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giovedì 18 apr
  • La città invisibile (i vecchi)

    Ho visto il vecchio confondersi con la siepe accanto alla chiesa. Come un animale ferito in cerca di riparo e ombre. Come una delle ragazze nigeriane della Favorita che infilano i soldi nelle scarpe e si mimetizzano nella boscaglia, quando hanno paura. Questo vecchio ha i soldi in banca. Diverse case di proprietà. Tre figli. Aveva una moglie, prima che lei morisse. Non fatevi ingannare dalla cravatta scarlatta, quasi un’invocazione dello splendore di certi Capodanni trascorsi. Guardate gli occhi. Sono occhi strani. Il colore è infossato nelle retrovie. Una lumaca nel guscio. Guardate la bocca. La bocca è una serpentina. Soffia le parole dalla fessura delle labbra, più che parlarle. “Sai, tanti anni di matrimonio non si improvvisano. Ora mi sento solo. I figli hanno la loro vita. Ho cercato una compagna, però è troppo difficile. Sto qui. Aspetto che apra la chiesa per vedere se incontro qualcuno. Mi sento ai margini. Nessuno mi parla. Nessuno mi guarda. E tu?”. E io posso metterti su Rosalio. E posso sperare che una mano ti accarezzi. Anche se non conosce il tuo nome.
    Questa vecchia che viene appresso, invece, è poverissima. Si chiama Sara. Abita dalle parti di via Libertà. È stata a servizio “dal dottore” – come dice lei – per tutta la vita. Con la pensione di cinquecento euro scarsi non arriva a fine mese. Le capita di saltare i pasti. Una sua amica ha messo la pratica in mano alla Caritas che provvede quando può. Sara vive con un figlio cinquantenne e disoccupato in un loculo di tre stanzette. Dormono nello stesso letto. “Un facissi cattivi pensieri”, mi dice lei, ridendo. Quale pensiero potrebbe essere più cattivo della vita di Sara che non sa leggere, né scrivere? La sua casetta è inondata democraticamente dalla luce della strada dei ricchi. Almeno questo. Ha una richiesta per il sindaco che verrà. Chiunque sia: “Vulissi qualche cosuzza”.
    La vecchia che non rammentava il suo nome stava nell’androne di un palazzo accanto al tribunale. Secondo i volontari della Missione, i figli l’avevano buttata fuori di casa che era già oltre la soglia dell’ottantina. Pietosamente, le concedevano di dormire, talvolta, in portineria. Era una professoressa in pensione – raccontavano -. Si ignoravano le cause dell’esilio. La ricordo di notte, sotto un esile fanalino della portineria. Ricordo il suo scialle bianco e gli occhiali da tartaruga e la pastina tra le dita tremolanti. Sembrava mia nonna buonanima. Per sua fortuna, dovrebbe esser morta.
    Mr V., gestore del Telefono contro la solitudine, è assalito da vecchi disperati che chiamano perché hanno esaurito i muri dove sbattere la testa. Mi spiega la storia di una donna col femore rotto, abbandonata in bagno per giorni. Un’altra telefona sempre piangendo. Qualcuno dell’associazione le porta i fiori ogni tanto. Poi ci sarebbe Antonietta che riassume diverse categorie sociali: è vecchia, barbona e matta. Decisamente, troppa grazia. L’ultima volta, l’ho avvistata dalle parti di piazza Magione. Cianciava del suo “tesssssooooro” come il mostriciattolo del Signore degli Anelli. Dormiva in macchina.
    Secondo l’Istat siamo il Paese più vecchio d’Europa. Forse, non ci vorrebbero candidati giovani al Comune. Le liste dovrebbero aprire le porte agli anziani. Siamo una fragile penisola di precari, circondata da un oceano di pannoloni per la terza età e cuori a perdere. Ma se guardi in alto, verso i gonfaloni che galleggiano sulla città degli invisibili, vedi solo sorrisi.

    Ospiti
  • 24 commenti a “La città invisibile (i vecchi)”

    1. Mi hai ricordato la canzone di Claudio Baglioni…ma in quella, per fortuna, non si parlava nè di sindaco nè di gonfaloni.

    2. I vecchi sulle panchine dei giardini… Bè, i nostri sono pure più sfigati. Mica ci sono tutti questi giardini in giro.

    3. La vita sarebbe infinitamente più felice se nascessimo ad ottant’anni e ci avvicinassimo gradualmente ai diciotto.

    4. Tranne il primo esempio citato, mi sembra che gli altri, oltre al problema dell’età e della solitudine, abbiano anche l’assillo della povertà, che poi in definitiva “condiziona” tutta l’esistenza…
      Nel quartiere in cui abito, che è considerato residenziale, sapeste quanti bei pensionati mi capita di vedere acquistare decine e decine di euro al supermercato ai reparti della carne e del pesce che io, invece, non mi posso permettere.
      Se le capita di vederlo ancora, quel signore davanti la chiesa, gli proponga per favore, se è in buona salute, di occuparsi un pò di volontariato, di cui in città c’è tanto bisogno.

    5. Caro Fabrix,
      il volontariato lo faccia lei,aiutando quel vecchio a non essere solo,perché anche se sano,la solitudine e una brutta cosa,Saluti

      Turiddu

    6. Fabrix, io non penso che i malesseri morali e materiali siano in concorrenza. Non mi interessa stilare una graduatoria di dolori. Solo, penso che tutti abbiano un collante: l’invisibilità reciproca, l’incapacità di vederci davvero. Saluti.

    7. i bei Pensionati !
      Potrebbero essere gente che ha trascorso la gioventu’ sui libri di scuola,ha sofferto per trovare un Lavoro,ha lavorato sodo per tutta la vita,ha sempre rispettato gli spazi altrui.
      E gli vogliamo togliere le Proteine?Le provviste non e’ da escludere siano destinate ai nipoti (la carne ad una certa eta’ non piace,visto che anche gli umani sono carne,e si comincia a RIFLETTERE su quale base gli umani hanno il diritto di cibarsi di altri esseri viventi su questo pianeta).
      Non si muore se non si mangia carne e pesce,sopratutto in una terra come la Sicilia,ricca di tante risorse alimentari.Ci sono paesi dove 1 limone costa 50 cent di $,1 pomodoro 1 $ e non si trova una bottiglia di vino a meno di 10 $.Ed anche per questi motivi venire in Sicilia fa sempre piacere.E poi non
      dimentichiamoci il pane e panelle,col
      quale sono cresciute generazioni intere
      oggi arrivate felicemente all’eta’ della pensione.Credo che basti.Omaggi

    8. un pensionato ha vinto 1 milione di euro al gratta e vince. CHE CULO I PENSIONATI!!

    9. Scusate. Evidentemente ho sbagliato contesto e indirizzo. Pensavo che questo blog fosse interessato ai problemi sociali. Vedo che fa sempre capolino, invece, un certo spirito al vetriolo che è incompatibile con la mia presenza e con future iniziative di questo genere che, oltretutto, mi costano tempo e fatica. Buona continuazione.

    10. “un certo spirito al vetriolo”… roberto, mi pare tu sia stato anche troppo tenero con gli autori di certi commenti… per fare riflettere tali persone su temi così dolorosamente vicini a noi (che con molte probabilità riguarderanno molti di noi tra qualche decennio, e qui scaramanticamente tocco ferro) ci vorrebbe prima un completa destrutturazione e ricostruzione delle menti (le loro)… si vede che si priano dei gonfaloni sorridenti e di questi si accontentano per affermare che la società contemporanea è bella così come è. Detto questo, una preghiera. Nun ce lassà!!!

    11. Roberto non mollare! Per alcuni che schiamazzano, tanti leggono in silenzio e meditano.

    12. io non capisco perche’ mollare.Dietro
      commenti diciamo “insoliti”si intravede uno stato di disagio sociale,di disperazione,forse giovanile,che puo’ innescare altri discorsi,comunque di interesse sociale.
      Chi ci ospita,non avendo tempo,puo’ anche intervenire nelle situazioni piu’
      critiche,e lasciare fluire i discorsi…
      Si inizia con i disagi degli anziani e
      si impatta con il disagio di 1 giovane,
      che mi pare sempre lo stesso…
      sia da

    13. pochi minuti ho sentito una gran frenata , mi sono affacciato e ho visto una delle gatte a cui davo da mangiare investita rantolante. è morta. sono avvilito dal dispiacere :* . ti chiedo scusa Roberto per le mie stupide battute di questi ultimi giorni

    14. il TM è scattato in automatico, senza che lo volessi. l’idea idiota del TM l’ho avuta prima che venisse investita la mia povera gatta.

    15. Mi dispiace avere innescato tutte queste polemiche con il mio “insolito” intervento. Non era mia intenzione offendere nessuno e, se l’ho fatto, domando scusa a tutti: soprattutto al sig. Puglisi, il cui post meritava certamente migliore attenzione.

    16. Fabrix,
      hai dimostrato di avere molto carattere…. 😉 ciao

    17. Grazie, ma io qui sono proprio fuori target. In bocca al lupo.

    18. va bene.Provo a continuare con i problemi
      sociali degli ANZIANI,ma provo a compilare semplicemente un indice,perche’ il TEMA e’ troppo importante.
      1.L’anziano in buona salute
      e’ uno che cammina,e’ autosufficiente,
      e’ ben alimentato,ha degli amici,ha
      qualche hobby,insomma e’ OK.
      Ma anche lui starebbe meglio se avesse
      + spazi verdi e…. cos’altro?
      qui potete continuare,Voi.
      2.L’aNZIANO che ha la prime avvisaglie…
      Cominciate a vederlo dal medico di base,poi vagare da uno specialista ad un’altro(dopo mesi di attesa per le visite).
      Comincia a preoccuparsi ed avere ansia e
      depressione e rischia di immettersi
      in una spirale negativa.Comincia a perdere interesse per i beni materiali
      insomma la sua vita cambia.
      Di cosa puo’ avere bisogno ???
      A Voi…..
      3.l’ANZIANO INCHIODATO AL LETTO
      4.L’ANZIANO IN OSPEDALE
      5. L’ANZIANO NELLA CASA DI RIPOSO
      6.L’ANZIANO CHE CI LASCIA E NON HA FAMIGLIA
      7.L’ATTESA DELLA INUMAZIONE
      8.L’ATTESA DELLA EVENTUALE CREMAZIONE.

      Un elemento che mi pare la faccia da padrone in ogni circostanza e’ sempre
      l’ATTESA.

    19. Grazie per il complimento, Turiddu… perchè era un complimento, vero?
      Kiri, il mio suggerimento (espresso, lo riconosco, in modo un pò infelice) a dedicarsi al volontariato voleva riferirsi anche a questo aspetto della vita degli anziani, almeno per chi fra di loro se lo può permettere: fare in modo che uno dei loro peggiori nemici, il tempo appunto, si trasformi in un prezioso alleato.
      L’ATTESA cioè divenga AZIONE, partecipazione, coinvolgimento: non pensa che questo potrebbe lenire in parte anche le ferite della loro solitudine?

    20. oggi ho visto Giorgio Napolitano a Cefalonia,nella commemorazione del 25 aprile(perche’ sessanta anni fa i giovani andavano alla guerra,a morire),in piena azione ed ho “scoperto” un giovane gagliardo ottantenne.
      Georgia O’kleeffe, pur ricchissima e che
      quindi si poteva permettere tutte le
      compagnie umane possibili,e’ arrivata
      a 98 anni in totale solitudine,in quanto
      godeva della bellezza della natura nella
      quale si era rifugiata.
      Anche in tarda eta’ il mondo e’ vario

    21. riguardo al Volontariato.
      La vita fa scherzi strani.Ho conosciuto
      una persona che per trenta anni aveva
      partecipato al “treno bianco”,fatto Telefono Amico e tante altre attivita’
      in favore altrui.Quando ha avuto bisogno
      di un sostegno,non si e’ fatto avanti nessuno,era in ATTESA di una visita geriatrica domiciliare( che era pianificata un mese dopo che’ e’ morto),e l’assegno di accompagnamento gli e’ arrivato un anno dopo la sua morte,per una pratica iniziata ben 2 anni prima.In questi casi ci si deve augurare di non arrivare alla vecchiaia…..

    22. VOLONTARIATO DEGLI ANZIANI ?????
      attenzione che sono gli anziani ad avere
      bisogno dei giovani,gia’ a partire dal punto 2 in giu'(vedi nota ELENCO).
      L’anziano,di ceto medio/basso ha mille
      acciacchi e bisogno di assistenza .
      E chi gliela da,se non ha i mezzi per pagarsela?

    23. comunque,se non vado errato:
      Un assegno di accompagnamento circa 400 Euro/mese (quando arriva)
      Una badante la trovi a 500 euro + i contributi
      Un assistente/infermiere (privato) circa
      100 euro a notte,per 12 ore.
      E’l’anziano potrebbe avere un nipote a carico ……..!

    24. Si,Frabrix,era un complimento 😉

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