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giovedì 25 apr
  • Anna

    Seduta su una panchina di via Cernaia Anna osserva Torino, dipingendola con lo sguardo come una sofisticata signora aristocratica,
    chiude gli occhi,
    immagina di essere nella sua città natale, Palermo, il cui ritratto è forse quello di una bella zingara a piedi scalzi, dalla pelle olivastra.
    Con la nostalgia nell’animo
    ritorna nei luoghi a lei cari, riesce persino a vedere la luna riflessa in uno specchio d’acqua, incorniciata tra il blu del mare e del cielo, spiata di nascosto da uno sguardo , folle di amore che la segue ovunque con il cuore..
    Il ricordo di un momento passato torna allora indietro nel tempo e mette in scena uno spettacolo malinconico.
    Al centro del palcoscenico due ombre, visione sospesa di una sensazione inafferrabile.
    Sono balli taciturni che ignorano la musica, segno di un’insostenibile timidezza che non permette di inebriarsi del profumo che i loro respiri racchiudono, che consente al tempo di prendersi gioco dell’irripetibilità di ogni singolo istante.
    Caos che giunge in punta di piedi quando l’anima è ancora una volta addormentata,
    quando dell’intimità resta la frantumazione di un secondo che sarebbe passato.
    Anna piange.
    Le sembra che la sua stanchezza abbia contaminato le cose che la circondano.
    Lacrime, pensieri che piovono su di lei, l’attraversano come nuvole rapide, come rimpianti di attimi che sarebbero passati, tutto ciò continua a pulsarle dentro, come un disco incantato che si ripete all’infinito.
    Anna si commuove ripensando ad uno degli ultimi messaggi che la sua nonna le scrive: “possa tu contendere le cime più alte alle aquile reali, conservando nel cuore i sentimenti che, sulla terra, addolciscono la vita. Il mio sguardo ti seguirà fino all’orizzonte.”
    Anna sospira, stanca della vaga sonnolenza che indossa per coprirsi.
    Lei è spirito e materia in un “Qui” ed in un “Ora”,
    è energia esitante di prendere forma,
    desiderosa di trovare un compromesso che le permetta di dimenticare ciò che c’è stato prima,
    per sbilanciarsi, per mettersi in discussione, per invecchiare serenamente,
    insieme ai ricordi e non ai rimpianti.
    Piove, e, nel silenzio quelle le stille d’acqua che cadono dal cielo consumano la loro purezza in poche frazioni di secondi, toccano la terra e diventano pozzanghere fangose.
    Poi evaporano, ritornano nell’aria che lei respira.
    Anna sente il sapore granuloso della polvere,
    danza sotto la pioggia, porge l’orecchio ai malinconici violini che immagina essere figli dello stridulo sibilo del vento,
    chiude gli occhi e riesce a stringerlo a sé, ma, la poesia creata dalla leggerezza di un muro d’acqua svanisce, il sole è tornato e lui è andato via per sempre.
    Anna sente il respiro di un sentimento che soffre in silenzio, e, scopre dietro un’imperturbabile freddezza il suo grande mistero.
    Passione pusillanime,
    quella che le lascia vivere il tempo che passa e non la sua vita,
    sospendendo lacrime, sorrisi e motivi.
    Scema ed intorpidisce ogni residuo di emozione
    mettendolo sotto vuoto.
    Congela,
    cautela,
    cela,
    circoscrive
    ogni irragionevole istinto.
    Passione passata,
    stremata,
    smarrita nel corridoio dove sfilano i rimorsi,
    i rimpianti, i sensi di colpa,
    i perché ai quali non è riuscita a rispondere,
    per mantenere un autocontrollo che pende da un senso del dovere,
    o che fugge in preda ad una confusione impaurita.

    N.d.R. (nota di Rosalio): Anna verrà pubblicato nell’antologia del premio letterario Racconti metropolitani organizzato dall’Upter – Università Popolare di Roma in collaborazione con Metro.

    Palermo
  • 11 commenti a “Anna”

    1. …senza parole…

    2. io invece ce le ho..ma le tengo per me, per una volta.

    3. Spettacolo! e pensare che l’autrice l’ho incontrata per caso a Mondello una sera che non dovevo neanche essere lì…

    4. ho sempre saputo che eri una brava scrittrice…questa ne è la dimostrazione!

    5. Salve sono Aldo! che dire di lei…è semplicemente unica…continua così “””Just the way you are…”””

    6. il racconto è veramente molto bello…
      brava…e complimenti per la pubblicazione…

    7. e brava la sorellina………..davvero molto bello!

    8. Complimenti!Ci è piaciuto tanto…un abbraccio Ile e Ale

    9. Come sempre rimango affascinato…e senza parole anche se non rimango meravigliato conoscendo la tua bravura.
      Ciao

    10. ciao,
      ha lasciato un commento il 13 febbraio 2007 sul blog a proposito di Anna,
      chi sei?

    11. ogni ficatatieddu i musca è sustanza!
      John Lennon & Jim Morrison

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