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mercoledì 24 apr
  • Tutto il mondo è paese

    Sono in Inghilterra. Quest’anno, come era mia consuetudine sino a qualche tempo fa, ho rinunciato ad un periodo di meritato riposo ed ho utilizzato le mie ferie per buttarmi a capofitto in…un altro lavoro. Niente sole, mare, case affittate, grandi manovre per mettere “insieme” tante teste e trascorrere sette giorni sette alle Eolie o a Pantelleria. Nossignore. Quest’anno sono tornato in un paese britannico per una vacanza-studio. Ma non è la mia…vacanza-studio. Io la gestisco. O meglio, coordino lo staff che la gestisce e la rende possibile. Una bella responsabilità, ma molto gratificante. E come se questa gratificazione non bastasse, a cavallo di un destriero telematico, mi giunge l’ambasciata di Sir Tony Siino che, dalle lontane lande di Trinacria, mi ha nominato cavaliere della sua tavola rotonda. Ebbene sì, sono il provinciale di Rosalio. E non sapete quanto. C’è chi mi “sfotte” perché, anche negli angoli più sperduti del globo, nella lontana Cuba per intenderci, riesco a scorgere delle somiglianze con il paese che mi ha dato le origini, Prizzi. E se ci sono riuscito nella terra del Líder máximo e del Che, volete che non ci riesca anche nella vicina Inghilterra? Infondo, tutto il mondo è paese. E non è solo un modo di dire un po’ demodé. Ed ecco una prova. Semplice e divertente.
    Giorni fa vagavo per le strade di Leicester, capitale del Leicestershire, una provincia delle Midlands inglesi, a nord, quindi, rispetto alla caotica London City.
    Qui la vita scorre sicuramente più tranquilla, sebbene ci sia un miscuglio di etnie e culture veramente notevole. Colto da italianissima voglia di pasta, decido di comprare gli ingredienti per una sana pasta c’u sucu, magari con un po’ di capuliato che riesca a soddisfare il mio palato. Ora, avrei potuto optare per un Tesco, uno Spar, un Sainsbury oppure uno dei punti vendita delle numerose catene di alimentari che affollano il Regno Unito. Ma un provinciale che si rispetti sta alla larga da questi luoghi un po’ impersonali, dove sullo scontrino è segnato il nome di “chi vi ha servito oggi”, per ricordarci che la persona che sta dietro la cassa ha un’identità, è addirittura un amico a cui possiamo dare del tu. Quindi, dopo avere chiesto un po’ in giro, mi avvio verso il mercato di Leicester, in pieno centro. Il suddetto mercato è accessibile tramite un arco in ferro, attraverso il quale è possibile ammirare una clock tower che scandisce le ore di lavoro dei “mercatari”. Bene, superato l’arco, non vi dico che sorpresa quando, nella fredda Inghilterra, tra i composti e molto discreti inglesi, ho sentito ABBANNIARE!! Ebbene sì, miei cari rosaliani. Come se mi trovassi in una qualsiasi strada del Capo, di Ballarò o di via Montalbo, la gente del luogo abbanniava la merce che vendeva. Si sgolava per riuscire a sovrastare la voce dei propri concorrenti e piazzare frutta, carne e cibarie varie. Ora si!!! Nonostante il cielo fosse grigio, l’aria pizzicasse a fine luglio e la lingua fosse decisamente diversa dalla mia, quel frastuono, quelle grida quasi festanti, riuscivano a farmi sentire a casa. Si sono in Inghilterra…ma alla fine, la gente qua abbannia come fa a casa mia….qual è la differenza? che ci sono venuto a fare?

    Per onore di cronaca, credo che le contaminazioni degli immigrati abbiano avuto il loro determinante ruolo. Fermatomi da un fruttivendolo per comprare cipolla e verdura, ho scoperto che era un calabrese emigrato da 40 anni. Appena ha saputo che venivo dalla Sicilia è esploso in un sorriso, mi ha stretto la mano e…mi ha regalato tutto. “Paesa’, ma che mi devi pagare?”. Altro che gelo british…in fondo, tutto il mondo è paese.

    Palermo, Sicilia
  • 21 commenti a “Tutto il mondo è paese”

    1. Anch’io una settimana fa,mentre facevo la spesa all’interno di un mercato di Milton Keynes (Buckinghamshire,UK),ho sentito ABBANNIARE.Ed anch’io per qualche momento,mi son sentito a casa.In quell’attimo immaginavo,di trovarmi in uno dei nostri mercati palermitani.Anche se poi,il tempo degli ultimi giorni,di questa mattina..mi riporta alla realtà.Alle volte dimentico di essere in Agosto.Ma comunque..

    2. Alessio hai ragione! Ovunque andiamo, dal polo all’equatore, la Sicilia ce la portiamo dentro…cerchiamo fra i volti, gli oggetti e le case qualcosa che ci ricordi la nostra terra e non appena troviamo la similarità ci sentiamo meglio, meno soli. Mi raccomando occhio alla via e prendi dall’asciutto. Ps salutami la consorte

    3. che vuoi che ti dica. sono anch’io in Gran Bretagna dove vado spesso e riflettevo anch’io che se come diceva Sciascia “la palma va a nord” a Londra ho la sgradevole sensazione che sia gia’ arrivata.
      Per questo mi rifugio poi in Scozia (da dove scrivo) dove questa sensazione per fortuna non la si prova.

    4. che vuoi che ti dica. Anch’io sono in GB dove vado spesso e se come dice Sciascia “la linea della palma va a nord” a Londra ho la sgradevole sensazione che sia gia’ arrivata. E’ per questo che poi mi rifiugio in Scozia dove appare ancora lontana…

    5. E’ vero tutto il mondo è paese, ma ci sono paesi che hanno in sè più di un mondo… e tra questi c’è la nostra Sicilia; ed è per questo che la “ritroviamo” dovunque.

      Buona Salute a Tutti…
      Giasa

      Per RM… a breve ti conviene provare in Islanda…

    6. Eri partito bene.
      Simpatico con il tuo “Sir Tony Siino” e le “lande della Trinacria”….il resto una bolla di sapone. Tutto il mondo paese è un connazionale che ti regala le cipolle?? Parere personale non prendertela…ma niente di entusiasmante.

    7. Qui in Irlanda del nord ancora non sento abbanniare,ma se volete,essendo io palermitano,e pure di padre prizzitano come Alessio,comincioi a farlo io,almeno cosi rompo il silenzio della ADDORMENTATISSIMA Irlanda(che tra parentesi mi vedra` ancora per poco).

      Saluti a tutti!!

    8. Pippiniello, “tutto il mondo è paese” è una terra che, notoriamente formale e distaccata, è in grado di assomigliare alla caotica e calda Palermo almeno in questo particolare: l’abbanniata. Grazie per il “simpatico”. Il resto, “la bolla di sapone” la regalo alla mia Lei che, ogni volta che le vede (le bolle), mi chiede di comprargliele. La farò felice. Ciao 😉

    9. Caro Alessio, avevo già capito bene quale voleva essere il tuo messaggio ma continuo a trovare il tutto un luogo comune ( il fatto che in inghilterra abbaniano) Non voglio essere polemico…ma penso che in un mondo già appiattito dalla globalizzazione l’episodio come il tuo è qualcosa che non mi entusiasma o mi fa pensare wow che racconto interessante…figurati che avevo finito di leggere e cercavo dove cliccare su “CONTINUA”.

    10. Per me non lo era. Sarà che riesco ancora a stupirmi, anche dei luoghi comuni? Forse. Comunque, alla prossima.

    11. …è che ispiri un pò di acidità per il troppo parlare di te: fino a quasi metà dell’articolo la frase che avrei sussurrato ad un mio ipotetico compagno di lettura sarebbe stata: minchia ma chistu è truoppu fuoitti!
      …non so se mi spiego.

      Senza rancore.

    12. Alessio ho letto sulla tua Biografia che lavori in un “Contact center”…. Cosa è??
      Forse è un call center ma chiamrlo contact sa di piu’ figo?? Trovo davvero tristi questi giochini che spesso sono i giornali e telegiornali a propinarci…la cosa diventa piu’ triste quando anche la gente comune come me e te ne diventa vittima. So che questo intervento puo’ sembrare fuori tema…invece riflettiamo bene per fare in modo che “tutto il mondo non sia paese”.

    13. Ciao Alessio, spero che ti trovi bene in Inghilterra! Dopo 39 anni che abito in Inghilterra per me “Abbaniari” e una cosa comune che ora si sente nei mercati delle citta Inglesi, forse copiata dai mercati nostrani, e’ in particolare dopo l’apertura del Mercato Europeo. Proveniente da un paesino in provincia Caltanissetta per me il termine ” tutto il mondo e’ un paese” e’ piu rilevante in questi ultimi anni in quando ora qui si trova quasi di tutto per vivere una vita Siciliana in Inghilterra.

    14. Caro Peppiniello, un call center è un “centro di chiamata”, mentre un contact center come mi fu spiegato tempo fa, non dalle televisioni o dai giornali, ma di chi mi ha assunto, è un centro dove vengono gestite le richieste della clientela attraverso vari canali, tra i quali telefono, mail, fax e quant’altro. Inoltre, vengono gestiti i reclami e la corrispondenza dei legali. Se si fosse chiamato call center, non avrei avuto problemi a definirlo così. Del resto, ho anche scritto un post in merito, e non mi sembra di avere provato a “travestirlo” da lavoro figo, con un abile giochino ispirato dai mass media. E se non mi sbaglio, lo hai anche letto. Quindi, dopo aver profuso giudizi sul post, la lezione di vita, caro Peppiniello, almeno in questo caso, è proprio fuori luogo, almeno riguardo a questo argomento. Poi, sono sicuro che hai tantissime cose da insegnarmi, e del resto hai dimostrato immensa saggezza in questo paio di commenti che hai lasciato su questo blog. Chissà quale nobile molla ti spinge ad aiutare il prossimo in questo modo.
      Comunque, spero di spostare questa piacevole conversazione sul prossimo post che a breve pubblicherò, sperando, stavolta, di entusiasmarti. Ti prometto che ce la metterò tutta. Spero che vorrai riporre in me rinnovata fiducia. Un saluto affettuoso.
      Il provinciale del call center (se preferite). 😉

    15. Pippiniello l’argomento del post non è il profilo di Alessio. Se proprio hai qualcosa da dire mandagli un’e-mail. Grazie.

    16. Il mio ragionamento (palesemente provocatorio) vuole mantenre il tema del post ( e non blog, come Alessio quando scrive: “…..in questo paio di commenti che hai lasciato su questo blog” ) Anche io mi riferisco al concetto di “tutto il mondo è paese” e ritengo che questo puo’ anche essere allargato dove vi sono tutti quei fenomeni, abilmente pilotati che tendono ovunque ( il concetto di tutto il mondo che diventa paese) a sovvertire a proprio piacimento il significato delle cose. Il mondo ( vi giuro non voglio dare lezioni a nessuno ma esprimo sempre e solo il mio pensiero consapevole che possa essere completamente deviato) in questi casi viene appositamente fatto diventare paese dove una cosa, un oggetto , un servizio od un valore assume un determinato significato per tutti perchè fa comodo così. E allora non mi sta piu’ bene il concetto tutto il mondo è paese , non mi vanno giu’ le cose banali, non mi vanno giù le camicie di forza nella mente. Io non penso proprio che tu voglia travestire il tuo in un lavoro figo, casomai lo fanno i tuoi capi, mi chiedevo se te ne rendessi conto. Ti faccio un esempio personale,da buon siculo anche io ho vissuto un’esperienza medio-lunga in un call center per una grande azienda italiana( direttamente assunto da questa e non da aziende terze) dicevano che noi non eravamo operatori di call center ma la nostra fiugra aziendale era “customer CHAMPION” non ti fornisco le loro spiegazioni perchè sono ridicole…tanto quanto la differenza tra call e contact center che fa Alessio o meglio che gli hanno spiegato i suoi capi…In quel periodo se mi domandavano cosa facevo…non rispondevo il customer champion….E poi caro Alessio…dovresti essermi grato. Anche se i miei commenti sono provocatori alla fine stiamo arrivando ( grazie a me 😉 ) a piu’ di 15 commenti. Attendo il tuo prossimo ” POST” ti prometto che se mi piace ti faro’ mille complimenti come faccio a chi apprezzo…ma se così non fosse non prendertela.

    17. e così il “nostro” Peppiniello ergendosi sul suo piedistallo di estrema simpatia ci regala ancora perle di saggezza…
      Rosaliani approfittatene, un’occasione da non perdere, altro che i regali del sultano, chiedete a Peppiniello!
      dispensa consigli e indicazioni, si permette sentenziare sul lavoro degli altri e a richiesta, (parole sue), vi aiuta a rendervi conto, ( ma il bello deve ancora venire..mi si arrizzano le carni) e “grazie a Lui” aumentano pure commenti e magari le pensioni e gli stipendi.

      vota peppiniello vota!

    18. Giasa e per tutti: Mi spiace di essere percepito ( o magari di esserlo realmente) antipatico. Chiedo scusa a tutti se ho offeso in questo o in altri post. In verità cerco di dire solo cio’ che penso e lo faccio a modo mio. Ma non facciamoci rimproverare da Rosalio perchè siamo fuori tema si tu che io.

    19. Vi prego di rimanere in tema. Grazie.

    20. ma porca miseria
      ma quanto pressapochismo, superficialità, astio, e non so quant’altro.
      ma prendete il post per quello che è, un racconto e basta.
      ma di libri ne le leggete?
      ma la narrativa vi fa schifo?
      o state tutto il giorno davanti il PC dietro ai blog per criticare solo per il gusto di fare qualcosa.
      a me, il solo pensare di incontrare un connazionale che ti dice “paisà” e ti regala anche le povere cipolle, mi emoziona. il contatto umano mi appaga più che stare con il culo davanti a un PC.
      EMOZIONATEVI!

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