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venerdì 29 mar
  • Bari vs. Palermo

    Come si fa a dire che una pubblica amministrazione o una comunità di amministrati sia migliore o peggiore di un altra? In economia si utilizza il concetto di benchmark per confrontare e misurare in modo significativo due aziende diverse che però operino in contesti analoghi. Quale può essere allora un corretto parametro di riferimento per valutare se una città “performa” al di sotto o al di sopra di quanto dovrebbe? Ha senso paragonare Palermo a…Zurigo? A Zurigo certamente no, ma a Bari sì: per ragioni geografiche, storiche, culturali, sociali, climatiche, ecc.

    Sono tornato recentemente a Bari, città che conosco da cinquant’anni mentre da trenta vivo a Palermo (dopo una breve esperienza milanese e salvo un’altra biennale romana). L’impressione di vita vissuta che ho ricavato dal confronto tra queste città è che la prima si è lentamente, ma costantemente evoluta mentre l’altra si è decisamente involuta seppur dopo un breve sussulto di vitalità civile culminato nei primi anni novanta.

    Poiché le impressioni sono soggettive mentre i fatti non lo sono, citerò solo i fatti più significativi che ho recentemente osservato a Bari.

    1. Raccolta differenziata. A Bari si fa attraverso cassonetti di diverso colore. Nessuno si sogna di tenere aperti i cassonetti con bastoni o cassette per il fastidio di toccarli. Nessuno si sogna di portare il sacchetto della spazzatura appeso all’esterno dell’auto. Non esistono – né in centro, né in periferia – cumuli o improvvisate discariche di sacchetti o altri rifiuti ingombranti (materassi, mobili, ecc.). Le strade sono pulite.
    2. Policlinico. Ho visitato il reparto di cardiologia paragonabile, per ordine e pulizia, ad una buona clinica privata palermitana. Nella piazza antistante il policlinico è funzionante un ampio parcheggio sotterraneo mentre nei viali del policlinico è vietato l’accesso alle auto non autorizzate.
    3. Autosilo. Ne ho contati almeno una decina. Per chi non lo sapesse, si tratta di palazzi, anche di dieci piani, adibiti a posteggio auto accessibile con rampe oppure con montacarichi automatizzati.
    4. Piste ciclabili. Sono molto razionali e funzionali: non ho visto i baresi sgomitare per andare in bici, ma, si sa, in certi casi l’offerta crea la domanda.
    5. Qualità edilizia. Poiché sarebbe opinabile un discorso sull’estetica dell’edilizia residenziale, mi limito a riportare che non ho visto palazzi con i balconi imbragati a causa dello sfarinamento del calcestruzzo.
    6. Metropolitana. Una metropolitana collega il quartiere satellite di San Paolo (omologo dello ZEN, ma sarebbe offensivo paragonarlo a quest’ultimo) alla stazione centrale.
    7. Università. Pur con comuni e inossidabili tradizioni baronali, Bari è però sede dell’unico Politecnico del sud mentre l’Università di Palermo è in fondo alla classifica nazionale per prestigio accademico.
    8. Fiera. È il caso di fare un paragone tra la Fiera del Levante e quella del Mediterraneo? Sarebbe come sparare alla Croce Rossa!
    9. Vigili urbani. Esistono e io li ho visti: sono temutissimi soprattutto per le multe alle auto in sosta in doppia fila.
    10. Bombardamenti. Il porto di Bari fu teatro di disastrosi eventi bellici (17 navi alleate affondate durante un attacco della Luftwaffe nel 1943) con centinaia di morti e ingenti danni a monumenti ed edifici, ma non esistono spazi Quaroni o altre simili…memorie dei bombardamenti dell’ultima guerra.
    11. Centro storico. Non ci sono edifici pericolanti, né tantomeno abitati da senza fissa dimora. Gli abitanti del centro storico di Bari hanno l’abitudine di lavare (con acqua e sapone) il pezzo di strada antistante la propria casa, considerandola parte integrante della stessa.
    12. Acqua. I serbatoi di plastica blu o grigi (quando non di eternit) che caratterizzano Palermo dall’alto sono sconosciuti a Bari almeno da quando la storica scarsezza di acqua è stata affrontata e risolta realizzando nel primo novecento l’Acquedotto pugliese, uno dei più imponenti del mondo.
    13. Impresa. Bari ha un tessuto imprenditoriale vivace, composto da aziende sia locali che nazionali o multinazionali (significative presenze), dei settori sia industriale che commerciale (es. IKEA).
    14. Infrastrutture sportive. Lo stadio San Nicola dell’arch. Renzo Piano e le piscine comunali o il CUS fanno parte delle eccellenze mentre il palazzetto dello sport è inagibile, ma, almeno, è ancora munito di un tetto.
    15. Criminalità. La differenza principale tra le forme sia micro che macrocriminali conosciute, risiede nel fatto che in Puglia l’attività criminale è più appannaggio degli emarginati sociali che non di gente laureata (es. i vari medici palermitani affiliati a Cosa Nostra) o di elevato ceto sociale (v. gli esattori Salvo).

    Per prevenire le obiezioni dei soliti orgogliosi difensori della Palermo “ombelico del mondo”, ricordo che entrambe le città hanno subito le stesse dominazioni mentre non hanno conosciuto la grande tradizione civica dell’epoca comunale. Magari, i pubblici amministratori, anche a Bari avranno rubato oppure si saranno dimostrati degli incapaci, ma di sicuro, negli ultimi trenta anni, non hanno fatto solo questo!

    Palermo
  • 141 commenti a “Bari vs. Palermo”

    1. Gran parte delle cose da Lei citate non si riferiscono a scarsa amministrazione bensì alla mentalità ristretta di noi siciliani. Mi dica una cosa: ora che ha visto che a Bari si sta così bene, ad esempio nella viabilità, ha smesso di posteggiare in seconda fila? (e non mi dica che non lo fa perchè l’ho visto io stesso… e per inciso anche io alla fine posteggio in seconda fila)

      Inoltre, per completezza, la piscina comunale palermitana fa parte delle eccellenze europee ed è superiore a quella barese…sarebbe stato grazioso farlo presente nel suo confronto.

      E ancora: il degrado del centro storico Palermitano è frutto di una visione miope della sovraintendenza ai beni culturali contro cui hanno dovuto combattere tutti gli amministratori comunali (anche Orlando…). Ma Lei lo sa che per un lungo periodo di tempo non è stato possibile ristrutturare palazzine bombardate perchè la sovraintendenza richiedeva che si usassero gli stessi materiale e modalità di costruzione? E ovviamente quando poi il progetto passava al genio civile per l’approvazione questi lo bocciava perchè non antisismico!

      Ma invece di continuare a dire “questi amministratori fanno schifo” perchè non facciamo qualcosa? Cambiare gli amministratori non serve assolutamente a nulla, perchè chi subentra è tale e quale a quello che è uscito (e non mi parli delle primavere che sono sciocchezze grandi come astronavi!). Creiamo comitati cittadini non di protesta generalizzata (tipo “via il sindaco!!”) ma circa cose pratiche tipo presidiare Via Dogali fino a quando non ci spiegano perchè ci sono 2 pattuglie sole in città. Oppure di denuncia verso chi fa i lavori male… e così via. Poi che ci sia un sindaco di Destra o di Sinistra se la città funziona, cosa cambia?
      Oppure Lei ha interessi privati e per questo le conviene che sia un *determinato* sindaco a governare?

    2. @P.L.
      Citare la piscina comunale di Palermo è un clamoroso autogol. La struttura è sì tra le migliori d’Italia, peccato che la gestione è da terzo mondo! Le docce sono in condizioni pietose, l’acqua esce direttamente dalle piastrelle! gli arredi e i bagni degli spogliatoi sono quasi tutti vandalizzati. La piscina è aperta al pubblico il sabato solo per 3 ore e la domenica è chiusa! Non mi si dica che il comune non ha soldi e dipendenti, la piscina incassa decine di migliaia di euro al mese e nell’impianto tra dipendenti comunali e lsu ci saranno ogni giorno almeno 40 persone. Perchè non fanno i turni anche nel fine settimana e invece di stare in portineria a leggere il giornale perchè non si mettono a sorvegliare gli spogliatoi?

    3. Sono di Palermo e conosco benissimo Bari da circa 20 anni. Seppur ammettendo che certe considerazioni fatte sono vere, mi sento di confutarne alcune.
      La città è in genere abbastanza pulita ma in molti punti si possono vedere discariche a cielo aperto in alcune aree più abbandonate. In particolare lungo le strade secondarie si trovano spesso discariche di elettrodomestici e gomme di auto.
      Il centro storico solo da poco è stato rivalutato ma comunque alcune strade rimangono degradate e non è consigliabile addentrarsi. Inoltre mi consenta di osservare che rivalutare il centro storico di Bari non è certo paragonabile a rivalutare quello di Palermo grande quasi quanto tutta la città di Bari e con una miriade di chiese e palazzi storici al suo interno.
      La metropolitana di Bari è solamente un trenino delle ferrovie locali paragonabile alla metropolitana di Palermo, ma con meno fermate.
      Il parcheggio sotterraneo di tre piani davanti al Policlinico è stato aperto da poco. Anche a Palermo se ne sta realizzando uno di cinque piani davanti al tribunale.
      Realizzare autosilo a Bari è semplice perchè il territorio è pianeggiante e gli spazi ci sono, al contrario di Palermo che è circondata da montagne. Inoltre gli autosilo sono quasi sempre vuoti.
      I vigili urbani a Bari sono presenti ma, per esperienza personale, posso dire che fanno poco o nulla come a Palermo.
      Le attività imprenditoriali di carattere internazionale sono semplicemente arrivate prima a Bari che a Palermo, in un’ottica di lenta discesa della panisola. E poi non poco ha influito la semplicità di reperimento degli spazi da occupare grazie al fatto che non esitono montagne attorno all’area di Bari. Anche a Palermo adesso stanno arrivando i grossi gruppi della GDO.
      Grazie alla particolarità del territorio, Bari è molto decentrata, nel senso che uffici e attività commerciali si trovano nell’hinterland e non al centro. In questo modo è più facile tenere la città in ordine.
      Mi lasci adesso però considerare che Palermo, per posizione geografica, bellezze architettoniche e storiche, cucina, mare e grandi potenzialità è varie spanne sopra a Bari e a molte altre città italiane.

    4. P.L. – Sono d’accordo: le scelte di carattere valoriale e politico sono rilevanti in Parlamento, non a livello cittadino dove viene richiesta solo capacità di amministrare. Personalmente, poichè credo che chi ha la capacità di capire abbia poi la responsabilità di fare qualcosa, dedico del tempo a muovere critiche (a fin di bene) e proposte su Rosalio o a promuovere iniziative concrete -extraprofessionali- di carattere sociale, culturale ed economico.
      I vincoli della soprintendenza sono sopravvenuti: nell’immediato dopoguerra c’è chi ha ricostruito subito e chi ha abbandonato il centro storico per speculare su terreni agricoli al grido: “Palermo è bella, facciamola più bella!”.
      Sulla piscina, opera di buona architettura, concordo con Nuotopubblico.
      Ho parcheggiato in doppia fila (e anche lì dove gli ausiliari non possono levare le multe), ma ho ridotto di molto l’uso dell’auto a favore della bici a pedalata assistita.
      Gaspare – il fatto che Palermo per monumenti, estensione del centro storico e posizione naturale sia più bella di Bari non è un’attenuante, ma semmai un’aggravante delle responsabilità dei palermitani e dei loro amministratori: come si fa a trattare così male tanta bellezza?
      Lasciamo stare le multinazionali attratte da Bari, ma è possibile che la quinta città d’Italia dove si visse la splendida epopea dei Florio, a livello imprenditoriale locale oggi esprima al massimo Barbaro e Randazzo? Non sarà che i generosi stipendifici pubblici soffochino la cultura del rischio di impresa?

    5. Se mettere insieme 15 osservazioni soggettive, e, fuor di polemica un tantinello preconcette, per te è fare benchmarking, potremmo giungere facilmente al risultato opposto con poco sforzo. In quanto al punto sull’università, l’unico che voglio prendere in considerazione essendo un addetto ai lavori, con la stessa leggerezza con cui emetti sentenze, dico solo che non hai idea di quello di cui scrivi. A te e agli altri lamentatori professionisti, che continuano a sparare a zero mortificando chi quotidianamente, semplicemente facendo il proprio dovere e fermandosi alle strisce pedonali, cerca di fare del proprio meglio per “svegliare” un po’ questa città, l’invito almeno a non schermarsi dietro una pretesa di obiettività francamente patetica.

    6. Comunque la premessa che Bari e Palermo abbiano caratteristiche simili secondo me non è valida. Palermo è molto più simile a Napoli che a Bari. E’ con Napoli che si possono fare i confronti e in questo caso molto spesso Palermo uscirebbe vincente.

    7. E quindi? Secondo voi il sign. Didonna si sbaglia? La citta di Palermo è una città evoluta,
      al passo coi tempi, l’amministrazione fa il suo lavoro? E magari Gesù Cristo è morto con lo scooter..
      L’università, per dirne una, l’ho vissuta in prima persona, in strutture e con strumenti carenti, e dopo la laurea ho comunque dovuto lasciare Palermo, una città che nulla aveva da offrire ai suoi figli..Possiamo pure continuare a difendere l’indifendibile, per amor proprio o per amor di patria, ma anche a voler essere buoni (ed io non lo sono) rimane na battaglia persa..

    8. Noi palermitani abbiamo alcuni “vizi congeniti”. Uno di questi è certamente “il lamentarsi”. Un altro è il “vizio dello struzzo”: nascondere la testa sotto la sabbia per paura di guardare in faccia la realtà.

      Non conosco Bari, ma conosco molto bene Palermo. Non credo che il post volesse proporre “lamentazioni”, nè che il confronto Bari-Palermo sia essenziale.

      A mio parere, il punto è: ci viviamo bene, qui? Siamo soddisfatti dei servizi della città? Possiamo portarla ad esempio nelle conversazioni con i nostri amici d’oltre-stretto?

      Ognuno può rispondere secondo coscienza (e cercando di non prendersi in giro da solo).

      Io penso che, come il post evidenziava bene, altre città del Mediterraneo (tralasciamo il nord: troppo facile) si sono costantemente e coscientemente evolute negli ultimi decenni, mentre Palermo sembra procedere per forza d’inerzia su una strada che sembra costellata di piccoli miglioramenti “indispensabili”, ma che in realtà è di lenta involuzione. Le altre città (anche in questo momento) vanno più veloci di noi, per cui il divario è aumentato e, continuando così, non può che continuare ad aumentare.

      Forse, è già arrivato il momento di confrontarci con Tunisi o con Rabat.

    9. Fastspin – Prova a fare, anche con valutazioni “soggettive”, una valutazione opposta …
      Per quanto riguarda l’Università, ripeto che ho menzionato il Politecnico e per la classifica cito Il Sole 24 Ore http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/07/universita-classifica-atenei.shtml?uuid=75c7193e-5177-11dd-90df-241f4324bf97&DocRulesView=Libero#
      Dal 1992 al 2008 ho fatto parte di una commissione esaminatrice di esami pubblici presso la CCIAA di Palermo … devo proprio infierire? 🙂

    10. Signor Didonna confermo che i suoi dati sull’università sono alquanto opinabili. Visto che abbiamo scelto (da bravi sofisti) di dare fede alle classifiche dei giornali(probabilmente perchè sono tutte diverse tra di loro, e quindi almeno una può confermare qualsiasi tesi) le cito quella di “le guide di Repubblica” che mette Palermo al 5 posto tra i mega atenei e bari al 7(un distacco di 4 punti, che non sono pochissimi…). Potrei citarle anche la classifica per facoltà dove Ingegneria di Palermo precede Ingegneria di Bari di circa 9 posizioni(Bari 32°), e deve ammettere che per un politecnico(gli altri due politecnici d’Italia, Milano e Torino sono tra i primi 3) questo è molto strano.
      Ora (a me) non interessa stabilire chi tra le due è migliore, perchè in entrambi i casi è un grande risultato viste le rispettive posizioni medio-basse di due atenei. Credo solo che, nella foga di trovare quanti più possibili elementi per sostenere la sua (legittima e in parte certamente vera) tesi, lei si sia spinto in conclusioni affrettate, che delegittamano il suo(per il resto) valido ragionamento.

    11. Dar – Il Politecnico di Bari http://www.poliba.it/ è ateneo distinto dall’Università degli Studi http://www.uniba.it/
      La clssifica de Il Sole 24 Ore è dello scorso luglio: anche qui attenzione ai confronti!

    12. Due a zero e palla a centro…

    13. moltissime volte si fa accenno all’incivilta’ nostrana come fosse l’unica al mondo!
      E vero a palermo moltissimi sono incivili,si scende la spazzatura anche la mattina,ma i cassonetti sarebbero da abolire,come si usa in francia,ogni condominio ha il suo in un locale ben precisio nel condominio la sera il portiere o chi per lui li esce,stop,anche qui se ci fossero i cassonetti tutto il giorno fuori la gente butterebbe a qualsiasi ora la spazzatura.
      Materazzi lavatrici ecc ecc anche qui c’è chi li butta malgrado esista un servizio gratuito del comune per levarteli posto casa,c’è gente che li butta dappertutto comunque,con la differenza che non ci restano piu’ di 8 ore perche gli spazzini lavorano!
      Doppie file? corsia unica e vigili severi sono riusciti ad eleminarla del 50% resta soltanto dove esistono doppie e triple corsie,e anche qui ci sono i parcheggi “autosilo” in granparte gratuiti per mezzora…
      Macchine sui marciapiedi? Installati dei paletti,su moltissimi di essi…ecc ecc
      Basterebbe un comune e dei servizi efficenti per rendere i palermitani un po’ piu disciplinati,sra’ difficile?
      Ps prima che mi dicono lo “sperto”,se volete documento con fotografie!

    14. ma mi faccia il piacere!!!è vero k Palermo è quello ke è(soprattutto noi palermitani),ma nn mi venga a dire k Bari sia la Londra di turno!!!

    15. Sulle classifiche non ripeto concetti simili a quanto già espresso da Dar. In un ateneo di dimensioni medio grandi come quello palermitano si può trovare di tutto dall’eccellenza alla mediocrità. Potrai fare altrettanto a Bari. L’unico dato attendibile per valutare, non tanto gli atenei, ma i corsi di laurea è la facilità a trovare un impiego dopo la laurea per gli studenti. A me risulta che i nostri studenti – parlo di Ingegneria – lo trovino facilmente, purtroppo molto spesso fuori dalla Sicilia. A te sembra che se i nostri studenti non ricevessero un’adeguata preparazione le aziende del “civilissimo” e ” moralissimo” nord li assumerebbero? Non nascondo di provare un leggero fastidio nel dover scendere in considerazioni così ovvie. Ripeto, nessuno nasconde i problemi di questa città e di questa regione, ma continuamente ripetersi che tutto faccia schifo non aiuta, soprattutto quelli che si sforzano di tirare dritto davanti a disfunzioni e problemi. Infine, vorresti infierire sull’Università avendo fatto parte di una “commissione esaminatrice di esami pubblici” della Camera di Commercio? Esaminavate gli esami pubblici? Ti prego di illuminami, sono curioso… 😉

    16. Dimenticavo il confronto soggettivo: una volta a Modena una barista e un suo avventore mi raccontavano – riporto testualmente perché fui veramente colpito – di come i pugliesi (e citava anche altre regioni del sud ma qui il confronto è e solo con la Puglia, no?) fossero terribili mentre i siciliani dei signori. Credo di essermi tenuto sul tuo livello. 😉 Con un adeguato sistema di benchmarking si può dimostrare quello che si vuole…

    17. Come sempre, l’orgoglio ferito fa reagire a sproposito. Rileggiamo la frase incriminata: “Università. Pur con comuni e inossidabili tradizioni baronali, Bari è però sede dell’unico Politecnico del sud mentre l’Università di Palermo è in fondo alla classifica nazionale per prestigio accademico”.
      Fino a prova contraria, Bari è sede di un politecnico oltre che di un’università e Palermo è in coda alla classifica (del luglio 2008 dell’autorevole Il Sole 24 Ore) di tutti gli atenei e politecnici italiani. Fine della discussione.
      La commissione di esami cui ho fatto riferimento è quella nominata dalla CONSOB per l’ammissione all’Albo dei Promotori Finanziari. I candidati sono diplomati o laureati e, tra questi ultimi, ho rilevato notevoli carenze in quelli di provenienza Economia. Non in tutti, ovviamente.

    18. Ah, l’orgoglio ferito! Come argomento non è molto originale. In tutti i messaggi non ho nascosto la realtà con le mille difficoltà quotidiane in cui tocca imbattersi qui. Però attribuire agli altri “spropositi” non ti fa onore, credimi. Ti ho dato dei riferimenti oggettivi almeno quanto i tuoi. Senza polemica, quasi ogni tua frase rivela un atteggiamento preconcetto. Addirittura pensi che il mio interesse coincida con quello dei “baroni” locali. Se l’affronto è stato quello di farti notare, in maniera scherzosa, che ti ergevi dall’alto di una commissione della Camera di Commercio, di cui davi una definizione abbastanza traballante, allora effettivamente siamo in presenza di orgoglio ferito, ma, certo, non del mio. La frase “Fine della discussione” è indicativa di un modo di discutere che non mi piace e quindi forse mi asterrò in futuro dal dialogare con te. Evitando di restare sul personale, come scrivevo, ha senso parlare di Corsi di Laurea, più che di Atenei o Facoltà. Se gli studenti di Economia palermitani sono “unfit” per fare i promotori finanziari, non vuol dire che tutto l’ateneo faccia schifo. Come scrivevo, posso parlare di Ingegneria e ho fornito un dato obiettivo. Per chiudere, vivo a Palermo da molto meno tempo di te: magari difendo solo un barlume di logica contro il qualunquismo imperante.

    19. Ma mi fate solo ridere…per non piangere!!!
      Didonna con questo confronto ha espresso un suo giudizio. Io avrei fatto di peggio… Ma vi rendete conto che avete poco e che la vita in una città civile può offrirvi molto ma molto di poco. Siete la 5a città italiana ma solo per grandezza… per il resto sia ultimi o penultimi, conta poco. Eppure soffrite quasi tutti di permalosità… Dio mio guai a toccare Palermo! Ho solo letto messaggi dettati da permalosità e orgoglio. Ma non vi rendete conto che così facendo non migliorerete mai niente. E mettetelo da parte questo orgoglio… dovete dire palermo così com’è fa schifo…Non avete raccolta differenziata, avete i parcheggiatori abusivi, ospedali che è meglio non parlarne, città sporca, quando piove si allaga tutta, vi mettete in coda alle 4 del mattino per andare in posta! Una bella città sporcata perennemente da manifesti elettorali che arrivano anche ai piani alti! E’ questo secondo voi il grado per una idonea quaslità della vita? E non mi rispondete…i si lo sappiamo!!! Non basta solo saperlo…Ma signori fino a quando non vi rendete conto quale sono i veri parametri di una vita civile non potrete mai capire cosa significhi vivere in una città civile senza chiedere grazie per un qualsiasi servizio che le istituizioni invece ti devono. E’ difficile spiegare tutto ci vorrebbero dieci spazi come questo. Ma una cosa è certa palermo o qualsiasi altra città come palermo, cambierà quando si comincerà a capire e a pretendere dalle istituzioni ciò che spetta di diritto perchè andare in posta alle 4 per prendere il turno non succede nè a Tunisi nè a Rabat come ha scritto qualcuno. Mi sentirei quasi in “imbarazzo” agli occhi di altri italiani venendo da una città tra le ultime e che negli ultimi anni ha perso colpi sotto qualsiasi punto di vista. alla prossima…

    20. …….per la serie l’erba del vicino è sempre piu verde……ma finiamola per favore Bari………….mahhhhhhhhhhhhhhhh………dobbiamo sempre parlare male di palermo paragonandola addirittura a Bari che conosco….finiamola…..io a Palermo vedo tante cose se stanno cambiando ma ognuno guarda con i suoi occhi e forse anche con le proprie credenze politiche….l’altro giorno ero in giro per Palermo e ho visto nell’arco di 100 metri 3 alberghi di lusso aperti tra cui uno vicino porta felice (hotel porta felice…basta girare un po’ per vedere che le cose si muovono anche se lentamente ma si muovono….prossimo albergo piazza borsa…..

    21. @robert: nessuno dice che Palermo sia la migliore città del mondo. Ho viaggiato in lungo e in largo e ho vissuto per periodi più o meno lunghi all’estero e in tutti i miei messaggi non ho negato che la qualità della vita a Palermo è menomata da inefficienze, ritardi, problemi. Quello che voglio sommessamente fare presente è che ripetersi che siamo i peggiori in tutto non aiuta a migliorare le cose. E’ orgoglio ferito? E’ permalosità? Anche se non mi è mai capitato di fare la fila alle poste dalle 4, anche se faccio la raccolta differenziata, anche se mi fermo davanti alle strisce pedonali e agli stop, e non lascio mai la macchina in doppia fila, vi propongo un cambiamento di prospettiva. Ipotizziamo che il default panormita sia lo schifo più assoluto e preghiamo i nostri autorevoli opinionisti di fornirci qualche spunto positivo. Tipo qualcosa che a Palermo funziona, magari non bene, ma funziona. Insomma, intellettuali svegliatevi! date una scossa a questo schifo di città! Scrivete un libro che non faccia venire la depressione, scrivete un articolo che dia speranza. Provateci!

    22. Poi per favore Bari è un quarto di Palermo, con problemi completamente diversi, con storie diverse………

    23. che il sole24ore non conosca benchmark? 🙂
      posiziona bari addirittura dopo reggio calabria…e ce ne vuole a star dietro a reggio calabria, che tolto il lungomare sarebbe da….!
      senza nulla togliere al penultimo posto di palermo.
      http://www.ilsole24ore.com/speciali/qv_2008/qv_2008_province/qv_2008_province_settori_classifica_finale.shtml
      sto post mi fa proprio ridere, ma ormai ho imparato ad apprezzare l’ironia inconsapevole di didonna!
      e non gli toccate bari ah ah

    24. A proposito di classifiche, se uno volesse seguire il criterio del’autore del post, potrebbe simpaticamente dare la “Fine della discussione” con questo:

      http://areastampa.unipa.it/popup_news.php?id=295 e questo http://www.webometrics.info/rank_by_country.asp?country=it

      Palermo è 14a, Bari (Università, il politecnico non è in classifica) è 18a, ovviamente della classifica italiana.

      Viva i benchmark quando danno ragione alle proprie tesi e abbasso la logica, sempre più inutile in questo mondo di proclami…

    25. Quando, nel giugno 2004, il centro città fu tappezzato da un anonimo manifestino listato a lutto con la frase “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità” i pubblicitari palermitani, feriti nell’orgoglio, sentenziarono che si trattava di una comunicazione controproducente. Sappiamo come è finita: gli “attacchini” di AddioPizzo con il consumo critico sono stati l’unica novità concreta e fattiva in mezzo ai tanti tromboni dell’antimafia ufficiale.
      A me sembra che l’unica cosa che smuova un po’ il palermitano medio dal suo torpore sia il pungerlo nell’orgoglio. Orgoglio sicuramente degno di miglior causa, ma, visto che è fatto così, se si vuole provocare una qualche reazione, non si può prescindere da esso.
      Io non ho più la cittadinanza barese, sono diventato palermitano così come palermitani sono mia moglie e i miei figli: mi fa sorridere che mi si rinfaccino le cose buone della cultura o della storia siciliana perchè ne sono il più convinto sostenitore. Ma non si deve nemmeno offendere la mia intelligenza sostenendo che Palermo sia una città al di sopra della soglia minima di decenza civile perchè così non è. Le condizioni in cui vivono i miei vicini di casa del centro storico sono indegne di una città civile! E il paragone con un’altra città meridionale come Bari (a battere Napoli siamo tutti bravi, ma si tratta di una magra consolazione) è più che legittimo perchè l’area metropolitana di Bari è superiore per numero di abitanti a quella di Palermo (basta confrontare l’elenco telefonico che è spesso una volta e mezzo) e quindi gli amministratori (comunalin e provinciali) di quest’area affrontano problemi semmai maggiori per assicurare servizi minimamente efficienti.

    26. Se non altro abbiamo tolto di mezzo il benchmarking… Condizioni indegne di vita le trovi in tutte le città, così come quartieri ghetto ed emergenze sociali. Prendi pure New York o Parigi, rovistando, più o meno a fondo, troverai sempre degrado da qualche parte. Ma per favore non tacciarmi di essere mosso dall’orgoglio. E’ la voglia di sentire qualcosa di originale che mi fa scrivere. Additare i mali palermitani è, come dici tu, come sparare sulla Croce Rossa. Sono capaci tutti. Mi aspetto contributi più interessanti ma forse anche i cosiddetti intellettuali si sono appiattiti sulla mediocrità che denunciano.

    27. Fastspin – I miei contributi, anche origoinali, li trovi anche qui:
      https://www.rosalio.it/2007/11/08/ecco-come/ (puoi leggere tutte e 12 le puntate)
      https://www.rosalio.it/2008/10/09/una-magra-consolazione/#more-4161
      https://www.rosalio.it/2007/01/28/migliorare-la-qualita-della-vita-nel-centro-storico/
      sono solo alcuni contributi in attesa di leggere i tuoi …

    28. tutto questo mi sembra un tantinello schizofrenico
      se qualcuno parla male di palermo tutti addosso
      se qualcuno parla bene di palermo tutti addosso…
      questo fare da bastian contrario è molto palermitano
      (purtroppo molto spesso anche io ci casco sigh)

    29. Due capoluoghi del Mezzogiorno amministrati da uomini di Legge,Emiliano magistrato e Cammarata avvocato:che sia questo che produce evidenti differenze?

    30. starei ben attento,prima di scrivere certe cose.
      C’e’ chi la lotta alla Mafia la fa veramente,colpendo
      i veri Mafiosi ed assicurandoli alla Giustizia,
      come ci mostrano continuamente le cronache,
      e chi si esalta il cervello con slogan che finiscono col colpire a casaccio,senza andare tanto per il sottile

    31. si’,evidente e’ la differenza,
      lo vedremo quando sara’ chiamato a risarcire
      Punta Perotti!

    32. Io non sono stato a Bari ma sono stato a Palermo. All’università di Palermo. Ad ingegneria informatica. Ed ero costretto ad alzarmi alle 04:30 del mattino per trovare un posto decente in quella stanza che assurdamente ci dicevano fosse un’aula.
      Come si fa a studiare / vivere così?
      Non si fa, appunto. Sono andato via, a Pisa, dove non solo mi sono laureato ma ho conseguito esperienza e specializzazioni.
      Dopo anni però sono tornato a Palermo (si, un pò recidivo lo sono, è vero), per lavorare. E poi sono andato di nuovo via: questa volta per sempre.

    33. @Donato Didonna: credo che siamo caduti in un equivoco. Non pensavo infatti a te quando parlavo di “intellettuali”. Comunque grazie per i link, mi riprometto di seguirli. I miei contributi sono sicuramente di livello molto più basso. Ad esempio mi fermo davanti alle strisce pedonali, non lascio la macchina in doppia fila, getto la spazzatura negli orari consentiti, faccio, per quanto consentitomi, la raccolta differenziata, chiedo fatture e ricevute fiscali, non elargisco soldi ai posteggiatori, infine cerco di contribuire a formare studenti del locale ateneo al meglio, in maniera tale che, quando cercano lavoro, partendo con lo svantaggio preconcetto dovuto alla nomea che questa città non riesce a staccarsi di dosso, grazie anche a “contributi” come i tuoi, possano farsi valere. Sai, credo siamo in tanti a fare così.

    34. @Davide: anch’io, anni fa ho vissuto l’esperienza della “levataccia” dovuta principalmente all’abitudine di alcuni miei colleghi di occupare intere file di posti al mattino presto. Dopo qualche giorno ci siamo dati civilmente una autoregolamentazione. Comunque erano corsi anmche con 200 studenti. Oggi molti corsi di Ingegneria, tra cui quello che citi, sono a numero programmato e, soprattutto l’accesso alle aule non è consentito 24/24h.

    35. Donato fa benissimo a proporre questo confronto. Chi davvero ama palermo non può non ammettere che siamo messi male. Se su 1.340 vigili urbani sono solo 96 queli che vanno a fare servizio in strada, se abbiamo il più comune con il maggior numero di dipendenti e pochi di loro sanno cosa fare, se l’unico “arredo urbano”che si vede è quello dei firgo rotti e dei materassi lasciati per strada, ma di quale orgoglio stiamo parlando? Mi spiace ma bisogna dirlo forte che coì non va.

    36. In ogni post dove si accenna…non dico prendere pubblicamente posizione…alla pochezza dei palermitani in tutti i campi e in tutti i sensi, ovviamente so benissimo pure io che ci sono e sono parecchie le belle cose che si potrebbero raccontare di Palermo…ma sono gocce nell’oceano!
      Ma perchè tutti i post poi pigliano la piega dettata da interessi settoriali, vedi questo che è finito a difesa di una università che…diciamocela tutta non viene quasi neanche presa in considerazione dalle classifiche nazionali?
      Perchè nessuno ha il coraggio di dire semmai si sussurrano solamente le verità che sono sotto gli occhi di tutti?
      Sui palermitani ci sarebbero da scrivere libri e libri, e qualcuno lo ha già capito, ma mai nessuna voce che dica apertamente che siamo una città, forse…che è agli ultimi posti di tutte le classifiche nazionali perchè ci facciamo scivolare tutto addosso, il sindaco, i vigili urbani, le regole che nessuno fa rispettare, l’amia, le luci spente, l’inciviltà, ma quella è trasversale…in questo a Palermo non ci sono classi ma ne esiste una sola…ma ecco che ovviamente qualcuno si leva prontamente a dire che non è vero questo e che non è vero quello…
      …ma cosa avete sugli occhi…dove vivete???
      Ah…sì…vivete…anzi viviamo a Palermo!

    37. Concordo con quest’ultimo intervento, di Roberto. Io, palermitana, costretta ad andare al nord per lavorare (sempre da precaria, ma con condizioni più decenti!), ogni volta che ritorno, passo i primi giorni di vacanza fumante di rabbia desiderando follemente di ritornare a casa mia qui al nord. E’ anti-palermitano pretendere strade pulite, autobus puntuali, marciapiedi decenti sgombri dalle cacche dei cani e dalle macchine e motori scorrazzanti, uffici che seriamente lavorino senza vessare il cittadino con cartelle pazze? Mi dispiace, tutto questo non è folklore, tanto siamo a Palermo felicissima…. questo è non avere rispetto per il cittadino, ma anche non rispettarsi come cittadino. La rassegnazione e il conseguente menefreghismo, che porta ad interessarsi solo del proprio orticello, non mi va proprio.
      Questo purtroppo è quello che vedo negli occhi dei palermitani. Le piccole isole di eccellenza non bastano per colmare le voragini di inefficenza e menefreghismo.

    38. Andiamocene tutti allora…

    39. E perchè dovremmo andare via noi: non sarebbe più logico mandare via o isolare, una volta per tutte, i portatori di quella mentalità che è responsabile di tutto ciò?

    40. Robert:
      “Ma signori fino a quando non vi rendete conto quale sono i veri parametri di una vita civile non potrete mai capire cosa significhi vivere in una città civile senza chiedere grazie per un qualsiasi servizio che le istituizioni invece ti devono. E’ difficile spiegare tutto ci vorrebbero dieci spazi come questo…”
      ma è allucinante, noi usciamo dalle gabbie dello zoo e non capiamo cosa significhi vivere in una città civile,
      no, non riusciamo proprio a immaginarlo, anzi addirittura ci piace! e non facciamo niente per cambiare!così, se segnaliamo quello che non va, ci lamentiamo; se diciamo che amiamo Palermo , siamo beduini, orgogliosi, e permalosi.
      Con una cosa sono d’accordo con te Robert, che le istituzioni i servizi ce li devono senza che dobbiamo
      ringraziarli . Ma sai, abbiamo provato a chiederli i nostri diritti, quello che ci spetta, ma tutti rispondono picche.
      Cosa suggerite? comunque grazie per i vs interventi.

    41. Didonna la prego la smetta di dire “autorevole” Sole 24 ore. Se lei avesse anche solo letto i parametri(se, appunto, ma diversamente da quanto credevo all’inizio, a lei poco importa la verità o anche solo la discussione della verità, preferisce dimostrare che lei ha ragione e basta e che gli altri difendono l’indifendibile) si sarà certamente reso conto dei parametri presi in considerazione: si parla di capacità di attrazione di studenti, di investimenti esterni, di ritardi negli studi, ma mai di qualità della didattica o della ricerca. Quindi se vuole usare quella classifica, ripeto da bravo sofista (cioè colui che concentra i suoi sforzi nell’implementazione all’interno dei propri discorsi di tecniche comunicative finalizzate a ottenere la vittoria dialettica, mettendo in secondo piano l’effetiva realtà) può dire che l’università di palermo attira poche persone da fuori l’isola, che ci sono pochi investitori esterni e che i nostri studenti sono in media molto in ritardo (anche se è stato dimostrato recentemente che quest’ultimo dato era dovuto al fatto che la segreteria non aveva aggiornato i dati relativi al superamento di molti esami..): A questo punto le sue altre elucubrazioni perdono molto di valore (ripeto non credevo fosse così quando ho letto per la prima volta il post). Per il resto se vuole si chiede se ci siano individui pronti a riconoscere i limiti (numerosi e in numerosi campi) della propria città, ne troverà molti (compreso me) in queste pagine. Non mi pare si possa dire lo stesso di lei con la sua città natale.
      Concludo con un appunto che dimostra (ove ce ne fosse bisogno) il suo impoprio modo di trattare i dati: nel mio post si faceva soprattutto riferimento alla facoltà di Ingegneria di Bari e lei prontamente mi ha ribattutto che lei aveva parlato del politecnico e non dell’università di Bari. Se lei fosse informato o se le interssasse, appunto, il reale stato delle cose, saprebbe che l’università di Bari non ha una facoltà di Ingegneria (ovviamente) e quindi quelle classifiche facevano riferimento al politecnico che è l’unico ad avere corsi di Ingegneria.
      Le ripeto che è molto umiliante per uno dei tre politecnici di Italia(per chi non lo sapesse orientato principalmente alla ricerca e che quindi in queste classifiche fatta sommariamente dai giornali dovrebbe ottenere alti punteggi…) essere distaccato di 30-40 posizioni dagli altri due politecnici di Torino e Milano. Certo che ignorerà la maggior parte di quanto ho scritto, al fine di contestare, con uno dei suoi motti arguti, un argomento poco inerente a quanto ho scritto la saluto.

    42. P.S. Se qualcuno volesse disporre di qualcosa di leggermente più attendibile della classifica de “Il sole 24 ore” potrebbe andare qui:
      http://www.arwu.org/rank2008/EN2008.htm
      Cioè L’academy ranking of world universities, una classifica stilata dai ricercatori(si ricercatori, non giornalisti) dell’Università Jiao Tong di Shanghai. I criteri sono: rapporto docenti alunni, premi internazionali di docenti, allievi ed ex allievi, pubblicazioni,importanza internazionale dei ricercatori e soprattutto citazione delle pubblicazioni.
      Palermo è nella fascia tra la 303 e la 401esima nel mondo e tra la 8 e la 12 in Italia;
      Bari è nella fascia tra la 401 e la 502 esima(mi scuserà il signor Didonna se non cito il politecnico di Bari ma questi non compare in classifica tra le prime 503 nel mondo…)e tra la 13 e la 22esima posizione in Italia. Ad esempio nel parametro “Highly cited researchers in 21 broad subject categories” che considera la qualità dei dipartimenti e dei suoi ricercatori Palermo batte Bari 12,6 a 0.
      Ecco signor Didonna, questo è uno dei modi di citari “i fatti” (come lei si prefiggeva di fare), poichè ciò che ha tirato lei in ballo pare eccessivamente provinciale.
      Ricordo che questa classifica (discutibile come tutte le altre del resto) è una produzione accademica, quindi stilata con tutte le attenzioni e le dovute accuratezze del caso: la sua validità(per quanto discutibile rispetto ad altre classifiche internazionali) non è neanche lontanamente paragonabile a un articolo di giornale.

    43. Dar – non ho difficoltà ad ammettere che non sono un esperto di università, ma anche se stralciassimo il confronto tra le università il risultato complessivo della mia valutazione non cambierebbe come confermato dal suo silenzio sugli altri 14 punti.

    44. @Donato Didonna: conseguenza logica della tua ammissione dovrebbero essere le scuse per aver accusato altri di parlare a sproposito. Non trovi?

    45. Fastspin – poichè è stata contestata l’autorevolezza della mia fonte (Il Sole 24 Ore) devo riservarmi un approfondimento visto che non sono un esperto di Università: quindi non devo ancora chiedere scusa a nessuno. Resta però evidentemente incontestata per il resto la mia tesi: mentre altre città meridionali evolvono, Palermo si involve. Se davvero avevamo un’univerità più prestigiosa della Cattolica e del Ca’ Foscari (secondo la fonte citata da Dar) devo dire che tale prestigio era portato con molta discrezione.

    46. Sofisma – sillogismo:
      volere è potere – se critichiamo (giustamente) il “potere” (e chi lo gestisce) dovremmo criticare anche il “volere” giungendo alla conclusione che “vogliamo” coloro che stanno al “potere”, e dunque tutte le relative conseguenze disastrose di cui tutti ci lamentiamo.
      Lamentiamoci dunque del fatto che ci manchi complessivamente il “volere” e semmai, chi ne avesse “voglia” e “volontà” si sbracciasse per fortificarsi in questo volere, nella propria determinazione a cambiare le cose. Le cose si “possono” cambiare se le si “vogliono” cambiare. Non ci sono scuse o alibi che tengano.
      Io lo “voglio” e non mi darò pace finchè tale volontà non otterrà il risultato voluto.
      E’ questione di potere, e dunque di volere.

    47. fastspin, ti leggo con attenzione, ma secondo me sprechi il tuo tempo.
      diddonna è sicuro di quello che afferma prima ancora di averlo pensato, e guai a contraddirlo, ti ficchi in vortice senza fine.
      meglio riderci su!
      questi post li taggherei come “satira”.

    48. Signor Didonna in questo ha ragione, difatti se non ricordo male nel mio primo commento ho precisato che la mia contestazione si riferiva solo al punto riguardante l’università. Sia ben chiaro che il mio intento non era quello di fare lodi sperticate all’università di Palermo, di cui sono noti i difetti, ma piuttosto di sottolineare che per quanto male siamo messi, non stiamo peggio che a Bari (relativamente al settore universitario. Riguardo all’autorevolezza delle classifiche le ripeto quanto detto: la arwu non è la classifica perfetta o la più veritiera in circolazione (le che è avezzo all’economia sa meglio di me come si possano avere risultati diversi variando i parametri di controllo) ma senz’altro essendo una ricerca accademica prodotta nell’arco di un anno a partire da numerosi e voluminosi database internazionali, vale mille volte di più di un articolo di giornale fatto da un giornalista per quanto bravo questi possa essere. Quella che cito io non è dunque la classifica definitiva, ma solo una delle molte autorevoli. Nel primo post avevo citato per esempio Repubblica, che pur essendo un giornale, in quell’occasione aveva programmato una guida alle università (prodotto editoriale dalla medio-lunga gestazione), in collaborazione con esperti, e pertanto certamente più curata di un singolo articolo di giornale. In definitiva non saprei dire se l’ateneo di Palermo è migliore della Cà Foscari, certamente so che relativamente a QUEI parametri la situazione è quella, trattandosi in larga parte di grandezze misurabili. Per quanto riguarda il resto dei fattori che a suo dire mostrano la distanza tra Bari e Palermo concordo con lei con l’arretratezza di questa terra in tutti i settori che lei ha citato, anche se non ho elementi per potermi formare un opinione autonoma circa il confronto con Bari, ma ,poichè qui è lei a essere più informato, non fatico a credere che sia così.

    49. @Didonna: le scuse le dovresti a prescindere giacché non è molto elegante – uso un eufemismo- imputare a persone che si sforzano di dialogare con te di parlare a sproposito. Mi aspettavo, evidentemente sbagliando, che una persona aperta al dialogo avrebbe posto già da tempo rimedio a una tale caduta di stile. Però, visto che ritieni di non dovere delle scuse te lo spiego sinteticamente e semplicemente. Adesso hai ammesso di non essere un esperto di Università, qualche commento più su, rispondevi a critiche motivate con un perentorio “Fine della discussione”. Non so se è chiaro, ma il problema non è che ci siano classifiche che contraddicano quella del Sole 24 ore, è che insisti a far passare tue personali opinioni per dati oggettivi. L’unico che vedo, obiettivamente, nei tuoi punti è quello relativo al confronto tra le fiere. Sugli altri punti non obietto nulla non perché riconosca le tue ragioni, ma perché su quei punti non so nulla. A differenza di molti altri qui – tu sei stato costretto ad ammetterlo – cerco di parlare solo delle cose che conosco. Ad esempio, di Bari ricordo solo che qualche tempo fa balzò alle cronache per i cartelli stradali artefatti per dirottare i turisti in luoghi in cui rapinarli. Però è solo un ricordo, non ho fonti certe e ho quindi evitato di utilizzarlo nei miei commenti sul confronto con Palermo.

    50. Siete uno spettacolo. l’autore del post elenca 15 punti per cui secondo lui palermo è peggio di Bari e la stragrande parte dei commenti si accanisce sull’unico punto che magari è discutibile (quello dell’università). “Aha, vedi? l’università di Pa è 300esima e quella di Ba è 400esima!!” Ridicolo.
      La verità è che Palermo, oggi, fa schifo. Oggettivamente, 10/12 anni fa era più vivibile ed anche più bella.
      Ha ragione Didonna sul fatto che la città abbia smesso da tempo di evolvere e si stia accartocciando su se stessa. Su questo c’è poco da argomentare.
      La fortuna di Palermo è l’assoluta o quasi mancanza di controlli. Una città che esercitasse un serio controllo sul “vivere civico” e si trovasse nelle condizioni di Palermo, avrebbe provocato le ire dei cittadini già da tempo. Invece Palermo… chiude un occhio. Le regole ci sono, ma nessuno sta lì col fiato sul collo a fartele rispettare. Puoi fare un po’ quello che ti pare e se sei fortunato, multe non ne becchi quasi mai. Nessuno ti dice niente. In cambio, Palermo ti chiede di fare altrettanto: c’è traffico? Chiudi un occhio, fai finta di niente. La città è sporca? Su, dai, fai finta di niente.
      E’ questo il perverso patto sociale che tiene in vita la città.

    51. Alcuni sono commercianti, altri professionisti, comunque insospettabili, in grado, per le loro attività, di coprire gli affari sporchi della criminalità organizzata di Bari. Il loro nome compare nell’ elenco degli indagati dell’ inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Dda Elisabetta Pugliese sui legami tra la malavita barese e «i colletti bianchi». Sono cinquanta complessivamente, tra pregiudicati e insospettabili, le persone nei confronti delle quali il pubblico ministero ipotizza accese ben precise: come quella di aver riciclato denaro, frutto di attività illecite, di aver nascosto il flusso di soldi sporchi dietro attività commerciali apparentemente pulite. Il fascicolo, aperto alcuni mesi fa, punta a far luce sul «livello più alto» della malavita locale, sugli uomini dei clan che fanno affari con gente apparentemente pulita, senza problemi con la giustizia. Per questo il sostituto procuratore Elisabetta Pugliese ha disposto una consulenza: ha affidato ad un esperto il compito di esaminare la voluminosa documentazione, acquisita nel corso delle indagini. Dall’ analisi delle carte, potranno arrivare elementi utili per confermare o meno la tesi dell’ accusa. L’ ipotesi investigativa è molto chiara. Da una parte c’ è la criminalità organizzata di Bari e provincia. Ci sono i pregiudicati che hanno la fedina penale sporca, che gestiscono lo spaccio di sostanza stupefacente, le estorsioni e l’ usura. Uomini del clan che producono e accumulano ricchezza. Dall’ altra parte, invece, ci sono gli insospettabili, le facce pulite che hanno incominciato a fare affari con la mafia. Il meccanismo è noto e non è una scoperta della criminalità del capoluogo pugliese. Il capitale della mafia, soldi frutto di affari non puliti, deve essere investito, ma i pregiudicati non possono farlo in prima persona. Per non attirare l’ attenzione delle forze di polizia, i loro nomi devono restare nell’ ombra. Da qui il coinvolgimento di semplici prestanomi, di cittadini che, per la loro professione, possono giustificare, senza destare sospetti, il possesso di proprietà immobiliari, ma non solo. Tra i cinquanta indagati, infatti, ci sono anche commercianti: le loro attività, è il sospetto della Direzione distrettuale antimafia, sarebbero state usate dalla criminalità per riciclare il denaro sporco. E infatti ora l’ attenzione degli investigatori si concentra proprio sui rapporti e le frequentazioni sospette tra pregiudicati e «colletti bianchi» emerse nel corso delle indagini. Il consulente, nominato dal pubblico ministero, invece, è al lavoro sulla documentazione, prevalentemente di natura contabile. L’ analisi delle carte permetterà di ricostruire i flussi di denaro sospetti, il passaggio di soldi tra gli indagati dell’ inchiesta. E consentirà quindi di dire se davvero la malavita di Bari abbia deciso di alzare il tiro, accantonando i gesti più clamorosi, come le sparatorie e gli omicidi, per cercare invece di infiltrarsi nel tessuto economico e sociale della città. L’ inchiesta sui rapporti tra gli uomini del clan e gli insospettabili segue di alcuni mesi un’ altra indagine, aperta per far luce invece sui tentativi della malavita di pilotare le aste giudiziarie. Anche in questo caso, per riuscire ad aggiudicarsi i beni immobiliari, la criminalità si sarebbe servita di prestanome. La discoteca “Moma” che sarà trasformata in un centro di cultura giovanile, ad esempio, secondo quanto ricostruito nelle indagini del sostituto procuratore Desirèe Digeronimo sarebbe stata acquistata ad un’ asta, attraverso un insospettabile, da Giovanni Palermiti, figlio di Eugenio. – GABRIELLA DE MATTEIS
      Repubblica- 23/08/2008

    52. 30 ottobre 2006 alle 13:16 — Fonte: rainews24.it
      Era un calciatore del Bari ‘‘Primavera’‘, il giovane ucciso ieri sera al quartiere San Paolo in un agguato nei pressi della sua abitazione.

    53. @isaia panduri: rileggi con un po’ di attenzione il post e i commenti. Prenditi il tempo che ti serve. Ti renderai conto di come le cose non stiano come dici tu. Però voglio assumere il tuo punto di vista. Palermo fa schifo, anzi, qui fa schifo tutto. Quindi farà necessariamente schifo il tuo modo di vivere, il tuo lavoro, quello dell’autore e di tutti i palermitani, tranne, almeno fino a prova del contrario, di quelli che, come me hanno obiettato. Molti auguri.

    54. http://www.linodematteis.it/articolo_libro.php?id=260
      La Puglia, per fortuna, non è la Sicilia, ma l’allarme lanciato dalla Commissione antimafia impone un’attenta vigilanza a che non prenda piede anche qui una realtà come quella descritta da Mantovano…
      …Ma Antonino e Franzoso non sono i soli politici coinvolti in inchieste giudiziarie per reati vari. Nella precedente giunta regionale di centrodestra, insieme a Franzoso, sono stati ben quattro gli assessori inquisiti, un terzo dell’intero governo della Regione Puglia: un’indagine per voto di scambio con il boss di Monopoli Giuseppe Muolo riguarda anche l’ex vicepresidente della giunta Giovanni Copertino (3), dell’Udc, attuale consigliere regionale; l’ex assessore all’Urbanistica di Forza Italia e attuale consigliere regionale del Movimento per l’autonomia Enrico Santaniello, rinviato a giudizio per le “patenti facili” (4) e condannato in primo grado a due anni per falso (5), è anche indagato nell’inchiesta foggiana sulla mafia degli appalti (6); l’ex assessore alla Formazione professionale Andrea Silvestri, dell’Udc, è stato indagato e arrestato per reati che vanno dalla truffa alle tangenti, dal peculato alla concussione proprio in relazione alla gestione della formazione professionale in Puglia (7). Arrestato e indagato in un’inchiesta sugli appalti truccati a Foggia anche l’ex capogruppo regionale di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio regionale Lucio Tarquinio, che è stato poi rinviato a giudizio (8). Guai con la giustizia anche per gli ex consiglieri regionali di Forza Italia Marco pezzato (9), rinviato a giudizio per tangenti (10), Simone Brizio, rinviato a giudizio per truffa (11) e Fabrizio Camilli, indagato per frode allo Stato (12); come pure per il consigliere dell’Udc Cosimo Mele, arrestato (13) e rinviato poi a giudizio per tangenti (14), eletto deputato per ripescaggio alla Camera nelle elezioni politiche del 2006. L’ex sindaca di centrodestra di Taranto, Rossana Di Bello, si è dimessa dopo essere stata condannata in primo grado per abuso d’ufficio e falsità ideologica (15). Problemi con la giustizia anche per l’ex vicepresidente del Consiglio regionale il diessino Carmine Dipietrangelo, rimasto coinvolto e rinviato a giudizio nell’inchiesta sulla tangentopoli brindisina (16) insieme a Giuseppe Marchionna, segretario provinciale di Brindisi dello Sdi-Rosa nel pugno (17)…
      SEGUE…

    55. …Guai con la giustizia per reati vari pure per una serie di manager e imprenditori: arrestato e indagato per gli appalti truccati a Foggia, nell’ambito della stessa inchiesta che ha coinvolto l’ex capogruppo regionale di Forza Italia Lucio Tarquinio, anche il direttore generale degli Ospedali riuniti di Foggia Nicola Cardinale, poi rinviato a giudizio (18); arrestato e indagato l’ex commissario allo Iacp di Bari Gaetano Mossa nell’ambito di un’inchiesta sulle “consulenze d’oro” (19); l’ex direttore generale dell’Ausl di Taranto Giuseppe Brizio arrestato e rinviato a giudizio per lo scandalo della sanità jonica (20), ha denunciato a sua volta l’esistenza di un “comitato d’affari” (21); arrestato e indagato per truffa e tangenti anche un altro ex direttore generale dell’Ausl di Taranto Vito Armenise (22), pure lui rinviato a giudizio (23); per lo scandalo della sanità jonica arrestato e rinviato a giudizio anche l’imprenditore Armando Parnaso (24); i due ex amministratori dell’Ausl tarantina Vito Armenise e Giuseppe Brizio, insieme all’imprenditore Armando Parnaso e con altre sedici persone, sono stati rinviati a giudizio anche nell’indagine sugli appalti al consorzio Ermete (25); arrestati e indagati altri due ex direttori generali sanitari: Ambrogio Francone, direttore dell’Ausl Lecce1, e Paolo Pellegrino, direttore dell’Ausl Bari4, entrambi rimasti coinvolti, insieme all’ex governatore Raffaele Fitto (26), nell’inchiesta su affari e sanità, che ha riguardato la cooperativa di servizi “La Fiorita” (27); l’onorevole Raffaele Fitto è indagato pure in altre due inchieste: per tangenti nella sanità (28) e per la vicenda del fallimento della Cedis Puglia (29); nella bufera giudiziaria è finita anche “La Cascina”, la società vicina a Comunione e liberazione, i cui vertici sono stati arrestati per la fornitura di cibo avariato alle mense di scuole, università e ospedali pugliesi (30) (l’inchiesta ha poi portato al rinvio a giudizio di 32 imputati (31)); nell’ambito di un’altra inchiesta su “La Cascina” è stato rinviato a giudizio per peculato il direttore generale del Policlinico di Bari, Pompeo Traversi (32); e per aver rivelato notizie coperte dal segreto istruttorio relative proprio all’inchiesta su “La Cascina” è stato rinviato a giudizio, tra gli altri, l’ex capo dell’ufficio gip del Tribunale di Bari, Piero Sabatelli (33); il 25 maggio 2006 è stato arrestato per truffa alla Unione europea l’imprenditore Vincenzo Benisi (34), vicepresidente di Confindustria Lecce; per truffa alla Ue arrestato anche il sindaco di Lesina, Giovanni Schiavone, con suo fratello Francesco, imprenditore e presidente di una cooperativa di pesca (35); ecc. Solo per citare qualche caso tra i più noti, poiché la casistica di amministratori pubblici e imprenditori inquisiti è molto più lunga…
      SEGUE…

    56. …La maggior parte delle inchieste è ancora in corso o è in svolgimento la fase dibattimentale, se comunque dovessero arrivare a condanne definitive, i responsabili usufruiranno dell’indulto (36) voluto dal governo Prodi e varato dal Parlamento, il 29 luglio 2006, da un’ampia maggioraza trasversale, con i voti dell’Ulivo, Udeur, Verdi, Rifondazione, Forza Italia e Udc. Ma “al di là della verifica giudiziale delle condotte dei pubblici amministratori e degli esponenti dell’imprenditoria coinvolti nelle indagini”, c’è la reale preoccupazione per l’ipotesi che, in un simile contesto, possa trovare spazio la criminalità organizzata, come avverte l’Antimafia quando afferma che “emerge oggettivamente il tentativo di condizionare le scelte della pubblica amministrazione da parte della criminalità organizzata”. Una preoccupazione percepita dall’opinione pubblica pugliese e che emerge chiaramente dalla lettura dei titoli dei giornali e delle agenzie di stampa che, man mano, hanno riferito delle varie inchieste: come, per esempio, “Affari&Sanità: la grande retata” (37); “Affari&Politica: retata di imprenditori e pregiudicati”, “Terremoto a Foggia: infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione” (38); “Mafia: Foggia; per l’accusa, monopolio degli appalti pubblici” (39); “Mafia: Foggia; imprenditori e mafiosi insieme per gli appalti pubblici”(40), “Mafia: arresti a Foggia; l’edilizia muoveva la lobby” (41); “Appalti: Foggia, connubio politica-affari, 8 arresti” (42); “Sanità, indagato Fitto: ‘Una lobby affaristica’” (43); “Truffa alla Ue, arrestato il sindaco di Lesina” (44); “I soldi del Giubileo gestiti dalla mafia” (45); “In Puglia la nuova mafia dei rifiuti” (46); “Sanità e tangenti, crolla il sistema Fitto”, “Bustarelle dal re della sanità, chiesto l’arresto di Fitto” (47); “Puglia, tangenti nella sanità. Richiesta d’arresto per Fitto” (48); “Sanità, a Fitto la maxitangente”. L’accusa della Procura: “Patto scellerato fra politici e impresa” (49); “Sanità, va arrestato Fitto” (50); “Corruzione, indagato Fitto” (51); ecc. Anche qui l’elenco potrebbe essere lungo, ma questi titoli sono sufficienti a dare corpo nell’opinione pubblica all’allarme lanciato dall’Antimafia, alla percezione e alla paura che anche in Puglia possa svilupparsi e prendere corpo quella “zona grigia” interessata alla gestione illecita degli affari pubblici.
      CONCLUSIONE: DISSE DIDONNA: “solo un popolo senza orgoglio come quello siciliano puo’ farsi rappresentare dalla peggiore classe politica fatta di parassiti”
      Niente di nuovo; Didonna racconta bene le barzellette. Ha detto pure che l’opus dei é un’istituzione esclusivamente Spirituale. Ha detto pure che milano é la capitale morale italiana, quando, invece, tutti sanno che dall’inizio degli anni settanta é la capitale IMMORALE della corruzione: P2, scandali finanziari, scandali bancari (ambrosiano, calvi etc.), tangentopoli, cliniche dell’orrore, etc.
      Chi é il piu’ sano ha la rogna nel similpaeseitalia, gli imbrogli non sono solo in Sicilia.

    57. Fastspin – Mi sono informato: non esistono classifiche attendibili degli atenei in base al prestigio accademico (probabilmente perchè non avendo una cultura meritocratica, non c’è l’interesse a farne). Resta il fatto che Il Sole 24 Ore sia, giornalisticamente parlando, una fonte attendibile mentre quella da te fornita (http://www.webometrics.info/rank_by_country.asp?country=it) dove l’Università di Palermo sovrasta anche la Normale di Pisa sembra sfidare un po’ troppo il ridicolo!
      Poichè ho affermato due fatti incontestabili e cioè che Bari, a differenza di Palermo è sede di un Politecnico, e che la citata classifica vede in coda Palermo mi chiedo il perchè di questa animosa discussione cui proponevo di porre fine per parlare di cose più interessanti. Un’incontenibile permalosità, molto palermitana, sta invece cercando ad ogni costo motivi di scandalo dove non ce ne sono. Gente che ragionava così ne trovò persino in Gesù Cristo …
      Ad ogni modo, anticipo i temi dei miei prossimi post: Trapani vs. Palermo e Siracusa vs. Palermo. Il risultato non cambia: mentre altre città evolvono, Palermo si involve.

    58. @Merighi:
      Perfettamente d’accordo.

    59. Gigi ti invito a essere sintetico nei commenti e voglio sperare che tu abbia chiesto il consenso per postare qui articoli altrui. Grazie.

    60. Gigi – Bari non ha mai avuto sindaci organici ad associazioni di assassini come Cosa Nostra: Palermo sotto questo profilo rappresenta un primato in negativo. Per il resto, proprio perchè si tratta comunque di un capoluogo di regione meridionale con tutte le problematiche di diffuso (non esclusivo) malaffare, il paragone con Palermo rimane legittimo come le tue citazioni confermano.

    61. Rosalio, ho messo le fonti, sono pubblici, consultabili da tutti.
      Non ho potuto riassumere, anche perché non volevo che apparissero come mie “invenzioni”; sai, quando si mistifica … comunque non ho niente da aggiungere su questo argomento. Torno ad assistere al dibattito su questo post, sorridendo anch’io!

    62. Aggiungo solo che didonna anticipa altre sfide tipo Palermo contro Siracusa o contro Trapani.
      Io sulla Puglia ho postato solo il 5% della documentazione in mio poossesso. Quindi aspetto le prossime tappe dell’odio di didonna, che magari dice pure cose vere sulla Sicilia, ma mente vergognosamente sul resto del similpaese, e mistifica altrettanto vergognosamente su fatti importanti (opus dei, corruzione e scandali milanesi, malavita mafia inciuci e corruzione in puglia).
      Non mi interessa sapere quali scopi persegue didonna e nemmeno sapere se ha subito traumi che gli fanno esprimere tanto odio, mi interessa solo contestarlo documenti alla mano, senza mistificazioni, tra una risata e l’altra, perché come dice Stalker didonna fa ridere…

    63. E che dire tanto per cambiare del comune di Taranto?
      Ce ne sarebbero esempi di malaffare!

    64. @Didonna: Il perché di questa discussione ho tentato di spiegartelo in tutti i modi, ma, e me ne dolgo, buon senso, logica, e metodo scientifico ti sono evidentemente sconosciuti, così come la capacità di rispettare l’interlocutore, di scusarti e di ammettere di avere potuto sbagliare. Confidavo, per le dovute scuse, almeno in Rosalio ma evidentemente mi sbagliavo ancora. Discutere con te è improduttivo. Sei senza speranza come la Palermo che descrivi.

    65. Gigi il fatto che gli articoli siano online non ti autorizza a riprodurli, semmai a linkarli.

    66. Fastspin se non ritengo necessario intervenire non intervengo. Una discussione “tosta” non fa male a nessuno e non vedo perché mi stai chiamando in causa. Saluti.

    67. @Rosalio: suggerisco rispettosamente, per le ragioni profusamente espresse nei miei commenti, di sostituire, il tag “benchmark” di questo post con “opinioni” . Grazie.

    68. Fastspin ti ringrazio per il suggerimento. Ti invito a utilizzare l’e-mail per questo genere di comunicazioni. Grazie.

    69. @Rosalio: visto che commenti qui, rispondo qui. Nessun problema per la discussione tosta, ovviamente. Non ti ho chiamato in causa, ho solo espresso delusione. Post e commenti sono qui visibili sotto gli occhi di tutti quindi, non aggiungo altro OT. Saluti.

    70. @Rosalio: la richiesta, come questa risposta, è parte della discussione, e, di conseguenza, pubblica. Grazie.

    71. Fastspin – Tu che citi con “scientificità” una classifica mondiale degli atenei che mette Palermo in 521a posizione e la Scuola Normale di Pisa (e ce ne sarebbero altre di bizzarrie!) alla 928a non dovresti chiedere scusa per aver offeso l’intelligenza di chi ti legge? 🙂

    72. Fastspin non sta a te fare queste valutazioni e ti invito a rimanere in tema. Rimuoverò ulteriori commenti fuori tema. Prego.

    73. @Didonna: insisti e allora te lo spiego con parole ancora più semplici. Proprio per dimostrare che il tuo metodo non era scientifico ho fatto come te (cfr. commento 24 aprile 2009 alle 17:16). Ho preso la prima classifica che mi è capitata sotto gli occhi e che ribaltava la tua tesi, senza, tuttavia, come scrivevo chiaramente in coda al commento, attribuire a questa classifica valenza assoluta, come invece hai fatto tu (cfr. “Fine della discussione.”). Nonostante questa lunga premessa, la tua affermazione è antiscientifica. Temo di sprecare tempo, come dice stalker, ma, in linea di principio, non puoi discreditare una valutazione per un outlier. Per considerazioni come queste, fatte leggendo i tuoi scritti, ho chiesto a Rosalio di eliminare “benchmark” dai tag. In più inconsciamente, ammetti il tuo pregiudizio: siccome una tesi comprende un dato che, va sfida il comune lamentoso sentire, la nomea e i tuoi preconcetti, allora la tesi è falsa. Ipse dixit. In effetti continuando a risponderti sono certo di offendere l’intelligenza di chi legge, solo non per le ragioni che avanzi tu. Molti auguri.

    74. Fastspin – io, però, non ho preso la prima classifica che mi è capitata tra le mani, ma quella de “Il Sole 24 Ore”: questa è la differenza. Non trovo assolutamente strana la tua convergenza di vedute con Stalker visto che anche in natura quelli che ragionano come voi si trovano in coppia.

    75. Didonna, qui più che in coppia siamo un branco a trovere dubbie le sue argomentazioni e la sua capacità di confronto!
      c’è chi come fast, e gliene va dato merito, cerca ancora di interagire con lei, e chi avendoci provato con le migliori intenzioni in altrui suoi post, se la ride, anche perchè la sua ultima battuta sprezzante su quelli che ragionano come “noi” non merita altro.
      ps non chiedo rispetto per me, ma chi ha avuto la pazienza di confrontarsi con lei fin qui come fastspin certamente lo meriterebbe, ma lei non è abituato a “battersi” col ragionamento e quando è in difficoltà cerca l’attacco personale, segno di infantilismo intellettuale.

    76. didonna quando deve eludere le cose che non gli garbano mette la discussione sulla querelle, sul sarcasmo che non fa ridere, sulle offese, intanto fa finta di non avere letto tutte le informazioni che io ho linkato su Bari e la Puglia (che peraltro sono solo il 5% di quelle in mio possesso); é un giochetto strategico semplice. Come fa finta di non leggere i rinfrescamenti di memoria su tutte le sue mistificazioni passate, che io per precauzione le ho ricordate in uno dei precedenti post.

    77. Stalker – Siete in 3 se aggiungiamo Gigi. La tesi è che Palermo si involve a differenza di altri capoluoghi meridionali, siciliani o meno, che invece evolvono.
      E’ questa la tesi da smontare senza cercare pagliuzze nell’occhio altrui quando si porta una trave nel proprio.

    78. Io mi meraviglio che ci sia ancora gente che parla con D.D., viste le sue sparate ! Ma fossero solo quelle,
      continua con quelle sue disgustose frasi offensive !
      A parte Palermo (abbiamo scritto centinaia di commenti sul malessere della città, pare che ha scoperto l’acqua calda), credo che ad involvere siano sempre i suoi post, che fingono di cominciare dall’alto di un trono per poi finire sull’aia del cortile.
      Le coppie, in natura, Dio le ha fatte e sono tutte intelligenti !

    79. Infatti tutti i dati da me postati, e quelli che “sintetizzero'” al momento opportuno, sulla Puglia sono segni evidenti di evoluzione. Certe cose non le posso scrivere QUI ma ogni giorno aggiungo elementi interessanti al quadro.
      Rassicuro Rosalio, non scrivero’ qui elementi personali…lo so che non si fa…

    80. @ Didonna: se tu avessi scritto solo questo stai pur certo che non avrei perso tempo a risponderti. E’ chiaro che Palermo si stia involvendo. Ringrazio te, questa discussione e anche Rosalio con i suoi commenti per avermelo ancora una volta dimostrato. Ho solo sperato che potessi dimostrare le tue tesi con dati oggettivi invece che con opinioni preconcette spacciate per tali, visto che i primi aiutano a correggere la realtà, le seconde sono inutili o, peggio, dannose. Auguri.

    81. didonna, ne avrei da dire entrando nel merito, ma non mi frega più con questi ragionamenti capziosi e infiniti, ho già dato e per fortuna ho un po’ di ironia.
      le posso solo dire che già la formulazione del post è a mio avviso traballante per come impostata, ma se la canti e se la suoni da solo, tanto le sue “certezze” sono come le tavole della legge, scolpite nella pietra e calate dall’alto.
      dimenticavo…gigi e fast hanno posto questioni interessanti, perchè non si occupa di quelle invece di pre-occuparsi della “naturalità” delle coppie?

    82. didonna invece deve contestarmi quando ricordo le sue mistificazioni sull’opus dei, sulla corruzione, le truffe e l’immoralità milanesi degli ultimi 40 anni (questa si, é pure evoluzione!); deve scrivere anche se tutti i dati che io ho postato sulla Puglia sono falsi. Invece se ne guarda bene dal farlo, finge di non averlo letto.
      didonna é una persona che ricama con le parole, alcune cose che dice sulla Sicilia sono vere talmente sono evidenti, ma ricama con le parole malissimo, e da solo si ritrova sempre nel labirinto delle sue stesse mistificazioni e tentativi di sofismi, solo tentativi pero’, l’estremo salvataggio di didonna che ricama male é la querelle (u curtigghiu).

    83. Vi invito a rimanere in tema. Grazie.

    84. @fastspin: Guarda che riconoscere che la città fa schifo non significa che fa schifo pure il tuo privato. Puoi essere un modello di civiltà in privato… ma la città fa sempre schifo. Non c’è bisogno di difenderla solo perché se ne fa parte.
      Didonna come (quasi) sempre ha ragione. Siracusa, Ragusa e forse pure Trapani, danno la sensazione di non versare in acque così torbide come Palermo. Intendiamoci, parliamo di città che non sono comparabili come grandezza e che probabilmente hanno anch’esse i loro problemi profondi. Ma non ti danno quel senso di abbandono, di sporco e di incuria che invece ormai Palermo offre a cittadini e visitatori.
      Poi, per carità, se le cerchi, ci sono isole felici anche in città. Ci sono cose che sono ancora troppo nuove per esser già andate a male come tutto il resto ma… per l’appunto, devi andartele a cercare.
      Ripeto la mia teoria: è la mancanza di controlli che sta uccidendo la città. Li vedo, in giro gli spazzini. Spazzano e puliscono. E puntualmente la gente imbratta tutto di nuovo; la gente butta le cicche ancora accese dalle finestre, i pacchetti vuoti dalle auto mentre guida; posteggia le auto sopra i marciapiedi, in doppia fila, in tripla fila. E nessuno controlla. Perché se poi controlli troppo ecco che ti spuntano i commercianti che si lamentano che la gente deve poter lasciare l’auto in doppia fila per andare nei loro negozi.

    85. E’ tipico della mentalità palermitana l’allergia alle regole,la convinzione secondo cui “futti, futti che Dio perdona a tutti” e la capacità di difendere l’indifendibile anche contro l’evidenza.

    86. Non é vero che didonna ha (quasi) sempre ragione.
      Didonna ogni tanto elenca i mali di Palermo, che conosciamo tutti, incontestabili. Il problema sorge quando didonna mistifica, a torto (quindi non ha quasi sempre ragione) e lo fa spesso. 1) quando dice che l’opus dei é un’istituzione esclusivamente spirituale. 2) quando spaccia milano per capitale morale italiana quando, invece milano da 40 anni é la capitale della corruzione, degli inciuci, dei politici corrotti, delle truffe e degli scandali finanziari. 3) quando vuole camuffare tutti gli elementi di malavita, malaffare, mafia, abusi d’ufficio, politica corrotta, morti ammazzati e delinquenza comune che si verificano in Puglia, che io ho postato e che didonna si guarda bene da smentirle.
      Questo si contesta a didonna, non quello che scrive sui mali di Palermo conosciuti e riconosciuti da tutti.

    87. Il fatto che si possa liberamente commentare un post non comporta per l’autore l’obbligo di rispondere puntualmente ad ogni commento: rimane una sua scelta. Mi avvalgo pertanto della facoltà di non rispondere a quei commenti che, per palese inconsistenza, potrebbero appassionare solo perditempo.

    88. Peggio di quello che si poteva pensare…mi piacerebbe dirtelo in faccia…(bada bene non é una minaccia, ma é solo per il piacere…), e magari anche su altri argomenti che purtroppo non posso evocare qui, per non violare la privacy…ma penso che alcuni hanno capito cosa intendo…
      Va pulizziati a to città, se ti lasciano parlare e se non ti ammazzano per un posteggio dell’automobile (fonti affidabili di baresi doc)…e va pulizziati altre cose che qui non posso scrivere…
      FINE.

    89. Vi invito a cercare di sostenere una discussione rispettosa nei confronti degli interlocutori. Vale ovviamente per tutti. Grazie.

    90. l’unico “vero grosso,significativo episodio”
      che stupisce l’Italia ed il Mondo
      ed e’ successo a Bari,trascinandosi per venti anni,
      e’ il caso Punta Perotti,
      da me gia’ segnalato in questo post.
      E regolarmente ignorato (qui).
      Come e’ possibile che alcuna “cattiva coscienza”
      senta il bisogno di espiare?

    91. @Vorreicapire, e pensa quando arriverà il “capitolo” della saga Trapani Vs Palermo che ci è stato annunciato nell’ultimo spot, ne leggeremo delle belle, preparo i pop corn, e se non mi andranno di traverso per il gran ridere…..

    92. Shampoo!!!

    93. il caso Punta Perotti e’ la fotografia di una mentalita’
      un modus operandi che “tocca”
      Politici,Amministratori,Magistrati,Stampa,
      Imprenditoria Locale e di importazione,
      e Societa’ Civile,
      e’ il “buco nero” della spirale,
      il ” massimo dell’involuzione”,
      (in un solo colpo danni x 500 milioni di euro)
      e non avere considerato questo sciagurato evento
      che pesa come un macigno nel giudizio non solo verso
      Bari,ma verso una intera regione (la Puglia)
      sottrae un fondamentale termine di paragone e
      non rende l’idea di un confronto con Palermo.

    94. in quanto a Milano,
      segnalo questo articolo
      su L’Espresso n. 17 del 30/4/2009 pagg. 58-62
      “Adesso il padrino PARLA MILANESE”
      …imprenditori del Nord che entrano nelle cosche…

    95. “vorreicapire”, tu ci ricordi il fiore all’occhiello Punta Perotti, che noi con Pizzo Sella siamo dei poveracci, nemmeno capaci di imbrogliare in grande, come Punta Perotti appunto. 500 milioni.
      Mi permetto di aggiungere al conto gli elementi che ho postato, che rappresentano una vera e propria tangentopoli pugliese, tra truffe all’UE, truffe alla sanità, concussioni, infiltrazioni mafiose, appalti truccati, frode allo Stato, tangenti, fornitura di cibo avariato a scuole-università-ospedali, associazione in affari politici-mafia, sui “colletti bianchi” pugliesi si aspettano notizie “eccitanti”; insomma ci sono tutti i crismi di una società evoluta, modello! Come la milano tanto amata e propagandata da didonna.
      500 milioni Punta Perotti, ma il “giro d’affari” – del quale elenco solo i casi piu’ eclatanti – della tangentopoli pugliese supera abbondantemente quella cifra, parliamo di miliardi.
      Pero’ didonna sa cos’é il “benchmark”, e lo spiega pure, crede di avere a che fare con fessi e ignoranti che si lascierebbero impressionare dal “benchmark”; magari nelle prossime classifiche che ci “offrirà” non ci parlerà piu’ di posizioni in classifica, concetto “has been” la posizione, ci parlerà di “rating”, “Palermo BBB” “Bari AAA”, anche Lehman Brothers era quotata AAA. Forse didonna, in linea con le sue precedenti “valutazioni” su “opus dei”, “milano da bere capitale morale”, “bari modello di evoluzione”, “espatrio di capitali confuso con creazione di ricchezza reale”, ecco, forse didonna ci dirà che le agenzie di rating sono infallibili e soprattutto al di sopra di ogni sospetto.

    96. @Vorreicapire, non capoisaco dove vuoi arrivare: sembri Gigi.

    97. nicola, ma che vuoi dire? Tony Siino e Rosalio sanno che il mio indirizzo mail non é italiano, e quello di “vorreicapire”?
      avere un computer non vuol dire scrivere per forza fesserie

    98. @Gigi, tu mi sa che hai poche idee e molto confuse

    99. non mi ricordo di avere letto tue idee; ma chissà perché, mi fai pensare a un altro troll che fa collezione di nickname, forse perché anche con nick diversi usi gli stessi … no, dire metodi non si puo’…

    100. buoni.Non sono Gigi.Punto.
      Ne’ faccio attacchi diretti ad personam.
      Cerco di portare un piccolo contributo alla discussione,che non capisco perche’ nasce e dove punta.
      Di solito incontro gente che,per prima cosa dichiara gli obiettivi che si propone di raggiungere,e poi ci prova.

    101. e qui,se non ho letto male,si dichiara di volere fare
      un benchmark tra 2 amministrazioni.
      Questo concetto e’ un po’ come il paniere dell’Istat,
      se guardi certi prodotti puoi dimostrare che l’inflazione scende,ma se ne guardi altri,scopri
      che l’inflazione sale.

    102. Colpi bassi. Quando si contestano civilmente le mistificazioni di didonna sorgono problemi. O didonna fa finta di non leggere e offende, o arrivano i rinforzi con insinuazioni assurde. “vorreicapire” ed io non siamo la stessa persona, e Tony e Rosalio lo sanno perché conoscono IP e indirizzi mail, possono confermarlo se vogliono.

    103. Vorreicapire – Il filo conduttore dei miei interventi, come coautore di Rosalio, parte da questa osservazione: perchè in un luogo dove si potrebbe vivere bene, in termini sia morali che materiali (mi riferisco a Palermo e alla Sicilia, in generale), ci si rassegna invece a … sopravvivere? Perchè?
      Talvolta faccio proposte concrete, altre volte racconto ciò che faccio di concreto per la mia città, altre volte pungolo l’inerzia di chi, avendo la capacità di capire (come chi è istriuto e naviga su internet) dovrebbe avere anche la responsabilità di agire. Le mie critiche sono quindi a fin di bene, visto che i problemi ci sono, sono gravissimi e non si risolvono certo rimuovendoli per continuare a fingere di tenere la coscienza a posto così come in molti pretenderebbero.
      Il confronto tra due capoluoghi di regioni meridionali -come Palermo e Bari- serve a far suonare un allarme: incuria, malaffare, inciviltà diffusa, disoccupazione, ecc. sono fenomeni comuni a tutto il meridione, ma mentre qualcuno sta facendo dei progressi tangibili altri si gloriano del bel tempo (una volta!), dell’ospitalità, degli spaghetti e del mandolino …
      Non dico cose popolari: mi preoccupo di dire quello che penso e preferisco pesare gli interlocutori piuttosto che contarli.
      Detto questo, il caso Punta Perotti non mi sembra molto in tema. Se a Palermo dovessimo abbattere le mostruosità della speculazione edilizia del sacco di Palermo dovremmo richiamare i B52 dell’ultimo conflitto.

    104. E’ vero, i palermitani aspettano le spinte di didonna per agire. Quanto alle proposte concrete di didonna mi limito a citare la piu’ intelligente di tutte: lo spostamento di capitali da un’economia disastrata come quella siciliana verso Napoli, tramite Ikea. Questa idea geniale didonna la chiama creazione di ricchezza, che normalmente vorrebbe dire incremento del PIL, didonna in questo caso fa l’opposto … e si vanta pure delle sue iniziative, a questo punto meglio i palermitani che “dormono”, almeno non esportano capitali dormendo. Ecco, é il suo contributo, come dice sopra.
      Il confronto tra due città si fa come conviene a didonna, é lui che decide quali sono i criteri inutili, non lo dice la logica, Punta Perotti e la tangentopoli pugliese talmente diffusa da fare invidia a quella lombarda, non contano nel confronto. BOH!
      didonna puo’ ignorare i post e gli argomenti per lui sgradevoli, io ho il diritto-dovere di contestare tutte le sue mistificazioni. E per rispetto della netiquette resto soft … e poi, com’é giusto, non intendo “violare” la privacy …

    105. è l’impostazione a essere sbagliata già dal titolo del post. paragonare due città con dei dati tirati a capocchia facendoli passare per benchmark non porta da nessuna parte, anzi porta altrove, apolemiche sterili che possono sfociare nel campanilismo.
      anche perchè stiamo parlando di bari, voglio dire!!! città che conosco bene, che ultimamente si è un po’ rifatta il look in centro (almeno esteriormente) e ha buttato la polvere e la “monnezza” in periferia, che non ha nulla di diverso dal degrado palermitano, anzi, ne ho viste di tutti i colori!
      poi pare che solo didonna si occupi di cose serie e faccia, tutti gli altri prendono il sole a mondello e suonano il mandolino dicendo quanto è bella palermo! qui, tra gli intervenuti, penso che nessuno abbia negato i problemi gravissimi di palermo, si discuteva sui suoi dati e sulla loro verificabilità.
      se posso parlare di quello che faccio io, solo una cosa, metto la gente in regole pagandola il GIUSTO, motivo per cui non mi potrei mai sognare di avviare una cooperativa factotum facendo pagare quei prezzi per i servizi offerti, a meno che alla fine della giornata il lavoratore non abbia guadagnato solo un piatto di minestra, pensando che ho comunque fatto qualcosa di buono perchè prima non avevano neanche quello e morivano di fame, perchè altrimenti non ci pagherei neanche la manutenzione dei mezzi e le tasse, oltre al piatto di minestra…se vogliamo parlare di cose serie!
      bisognerebbe andare a fondo, nelle pieghe e nelle piaghe del sistema, per capire realmente dove e se si può agire, e con queli aiuti e sinergie, altrimenti parliamo di aria fritta e facciamo esercizi di stile accademico di chi pensa di parlare dall’alto a quattro ignorantelli.
      tranquillo, queste analisi non me le aspetto certamente da lei, non si incomodi!

    106. Un capoluogo di una regione del meridione perchè non può essere un parametro di riferimento per una comparazione con un altro capoluogo meridionale? Perchè?
      La Cooperativa Factotum, visto che viene citata a sproposito, ha autonomamente stabilito la remunerazione oraria dei soci prestatori d’opera nel rispetto di tutte le leggi e del criterio meritocratico di ripartizione del lavoro. Faccio presente che per il primo servizio lanciato a metà marzo (IKEA Express) sono già state effettuati due viaggi a Napoli e due conseguenti consegne per € 15.000 ca. e che altri servizi stanno consentendo di raggiungere, pur con servizi semplici, margini tali da offrire un reddito regolare ed una posizione previdenziale ai primi Factotum coinvolti. I ragazzi stanno lavorando duro e bene e ciò consente loro di meritare la fiducia di una clientela crescrente: questa è una piccola rivoluzione culturale che va rispettata e sostenuta, non derisa.

    107. perchè???? perchè così non ha minimamente toccato i problemi REALI di palermo!!!! ha solo fatto sfoggio delle sue competenze, per altro ampiamente contestate.
      scema io che continuo a scrivere, parliamo proprio due lingue diverse.
      ps OT poi se mi spiega come fate a starci dentro con 7,5 € l’ora, magari imparo qualcosa sulla gestione d’impresa…
      a proposito, come avete fatto a comprare i mezzi? finanziatori autotassazione o finanziamenti?
      https://www.rosalio.it/2009/03/16/largo-al-factotum/#comments

    108. 15000€ portati a Napoli.
      2500-3000€ per factotum.
      Spese per effettuare due viaggi; spese mezzo di trasporto; spese per ufficio; tempo di consegna in città; tempo per raccogliere ordinazioni; compreso tempo in ufficio circa 1 mese di lavoro per due persone. Dedotte le spese guadagnano forse meno che in un call center, e hanno viaggiato molto, in trasferta e in città. E ci devono pagare pure i contributi.
      Non sono cattivo, ho detto pure che se ne avro’ l’opportunità li impieghero’; mi dispiace per questi ragazzi, ma chi li ha suggeriti nell’affare Ikea non mi sembra un genio dell’imprenditoria palermitana. Afragola e Ikea ringraziano. Non si puo’ lasciare passare indisturbata una simile mistificazione e non commentarla.
      E magari devono rimborsare banca etica.

    109. Gigi sarebbe opportuno rimanere in tema e parlare di Bari e Palermo più che di Donato che ha scritto il post e di Factotum. Spero che sia chiaro adesso. Non ti permetto di dare del troll ad altri commentatori. Non credo inoltre che la questione degli IP sia significativa. Saluti e grazie.

    110. Sì, parliamo davvero due lingue diverse. Separiamoci qui senza rancori e con reciproco rispetto 🙂
      E’all’incirca il prezzo orario del lavoro domestico.
      Il mezzo è stato comprato con un finanziamento di Banca Etica: già riferito a suo tempo.

    111. Potrebbero venire a fre i pizzaioli a Parigi 🙂

    112. il lavoro domestico ha come “arnesi da lavoro” una scopa ed uno straccio, qualche detersivo, al massimo un aspirapolevere, sempre forniti dal datore di lavoro (mica macchine e furgoni refrigerati), che quasi mai mette in regola, c’è una bella differenza!
      se pago i contributi il collaboratore domestico mi costa moooolto di più di 7,50 € l’ora!
      parliamo proprio due lingue diverse.
      anche a banca etica bisognerà restituire il finanziamento, se ci state dentro siete dei geni della finanza “creativa”.
      auguri!

    113. se invece didonna avesse sottoscritto un prestito, personale di preferenza, presso banca etica, se avesse comprato o affittato un capannone industriale da rimettere in uso con tanto di legno e utensili dentro, se avesse … il resto delle ipotesi lo avete capito … ecco se didonna avesse fatto tutte queste cose nella periferia palermitana oggi potrebbe vantarsi di fare l’imprenditore, ma non potrebbe definirla rivoluzione culturale, perché sarebbe un’attività comune, pero’ sarebbe una bella cosa, invece quelli che ci racconta didonna su Ikea e dintorni sono solo piccoli montaggi finanziari fatti di piccole cifre che, purtroppo per factotum che “LAVORA DURO” (badate bene che non ho parlato di sfruttamento della precarietà…), producono e rendono meno di chi vende calia e simianza a Mondello, altro che rivoluzione culturale!
      Ho detto che non parlero’ di cose private, e poi io le mie cose le gestisco da solo, ma se dovessi scegliere un consulente spalancherei bene i sensi e gli effettuerei un interrogatorio-esame severissimo. Se devo giudicare dall’affare Ikea didonna non sarebbe promosso.

    114. leggendo simili argomentazioni mi rendo conto sempre di più che ce ne sono di tappeti da alzare a palermo per vedere cosa c’è sotto….
      che miseria!

    115. e c’è poco da ridere.

    116. Il finanziamento è a 10 anni a tasso fisso e con possibile (e comunque richiesto) contributo IRCAC in c/interessi.

    117. ah…e nei conti della serva, non da grande economista, dimenticavo CARBURANTE, bolli, assicurazioni, manutenzione ordinaria e straordinaria, o non taglianderete i mezzi e li farete andare in giro con le gomme lisce?
      meglio che mi fermo.

    118. no…è che continuano a venirmi in mente….penso che anche voi dobbiate mettervi in regola con la legge 626 (sicurezza sul lavoro), a me hanno chiesto 1.800.00 (milleottocento)euro solo per le prime scartoffie.
      si, meglio che mi fermo, altrimenti non so quente altre me ne vengono in mente!
      ma un piatto di minestra non si nega a nessuno per fare scruscio.

    119. Rosalio, la discussione su factotum l’ha aperta didonna se non sbaglio, non capisco perché ti rivolgi a me che mi limito a commentare. Non ho capito le insinuazioni di nicola, e mi ha fatto pensare a uno che usa le stesse espressioni.
      @didonna, mi dispiace, sono sincero non faccio il cattivo, la tua battuta non é divertente, non mi ha fatto ridere, al contrario di altre cose divertenti che scrivi inconsapevolmente(?). Non frequento pizzerie, vado solo nei luoghi tipici o nei ristoranti gourmet dei quali Parigi é piena di entrambi, la cucina italiana la consumo a casa, la pizza la mangio solo in italia; per lavorare nel mio campo occorrono “arnesi” che tu non hai.
      P.S. Rosalio, ti segnalo che ho risposto perché interpellato, da persona educata rispondo.

    120. solo l’ultima, come al solito non risponde mai alle domande cruciali, e ne ho fatte…ma porta il discorso dove le pare e dove le fa comodo! in tutto questo non mi sembrava fondamentale il tasso fisso o variabile, parlavo di ben altro, ma è voce al vento.

    121. Il responsabile di Factotum è un giovane neolaureato in economia: con la sua tesi ha vinto una borsa di studio e mi ha chiesto lui di cimentarsi perchè gli era sembrata un’idea più interessante di altre prospettive che pure aveva. Non è importante ciò che fai, ma come lo fai. Lo stile è quello di fare le cose bene, in modo molto razionale e creativo nell’inventarsi il lavoro. Personalmente, darò tutto il mio supporto per il successo dell’iniziativa e perchè il merito sia adeguatamente retribuito. E con questo, basta! Le chiacchiere inutili mi hanno stancato.

    122. In conclusione, nel caso Ikea l’affare lo fanno TUTTI, b etica e ikea compresi, tranne factotum.
      Factotum non lo fa nel senso che io intendo per fare l’imprenditore e fare benefici conseguenti al lavoro e all’investimento. Gli altri lo fanno…

    123. Non é importante non pagare l’affitto, lavorare dure e indebitarsi per guadagnare spiccioli, l’importante é essere felici di indebitarsi e non pagare l’affitto; ma che vuol dire?
      Frequento qui amici non laureati e senza borse di studio, imprenditori che “pesano”, e che fanno benefici milionari. Anche a Palermo, come a Parigi certe volte, ho trovato direttori di banca che non capiscono un tubo di borsa e finanza; solo banca domestica … per “moltiplicare” … per le banche. Comunque a Palermo conosco due banchieri bravi nelle questioni finanziarie.

    124. …e allora si rilassi con una buona lettura:
      Annamaria Bernardine De Pace
      “Diritti diversi. La legge negata ai gay”
      magari allarga il suo orizzonte, sempre che non arrivi alla conclusione che anche l’avvocato bernardini de pace tenga frustini in camera da letto

      http://librinews.wordpress.com/2009/04/19/libri-diritti-diversi-la-legge-negata-ai-gay-di-annamaria-bernardini-de-pace-bompiani/
      e con questo ho veramente chiuso, ultimo sassolino che mi dovevo togliere dalle scarpe di fronte a tante mistificazioni.
      sempre sia lodato gesù cristo.

    125. Evidentemente non mi sono spiegato. Rimuoverò eventuali ulteriore commenti fuori tema. Grazie.

    126. @Didonna:
      “anche in natura quelli che ragionano come voi si trovano in coppia”
      Si tratta di un allusione a quello che penso io? sarebbe un’uscita infelice oltremodo volgare.Non è una mia strumentalizzazione, ma un, ben noto, modo di dire.
      Il fatto che ieri si dichiarava insperto di università e oggi trionfalmente annuncia di avere trovato il parere definitivo in materia è offensivo(questo sì!)nei confronti dei lettori.
      Sarebbe come se io, ieri ignorante di Economia, scrivo oggi un post in cui pontifico circa i meccanismi di macroeconomia (MA IO MI SONO INFORMATO!HO CHIESTO AL MIO COMMERCIALISTA!).Le ripeto per l’n-esima volta che la classifica del sole 24 ore non è attendibile per questi motivi:
      -alcuni parametri considerati sono irrilevanti per misurare la qualità degli atenei
      -Si tratta di un articolo (pensato ed elaborato in un paio di giorni, forse meno) e non di una ricerca iterativa e comparativa.Ciò appurato vada pure per la sua strada, già Eraclito divideva gli uomini in svegli e dormienti.Magari io non sarò sveglio, però lei, se dovesse continuare, come pare, in questa querelle montata ad arte sulle università(sugli altri punti non mi pronuncio), apparirebbe come in fase REM.(E viste le sue ultime battute non mi dica che questa è offensiva).
      @Isaia Panduri
      Quello a cui ho cercato di controbattere nello specifico è il grondante qualunquismo di alcuni(solo alcuni) punti delle tesi di Didonna, supportati da fragili basi.
      Non sono il solito maschio siculo orgoglioso dai tratti “gattopardeschi” che ritiene la propria terra il migliore dei mondi possibili. I difetti sono sotto gli occhi di tutti, alcuni li ha colti in pieno il signor Didonna. Detto questo, io mi sono limitato a confutare delle tesi stonate. Se lei crede nella evoluzione umana, concorderà con me che il dibattito aperto, anche contrastante, favorisce la costruzione in chi legge di una sana ed equilibrata opinione personale. Chi dice che tutto è schifo potrà anche dire una verità, non discuto su questo, ma di sicuro è spinto da una cosa chiamata qualunquismo.

    127. precisazione per chi legge: tutti i miei ultimi commenti erano ovviamente riferiti a didonna e non a G*G*, anche se gli sono andati in coda cronologica, visto che essendo lui sempre in attesa di approvazione non avevo avuto modo di leggerlo mentre scrivevo.
      tanto per chiarezza.
      saluti

    128. Dar – ho appurato che non esistono classifiche attendibili delle università per prestigio accademico perchè, a differenza del mondo anglosassone, le classifiche di merito, in Italia, non interessano a nessuno, anzi disturbano.

    129. D. Di Donna ,scrive:
      “…perchè in un luogo dove si potrebbe vivere bene, in termini sia morali che materiali (mi riferisco a Palermo e alla Sicilia, in generale), ci si rassegna invece a … sopravvivere? Perchè?…”
      .
      devo tornare indietro di 2,5 secoli per trovare una possibile risposta,PENSIERO di un certo Empedocle:
      .
      DA CIO’ CHE NON E’ NON E’ POSSIBILE CHE NASCA QUALCOSA CHE E’
      NULLA PUO’ NASCERE DAL NULLA.

    130. 25 secoli,sorry

    131. Immagino che se e quando Report facesse una puntata su Palermo, come ha fatto per Catania, anche allora sareste in disaccordo.
      Noto che il focus si sposta costantemente sull’autore del post piuttosto che sulle cose che dice, che vengono liquidate con affermazioni tipo “elenca i problemi della città che tutti conosciamo”.
      La questione di fondo, che continuate a non voler vedere, è quella di una città che invece di andare avanti, pur con tutti i suoi problemi, non solo si è fermata: sta andando indietro.
      Poco importa se si fa il paragone con Bari, Gela, o Trapani.
      Se a Trapani o Gela fanno la raccolta differenziata (chissà) e Palermo invece è a due passi dal dover dichiarare fallita l’Amia… questo è un dato di confronto. Punto.
      Qual è il senso di contestare Punta Perotti a Bari quando l’amministrazione di Palermo è in condizioni pietose anche SENZA avere un caso come punta perotti? (che poi ce l’ha…)
      Insomma, non fate anche voi come il sindaco, che intervistato sulla condizione in cui versa la città se ne è uscito con “ma abbiamo anche fatto cose egregie come Sant’Anna e il foro italico”

    132. invece secondo me il paragone con bari è pertinente.
      vi vedo punti dalle vespe! 🙂
      poi perchè state a fare i conti in tasca ad una cosa appena nata.
      faceste lo stesso con le cooperative che beccano soldi pubblici saremmo la svizzera.
      mah, passate al radar le cose che sanno di buono e diventate miopi davanti alle vere indecenze.

    133. isaia panduri, ho letto molti post tuoi che condivido, questo no. Che senso ha? didonna fa un CONFRONTO, tra due città, quindi par fare un confronto si devono mettere sulla bilancia tutti gli elementi di entrambe le città, non solo quelli che fanno comodo ai sofismi di didonna.
      Logica disarmante!
      didonna non ha scritto un post SOLO sui problemi di Palermo.
      Per il resto lo sappiamo tutti,senza avere aspettato didonna, che Palermo ha problemi gravissimi.
      Per quanto mi riguarda quando elenco le mistificazioni, le iniziative “imprenditoriali” che fanno ridere, di didonna é per dire che didonna non é adatto né credibile nel ruolo di “donneur de leçons”.

    134. invece di capire come mai 2 città del meridione hanno velocità così diverse, vi state accapigliando come i politici.
      piange il cuore a leggervi

    135. Isaia Panduri
      “…Palermo è in condizioni pietose anche SENZA avere un caso come punta perotti? (che poi ce l’ha…)…”
      .
      non sono confrontabili,perche’ a Bari e’ stato fatto
      il massimo danno,ed a Palermo,fin’ora,il danno e’ limitato (qualche demolizione e molti danni morali,da risarcire)
      Sia chiaro che non sto a fare il tifo se Punta Perotti
      doveva stare su o doveva essere buttato giu’,
      ma questo caso costituisce la sintesi di cosa e’ capace di fare una pubblica amministrazione,quando cambia colore,e’ una grossa macchia su persone appartenenti a tante classi dirigenti,puo’ essere la chiave di lettura di come e’ stato ridotto questo paese,
      paese dove,chi sbaglia,paga molto raramente,se appartenente a certe caste.
      Per i disinformati,un sindaco autorizzo’ l’edificazione,
      ed un altro sindaco, di altro colore,ne’ decreto’ la demolizione,ritenendo la “cosa” etica.
      Ed ora e’ lo Stato chiamato a pagare,cioe’ tutti noi.

    136. Ho rimosso parecchi commenti. Continuo oppure mi darete ascolto?

    137. Di Donna ha abbozzato un quadro (complesso )
      c’e’ spazio per tutti (che trovino il tocco giusto)
      a rifinirlo

    138. Palermo é una cittá molto piú grande e mi scusi interessante di Bari, con tutto rispetto per quest´ultima.

      Comunque domanda : ma se Palermo non le piace perché ci vive da anni, perché non va a vivere a Bari??

      Siamo in un paese libero ancora 😉

    139. Caro Didonna, legga dello scandalo fiera del levante in questi giorni. Ma lei c’è o ci fa??? Strano che da Miami l’abbiano fatto tornare, una mente come la sua

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