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venerdì 11 ott
  • Palermo, una città da cambiare

    Palermo è una città che ha bisogno di un cambiamento profondo, di una vera discontinuità nella sua vita politica ed amministrativa. C’è necessità di un salto generazionale della sua classe dirigente perché solo l’impegno di una nuova generazione politica può garantire un serio e irreversibile processo di trasformazione della città.
    Per queste ragioni numerosi cittadini palermitani hanno proposto la mia candidatura alle primarie: evidentemente la mia giovane età e contemporaneamente la mia esperienza politica e amministrativa sono una garanzia per avviare una nuova stagione per Palermo.
    In questi anni la città è stata mortificata dai barbari: Palermo è diventata più sporca, più inquinata, più povera, più clientelare.
    La pubblica amministrazione è attraversata da un profondo processo corruttivo, la gestione delle aziende municipalizzata è completamente affidata a logiche nepotiste, un nuova speculazione edilizia sta cancellando il verde dalle zone collinari della città.
    Davanti a questo scenario inquietante è fondamentale costruire un nuovo progetto per la città che sappia prioritariamente “sbaraccare” il sistema di potere che si è impadronita di Palermo.
    Sono candidato per fare questo. È questa la priorità per Palermo, anche perché in questo contesto malsano la mafia trova il terreno più fertile per attecchire e per diventare più forte, sia socialmente che culturalmente.
    Questa è una premessa necessaria: se non si parte da questa analisi qualsiasi proposta programmatica rischia di essere annacquata e poco efficace.
    Palermo è la città più inquinata d’Italia e ciò ha un effetto devastante per l’ambiente e per la salute dei cittadini: negli ultimi anni c’è stato un incremento delle malattie legate al sistema respiratorio e sono aumentate le allergie. Ciò è determinato soprattutto dal livello d’inquinamento della città dovuto soprattutto ai gas di scarico.
    Pertanto, il miglioramento della circolazione e la limitazione del traffico automobilistico non è solo un problema connesso alla vivibilità della città ma è anche un elemento fondamentale per la salvaguardia della salute.
    Per queste ragioni bisogna istituire, come primo atto, isole pedonali nel centro della città e contemporaneamente istituire un servizio di bus navetta, che sappia collegare le aree di parcheggio col centro della città. Per esempio: il grande parcheggio di Piazzale John Lennon potrebbe essere uno snodo per i cittadini che vivono a Borgo Nuovo, Zen, Cruillas etc…
    Per fare questo è fondamentale aumentare il numero degli autobus funzionanti: Palermo dispone di 280 autobus; Bologna, che ha la metà dei cittadini, ha 850 autobus.
    Incentivare l’uso dei mezzi pubblici è un passaggio fondamentale per eliminare l’inquinamento, tutelare la salute e limitare il traffico automobilistico.
    Contemporaneamente l’aumento del numero degli autobus favorirà un collegamento rapido tra il centro e la periferia della città: dobbiamo evitare che i palermitani di Villagrazia, di Bonagia o della Marinella possano continuare ad usare l’espressione “scendo a Palermo” per dire che si recano in via Libertà o alla Stazione.
    Palermo è una città con tante città, ognuna di queste città deve avere una sua autonomia di spesa e capacità amministrative: bisogna far sì che le circoscrizioni abbiano competenze amministrative in materia di cultura, sport e interventi sociali.
    Nello stesso tempo dobbiamo avere l’ambizione di costruire un sistema integrato dei trasporti (autobus, taxi, taxi collettivi, chiusura dell’anello ferroviario, metropolitana leggera di superfice, linee di tram) che, nell’immediato, dia risposte alle esigenze di vivibilità della città e contemporaneamente metta in collegamento tutte le zone di Palermo.
    Palermo deve diventare “una città unica”: solo così si elimineranno le periferie sociali e geografiche e si risolveranno le disuguaglianze economiche.

    Ospiti
  • 2 commenti a “Palermo, una città da cambiare”

    1. Ho già scritto sul candidato Catania in un altro spazio,4° articolo qui sotto, post dal titolo “feste di chiusura campagna”,non mi va di ripeterlo.Giusto Catania se vuole lo puo’ consultare e eventualmente rispondere sul problema della privatizzazione dell’acqua,da cio’ che scrive qui sopra non lo preoccupa tanto.Di Catania mi ricordo la proposta rivoluzionaria fatta da lui e dal suo collega Giacalone nel 1997 appena eletti al Comune:si deve togliere la cacca dei cani dai marciapiedi di via xx settembre-via Sammartino.
      Poi é stato assessore alla cultura, ma non fa testo perché in quel periodo tutti cavalcavano l’onda Giambrone; dopo le innovazioni di Giambrone i successori al cospetto erano dilettanti.

    2. appoggio pienamente i buoni propositi di giusto catania. la mobilità e l’inquinamento che ne deriva è uno dei più grossi problemi di palermo, che è potenzialmente una città meravigliosa e vivibile. risolvere questi problemi potrebbe essere un ottimo punto di partenza… speriamo!

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