pubblicitarie, la prima a ridosso dei titoli di apertura, non mi sembra una grande strategia: il 50% del pubblico lascia dopo i titoli. Un altro 40% lascia all’ennesima replica dei soliti spot che potremmo tutti citare a memoria. Arriva in fondo un 10% di aficionados, perché vogliono sentire le ultime novità sul Palermo calcio, che magari hanno già letto in almeno tre diversi siti web).
      Quando, anche dopo il cambio di strategia, continua ad andar male, si cambia chi la dirige (da troppi anni?)

      Non faccio questo mestiere, ma ritengo che nell’informazione locale, copertura del territorio, copertura del dominio (dalla politica regionale alla lite in spiaggia) e tempestività dell’informazione, con obiettività, equidistanza dai “potenti” (per quanto possibile) e capacità di critica indipendente siano alla base della riuscita di un servizio di informazione e della crescita dell’audience.
      Sinceramente, in TGS non riesco a vedere nessuna delle caratteristiche sopra enunciate.

      In bocca al lupo agli incolpevoli tecnici ed anche alla un po’ meno incolpevole redazione giornalistica, che attacca sempre l’asino dove vuole il “padrone”…

    22. TGS…??? CHI E’ TGS…???

    23. E delle aziende Tinnirello,safir ecc ecc ve fine fanno??
      Uahahahah

    24. Comunque sembrava un Tg albanese..con continui disguidi tecnici e servizi che non andavano in onda!
      I “titoli” non erano dei titoli ma tutta la notizia per intero..a quel punto a che serviva aspettare di vedere il servizio se già il solo titolo durava 40sec???
      Ma poi di quali grandi immagini parlate??? Solo immagini vecchie,vecchissime di chissà da quale archivio arrivavano!
      Per non parlare delle interviste ai cittadini…intervistavano solo persone che ci volevano i sottotitoli per capire cosa dicevano anche per me che sono un “palermitanodoc”

    25. Fatta salva la solidarietà a chi ha perso il lavoro, che peso può avere oggi un tg su una tv locale, fisiologicamente in ritardo sulle notizie che arrivano agli utenti dal web desktop e mobile in tempo reale? Non è, questo, un mondo per “posti” sicuri fino alla pensione, ma per trasformisti capaci di reinventarsi deguendo l’evoluzione della società. Quindi meno strutture elegantiache e più realtà piccole e veloci. Meno tv dai tempi lenti e pubblicità noiosa generalista e più web performante con pubblicità murate al singolo utente.
      Chi è ancora al 1985 si struggerà nell’apprendere le sorti di TGS, tutti gli altri avranno già letto la notizia sul web e saranno andati avanti.

    26. Ops, “Deguendo” ed “eleGantiache” sono ovviamente refusi. Anche se l’ultima ha un che di divertente.

    27. Il fatto e ‘ che e’ cambiata l’emittente.Ad una emittente privata,capace di filtrare o selezionare le notizie,subentra la rete,una specie di entità che consente a chiunque di captare e diffondere notizie in assoluta libertà descrivendole o filmandole o rilanciarle nel caso di Facebook con la condivisione.
      Certamente dispiace e fa riflettere la perdita di posti di lavoro.L ‘ennesima.

    28. Buongiorno! il modo di fare informazione é cambiato da anni, ma forse ne L’editore ne il direttore se ne sono mai accorti, questo é il risultato

    29. Del telegiornale di Tgs non ho mai capito il motivo di dare i titoli e subito dopo mandare la pubblicità prima di iniziare i servizi; è un modo per far cambiare canale al telespettatore che, mentre corrono gli spot su Tgs, ha già messo sul Tg3 regionale che nel frattempo è iniziato. Per non parlare dei molti servizi in cui il cronista del servizio parla al telefono, come se fosse un inviato da Londra, con un audio pessimo e una cronaca approssimativa. Penso inoltre che un tg locale sia ancora, nonostante il web, necessario all’informazIone di molti, soprattutto anziani e persone non in grado di navigare o che non hanno un pc. Per il resto, la mia piena solidarietà a chi in questo momento a Tgs è in difficoltà.

    30. La pubblicità dopo i titoli? scelta editoriale. La pubblicità non basta a coprire le spese? Colpa dell’azienda che si affida a concessionarie pubblicitari inutili e gente incompetente. Un esempio? se la trasmissione sfonda l’auditel in termini di ascolto, in teoria la pubblicità all’interno del programma costa di + perché vista da + persone. A Tgs no tutto ha lo stesso prezzo. Il minutaggio della pubblicità funziona così: vendo 15 sec di spazio ti arriva lo spot e dura 45 sec chisssene va in onda lo stesso, non posso far rifare lo spot (dicono alcuni geni) e così le fasce da 3 minuti diventano di 7. Stesso discorso per la radio, la pubblicità è svenduta. Ditelo a RGS ha dei costi inimmaginabili, ma va in onda lo stesso, oltre le 200€ al giorno, ma non si può togliere il giocattolino al suo creatore; trasmissione a mio avviso inutile che parla solo di minchiate e lecca il culo alle amministrazioni per tenersi buone le cariche comunale e regionali. sempre gli stessi argomenti, le solite frasi fatte perse tra un sottopasso e un cassonetto. Pensate che un collaboratore di TGS con 10€ usa il proprio mezzo per farsi 15 Km (distanza media tra città e provincia per raggiungere il luogo della notizia) andata e ritorno , farsi le immagini con il cellulare oppure (ti compri una telecamera) , dargli la voce montare ed inviare il pezzo per il tg? A questo punto pago io l’azienda per andare in onda. Notizie vecchie? Il direttore ti obbliga a copiare le notizie dal giornale, ti riempie il tg di notizie del cazzo che non interessano a nessuno, ti obbliga a non dare i cosiddetti “scoop” perché prima deve essere pubblicato dal quotidiano. L’azienda fu una delle prime ad avere il sito internet gestito da redattori assunti, ma poi si chiude perché a detta loro il giornale non si vende più perché la gente preferisce internet, allora chiudiamo il web! ma il giornale perde ancora copie. non sarà colpa del direttore che decide di pubblicare notizie che non interessano a nessuno? Riapriamo il sito, ok. ma facciamolo gestire all’esterno, non usiamo redattori nostri, i nostri li mandiamo con la finta crisi in prepensionamento. Il giornale continua a non vendere? Eliminiamo la rassegna stampa. Producevamo Gr, togliamo anche quelli. Si è mai visto o sentito di una radio, di proprietà di un gruppo editoriale (Tv, carta stampata etc) che compra i giornali radio da aziende esterne???? Il direttore va in pensione? dopo un mese “congelamento” lo facciamo rientrare a braccia aperte con la stessa mansione violando la Carta di Firenze. Complimenti, complimenti a tutti. Ma eliminando un direttore (ce ne sono 2) quanti stipendi si salvano?

    31. Nonostante, Lorys, Quartararo e materassi Fabbricatore, ci sono ancora affezionato.

    32. Abitando in provincia la tv che seguo è Canale 8 quella di Ficarazzi che con poche persone produce un tg accettabile. Ragazzi giovani e svegli che si cimentano anche nella conduzione di altri programmi per il canale. Il loro tg parla di cronaca locale e regionale pur trasmettendo a 15 km da Palermo e si vede veramente dappertutto. C’è gente che lavora anche con stipendi molto più bassi dei giornalisti di TGS ed il risultato è quasi anche superiore.

    33. caro GdS, mi ricordo quando cercavo delle copie arretrate del giornaletto di sicilia presso la sede di via Lincoln. L’individuo all’ingresso mi ha chiesto di aspettare ed io pazientemente ho aspettato…dopo DUE ore di attesa, non vedendo anima viva, me ne sono andato promettendo di non comprarti più e non l’ho più fatto. Purtroppo per voi i tempi cambiano e siete sempre fermi agli anni ’70. Ce ne faremo una ragione se non sentiremo più le vostre “e” aperte e il vostro telegiornale che scimmiotta quelli nazionali. Coraggio, trovatevi un lavoro a migliaia di km come ho fatto io: SENZA LASCIAR SBATTERE MAI NESSUNO COME UNA CACCA!

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